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Vecchio 21 giugno 13, 17:00   #65 (permalink)  Top
fai4602
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Originalmente inviato da Badlucifer Visualizza messaggio
Per me no problem, nemmeno lo considero, ma vedo che non si perde occasione per flammare a gratisssse
Due facce della stessa medaglia, tu ci metti la faccina ammicante quando fai l'antipatico ma consideri flames quello che scrivo io anche se ci metto la faccina ammicante perché non ti fa comodo quello che ho scritto....santa coda di paglia
ti fa comodo leggere solo ciò che ti da ragione....

Ma io ti ci mando e ti ci rimando e se lo staff decide di bannarmi non fa altro che fare ciò per cui, mettendoci la faccia, ha scelto di fare per la comunità.

In quanto te e i tuoi amici....



"Tra lacrime disperate ricordano le virtù del morto. Con forti grida e struggenti cantilene, esprimono il dolore del distacco, arrivando a strapparsi i capelli e persino a graffiarsi il viso. Un compito che eseguono il più delle volte a pagamento. Sono le lamentatrici di mestiere, le cosiddette "prefiche": donne che vegliano il defunto con canti funebri e filastrocche che richiamano episodi della sua vita, chiamate dai parenti che vogliono non solo onorare la memoria del loro congiunto, ma anche dimostrare a tutta la comunità, con questi toni strazianti, quanto sia drammatica la sua scomparsa.
Altissime grida lungo il corteo. Una usanza conosciuta fin dai tempi più remoti. Già nell'antica Grecia si ricorre, per i funerali, alle donne specializzate nel piangere, che esaltano, a chiome sciolte, i meriti del defunto: un rituale che svolgono con voce cupa, spesso tirandosi via dalla capigliatura vistose ciocche. Nella Roma classica, le lamentatrici hanno una parte importante nel corteo funebre, dove seguono i portatori di fiaccole levando altissime grida di dolore alternate alle lodi del defunto. Risale proprio a questa civiltà il loro nome: infatti il termine "prefica" deriva dal latino "praeficere", ovvero stare a capo, guidare. In questo caso, guidare il pianto: tanto che lo storico latino Festo, le definisce "donne chiamate a lamentare il morto che danno alle altre il ritmo del pianto".
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Mi son responsabile de quel che scrivo no de quel che ti te lesi.

L'aeromodellismo insegna la pazienza perché nell' aeromodellismo la fretta è portatrice di guai.

Al'è inutil insegnà al mus.....si piard timp e in plui si infastidis la bestie !

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