Discussione: Stampo vetroresina
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Vecchio 10 aprile 13, 00:49   #6 (permalink)  Top
brigher
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Quoto gli altri interventi anche se ognuno di noi ha le proprie tecniche che differiscono lievemente fra loro.

Innanzitutto lo stampo va costruito attorno ad un master che deve rimanere rigorosamente intero se si vuole che le due metà dello stampo realizzato combacino alla perfezione. Infatti si comincia a realizzare una prima metà dello stampo e una volta asciutta si finisce con la seconda metà, sempre attorno al master intero. Durante la realizzazione dei due semi stampi vanno inseriti dei riferimenti, in modo che una volta aperto lo stampo stesso, i due semigusci possano poi rinchiudersi combaciando alla perfezione.
Per far si che lo stampo possa richiudersi alla perfezione, durante la costruzione annegavo in metà stampo dei tondini di alluminio da 8/10mm di ø realizzati a forma di ogivetta (in verità assomigliavano tanto alle munizioni di una pistola!) e sporgenti, per cui durante la successiva realizzazione dell'altro semi stampo automaticamente si realizzava la sede della parte sporgente.

In realtà è da un bel po’ di tempo che non pasticcio più con le resine!....cmq dopo aver steso la resina e il tessuto, e prima ancora il gelcoat e l’eventuale pappetta di resina/microballon per addolcire gli angoli, rifilavo su entrambi i gusci il tessuto al livello del bordo e dopo averne bagnato ancora di resina i bordi, attaccavo su uno dei due semigusci il nastro di vetro per l’unione. In seguito però ho preferito evitare il nastro per cui resinavo un semistampo rifilando il tessuto sul bordo, poi resinavo l’altra metà tagliando con precisione il tessuto alcuni cm dopo il bordo, per consentire l’unione fra i due semigusci senza l'interposizione di un ulteriore nastro.

Come effettuare l’unione dei due semigusci e come far aderire il lembo sporgente con l’altra parte ti è stato spiegato esaurientemente negli altri interventi.
Personalmente non chiudevo subito completamente lo stampo ma interponevo degli spessori in modo da verificare, ed eventualmente rimediare, che i lembi del tessuto di un guscio andassero ad inserirsi nell’altro semiguscio, e non restassero invece pizzicati nel punto di unione, cosa abbastanza comune. Dopo aver verificato ciò e quindi affacciati i due bordi e chiuso con le viti lo stampo, tramite rullini e pennellini supportati su dei lunghi tondini di acciaio per poter raggiungere le parti più lontane tramite le aperture della fusoliera (ala, cappottina, ogiva, parafiamma, direzionale ecc), inumidivo e rullavo tutta l’unione! Poi il tutto in forno (lungo 2m!) a ca. 60° … e dopo alcune ore la fusoliera era pronta da sfornare!!
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