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Vecchio 18 maggio 11, 14:11   #6 (permalink)  Top
aza69
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Più o meno hai capito...

Sul forum la stragrande maggioranza parla in termini di ricevente perché è il caso più comune. Nel tuo caso hai un microprocessore e potresti pensare di emettere su un piedino un segnale compatibile con il protocollo noto delle riceventi (attento che non è esattamente un pwm...)

Da essa esce quello che molti chiamano pwm (ma che secondo me non è) che potremmo invece descrivere come fatto da impulsi la cui durata varia da 1 a 2 ms ed intervallati da periodi di silenzio abbastanza lunghi, credo di durata dell'ordine di almeno una ventina di impulsi di cui sopra, diciamo almeno 400ms. La durata dei silenzi è rilevante solo per capire se c'è perdita di segnale ma non è rilevante sul messaggio portato dal segnale (ecco perchè non è un pwm, non importa il duty cicle).

Questo segnale viene interpretato da tutte le periferiche che noi modellisti conosciamo, fondamentalmente servocomandi e esc.

In particolare l'esc ha una sua logica a microprocessore che mappa la durata di tali impulsi sul vero pwm da inviare al motore (previa amplificazione), questa logica non è del tutto banale in quanto deve tenere conto anche dell'effettivo regime di rotazione del motore e di tutte le impostazioni che possono essere fatte su questi esc. Considera che si tratta di motori trifase SINCRONI che sono abbastanza delicati, sei il segnale non si autoadatta al loro regime di rotazione si fermano molto facilmente.

Come ulteriore dettaglio posso dirti che gli esc "aeronautici" associano il segnale 1ms al minimo (motore fermo) e il segnale 2ms al massimo.
gli esc auto/nave associano il segnale 1,5ms allo zero, i 2ms al massimo e 1ms a qualcosa che secondo le opzioni può essere retromarcia, freno o una combinazione dei due.
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