Visualizza messaggio singolo
Vecchio 29 settembre 09, 22:57   #4 (permalink)  Top
Doctortreno
User
 
L'avatar di Doctortreno
 
Data registr.: 01-03-2009
Residenza: Vallecrosia
Messaggi: 882
Citazione:
Originalmente inviato da taxicarlo Visualizza messaggio
ps....stavo prendendo spunto da amici che mi hanno mandato questa foto: le misure sarebbero anche ottime x me, 180x120, le 2 stazioni pure....mancherebbe solamente un ovale x creare movimento,una stazioncina piccola per fare una linea a pendolo.....e dei binari per ricoverare qualche treno ( 60 - 80 centimetri!!....in uno spazio di 2metri circa x 1,20.....oltre devo divoderlo.....alche' grandissimo caos...altrimenti....non scendera' piu' dalle scale!!!!!! chiedo troppo???
Ciao Carlo, ti dò il mio modesto parere, che proviene dalla "scuola modellistica" di un tempo, per la precisione da quella francese...
Prima di realizzare un plastico dobbiamo farci delle domande: cosa vogliamo vedere su questo plastico? Una stazione terminale dove i treni finiscono la corsa e sono richieste manovre interessantissime per disimpegnare le loco e ripreparare i convogli? Una stazione di transito con un ampio fascio binari? Una stazione di biforcazione? O ancora: vogliamo uno scalo? Un deposito Locomotive? Entrambi? Industrie raccordate?
E poi importantissimo: In che epoca? Che Amministrazione ferroviaria? In questa fase uno ha la testa piena di idee, dovrà operare una selezione, alla fine solo alcune idee vinceranno, e in base a queste realizzeremo l' impianto, al quale daremo forma e dimensioni in base a ciò che vorremo vedere su questo impianto, è un errore partire da un circuito già conformato al quale si penserà poi di dare "una ragione di vita" con le finiture...viene una cosa priva di personalità.
Facendo come ti sto spiegando uno affronta i problemi di tracciato o altro uno alla volta, come al vero, e la linea prende forma secondo le nostre idee, è così che nascono i plastici originali e con personalità propria.
Prima ti ho accennato della "ragione di vita:" al vero i treni corrono, va bene, ma poi arrivano a destinazione, fanno manovra, i merci vengono manovrati e scomposti in gruppetti di carri, che vengono poi accodati ad altri treni o smistati sui raccordi, la presenza di industrie caratterizza molto l' esercizio, per esempio una raffineria prevederà un forte movimento di treni cisterna, con tutte le conseguenti manovre di presa - consegna dei carri, nel caso del mio plastico, dove l' industria maggiore è una acciaieria, i movimenti sono pressochè infiniti, infatti arrivano carri carichi di rottami e carbone, lunghe teorie di carri Shimms diretti al secondo stabilimento, quello del laminatoio, oppure file di carri pianali, di tanto in tanto vengono movimentati i carri - siluro che si immaginano carichi di metallo fuso fra i due impianti, entrano ed escono cisterne che caricano i sottoprodotti della cokeria, come benzolo o catrame, e così via...solo l' acciaieria genera l' 80% circa del movimento merci...inoltre vi è una segheria raccordata, una centrale elettrica alimentata a carbone e GPL, più il magazzino merci della stazione e un raccordo portuale...in certe sessioni operative non riesco manco a fare tutti i movimenti che mi ero proposto, questo è quello che io chiamo "movimento merci realistico," infatti ha poco senso comporre dei treni e farli correre e correre ma senza un fine...tenendo a mente questi criteri uno poi progetta e realizza il suo impianto, e certamente realizza un qualcosa che non lo stancherà mai...ciao ciao

Ultima modifica di Doctortreno : 29 settembre 09 alle ore 23:00
Doctortreno non è collegato   Rispondi citando