Articolo Pubblicato su Modellismo di Gennaio/Febbraio 2005 |
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In questi ultimi 2 anni il settore degli elicotteri elettrici ha subito senza dubbio una forte espansione, in particolare in questo 2004, trascinati dal boom dell’elettrico, il mercato è stato letteralmente invaso da piccoli elicotteri elettrici in tutte le salse e dimensioni, tutti comunque "ispirati" come concezione al Piccolo della Ikarus, il nonno di tutti gli elicotteri indoor. Il Twister proposto da Jonathan appartiene proprio alla serie dei cloni di provenienza asiatica, anche se definirlo solo come clone è certamente riduttivo visto che per molti punti risulta superiore all’originale. |
Aprendo la scatola ci troviamo di fronte l’elicottero già montato e pronto all’uso, persino le decals sono già applicate, un telecomando a 4 canali in banda 35MHz (omologato per il mercato Italiano con tanto di bollino), un pacco batterie da 8,4volts 650mA, il caricabatteria, un cavo allievo-maestro, un dvd con un video manuale in inglese, un manuale cartaceo in inglese ed uno in italiano realizzato da Jonathan, in pratica per iniziare a volare con il vostro Twister vi servono solo 8 pile a stilo normali o ricaricabili per il radiocomando ed una presa a 220volt per la ricarica del pacco batterie. Prima di iniziare con i primi voli vi consiglio di leggere l’ottimo manuale italiano allegato alla confezione, è molto chiaro ed è realizzato con estrema cura, contiene molte informazioni utili sia per i principianti sia per chi è già esperto. |
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Il modello La meccanica è un classico per questa tipologia di modelli, la struttura è un misto di plastica/carbonio, che garantisce robustezza e leggerezza (il modello senza batterie pesa 185gr), la testa è di tipo a passo fisso ed è controllata da 2 microservi potenti e veloci, la propulsione invece è affidata a 2 motori elettrici, uno per il rotore principale ed uno per il secondario. |
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La centralina elettronica di controllo, chiamata "4 in 1", la troviamo inserita all’interno di un guscio protettivo in plastica sulla parte frontale del modello, aprendola possiamo notare la ricevente a 6 canali, mentre dall’altro lato troviamo il circuito del regolatore e del giroscopio, con 2 trimmer di regolazione (miscelazione e sensibilità) ed un piccolo led bicolore. Il giroscopio piezoelettrico, vero tallone d’Achille dei piccoli modelli economici, ha sempre funzionato correttamente ed in maniera precisa. |
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L’elettronica è di tipo intelligente, disponendo di diverse sicurezze, all’accensione controlla la presenza del segnale da parte della ricevente, se non è presente o lo stick non si trova al minimo non permette l’attivazione del motore principale, ed anche in caso di scomparsa del segnale procede alla disattivazione dei motori, tutto ciò per avere sempre la massima sicurezza di volo. |
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Nel complesso tutto il materiale è risultato di buona qualità, piatto, leveraggi e testa hanno pochissimo gioco e risultano quindi molto precisi, grazie anche alla presenza di molti cuscinetti a sfere ed a soluzioni originali come il rinforzo in vetronite della testa. Ottima anche la robustezza complessiva, durante il volo in esterno il modello ha subito qualche atterraggio non proprio da manuale ed uno abbastanza violento, riportando solo la parziale rottura di un pattino di atterraggio riparata sul campo con una goccia di cianoacrilato. |
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La radio La radio è una classica 4 canali di tipo economico in banda 35Mhz, la qualità è comunque discreta, gli stick hanno la possibilità di regolazione sia in altezza che come durezza (aprendo la radio), ed il movimento risulta pulito e senza in puntamenti. Sulla parte alta troviamo una barra di 10 led che vi segnala la carica residua del pacco batterie della trasmittente ed il piccolo interruttore per la funzione allievo/maestro. |
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Il modello è fornito con un radiocomando in mode 1 o 2, quindi se volate in mode 3 (come il sottoscritto) o in mode 4, dovete obbligatoriamente modificare la trasmittente in quanto la modifica dell’elettronica on board è certamente più laboriosa e complessa. L’operazione è in ogni modo abbastanza semplice se sapete maneggiare un saldatore, con un po’ d’attenzione dovete aprite la trasmittente ed invertite tra loro i 3 fili del potenziometro di destra con quello di sinistra (li potete notare cerchiati nella foto in alto). |
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A completo del kit troviamo anche il pacco batterie da 7 celle ministilo NiMh da 650mA ed un caricabatteria che nel giro di 60 minuti riesce a ricaricarvi il pacco batterie, fate attenzione al fatto che il caricabatteria non ha timer o rilevamento di alcun genere quindi dovete ricordarvi di staccarlo quando le batterie iniziano a scaldarsi altrimenti rischiate di danneggiare il pacco. |
Il volo Il Twister, come tutti gli elicotteri di dimensioni e peso ridotti, trova il suo ambiente ideale nel volo indoor, è comunque possibile il volo all’esterno ma solo in assenza di vento ed in ogni caso solo dopo aver passato la prima fase di apprendimento. Prima di effettuare il primo volo occorre stendere l’antenna del ricevitore arrotolata sui pattini, il manuale consiglia di lasciarla libera, ma personalmente ve lo sconsiglio, le probabilità che finisca in mezzo al rotore sono molto elevate con conseguenze decisamente disastrose. Personalmente l’ho bloccata prima sul pattino anteriore e poi distesa fino in coda quindi rigirata di nuovo verso la parte frontale, ho provato anche ad avvolgere 2-3 spire su un pezzo di lexan, come facevo di solito quando correvo con le auto, ma ho incontrato qualche interferenza nel volo all’esterno e sono ritornato alla prima soluzione. |
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Una volta giunto il momento di decollare per prima cosa mettiamo al minimo il trimmer del gas ed accendiamo la trasmittente, quindi colleghiamo le batterie (infatti non esiste un vero interruttore di accensione), sull’elettronica noteremo il led effettuare alcuni lampeggi di colore rosso e nel caso sia presente il segnale e lo stick sia al minimo inizierà a lampeggiare verde ed infine rimarrà acceso sul verde segnalando che l’elettronica è pronta al volo. Ora poniamo il trimmer a mezza corsa e spostando lentamente lo stick del gas dovreste sentirete il fischio del regolatore quindi il motore che inizia a girare, notate che per motivi di sicurezza il rotore posteriore è disabilitato fino a quando non parte il principale. Durante la fase di decollo, il modello risente parecchio dell’effetto suolo (si tratta di una turbolenza generata dall’aumento di portanza causata dall’aria spostata dalle pale) che sommata all’estrema leggerezza del modello ed all’effetto di reazione della rotazione delle pale, tende letteralmente a farlo ribaltare, tutto ciò è perfettamente normale, anche se la cosa può comportare diversi problemi per un principiante in quanto il modello in queste condizioni risulta poco controllabile. |
Nel caso il Twister sia il vostro primo elicottero può sicuramente venirvi in aiuto il trainer kit, si tratta di una croce in carbonio che riduce le possibilità di ribaltamento del modello, lo trovate sempre sul sito di Jonathan, oppure la potete realizzare da voi con un paio di stecche di carbonio, l’effetto comunque sparisce una volta che il modello si alza di mezzo metro da terra, quando il flusso d’aria generato dalle pale risulta libero da ostacoli. Una piccola modifica che può migliorare la stabilità del mezzo è di sostituire la stecca della flybar con una identica in metallo, il peso maggiore e la maggiore flessibilità rispetto al carbonio ammorbidiranno la risposta degli stick. Passati al volo traslato il modello risponde abbastanza bene ai comandi, anche se durante il volo la mancanza del passo variabile si fa un po’ sentire, in particolare se già volate con elicotteri più sofisticati potreste trovare qualche problema a trovare il giusto mix di velocità/passo, ma si tratta comunque di un difetto tipico di tutti i modelli a passo fisso, nel caso potete pensare ad un upgrade del modello con il kit per la modifica a passo variabile previsto a breve. L’autonomia del Twister con le batterie di serie oscilla intorno ai 9 minuti, che si raggiunge solo con il volo indoor e dopo che le batterie si sono stabilizzate dopo qualche ciclo di carica/scarica, all’esterno invece l’autonomia è di circa 6 minuti. |
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Volendo aumentare l’autonomia potete ricorre ad un bel pacco di Lipo, Jonathan ci ha messo a disposizione un pacco di 2 celle Kokam da 910mA, che rispetto al pacco originale ha una tensione inferiore di 1 volt, ma ciò non ha comportato problemi in quanto il risparmio di peso superiore al 50% (89gr. contro 48gr.) permette comunque di volare tranquillamente anche con una tensione inferiore, con il vantaggio che i motori consumano di meno (a garanzia di una vita più lunga) ed un tempo di volo quasi doppio, rispetto ad un incremento di capacità del solo 40%. |
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Conclusioni Nel complesso il Twister di Jonathan è un modello che vola molto bene, segno di una buona elettronica e progettazione complessiva. L’unico vero difetto è quello tipico di questa tipologia di prodotti: è troppo grande per fare un «vero» volo indoor in casa ed è troppo piccolo per volarci all’aperto. Infatti a patto che non abbiate a disposizione un ambiente decisamente molto grande (come un garage o una palestra), in casa al massimo potrete volarci in hovering o con movimenti limitati dal pericolo di fare danni al mobilio, mentre all’esterno il problema è il vento. L’estrema leggerezza del modello comporta il fatto che una lieve brezza possa riuscire a mettervi in seria difficoltà, specialmente agli inizi. Al di là di ciò, il Twister rimane in ogni modo un buon modello per iniziare ad avvicinarsi al fantastico mondo degli elicotteri radiocomandati. Se poi siete fra i fortunati che durante la stagione fredda riescono ad avere a disposizione una palestra nei fine settimana, allora siete a cavallo! |
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