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Foglio di Calcolo SV e balle varie !!! 1 Allegato/i Allegato 43324 Il file da scaricare è sopra . Molte volte mi sono chiesto con che SV il mio modello renda il meglio di sè con questo vento o con quella lunghezza di lama o peso di bulbo ecc. ecc. e spesso molti hanno altri mi hanno fatto questa domanda , io mi sono spremuto le meningi e con i 2 o 3 neuroni che mi sono rimasti ho creato questo foglio di calcolo . Ditemi voi se ho perso tempo , eventualmente consigli e modifiche ...... ciao |
Il sistemino è interessante... anche se per capirlo i miei 2 o 3 neuroni hanno ancora qualche problema e devo ancora riverificare alcune formule :mumble: Se ho capito qualcosa, l'approccio che hai dato è di tipo sperimentale: stabilisci che un IOM con quei dati e quel vento è nel suo rendimento ottimale e per similitudine ricavi la superficie velica consigliata e o l'intensità di vento ottimale per una data superficie. Ho problemi però a capire la formula in C14: quel prodotto dove all'interno a denominatore moltiplichi per 9 x 2 e poi 3 x 2 nella parentesi successiva... Poi non mi torna il discorso dei momenti sbandanti. Il momento sbandante è propozionale alla superficie velica, ma il suo braccio va da CV a CD e non mi sembra che tu abbia impiegato quel dato, ma solo l'altezza di CV rispetto al galleggiamento. Nel mio programma di calcolo che ti avevo mandato, le formule utilizzate, tratte da un libro di progettazione, erano le seguenti: Formula momento sbandante: Msb= 0.1(*) x (Sup tot) x Vv2 x Ca x cos(f) Formula momento raddrizzante: MRa= (d') x (massa tot) x sin(f) dove: - 0,1 è il coefficiente sperimentale della risultante sulle vele per le "Barche vere" che c'era sul libro e su cui ho operato una correzione in base a osservazioni sperimentali sui modelli: ora io uso 0,05 che dà risutati plausibili. -Vv2 è la velocità del vento al quadrato -Ca è la distanza tra centro velico e centro di deriva (in altezza, naturalmente): la risultante delle forze antiscarroccio in prima appox si può piazzare sul baricentro della deriva -(f) è l'angolo di sbandamento -d' è la distanza tra il galleggiamento e il baricentro/asse del bulbo. Se riesci a darmi qualche spiegazione e a dirmi se ho più o meno capito il meccanismo... intanto io continuo a studiare le tue formule. Ciao Claudio V |
il CV non lo intendo dal galleggiamento ma semplicemente dalla base randa o fiocco se + basso. In'oltre nemmeno io ho capito bene i mie stessi calcoli !!!! Magari prova o provo a mettre giù un foglio Excel simile e vediamo che salta fuori . Ma i conti ti tornano ?? ciao |
Perchè allora esperti velici :wink: non tirate fuori un foglio di calcolo IL PIU' POSSIBILE SEMPLICE per poter calcolare la superficie velica ottimale a seconda della forza del vento, stile foglio di Luca, ma utilizzando le formule che pensate esser corrette? Sarebbe a tutti noi veramente utile! |
Matthias, la vela non é come un libro stampato, tutto é empiristico o quasi, non ti fare illusioni !! Cd |
1 Allegato/i L'ho fatto io! Controllate se per favore è corretto. In pratica stabilite un angolo di sbandata che ritenete esser ottimale e, se ho capito bene, il momento sbandante è minore od uguale al raddrizzante allora la superficie velica è sottodimensionata o giusta per quella forza di vento stabilita. Se il momento sbandante invece è maggiore allora la barca per quella forza di vento è sovrainvelata. Tuttavia ho una domanda: nel calcolo del momento sbandante non dovremmo includere anche l'angolo fra la prua e il vento? Cioè le vele di bolina non offrono la stessa superficie che al traverso e quindi il momento sbandante dovrebbe esser minore. |
Citazione:
Te l'ho mandato via email qualche giorno fa. E' il foglio 4 del file xls, quello con i diagrammi di stabilità e contiene tutte le formule che servono: ti dice quanto sbanda la barca con un certo vento, etc... Naturalmente i dati che servono perchè le formule facciano i conti li devi inserire tu non solo in quel foglio, ma in tutti quelli precenti... Non è la verità assoluta, ma una sua buona approssimazione Se consideri una inclinazione ottimale tra 30 e 45 gradi di sbandamento, sai anche con che vele e che vento li ottieni. Quale sia l'inclinazione dello scafo a cui hai il max rendimento di bolina o la massima velocità, quello non te lo so dire... tra 30 e 45 gradi, poi prova e vedi dove va meglio. Con il programma puoi dimensionare il tutto in modo congruo, comunque. Il margine dell'empirismo c'è sempre, ma con dei buoni conti si riduce abbastanza. Saluti Claudio V |
Citazione:
il mio programma è strutturato per considerare il max momento sbandante, cioè quello che si ottiene di bolina. Dato che i nostri modelli hanno una superficie velica fissa non mi sono preoccupato del lasco, in quanto il momento sbandante è minore... Se non tieni il vento di bolina, anche se al lasco puoi avere più vela a che ti serve? Se vuoi fare delle prove puoi modificare il valore di gradi che trovi nella casella I21 del foglio "calcoli stabilità trasv". Procedi così: con vento costante e misurato piazzi la barca al traverso con le vele ben regolate. Da poppa scatti una decina di foto (meglio se fotografi anche il valore di vento che registri con l'anemomentro così hai tutti i dati assieme). A casa a pc verifichi di quanti gradi è sbandata la barca e vai a fare delle simulazioni modificando il valore in I21 finchè a quel gioco di vele e a quel vento il programma ti calcola il valore di sbandamento che hai fotografato. In quel modo avrai corretto il coefficiente della risultante delle forze sbandanti per quell'andatura, quella barca e quelle vele. Non so a cosa ti possa servire, ma se vuoi giocarci un po' può essere interessante. saluti |
grazie Claudio, il tuo foglio di calcolo è completissimo ma è un tantino complicato per me senza una esauriente spiegazione! Ritornando al momento sbandante, la formula che hai postato prima si riferisce all situazione in cui, al traverso, le vele offrono la massima superficie esposta al vento. Ma, e questa è la mia domanda, non dovremmo tenere in considerazione che in andatura di bolina la superficie effettiva esposta al vento va moltiplicata per il sen dell'angolo, quindi a prescindere da quale angolo io faccio di bolina, comunque il momento sbandante è minore, anche molto minore, di quello calcolato empiricamente con quella formula? Spero di essermi spiegato...:D |
Citazione:
Al limite, ora che ho riguardato la formula, si potrebbe sostituire quel seno in un coseno: di bolina stringi, ad esempio, 30 gradi all'apparente e hai un valore più alto, di lasco sei a 45 e il valore decresce, in poppa il vento è in asse barca, cioè 90 gradi e il momento sbandante si annulla. Solo che così facendo si dovrebbero introdurre altri coefficienti per riparametrare il tutto rispetto alle osservazioni sperimentali che rappresentano la banca dati di partenza e verificarne la veridicità: si potrebbe anche introdurre una funzione di calibrazione che renderebbe un po' più esatto il tutto. basterebbe battere un bel po' di punti e misure e dare tutto in pasto a Excel e alle sue funzioni grafiche: il tempo a pc dell'operazione è ridotto, ma il numero di prove in acqua non tanto...:wacko: Però, dato che quel foglio di calcolo non era nato per quello, ma solo per vedere quanto sbandava al max una barca con tot vento, non ci avevo pensato. Potrebbe essere un buon upgrade se mai mi dovesse servire. Ciao Claudio V |
2 Allegato/i :wacko: Ti seguo e non ti seguo... quello che volevo dire è che secondo me la formula: 0.1(*) x (Sup tot) x Vv2 x Ca x cos(f) dovrebbe esser invece: 0.1(*) x ((Sup tot) x sen(y)) x Vv2 x Ca x cos(f) dove y è l'angolo fra la direzione del vento e la prua della barca e varia fra 0 e Pgreco/4. Nella prima immagine il calcolo come da formula 1 (imponendo l'andatura al traverso, y=90°) Nella seconda stessi parametri ma bolina con y=30 gradi. come si vede il momento sbandante di bolina è minore. |
Citazione:
-il momento sbandante a parità di vento e vele, di bolina è sempre maggiore che di traverso. -dato un sistema in equilibrio stabile, il bilanciamento tra momento sbandante e raddrizzante ci deve sempre essere, quindi a un dato angolo i 2 si devono eguagliare... se non si eguagliano l'angolo di sbandamento è errato. Poi, nella formula, la forza sviluppata dalle vele è considerata come la risultante delle forze sviluppate dalle vele: quindi non conta l'angolo dello scafo rispetto al vento; tieni conto che le vele sono un'ala... la portanza di un'ala non dipende dalla sola superficie. Questo se ho capito bene, naturalmente: non è così facile fare discussioni del genere a distanza via forum...:wacko: Così, se ci si trovasse davanti a un pc in una mezzora potrei spiegarti il mio programma, per telefono credo non basterebbe il doppio, per scritto via messaggi... una vita:D ciao Claudio V |
Non sono esperto ma so che non si deve dimenticare che una barca sotto la pressione del vento nelle vele, si affonda per cui aumenta la sua stazza e sposta il CC e i parametri annessi. Cd. |
1 Allegato/i Il vostro concetto di calcolo è troppo complicato per i miei gusti , io preferico un approcio leggermente + approsimativo senza a che angolo di sbandamento o di incidenza al vento ecc..ecc. ,per qusto l'avevo chiamato " balle varie " . E' giusto che se qualcuno è in grado di fare conti + precisi li faccia ma è anche giusto che si debbano riuscire a fare , se diamo il super foglio Excel di ClaudioV a 100 persone son convito che max 4-5 persone lo riusciranno ad usare per forza è troppo completo , preciso , dettagliato , tecnico , troppo. Sarà xchè con il windsurf utilizziamo in genere 4 vele dalla 6,5 alla 4 m2 per navigare dai 12 ai 35-40 nodi?? Si andiamo a spanne e spesso uno usa la 5 e l'altro la 6m2 1 metro di vela cosa vuoi che sia. Penso di essere riuscito a fare uno strumento che potesse rispondere ad almeno un paio di domande molto ricorrenti tra i frequentatori del forum , di sicuro non a tutte , magari tra un paio di giorni gli faremo fare un'altro steap , per ora gli ho fatto questa modifichina Allegato 43665 . ciao |
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