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Vecchio 25 marzo 21, 08:26   #21 (permalink)  Top
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L'avatar di CarloRoma63
 
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Spiacente Carlo, ma non è cosi, perlomeno finché la barca non sta per decollare e subito dopo decolla.

Il foil immerso darà contributo al momento Raddrizzante quando incomincerà a sviluppare una portanza sufficiente. In fase di Avvio e decollo, sotto i 3 o 4 nodi, il suo apporto è pressoché nullo.

A barca dritta e bassa velocità, l'asse del centro di galleggiamento passa dalla mezzeria dello scafo e i momenti raddrizzanti del foil alzato sono da riferire a quello.

Se la barca non sta circa dritta... Non decolla, quindi non si può nemmeno contare un po' sulla stabilità pendolare del foil immerso
È per quel motivo che anche le "vere" hanno grossi problemi in ripartenza. Finché non accelerano probabilmente non possono nemmeno usare tutta la potenza del piano velico.

Insomma, sono sul filo del rasoio da quando incominciano a muoversi a vela a quando smettono.
Infatti io parlavo della condizione di volo. In dislocamento è come dici tu. Man mano che la velocità passa da zero a quella di volo, il centro di spinta si sposta progressivamente dal centro dello scafo al centro del foil. Lo spiega anche il video che hai postato.

Carlo
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Dai un pesce ad un uomo e lo avrai sfamato per un giorno, insegnagli a pescare e lo avrai sfamato per sempre. (Confucio)
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Vecchio 26 marzo 21, 09:54   #22 (permalink)  Top
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Vabbe'..dai filmati si vede che funziona anche senza elettronica e la differenza di velocita' e' abissale...il trimarano alfine serve solo ad avere una piattaforma piu' 'chiatta'...(= larga e schiacciata...)
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Vecchio 26 marzo 21, 11:50   #23 (permalink)  Top
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Vabbe'..dai filmati si vede che funziona anche senza elettronica e la differenza di velocita' e' abissale...il trimarano alfine serve solo ad avere una piattaforma piu' 'chiatta'...(= larga e schiacciata...)
Il foil di quel trimarano è di tipo diverso, è in diagonale. Questa conformazione è autoregolante, basta infatti che lo scafo si alza per diminuire automaticamente la portanza e viceversa. I foil degli AC75 sono invece sempre immersi, indipendetemente dalla quota ed anche la portanza che generano è praticamente costante (in realtà anch'essa dipende dalla profondità, ma per motivi diversi ed in quantità minore)

Carlo
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Vecchio 26 marzo 21, 12:05   #24 (permalink)  Top
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Vabbe'..dai filmati si vede che funziona anche senza elettronica e la differenza di velocita' e' abissale...il trimarano alfine serve solo ad avere una piattaforma piu' 'chiatta'...(= larga e schiacciata...)
Nessuno ha mai detto che per navigare su i foil la barca deve essere piena di elettronica.
Il discorso è che c'è scafo e scafo, l’AC-75 è una barca monoscafo invece il Mini 40 o il trimarano del video sono completamente un'altra cosa
per navigare con uno modello RC di AC-75 l'unica soluzione è quella di usare il NAZA (http://dl.djicdn.com/downloads/nazam...e_v1.28_en.pdf)
che viene usato sui droni per far capire al modello in quale posizione si trova rispetto al sistema di riferimento terra (altezza di volo, inclinazione, velocità ecc...) in modo che tutti questi parametri possono essere utilizzati istantaneamente dai servi che regolano I bracci che comanda nei foil, l'incidenza degli stessi e l'incidenza sul foil del timone

Ultima modifica di CRONO : 26 marzo 21 alle ore 12:11
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Vecchio 05 febbraio 23, 13:13   #26 (permalink)  Top
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Riesumo questo vecchio post perchè negli ultimi due anni mi sono arrovellato sul progetto di una AC75, prima in scala 1,10 e poi in scala 1:20 più gestibile per delle prove di fattibilità.
Ho letto tutto il post accuratamente e mi sono documentato sia sulla teoria di funzionamento di queste barche che sull'elettronica necessaria a far navigare un tale modello.
Al momento mi sono concentrato sulla scala 1:20 ed ho completato la progettazione meccanica reperendo i servi e gli attuatori adatti sia per potenza che per velocità.
Per l'elettronica ho verificato che per riuscire nel progetto bisogna prevedere due skipper al comando con due distinti radiocomandi.
Il primo deputato ai controlli tradizionali di una dislocante, randa, fiocco, timone direzionale e timone orizzontale con giroscopio per controllo automatico del beccheggio.
Il secondo deputato alla gestione dei foil.
Per questo ho previsto una scheda Arduino interfacciata alla ricevente ed un sonar con precisione di circa 5 mm testati. Sto sviluppando uno sketch Arduino con uno bravo per una prima prova di fattibilità .
Ho definito il progetto in tre fasi come potete vedere nel documento allegato, e vorrei effettuare la prima fase in primavera visto che le prove dovranno essere fatte in mare (sono di Genova)
Se qualcuno ha voglia di collaborare/partecipare a questo progetto sappia che consigli/critiche sono ben accette ed utili per ottenere buoni risultati.
Per la prima fase userò un semplice scafo in legno a sezione rettangolare, ma per le successive, se la prima a buon fine, avrò bisogno di aiuto per realizzare le vele sempre che si possa usare lo scafo in legno.
In caso contrario ci vorrà anche uno scafo.
Allego qualche foto del progetto me se desiderate altro potete chiedere.
Icone allegate
Luna rossa 2020-ac75-1-20.jpg   Luna rossa 2020-meccanica.jpg  
Files allegati
Tipo file: pdf SCHEMA DI MASSIMA DEL CIRCUITO DI COMANDO FOIL.pdf‎ (345,9 KB, 29 visite)
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Vecchio 06 febbraio 23, 16:22   #27 (permalink)  Top
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omissis
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.

Poi occorrerà inventarsi meccaniche veloci e potentissime che pesino ben poco per muovere gli arm in modo da sacrificare meno possibile la massa utile da mettere nei foil.

https://www.youtube.com/watch?v=Wyp5wPlfjRI
omissis
Due Amici (uno modellista supe esperto e l'altro super attrezzato, preciso) volevano costruire un modello di Vandée Globe con deriva basculante. Il progetto si è arenato proprio sul punto descritto più sopra.
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Vecchio 06 febbraio 23, 16:39   #28 (permalink)  Top
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L'avatar di CarloRoma63
 
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Riesumo questo vecchio post perchè negli ultimi due anni mi sono arrovellato sul progetto di una AC75, prima in scala 1,10 e poi in scala 1:20 più gestibile per delle prove di fattibilità.
Ho letto tutto il post accuratamente e mi sono documentato sia sulla teoria di funzionamento di queste barche che sull'elettronica necessaria a far navigare un tale modello.
Al momento mi sono concentrato sulla scala 1:20 ed ho completato la progettazione meccanica reperendo i servi e gli attuatori adatti sia per potenza che per velocità.
Per l'elettronica ho verificato che per riuscire nel progetto bisogna prevedere due skipper al comando con due distinti radiocomandi.
Il primo deputato ai controlli tradizionali di una dislocante, randa, fiocco, timone direzionale e timone orizzontale con giroscopio per controllo automatico del beccheggio.
Il secondo deputato alla gestione dei foil.
Per questo ho previsto una scheda Arduino interfacciata alla ricevente ed un sonar con precisione di circa 5 mm testati. Sto sviluppando uno sketch Arduino con uno bravo per una prima prova di fattibilità .
Ho definito il progetto in tre fasi come potete vedere nel documento allegato, e vorrei effettuare la prima fase in primavera visto che le prove dovranno essere fatte in mare (sono di Genova)
Se qualcuno ha voglia di collaborare/partecipare a questo progetto sappia che consigli/critiche sono ben accette ed utili per ottenere buoni risultati.
Per la prima fase userò un semplice scafo in legno a sezione rettangolare, ma per le successive, se la prima a buon fine, avrò bisogno di aiuto per realizzare le vele sempre che si possa usare lo scafo in legno.
In caso contrario ci vorrà anche uno scafo.
Allego qualche foto del progetto me se desiderate altro potete chiedere.
Ho letto il documento e credo che il passaggio da due foil in acqua ad uno solo sia meno traumatico di quanto possa sembrare. Per semplificare questo passaggio dovrebbe essere sufficiente collegare la portanza dei due foil all'assetto laterale della barca: con barca orizzontale i due foli avranno la stessa portanza, con la barca che tende a sbandare sottovento si aumenta la portanza del foil sottovento e si diminuisce quella sopravvento, fino a riportare la barca in orizzontale. Quando la portanza richiesta sopravvento diventa uguale a zero il foil diventa neutro, quando diventa negativa allora si solleva il foil e si sfrutta il suo peso come momento raddrizzante. Se il momento raddrizzante del foil sopravvento non basta, si alzerà di una ventina di gradi quello sottovento, operazione che allontanerà sottovento il punto di deriva, aumentando quindi la coppia raddrizzante del foil sopravvento e del peso dello scafo. Tutta questa operazione può essere egregiamente svolta da Arduino, che riceve come input l'assetto dal giroscopio, sollevando completamente lo skipper da questa incombenza. Anche il decollo è, in realtà, praticamente automatico. Non solo non è infatti necessario far prendere velocità alla barca con i foil neutri e poi renderli portanti, ciò è anche dannoso. Già da quando i foil non erano in grado di far volare le barche, ed il primo esempio lo troviamo già negli AC5 con le famose pinne sotto il bulbo, la portanza delle appendici è utile anche nella fase dislocante, riducendo la superficie bagnata e permettendo quindi di accelerare più rapidamente. Con lo scafo in dislocamento, i foil dovranno avere quindi la massima portanza anche a bassa velocità.

Carlo
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Vecchio 07 febbraio 23, 09:04   #29 (permalink)  Top
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Quanto dice Carlo è sacrosanto, ma riuscire a far gestire da Arduino anche la rotazione dei foil diventa più complicato perchè gli attuatori non hanno feedback ma solo finecorsa che ho usato per immerso ed emerso: comunque mi informo.
Meccanica e sua velocità-
Ho trovato attuatori lineari di dimensioni adeguate sia alla scala 1:10 che 1:20.
Per la versione 1:20 la forza disponibile è 110 lb la corsa 50 mm e la velocità 10 mm/sec
La corsa necessaria alla mia meccanica è di 22 mm, quindi poco più di due secondi da immerso a emerso (circa 110° di rotazione), peso 540 grammi caduno, costo 150E .
Sonar per controllo altezza di volo con precisione di +- 3 mm ad una altezza di 200 mm.
Pilota automatico beccheggio e rollio Hobbyeagle A3Super3.
Ho fatto una stampa di tutta le parti e allego la foto del foil....che funziona egregiamente: devo solo verificare se il materiale scelto è congruo alle sollecitazioni che dovrà sopportare.
Per facilitare i test di portanza che si faranno in mare, ho previsto all'interno del bulbo del foil un meccanismo per variare l'angolo di attacco di 6°.
Nel tamburo di rotazione del foil c'è un microservo da 7 Kgcm e la trasmissione è realizzata con un bouden (cavetto freno bicicletta)
Marco
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Vecchio 07 febbraio 23, 17:09   #30 (permalink)  Top
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"Quanto dice Carlo è sacrosanto, ma riuscire a far gestire da Arduino anche la rotazione dei foil diventa più complicato perchè gli attuatori non hanno feedback ma solo finecorsa che ho usato per immerso ed emerso: comunque mi informo."

Mi sono informato ed esiste una versione controllabile come un servo, ma pesa di più.
Con gli attuatori da me previsti il peso della meccanica ed elettronica era Kg 2,6, con questi nuovi il peso diventa Kg 4.
Più almeno 4 Kg per lo scafo e minimo 2 Kg di zavorra nei foil (1 Kg per foil) il peso totale senza vele diventa non meno di Kg 10.
Bisognerà vedere se la portanza dei foil sarà sufficente ed a quale velocità riuscirà a decollare.
Comunque per ora mi concentro sulla fase 1 per le prove di primavera poi vedremo come muoverci.
Marco
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