03 novembre 13, 16:26 | #1 (permalink) Top |
User Data registr.: 21-02-2007 Residenza: Bari
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| Cerco consigli per la mia IOM
Oggi ho riprovato la mia IOM in acqua piatta ma con vento molto rafficato anche fino a 10nodi e con armo1. Ho posizionato il piede d'albero inizialmente in posizione intermedia e successivamente arretrandolo verso poppa. Nel passare dalla prima configurazione alla seconda per cercare di alleggerire la prua ed evitare che in andatura di poppa lo scafo si ingavonasse specie sotto raffica, ho peggiorato l'equilibrio della barca in andatura di bolina. In pratica è diventata troppo orziera tanto da rendere in andatura stretta il timone inefficace al punto da non poter poggiare ed evitare la straorzata. Cosa avrei dovuto fare per trovare il giusto compromesso tra le due andature (bolina e poppa)? E' corretto con vento forte o rafficato arretrare il piede d'albero ? Grazie Saverio |
03 novembre 13, 19:12 | #2 (permalink) Top |
User Data registr.: 07-04-2010 Residenza: Roma
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con vento forte e rafficato si fa esattamente il contrario....albero in avanti....l'ingavonamento di poppa non lo puoi evitare se lo scafo ha una prua troppo "sottile"... con armo 1 e 10 nodi però è strano che una iom ingavoni in poppa...che modello di iom è? |
03 novembre 13, 20:20 | #3 (permalink) Top | |
User Data registr.: 21-02-2007 Residenza: Bari
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| Citazione:
In ogni caso, ho rivisto la registrazione dell'anemometro dell'aeroporto vicino allo spot è aimè ho beccato sberle anche di 15 nodi. Quindi ricapitolando, vento forte porto il piede avanti ? | |
04 novembre 13, 10:47 | #5 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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| Citazione:
dato che credo di conoscere abbastanza bene quella barca, e, anche se in linea teorica quanto ti suggerisce eupon e` corretto, ti consiglio di lasciarlo nella posizione prevista:se hai realizzato tutto come da disegno, il piede dell'albero e` meglio lasciarlo stare nella posizione prevista a disegno e non muoverlo. L'unico aggiustamento da fare sull'albero pervisto per la mia Urca IOM e` appopparlo leggermente in angolo (rake) in caso di vento sotto i 2-3 nodi, per il resto lo si lascia nella posizione prevista: ci abbiamo navigato per piu` 4 anni e dopo lunghe prove alla fine lo abbiamo sempre lasciato dove era stato piazzato dopo i primi test che e` la posizione prevista a disegno... la regolazione della posizione e` prevista perche`, essendo il progetto URCA IOM realizzabile anche da chi e` alle prima armi, qualora ci fossero errori di realizzazione, ci sarebbe la possibilita` di correggere la posizione del piede d'albero per metterla in accordo alla centratura a disegno anche a barca finita. Confermo, invece, quanto ti ha scritto Eupon a proposito del fatto che, arretrando la posizione del piede d'albero, peggiori l'equilibrio: andare indietro con l'albero e` controproducente specie con vento forte e rende la barca piu` orziera... e questo e` un danno ulteriore: una barca piu` orziera va "sotto" con la prua molto prima perche` il timone deflesso alla poggia per tenerla in rotta, appena la barca si inclina sottovento, spinge la prua sott'acqua. Come indicazione generale, l'albero di una barca con un rig "normale" correttamente centrata non va quasi mai toccato... sui forum spesso si legge di molti alle "prima armi" che passano il loro tempo a sposare di 0,5, 1 cm il piede dell'albero quando una regolazione differente delle vele e del rake puo` generare effetti pari ad alcuni cm di spostamento del piede dell'albero Solo quando si e` completamente padroni delle regolazioni delle vele e si sono fatte ore ed ore di test comparativi si puo` pensare di toccare il piede d'albero e sperare di ottenere variazioni "utili" Quindi si deve operare per lo piu` sulla regolazione delle vele al variare del vento e dell'onda. La prima cosa da fare e` mettere a posto l'equilibrio in bolina: quando la barca risulta un po' orziera, se l'acqua e` piatta e il vento forte, si puo` navigare con le vele un po' magre, soprattutto la randa, chiudere un po' il canale randa fiocco e, qualora quello non basti, aumentare il twist della randa in modo che la parte alta porti poco e tiri meno all'orza la barca sbandata. Se con 15 nodi sei andato sotto con l'armo 1 in poppa... questo` e` piu` che comprensibile perche` con quell'intensita` di vento con l'armo 1 la IOM e` al limite o un po' oltre. Comunque un fattore che influisce molto riguardo al "tenere la prua fuori dall'acqua" in poppa e` la "funzionalita` del fiocco". Infatti, la vela che tiene al prua fuori dall'acqua e` il fiocco che, con la sua componente di portanza verticale (dovuta all'inclinazione dello strallo), tende a sollevare la prua. Per garantire che il fiocco porti si deve avere lo strallo del fiocco in tensione anche sotto raffica e questo significa avere anche il paterazzo in tensione, ma, per poter avere il paterazzo in tensione, occorre che l'albero sia "preflesso" in avanti in fase di costruzione e che sia dato anche il giusto precarico allo spingialbero, altrimenti, sotto raffica, l'albero si incurvera` troppo, flettera` troppo in avanti, il fiocco perdera` forma e portanza e la prua finira` "sotto" prematuramente. Spero di averti dato informazioni utili per mettere a posto la tua/nostra URCA IOM. Ciao
__________________ Claudio Vigada www.progetto-urca.com Footy-Italia gruppo facebook www.autonomy-f5j.it Facebook Autonomy F5J Ultima modifica di claudio v : 04 novembre 13 alle ore 11:00 | |
04 novembre 13, 14:50 | #6 (permalink) Top |
User Data registr.: 07-04-2010 Residenza: Roma
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vero claudio, è solo che pensavo ci fossero più posizioni per il piede sulla sua urca... effettivamente sulle iom e anche sulle nostre ac100 (ottimamente centrate da luca71-5), prevediamo una sola posizione, e lo stesso luca ci ha insegnato a smagrire vele, inclinare albero, agire sullo spingialbero etc.etc. devi provare...provare provare provare proaaaaree.... |
04 novembre 13, 22:49 | #7 (permalink) Top |
User Data registr.: 21-02-2007 Residenza: Bari
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Grazie Claudio, come sempre i tuoi consigli sono chiari ed efficaci. Per la posizione del piede, avevo realizzato la piattina riportata a disegno con le 3 posizioni distanti circa 8mm centro-centro tra loro. Domani posto una foto. In tutte le prove fatte ho sempre posizionato il piede nella posizione intermedia e direi che la barca si è sempre mostrata ben equilibrata nelle varie andature ma con venti deboli. Ieri era la prima uscita con vento rafficato e purtroppo con l'inesperienza ho fatto esperienza Cmq ne ho ancora molto da lavorare per la messa a pto, visto anche che mi sono fatto in casa tutte le attrezzature di coperta e del rig. Diciamo che è venuta fuori una mezza schifezza, con ovvi problemi di libertà nelle regolazioni. Per fortuna invece le vele, avendo esaurito ormai tutta la pazienza, le avevo acquistate già pronte, e quindi tante altre complicazioni in meno! Grazie a tutti Saverio PS allego la foto della MIA URCA! Ormai mi piace troppo e ne sono geloso! |
04 novembre 13, 23:41 | #8 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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| Citazione:
Ciao Saverio Non ti avevo riconosciuto subito, ma appena ho visto la foto delle Urca IOM gialla ho capito. Dalla foto ti posso subito dire che c'è il buttafuori troppo lungo e, se vuoi non avere guai con il vento forte, conviene tu lo accorci al massimo possibile, in modo che la randa passi di bordo senza toccare nello strallo quasi sfiorando il paterazzo. Il buttafuori lungo, appena va in tensione lo strallo, tende a flettere troppo l'albero con la conseguenza di sformare la randa (troppo twist in alto e vela spiattita al centro) e far perdere tensione allo strallo del fiocco proprio come scrivevo nel post precedente. La randa, per quanto non sia gonfia, mi pare che non sia proprio nella forma ottimale presentando proprio i "difetti" di forma/regolazione che ho scritto qui sopra. Sarebbe anche utile sapere quanta preflessione tu abbia dato all'albero e se sia sufficiente; non ricordo esattamente quali siano i valori ottimali anche perchè non so che giro d'albero preveda la tua randa e quei valori di solito cambiano in funzione proprio del teglio in lato inferitura della randa... sono alcuni anni che non navigo più con le IOM, ma forse qualche IOMmista ci verrà in aiuto : quanti mm hai dato? Allego un interessante link del Forum Iomitalia scritto da Pier Puthod, e cui seguono contributi di Gianluca Nardo e Ronconi... tutte persone da cui, specie in ambito IOM, c'è sempre da imparare Preflessione. - Page 2 Ciao
__________________ Claudio Vigada www.progetto-urca.com Footy-Italia gruppo facebook www.autonomy-f5j.it Facebook Autonomy F5J Ultima modifica di claudio v : 05 novembre 13 alle ore 00:35 | |
06 novembre 13, 20:10 | #9 (permalink) Top |
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Ho accorciato il buttafuori in modo da lasciare un paio di centimetri tra lo strallo e il bordo d'uscita della randa. L'albero attualmente è prepiegato di circa 15mm nella quarta parte terminale, diciamo subito dopo le crocette. Come visibile in foto, la randa assume una forma pessima. In pratica, anche cazzando parecchio lo strallo di poppa non riesco a far assumere all'albero una conformazione che sposi il giro d'albero. Ho tentato di mollare lo spingialbero per lasciare incurvare l'albero mantenendo la concavità verso poppa, ma sembra che le crocette e le sartie lo trattenghino in posizione retta. Infatti se con la mano tiro l'albero verso prua, con poco sforzo, questo si incurva e il problema visto in foto sparisce. Quindi per poter regolare bene la randa, l'albero, sotto la tensione dello strallo dovrebbe assumere una forma ad arco, ma per far questo occorre cazzare molto lo strallo, allentare lo spingialbero e poi lasciare che sia il vento a incurvare l'albero. Please help me!!!! |
06 novembre 13, 22:24 | #10 (permalink) Top |
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abbassa allora attacco sartie all'albero e pure le crocette....diciamo partendo da penna randa, 400mm verso il basso attacco sartie e 950mm crocette.... ma per caso questa urca gialla proviene da roma? |
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