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Vecchio 09 ottobre 11, 18:05   #161 (permalink)  Top
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ma di che parli? non capisco l'intervento
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ciao, Eugenio
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Vecchio 09 ottobre 11, 19:34   #162 (permalink)  Top
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Gran bel lavoro Claudio, veramente un bel lavoro!
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Vecchio 10 ottobre 11, 00:00   #163 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da claudioD Visualizza messaggio
Con i disegni delle ordinate sul muro e la foto delle dime potreste già sapere come é fatto !!!! heheheh...a meno che siano altra cosa ...per un footy !!!
ClaudioD
Grazie della segnalazione.
In ogni caso sono le copie preliminari del progetto (come si vede dai ritocchi a mano) e potrebbero anche essere quelle della footy, non è poi tanto diversa.

Comunque ora ho provveduto con il fotoritocco a complicare un po' la vita a chiunque volesse clonarmi la barca, ma forse gli ho fatto un piacere perchè... dato che le ordinate sono tutte a distanze variabili e non costanti, se qualcuno è così bravo dalle viste prospettiche/foto e pezzi di ordinate di ridisegnarsela come l'ho concepita... si merita il premio di avermi rubato la proprietà intellettuale del disegno...

... ammesso che poi sappia dove mettere l'albero, la deriva, il bulbo e l'allineamento al canotto su cuscinetti del boma del fiocco
Le sequenze postate sono per spiegare la tecnica costruttiva che può essere interessante e dare una traccia un po' alternativa da seguire per costruire le barchette, non per divulgare i miei disegni e progetti urbis et orbis.

p.s.
Soldati

Si sta come,
d'autunno,
sugli alberi,
le foglie


Ungaretti
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Vecchio 10 ottobre 11, 00:08   #164 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da boss_ITA94 Visualizza messaggio
Gran bel lavoro Claudio, veramente un bel lavoro!
Grazie, questo è solo l'inizio e la parte più piacevole far uscire le forme dal blocco: è un giochino creativo e rilassante perchè anche l'estruso può avere un'anima di barca nascosta dentro (oltre alla vena come il legno)... basta riuscire a vederla e sentirla, come fosse una scultura. Il lavoro tedioso e lungo è poi fare tutto il resto
Domani sera, salvo casini, faccio l'altra fiancata.
Ciao
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Vecchio 10 ottobre 11, 01:29   #165 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da claudio v Visualizza messaggio
Grazie della segnalazione.
In ogni caso sono le copie preliminari del progetto (come si vede dai ritocchi a mano) e potrebbero anche essere quelle della footy, non è poi tanto diversa.

Comunque ora ho provveduto con il fotoritocco a complicare un po' la vita a chiunque volesse clonarmi la barca, ma forse gli ho fatto un piacere perchè... dato che le ordinate sono tutte a distanze variabili e non costanti, se qualcuno è così bravo dalle viste prospettiche/foto e pezzi di ordinate di ridisegnarsela come l'ho concepita... si merita il premio di avermi rubato la proprietà intellettuale del disegno...

... ammesso che poi sappia dove mettere l'albero, la deriva, il bulbo e l'allineamento al canotto su cuscinetti del boma del fiocco
Le sequenze postate sono per spiegare la tecnica costruttiva che può essere interessante e dare una traccia un po' alternativa da seguire per costruire le barchette, non per divulgare i miei disegni e progetti urbis et orbis.

p.s.
Soldati

Si sta come,
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le foglie


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Chiedo scusa , era solo uno scherzo, perché abituati a non vedere mai dei disegni dei progetti URCA sul forum, questa volta, consciamente o no, hai fornito dei dati .
Anche le distanze variabili tra ordinate si possono intuire e per chi ci sa fare potrebbe rifare una cosa simile anche se non esattamente la stessa e chissà !!!

Non ti preoccupare, oltre ad uno scherzo é anche una provocazione, tanto io mi accontento dei risultati di AREVA nella classe AC120 e per la quale sto già lavorando per cercare di farla andare ancora meglio ! AREVA é già una realtà acquisita che senz'altro aspetterà nuovi concorrenti per batterli o farsi battere !!!

Non dimentico neanche i J-Class e i 12 Metri che sono tutta un'altra goduria e che mi occupano moltissimo !

ClaudioD
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Vecchio 10 ottobre 11, 09:03   #166 (permalink)  Top
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peccato per te che già mi sono salvato quella foto
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Vecchio 10 ottobre 11, 10:35   #167 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da TONICLE Visualizza messaggio
peccato per te che già mi sono salvato quella foto
Buon divertimento, allora aspetto di vedere la tua nuova AC120

Come sempre ho scritto, non e` mia intenzione divulgare pubblicamente i nostri progetti perche` proprieta` del nostro gruppo e la loro cessione e` fatta solo a chi in qualche modo collabora con noi o contribuisce.(il preventivo per aggiustare il PC di Giovanni e` salatissimo azzz!!! La prossima volta uso solo carta e matita).

Nel contempo questa topic e` nata per rilanciare l'interesse sulla classe e per stimolare chi ha una barca gia` fatta o vecchia a cercare di farne una nuova con soluzioni diverse. Daltronde e` sempre la novita` a tenere vivo l'interesse e la staticita` a far lentamente morire tutte le cose.

Quindi se il prossimo anno vedremo nuove barche ispirate a questo studio l'obbiettivo principale sara` raggiunto e se funziona potrebbe rendere obsolete alcune vecchie 120. Per l'interesse della classe mi auguro che funzioni un po' ma non troppo in modo che ci sia un rimescolamento di carte ma che nessuno si senta tagliato fuori con una barca di prima generazione.
Alla fine una barchetta "a posto" va piu` in funzione di quanto noi crediamo possa andare che altro

La mia partecipazione a Mirabilandia` e` stata molto interessante e proficua anche per lo sviluppo della nuova barca perche` mi ha gia` fatto venire in mente delle modifiche. (non riesco mai a finire un progetto perche`, tutte le volte, mentre lo realizzo, lo sto gia` cambiando)

2 sono stati gli elementi utili: la prova della barca di Florindo e qualche chiacchiera interessante con Luca.
La barca di Florindo e` una delle AC120 di prima generazione, derivata da un disegno di Renato per lo scafo e rivoluzionata da Luca prima e da Mattias poi per le centrature.
Pur essendo vecchierella e con qualche cosetta da mettere a posto sta tranquillamente con le nuove e di bolina pare addirittura avere un passo pari superiore nella arietta con ondina in cui l'ho usata. Certo, un test parziale di pochi minuti non va preso per assoluto e va contestualizzato e lo scafo influisce solo parzialemte sul risultato, in ogni caso l'insieme andava bene e non evidenziava pecche evidenti.

Per quanto riguarda Luca, come lui stesso ha sempre detto, non e` un gran teorico, ma ritengo sia dotato di una gran colpo d'occhio che gli permette di mettere bene a punto la barca e "sentire" cosa fare per farla andare. I risultati conseguiti ne sono una prova tangibile.
I miei dubbi riguardo ad alcune scelte erano legati al comportamento con onda e poco vento che sono condizioni che spesso si presentano sul campo di regata a Mirabilandia: quando il vento cala, l'increspatura perdura per alcuni minuti.
Il progetto base era mirato ad avere forme che permettessero un leggero appruamento iniziale, ma fossero molto resistenti all'ingavonata. Solo che una barca che resiste bene all'ingavonata (dura, come la definisce Luca) patisce molto l'acqua increspata con poca aria e tende a beccheggiare piu` del dovuto.

Purtroppo tale problema e` molto poco presente sui campi di regata piemontesi e quindi nelle prove "in casa" alcune cose non erano ben visibili.
Quindi nella visita a mirabilandia ho rinfrescato al memoria sulle condizioni locali e deciso anche dove andare a testate la barca per avere "acqua simile".
Come sempre tutto e` un compromesso e, se alcune cose sono prevedibili in maniera qualitativa, poi trovare il compromesso migliore e` tutto tranne che facile.
Quindi ho gia` deciso di rimettere mano alla matita e cambiare qualche cosetta qua e la`.
Saranno cose di poco conto e fattibili con lo scafo modellato perche` comporteranno uno snellimento delle linee sopra al galleggiamento e per questa cosa andro` a trovare uno degli anziani del gruppo che, come Luca, calcola poco ma vede molto...
I test finali verranno fatti in acqua (vasca) con il modello di espanso per simulare la stabilita` longitudinale e fare un controllo incrociato con i dati calcolati a pc

Poi, con un processo che in termine tecnico si chiama "reverse engineering", le ribaltero` sul disegno e sui modelli 3D per fare un ultimo run di verifiche... dopo di che il progetto sara` congelato e completato.

Infatti la predizione della stabilita` al becheggio a barca dritta e inclinata e` molto utile per stabilire le centrature: il centro velico rispetto ai centri idrodinamici si piazza non come le mettiamo sul disegno 2D ma nella posizione reale che prendono con la barca in navigazione.
E` lo stesso processo utilizzato sulla ultima Footy V2 e mi sembra abbia dato ottimi risultati (da 0 vento a 8 nodi circa con la stessa regolazione di vele il barchino rimane stabile in bolina senza correzioni).

Ora andro` vedere se funziona anche qui: per me la cosa piu` divertente dei modelli e` fare delle predizioni e verificarle...un po' cervellotico, ma in fondo ognuno si diverte come puo`

Mi spiace per quelli che aspettano il progetto, ma come dicevo a chi mi ha contattato direttamente, lo si fa per hobby... e quindi quando, come e se si puo`, e, soprattutto, per divertirci... prometto (spero) che questa e` l'ultima modifica e che probabilmente al Model Expo di Verona a marzo vedrete la barca navigante dal vivo
Ciao ciao
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Vecchio 10 ottobre 11, 12:12   #168 (permalink)  Top
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La barca di Florindo e` una delle AC120 di prima generazione, derivata da un disegno di Renato per lo scafo e rivoluzionata da Luca prima e da Mattias poi per le centrature.
Pur essendo vecchierella e con qualche cosetta da mettere a posto sta tranquillamente con le nuove e di bolina pare addirittura avere un passo pari superiore nella arietta con ondina in cui l'ho usata. Certo, un test parziale di pochi minuti non va preso per assoluto e va contestualizzato e lo scafo influisce solo parzialemte sul risultato, in ogni caso l'insieme andava bene e non evidenziava pecche evidenti.
In realtà faccio una piccola precisazione: la barca è stata costruita da me nel 2008 e ha vinto 2 IACC120 Cup e ha fatto un terzo posto alla sua unica partecipazione con me all'Italian Cup. E' un progetto SUI-64 di renato Chiesa, modificato da me pesantemente nei volumi dello scafo (maggiori a prua e baglio allargato), e nella posizione di deriva, timone e piede d'albero, nonchè nella forma e nella superficie delle vele. E' una barca nata bene, sempre velocissima dal primo minuto in acqua e molto sincera nelle reazioni...insomma facile da portare al suo limite. Ora è nelle mani di Florindo che l'ha rivista internamente nella posizione e nel tipo di ricevente e batteria, e l'ha ridecorata come Black Magic NZL-60.



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I miei dubbi riguardo ad alcune scelte erano legati al comportamento con onda e poco vento che sono condizioni che spesso si presentano sul campo di regata a Mirabilandia: quando il vento cala, l'increspatura perdura per alcuni minuti.
Il progetto base era mirato ad avere forme che permettessero un leggero appruamento iniziale, ma fossero molto resistenti all'ingavonata. Solo che una barca che resiste bene all'ingavonata (dura, come la definisce Luca) patisce molto l'acqua increspata con poca aria e tende a beccheggiare piu` del dovuto.

Noi a Roma abbiamo lo stesso problema: non abbiamo mai poco vento ed onda e ciò ha messo in crisi quest'anno delle scelte tecniche che a Roma davano un certo vantaggio. Andremo ora un pò a naso cercando di porre rimedio a questo problema.
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Vecchio 10 ottobre 11, 13:35   #169 (permalink)  Top
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dovreste allenarvi allora anche a bracciano...
claudio, su che tipo di cartoncino incolli le ordinate stampate? voglio dire, se ho capito bene il procedimento, dovresti avere un materiale che taglia bene l'espanso...
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ciao, Eugenio
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Vecchio 10 ottobre 11, 14:22   #170 (permalink)  Top
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claudio, su che tipo di cartoncino incolli le ordinate stampate? voglio dire, se ho capito bene il procedimento, dovresti avere un materiale che taglia bene l'espanso...
Ciao Eupon,
non lo uso per tagliare l'espanso, lo uso solo per improntare di max un paio di mm l'espanso. Quindi qualunque cartoncino va bene: da una copertina plastificata al bristol con le centine in carta incollate sopra e poi tagliate con le forbicine: si devono usare una volta e poi si tengono per ricordo.
Non devono fare una produzione industriale di piu` scafi: se fai un'altra barca perdi mezzora di tempo e le rifai, ma se vuoi farci piu` barche meglio usare altri materili piu` duri, ad esempio la vetronite.
Pero`, per fare piu` barche uguali, il sistema del master a perdere diventa poco interessante.

Ti rispondo qui di seguito all'MP che mi hai mandato e che mi hai autorizzato a riportare pubblicamente perche` mi pare di pubblica utilita`.
******************************

Citazione:
Originalmente inviato da eupon
.....certo che come la fai vedere tu sembra veramente facile...mi sa che provo a fare un master così, vediamo che viene fuori...ho solo il timore che non venga dritto e simmetrico...anzi con questo metodo devo prima fare gli scafi del cat...dai lavora lavora, che mi devo ***** il progetto completo di tutto...anche se non per fare la 120....ma fammi capire una cosa...con la sega tagli a forma vista dall'alto e a forma vista di profilo, quindi visto di fronte avrò un rettangolo...poi con le dime crei dei solchi che carteggiando dovranno sparire, così sei sicuro della corretta forma...ho capito bene?
e` facile ma bisogna fare attenzione ad alcuni piccoli dettagli.
Come ho scritto qui
Citazione:
Originalmente inviato da claudio v Visualizza messaggio
...
.... La seconda cosa è che l'espanso è peggio del legno, ha la vena delle fibre di laminazione/estrusione e si muove imbarcandosi ogni volta che lo si taglia.
Quindi mai andare controfibra o troppo ortogonale per non strappare.
....
Quindi, ogni volta che tagli dalla lastra bisogna aspettarsi che il pezzo si arcui: se si tagliano pezzi asimmetrici succede piu` facilmente, quindi facendo dei “mezzi scafi” nel senso della lunghezza succede di sicuro in quanto hanno un lato dritto e uno curvo: in quello curvo si tagliano le fibre del materiale, in quello dritto no

Direi che hai intuito il problema. Con la sega taglio la vista in pianta e laterale delle parti conservando il pezzo tagliato per ripristinare il lato piano di appoggio sulla sega dove serve tenendolo con del nastro di carta.

Lo scafo e` diviso in 4 pezzi + la chiglia.
Il riferimento di partenza su una faccia e` sempre il piano di lavoro e i 2 pezzi dei 2 fianchi sono stati incollati tra loro con il piano di riferimento in appoggio e una riga accostata contro per evitare distorsioni (colla usata UHU POR)

Ogni lato della barca poi riporta le tracciature delle ordinate e quindi, quando le 2 mezze barche vengono accostate con la chiglia in mezzo basta far combinare le linee trasversali per essere sicuri di stare abbastanza dritti.
Quando faro` l’incollaggio finale, tutta la prua avra` dentro il pannello sandwich di supporto del servo quindi quella stara` dritta per forza e bastera` controllare l’allineamento della poppa ben verificabile con una riga appoggiata nel pozzetto.
Se dovessi fare forme piu` lunghe a affusolate come quelle dello scafo di un cat mi farei uno scaletto di riferimento per verificarne la rettilineità e per tenerle allineate dopo laminazione.
Oppure lo costruirei in 2 metà in espanso appoggiate al piano (cosi` con le dime di controllo si verificano meglio per unirle solo alla fine per fare la laminazione).
Su ogni mezzo scafo in estruso appoggiato al piano metterei un filo di kevlar incollato lateralmente prima di staccarlo e poi le unirei... dato che il kevlar e` assolutamente in estensibile ci sarebbero buone probabilità di tenerle dritte durate l’unione

Citazione:
Originalmente inviato da eupon
.....
...poi con le dime crei dei solchi che carteggiando dovranno sparire, così sei sicuro della corretta forma...ho capito bene?
Si, prima sbozzo ad occhio la forma con il taglierino con la lama nuova e poi quando incomincio ad avvicinarmi con le dime guardo dove togliere piu` materiale con il tampone con la 80 e poi con la 120.
Una volta raggiunta quasi la forma finale uso la dima di cartoncino improntando l’espanso nei punti dove appoggia e ripassando l’impronta con un pennarello a punta fine... cosi` vedo chiaramente quando mi sto avvicinando al fondo perche` consumo la tracciatura

Citazione:
Originalmente inviato da claudio v Visualizza messaggio
...
Richiede un po' di attenzione, la mano leggera con il tampone e ricordarsi che ogni incollaggio o giunzione dell'espanso ortogonale alla "tamponata" è fonte di guai e da evitare. .....
....Quindi mai andare controfibra o troppo ortogonale per non strappare.
....
Il motivo per cui la lastra e` tagliata in un pezzo unico nel senso della lunghezza (che genera qualche problemino di distorsione da controllare) e` proprio quello di evitare al massimo giunzioni e incollaggi che poi creano problemi in fase di sagomatura. Nel contempo le fibre del materiale in questo modo rompono un po’ meno le scatole e si arricciano piu` difficilmente che facendo diversamente come ad esempio in queste foto




Il problema varia in piu` o in meno da un espanso all’altro, ma avere la vena orientata nel modo giusto e nessuna giunzione trasversale al pezzo aiuta sempre (quando e` possibile perche` su una barca di 2 metri diventa un gran casino il pezzo unico)

Ciao e buone "grattate"
claudio v non è collegato   Rispondi citando
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