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Vecchio 16 giugno 09, 21:02   #11 (permalink)  Top
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comunque anche se fosse sei sempre a tempo però devi rifare i centraggi
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Laminazione con carbonio del dritto di prua-ericsson.jpg  
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Vecchio 16 giugno 09, 21:02   #12 (permalink)  Top
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Se stiamo alle regole base della laminazione dove si deve fare tutto bagnato su bagnato, l'unica cosa che ti potrei dire è di buttare via quel che hai fatto (lo strato da 50) e laminare i 3 strati dello scafo in una volta sola mettendo il gelcoat all'esterno.
Per ipotesi non si lamina mai uno strato e lo si fa indurire prima di mettere i successivi, specie se sottile.

Laminare tutto in una volta significa preparare ogni cosa prima (stampo pronto con distaccante, pezze di tessuto, bicchierini, pennelli etc) e poi dedicare un'ora e mezza circa a laminare gli strati necessari.
Prima dai il gelcoat e aspetti che gelifichi, poi misceli la resina (circa tanto peso di resina + induritore quanto il tessuto che hai preparato), depositi le pezze e impregni uno strato alla volta picchettando bene con il pennello la resina finchè non hai finito.
Il carbonio twill da 160 di solito è una rete a maglie larghe in quanto il "filo" della tramatura è lo stesso del 200 grammi m2, ma più distanziato. Quindi fare uno scafo usando 1 strato di 160 twill e niente gelcoat spesso corrisponde a fare ... un colino ...con un bel po' di fondo poliestere, lo puoi far diventare stagno, ma il peso sale e il lavoro pure.

Poi alla fine sono solo barchette e in qualche modo può sempre uscire qualcosa di accettabile, ma mi pare che i presupposti non siano i migliori.
Ciao
Ciao Claudio,
Mi sono fatto convincere dall'ortodossia della laminazione bagnato su bagnato.
Questa cosa mi ha permesso intanto di vedere il risultato sulla "pelle" esterna che avrebbe avuto lo scafo.
Posso dirti che la superficie esterna è senza bolle e senza trama a tatto ... liscia come il culo di un neonato!!!!
Forse so anche il perchè.
Credo che l'artefice della cosa sia l'Acetone!!
Dopo aver ben laminato, ho usato poche gocce di acetone ad imbibire il pennello e con quello ho ripassato tutte le pezze che lo hanno assorbito eppoi con il calore delle serate estive è evaporato lasciando solo la componente resinosa a fare da collante e da "pellicola". Io credo che sia questo piccolo "trucco involontario" che ha fatto si che lo strato superficiale fosse liscio.
Il distacco è stato semplice grazie all'alcool polivinilico.
Credo che comunque non laminerò lo specchio di poppa in quanto dopo la laminazione di 3 pezze di VTR diverrà molto rigido e farà si che le mura non si distacchino con facilità dalo stampo. Forse è una mia paura e la tua/vostra esperienza mi diranno il contrario.
Il dritto di prua, tirando verso poppa tutto si è staccato con una facilità estrema, forse sempre per il fatto che la pelle non era rigida.
Adesso pulisco lo stampo lo incero di nuovo e ripasso il polivinilico e domani pomeriggio rilamino tutto bagnato su bagnato....
provo a postare delle foto della pelle distaccata... una vera figata.. La userò come mantello di protezione dello scafo finito!!
Ciao
Giank
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Vecchio 16 giugno 09, 21:37   #13 (permalink)  Top
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La prima è la foto di dettaglio della pelle da 50gmq. c'è un piccolo buco che sembra nero nella foto al centro leggermente in basso. Come si nota la tramatura è visibile in trasparenza, grazie alla sottigliezza dello strato, ma in superficie è liscia.

La seconda è una visione d'assieme, leggermente mossa ma da l'idea. La "buca" al centro è dovuta al peso del rinforzo in carena che non arrivava fino allo specchio di poppa. Nella prossima laminazione (se faccio lo specchio di poppa), il rinforzo lo mando dal dritto alla poppa.

Per finire proprio il dritto di prua.


Vediamo se il risultato definitivo sarà come questo della diciamo "prova".. io la mia buona volontà e l'impegno ce lo metto al medesimo modo.

Domanda finale a Claudio.. a questo punto visto il risultato sulla pelle pensi ancora che sia necessario il gelcoat?
Anche che lo tiro di fino (e sai bene che a pennello è complicato) il risultato non si avvicina a quello già ottenuto sulla pelle?

Ciao
Giank
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Vecchio 16 giugno 09, 21:53   #14 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da claudio v Visualizza messaggio
CUT
Il carbonio twill da 160 di solito è una rete a maglie larghe in quanto il "filo" della tramatura è lo stesso del 200 grammi m2, ma più distanziato. Quindi fare uno scafo usando 1 strato di 160 twill e niente gelcoat spesso corrisponde a fare ... un colino ...con un bel po' di fondo poliestere, lo puoi far diventare stagno, ma il peso sale e il lavoro pure.
La mia pezza di carbonio non mi pare proprio un "colino"!!!
Oppure io ho un concetto di colino molto più colino di te!!!

Eppure è 160g.
Che ne pensi?
Ciao

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Vecchio 17 giugno 09, 09:50   #15 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da giank1957 Visualizza messaggio
.....

Domanda finale a Claudio.. a questo punto visto il risultato sulla pelle pensi ancora che sia necessario il gelcoat?
Anche che lo tiro di fino (e sai bene che a pennello è complicato) il risultato non si avvicina a quello già ottenuto sulla pelle?

Ciao
Giank
Fose mi sbaglio, ma penso che dando una velata di fondo nitro grigio su quella pelle ti accorgerai che non è liscia come sembra.
Il giochino dell'acetone è pericoloso perchè se per caso intacca il polivinilico e arriva alla cera le sgradite sorprese sono immancabili. Di solito le anchimie con resine + solventi in un laminato spesso qualche decimo dentro uno stampo facilmente danno problemi... poi magari hai scoperto un nuovo ottimo sistema...
Per saperlo basta dargli il fondo e vedere che succede
Ciao

p.s. per il tessuto non so che dirti: tutti quelli di carbone da 160 che ho provato finora hanno manifestato quel problema, magari il tuo è diverso ma da una foto è difficile capirlo... prova
claudio v non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 17 giugno 09, 09:50   #16 (permalink)  Top
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Ciao
gurda che lo scafo ti è venuto liscio perche lo stampo negativo è fatto bene!!!
Non credo che c'entri l'acetone se non in minimissima parte.
La prossima volta che lamini, nel barattolo dove hai preparato la resina epoxy con l'induritore, metti 2/3 goccie di acetone..................ti aiutano a fluidificarla anche se sarebbe piu indicato farlo in inverno.

La prossima laminazione ti verra identica alla prima, molto liscia al tatto che comunque andra carteggiata e carteggiata per poter dare il fondo.
Anche il fondo cartegiato e ricartggiato per eliminare i buchini del tessuto.

E' consigliabile usare vernice poliuretanica bi- componente se non vuoi fare un porcaio come è capitato a me, nel senso "lascia prdere le bombolette".
Se ti interessa nella resina si puo aggiungere un colorante specifico e quindi ti elimini tutta la preparazione alla verniciatura, con buoni risultati.

Il carbonio 160 secondo me, per quello che devi fare, è sprecato; al limite usalo solo per rinforzi la dove servono e che comunque puoi fare anche con il solo vetro.

Buon lavoro
Stefano

PS le prove fatte direttamente sul manufatto sono pericolose, nel senso che potresti avere risultati non attesi. Lamina un pezzo a parte e vedi che risultati ottieni.
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Ultima modifica di ReArtu : 17 giugno 09 alle ore 09:53
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Vecchio 19 giugno 09, 23:43   #17 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da claudio v Visualizza messaggio
Fose mi sbaglio, ma penso che dando una velata di fondo nitro grigio su quella pelle ti accorgerai che non è liscia come sembra.
Il giochino dell'acetone è pericoloso perchè se per caso intacca il polivinilico e arriva alla cera le sgradite sorprese sono immancabili. Di solito le anchimie con resine + solventi in un laminato spesso qualche decimo dentro uno stampo facilmente danno problemi... poi magari hai scoperto un nuovo ottimo sistema...
Per saperlo basta dargli il fondo e vedere che succede
Ciao

p.s. per il tessuto non so che dirti: tutti quelli di carbone da 160 che ho provato finora hanno manifestato quel problema, magari il tuo è diverso ma da una foto è difficile capirlo... prova
Oggi ho provveduto dopo 30 ore di "sosta" nello stampo e a temperature elevate (circa 50°/60°) nel sacco dell'immodizia nero al sole ho separato il guscio dallo stampo.
Risultanze:
a) Superficie liscia come la pelle precedente. Farò la prova che dice ClaudioV con la vernice al nitro (oppure epossidica?)
b) niente gelcoat, ma un velo di resina prima di stendere la pezza di VTR opportunamente imbevuta
c) Ho riusato l'acetone e confermo la sua efficacia (poi se è solo il cu..lo del principiante vedremo tra tre o quattro scafi.
d) Ho usato pezze con grammature crescenti: la più esterna 50gmq, la seconda 80gmq, la terza da 150gmq
e) Note dolenti solo sulle pezze da 150gmq. Quelle usate erano rigidissime e sto rimpiangendo di non avere usato al suo posto due strati da 80gmq, che sarebbero risultate più adeguate per evitare le bolle. Ho faticato non so quanto e i risultati non sono dei migliori. Non siamo a livello da buttare il guscio ma in alcuni punti verso i bordi, dove si congiungerà lo scafo alla coperta risulta non coeso con gli strati più esterni. Vi chiedo quindi consigli su come procedere nei prossimi giorni per eliminare questi difetti.
f) Il peso dello scafo compreso di dritto di prua ma senza specchio di poppa è di 404 grammi dovrò con certezza precedere a rinforzare la struttura con almeno due (forse tre) ordinate in carbonio per dargli la rigidità necessaria. Cosa ne dite?
g) A proposito dello specchio di poppa. Quello con certezza lo debbo porre in opera su asciutto. Stessa stratificazione dello scafo o più leggero oppure più pesante? (in ogni caso userò pezze leggere in grammatura aumentando opportunamente il numero di strati eventuali.

Questo mi pare tutto...
se avete domande fatene..
Risposte domenica sera (domani e domenica ho regate a cesenatico con il mio J/24, speriamo che Giove pluvio e Eolo ci siano amici!!!)
Ciao
Giank
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Vecchio 20 giugno 09, 00:07   #18 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da ReArtu Visualizza messaggio
Ciao
gurda che lo scafo ti è venuto liscio perche lo stampo negativo è fatto bene!!!
Non credo che c'entri l'acetone se non in minimissima parte.
Grazie Artù!! forse hai ragione avendo una superficie molto buona nello stampo lo scafo viene senza imperfezioni..
ma sai troppe le variabili da governare contemporaneamente per un principiante di barche in modello!! :-))

Citazione:
La prossima volta che lamini, nel barattolo dove hai preparato la resina epoxy con l'induritore, metti 2/3 goccie di acetone..................ti aiutano a fluidificarla anche se sarebbe piu indicato farlo in inverno.

La prossima laminazione ti verra identica alla prima, molto liscia al tatto che comunque andra carteggiata e carteggiata per poter dare il fondo.
Anche il fondo cartegiato e ricartggiato per eliminare i buchini del tessuto.
E' così infatti, molto liscia al tatto. Vedremo con la prova che dice ClaudioV cosa accade (settimana prossima)
Citazione:
E' consigliabile usare vernice poliuretanica bi- componente se non vuoi fare un porcaio come è capitato a me, nel senso "lascia prdere le bombolette".
Se ti interessa nella resina si puo aggiungere un colorante specifico e quindi ti elimini tutta la preparazione alla verniciatura, con buoni risultati.
Ho un piccolo compressorino da tavolo per l'aerografo (senza serbatoio per l'aria compressa). Il problema è trovare in qualche ferramenta decente un aerografo che abbia gli ugelli adatti alla vernice da usare.

Citazione:
Il carbonio 160 secondo me, per quello che devi fare, è sprecato; al limite usalo solo per rinforzi la dove servono e che comunque puoi fare anche con il solo vetro.
Infatti lo uso al momento solo per il rinforzo ma mi riprometto di fare uno scafo in carbonio, mi solletica molto la cosa!!

Citazione:
Buon lavoro
Stefano
Grazie
Giank
Citazione:
PS le prove fatte direttamente sul manufatto sono pericolose, nel senso che potresti avere risultati non attesi. Lamina un pezzo a parte e vedi che risultati ottieni.
Già.... me ne sono accorto!!!
Per fortuna il danno è limitatissimo a pochi centimetri di distacco dello strato interno sull'opera morta come detto a ClaudioV
Vedremo come porci rimedio.
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Vecchio 20 giugno 09, 10:39   #19 (permalink)  Top
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[quote=giank1957;1608658]Grazie Artù!! ................cut.........................cut... .................

Ho un piccolo compressorino da tavolo per l'aerografo (senza serbatoio per l'aria compressa). Il problema è trovare in qualche ferramenta decente un aerografo che abbia gli ugelli adatti alla vernice da usare.

quote]
Ciao
credo che non vada bene per gli aerografi tipo carrozziere ma solo per le aero-penne, in quanto le prime lavorano con pressione fra 2/3 bar.
Puoi comunque provare.......................ma il rischio secondo me è alto!!
Il compressorino non ti d la giusta spinta/pressione per la vernice.
Comunque, come gia detto in altre occasioni, se proprio devi, fai delle prove a parte.

Ciao
Stefano
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Vecchio 20 giugno 09, 11:37   #20 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da giank1957 Visualizza messaggio
Oggi ho provveduto dopo 30 ore di "sosta" nello stampo e a temperature elevate (circa 50°/60°) nel sacco dell'immodizia nero al sole ho separato il guscio dallo stampo.
Risultanze:
a) Superficie liscia come la pelle precedente. Farò la prova che dice ClaudioV con la vernice al nitro (oppure epossidica?)
b) niente gelcoat, ma un velo di resina prima di stendere la pezza di VTR opportunamente imbevuta
Se devi usare un fondo bicomponente, convien quello a base poliestere (che usano normalmente i carrozzieri): si carteggia meglio e soprattutto è più morbido e leggero. Non ho capito la
Citazione:
la pezza di VTR opportunamente imbevuta
I tessuti normalmente si impregnano dopo averli deposti nello stampo e non prima come sembrerebbe da quel che scrivi. Farlo prima vuol dire complicarsi la vita non poco

Citazione:
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d) Ho usato pezze con grammature crescenti: la più esterna 50gmq, la seconda 80gmq, la terza da 150gmq
Come schema di laminazione va bene e per le dimensioni e se ogni strato è fatto da più pezze sovrapposte dovrebbe essere più che sufficiente. Forse hai solo usato un tessuto da 150 poco adatto e rigido. Di solito uso un vetro da 160 twill che è morbidissimo e non dà mai problemi. di tessuti di vetro ce ne sono moltissime varietà in commercio e con diversi appretti (alcuni più adatti alla poliestere altri all'epoxi): probabilmente sei stato un po' sfortunato a trovare quello più str...


Citazione:
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e) Note dolenti solo sulle pezze da 150gmq. Quelle usate erano rigidissime e sto rimpiangendo di non avere usato al suo posto due strati da 80gmq, che sarebbero risultate più adeguate per evitare le bolle. Ho faticato non so quanto e i risultati non sono dei migliori. Non siamo a livello da buttare il guscio ma in alcuni punti verso i bordi, dove si congiungerà lo scafo alla coperta risulta non coeso con gli strati più esterni. Vi chiedo quindi consigli su come procedere nei prossimi giorni per eliminare questi difetti.
il difetto delle delaminazioni conveniva risolverlo con lo scafo ancora nello stampo da distaccare; comunque puoi fare qualche iniezione con cianoacrilato fluido nelle bolle dall'interno e se i difetti non sono molto estesi non dovrebbero esserci problemi.
Al limite qualche bollettina vicino alla giunzione con la coperta la spiani con la carta vetro e metti una pezza locale di rinforzo mentre costruisci il bordino di appoggio della coperta... tanto lì qualcosa dovrai mettere

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f) Il peso dello scafo compreso di dritto di prua ma senza specchio di poppa è di 404 grammi dovrò con certezza precedere a rinforzare la struttura con almeno due (forse tre) ordinate in carbonio per dargli la rigidità necessaria. Cosa ne dite?

Il peso è buono, date le dimensioni. La rigidezza di uno scafo la si vede quando è chiuso, da aperto sono sempre "molli".. se non sono molli quando sono aperti vuol dire che si è fatta una putrella e non uno scafo

Se vuoi mettere delle ordinate credo che un po' di depron (polistirolo estruso) da 6 mm incollato con colla poliuretanica monocomponente (PU, WD4, etc) sia più che sufficiente, però forse sono anche inutili. Soprattutto complicano un po' la disposizione delle meccaniche interne.

La mia AC/10 di 2,5 metri è laminata con 2 pelli di carbone da 200 e a parte le triangolazioni di albero deriva e i supporti delle meccaniche è perfettamente vuoto e senza alcuna ordinata... semplicemente perchè non servono
potrebbe ssere che il tuo scafo largo e con superfici piatte resti un o' "molliccio". In questo caso puoi laminare la suo interno delle striscie trasversali larghe 2-3 cm... però aspettati che poi col tempo segnino la superficie esterna. il leggero ritiro dell resina fa sempre sgraditi effetti.


I carichi di albero e deriva non devono passare per il guscio, ma per le triangolazioni interne con il medesimo principio spiegato qui http://www.baronerosso.it/forum/navi...ml#post1353827
Basta triangolare i carichi di deriva e albero tra di loro e lo scafo sta solo a fare da carrozzeria esterna. Qualunque altra soluzione pesa di più ed è più complessa da fare (perlomeno per gli sforzi e le caratteristiche geometriche dei nostri modelli)

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Originalmente inviato da giank1957 Visualizza messaggio
g) A proposito dello specchio di poppa. Quello con certezza lo debbo porre in opera su asciutto. Stessa stratificazione dello scafo o più leggero oppure più pesante? (in ogni caso userò pezze leggere in grammatura aumentando opportunamente il numero di strati eventuali.
Potresti comprare della vetronite da 0,5 mm, tagliarla di misura e usare quella come specchio di poppa opportunamente incollata. Oppure chiudi tutto con un polistirolo e gli lamini su lo specchio di poppa

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Ciao
Giank
In bocca al lupo per le regate...
ti invidio un po'!! Ora sarei dovuto essere in Giraglia e poi all'ultimo è andato tutto a monte per problemi burocratico-armatorali
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