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| Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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| Una Phigit-Sannita in depron e/o derivazioni varie
Messaggio aperto ad Avel57 e indoor depron-maniaci ![]() Ho seguito con interesse le sequenze di realizzazione della Phiogit sannita a spigolo e mi e` tornato in mente un vecchio progetto che avevo studiato per fare prototipi rapidi ed economici in depron. Fatta cosi`, cioe` con un disegno similare, se ne potrebbe pensare un tuning ultra economico in depron da 6 mm e rivestimento con termoretraibile + qualche rinforzino qua e la` in compensato e tondino di carbonio da 1,5... Basterebbe creare una piccola struttura interna triangolata tra deriva attacco sartie, albero e attachi fiocco in coperta In pratica: Una barca da fare con tecnica indoor nel tempo di realizzazione di un indoor potrebbe fare gola a un bel po' di gente... Se riuscissi a postare un pdf anche in scala ridotta con le geometrie generali si potrebbe rapidamente verficare la "depronizzazione". Con il boom attuale dell'indoor e di certe tecniche costruttive veloci, magari tanti che non hanno mai pensato alle barche potrebbero affacciarsi a questa disciplina grazie all'economicita` e velocita` costruttiva. Che ne direste?
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| User Data registr.: 17-01-2006 Residenza: Cecina
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Per quello non c'è niente da fare. Lo dico perchè per fare lo scafo grezzo del blue splash, ci ho messo una settimana, e tutto il resto che mi sta uccidendo | |
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| User Data registr.: 01-05-2007 Residenza: Castellammare di Stabia (Na)
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oppure si può resinare il tessuto su di una lastra di vetro aspettare 24 ore ritagliare dalla lastra costruita le parti dello scafo ed assemblare il tutto, come nelle foto del sannita, niente di più semplice... | |
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| User Data registr.: 08-10-2008 Residenza: Bellinzona
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Davvero bella...l'unica cosa che non mi piace delle tue foto è quell'orrenda sega per legno tutta storta! Ma che ci fai con quella cosa?
__________________ 1. Per quanto nascosta sia una pecca, la natura riuscirà sempre a scovarla. 2. Madre Natura è una *******. |
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| User Data registr.: 01-05-2007 Residenza: Castellammare di Stabia (Na)
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| User Data registr.: 17-01-2006 Residenza: Cecina
Messaggi: 1.875
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Io contribuisco con questo link, fra l'altro c'è anche il disegno di questo metro a spigolo che potrebbe essere utile. MK8 en dépron selon Inoga |
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| Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
Messaggi: 4.599
| Citazione:
Uno scafo in depron con una struttura rigida all'interno e` piu` che sufficiente. Non stiamo parlando di fare a sportellate o regate all'ultimo sangue. Facendo uno scafo cosi` in una sera, nelle 2 successive si fanno una deriva e timone in compensato impermeabilizzato con un po' di flatting. Poi, nelle 2 successive si monta il tutto e a quel punto mancherebbe armo, bulbo e rivestimento in film termoretraibile. E siamo piu` o meno arrivati alla fine della prima settimana. L'armo, se fatto come la mia Urca 65, si realizza in una sera (vedi foto). Chiaroi che il bulbo non e` cosi` rapido, ma ne vendono anche di gia` fatti e di vele idem, ma in questo modo si evitano un sacco di lavorazioni sporche e che ai piu` sono sconosciute. Forse in effetti una barca da 4,5 kg potrebbe essere un po' laboriosa da maneggiare, ma basterebbe tenerla per l'albero o per la deriva e non sarebbe un grosso problema. Certo, un formato da RG65 sarebbe piu` facile da fare e piu` maneggevole. Non ho mai fatto scafi a spigolo e quindi non mi sono mai posto il problema, ma mi pare che con Rino si possa plottare direttamente lo sviluppo a piano dei vari pezzi del fasciame e quindi, attaccatili sul depron bastanoo pochi minuti e una lama ben affilata per fare tutti i pezzi. In compensato da 1 mm bisognerebbe fare solo i pezzi della triangolazione interna/scassa deriva/albero e portare a prua a a poppa gli attacchi dei relativi stralli.
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| User Data registr.: 23-09-2007 Residenza: Campania RG65
Messaggi: 123
![]() | Tra Depron E Betulla Citazione:
Il rivestimento di termoretraibile sotto il sole mi lascia perplesso per la durata e la non deformazione. Il legno da 1 mm 1,5 mm con una piccola sega da traforo elettrica si taglia facilmente e poi una volta trattato essendo poroso diviene molto rigido ... non bisogna dimenticare del peso totale minimo per una PHIGIT 4,250 grammi !!!! E la trazione delle sartie di acciaio sotto raffica non è affatto trascurabile. E poi lavorare con il legno tutto sommato è più semplice del depron a nmeno chè non si parli di barche molto piccole come la RG65 . Con uno scafo grande 1,200 cm e 4,250 gr di peso non è uno scherzo magari sarebbe possibile farlo in polistirolo pieno da rivestire con la fibra ma questa è tutta una altra storia ...
__________________ Blade MCX - MCX2 - Eachine 119 - Vela RC - NCA National Class Association RG65 www.rg65.wordpress.com | |
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| User Data registr.: 21-02-2006
Messaggi: 11.454
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Scusate se mi intrometto, ma questo thread è un amo grosso come una casa per me. Purtroppo porto delle brutte notizie, e mi dispiace smorzare l'entusiasmo ma sono costretto a farlo. ![]() Nonostante nella sezione areomodelli sia un accanito fautore dell'uso degli espansi, nel caso di una barca a vela la vedo dura. Le sollecitazioni cui vanno soggetti gli areomodelli sono completamente diverse e soprattutto prevedibili rispetto a quelle di una barca. Si può iniziare col dire, ad esempio, che un modello da 1 o 1,2 metri al massimo peserà un kg, mentre qui ho sentito parlare di pesi del solo bulbo intorno ai 4 kg. Il depron, sebbene sia il più rigido degli espansi, è pure sempre un materialaccio dalle scarse prestazioni strutturali, e deve per forza essere rinforzato già solo per resistere alle sollecitazioni indotte da areomodelli sopra al mezzo kg, figuriamoci una barca da oltre 5kg. Per poter realizzare una struttura adeguata devono per forza di cose essere previsti dei rinforzi. A questo punto servono ordinate (tante) e correnti in carbonio, o in alternativa (e su questo non avrei dubbi) la fibratura, ma così usciamo dagli obbiettivi del thread. Inoltre l'impermeabilizzazione: il depron è impermeabile di suo sulle facce esterne, ma sul taglio è poroso di bestia. Il termoretraibile, qualcuno ci ha provato tra gli areomodellisti, ma è difficile da applicare per un novizio (tant'è che io ancora non ho provato) soprattutto sugli espansi, perchè occorre riscaldarlo col rischio di squagliare tutto. Sulle giunture, inevitabili, c'è sempre il rischio di infiltrazioni. Infine non sono sicuro che il collante sia resistente all'acqua. Se proprio dovessi farlo, escludendo la fibratura, lo vernicierei, sarei molto più tranquillo sulla tenuta all'acqua. Insomma, a mio parere in navimodellismo gli espansi vanno bene per fare i master, ma dopo ci vuole il legno o la fibra, altrimenti il naufragio è alle porte
__________________ ________________________________________ Pensare e' gratis. Non farlo puo' costare carissimo |
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