06 novembre 12, 10:51 | #121 (permalink) Top | |
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Quelle navi navigano normalmente con il vento in poppa o al giardinetto o, nel migliore dei casi, con il vento al traverso ma MAI con il vento di bolina (da prua), quindi eventuali fumi prodotti a bordo verranno trasportati verso prua, non verso poppa. Anche i boccaporti che devono aspirare aria per depressione devono essere orientati verso prua, altrimenti l'aria entrerebbe anzichè uscire. Per il resto... complimenti alla pazienza, io non riuscirei a costruire tanti dettagli! Carlo
__________________ Dai un pesce ad un uomo e lo avrai sfamato per un giorno, insegnagli a pescare e lo avrai sfamato per sempre. (Confucio) I miei modelli: http://www.youtube.com/results?search_query=carloroma63 | |
06 novembre 12, 10:59 | #122 (permalink) Top | |
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Carlo
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06 novembre 12, 18:56 | #123 (permalink) Top |
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Ciao Carlo Roma, guarda che la caravella andava di bolina, e siamo alla fine del medioevo. Non è una mia supposizione ma un riscontro che trovi pure su internet. La caravella era più leggera della caracca. Poteva resistere a burrasche e tempeste, sia per il suo migliorato sistema di vele, sia per la sua costruzione. Le sue vele permettevano l'andatura di bolina ovvero di stringere il vento, cioè di seguire una rotta con un angolo minore di 90° con la direzione del vento, cosa quasi impossibile a navi equipaggiate di sole vele quadre. Le caravelle sono diventate il simbolo del viaggiare di quel periodo. Erano usate soprattutto per i viaggi di esplorazione e due delle tre navi con cui Cristoforo Colombo scoprì l'America la Pinta e la Santa Clara (soprannominata Niña) erano caravelle (la Santa Maria era invece una caracca). La caravella è diventata un vero e proprio simbolo del XV secolo, un secolo di nuove avventure e viaggi. Inoltre tutte le vele dei vascelli che vennero dopo erano armate di bolina, che servivano a stringere le vele. Queste notizie le trovi su tutti i manuali. Io sono a Venezia e vado in barca a vela da una vita (ho 75 anni). Nessuna barca va controvento perchè stalla! Va certamente di bolina e oggi ancor di più di bolina stretta, ma mai controvento. Almeno così dovrebbe essere. Per la cucina quella che hai visto a Genova deriva da quelle realizzate sulle galee che erano sul ponte tra i banchi e andavano a carbone. Sui galeoni e sopratutto sui vascelli sono come quella postata sul messaggio passato. Era la posizione del camino e della stufa (a prua) che mi incuriosiva. Ecco il perchè delle mie domande. Per questioni di spazio non posso dilungarmi più a lungo. Allego un link che spiega molto bene l'andare a vela. La Fisica della Vela - INFN Copia e incolla! Grazie del tuo intervento. Ciao Mariodoxe Ultima modifica di Mariodoxe : 06 novembre 12 alle ore 19:00 |
06 novembre 12, 20:25 | #124 (permalink) Top |
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Scusami Carloroma, ma non potevo dilungarmi oltre. E' l'andatura della nave che ha importanza ai fini della posizione del camino. Difficilmente una nave mantiene a lungo un'andatura di gran lasco, solo se deve entrare in porto col vento in poppa, con vento debole o cose simili. Altrimenti bordeggia andando dal lasco al traverso e più di bolina possibile in modo da aumentare la velocità fino ad 1,5 volte quella del vento. Così pur facendo più strada (non consumavano carburante ) arrivavano prima bordeggiando. Quindi se la barca corre più del vento che la spinge il fumo che esce contro l'andatura si impaccherebbe prima di uscire dal camino ed inoltre le faville (quel tipo di stufa andava più a legna che a carbone) andrebbero a ricadere sulle vele e sul ponte con probabili principi d'incendio. Questo è il mio parere che desidererei fosse o confutato o approvato da chi magari ne sa più di me! Grazie Mariodoxe |
06 novembre 12, 20:58 | #125 (permalink) Top |
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Scusami ma non sono riuscito a finire quanto volevo dire. Sono le maniche a vento che estraggono l'aria viziata dall'interno della nave e che eventualmente la immettono e dovrebbero essere auto orientabili o quanto meno manualmente sulle barche a vela. In quelle a motore ovviamente sono fisse verso prua per immettere l'aria e verso poppa per estrarla. Ricordi le 500 lire in metallo con la caravella al gran lasco e la bandiera verso poppa? Sono state ritirate (ed ora valgono numismaticamente) perchè al gran lasco la bandiera sventola verso prua. Grazie ancora per l'intervento e i complimenti! Ciao Mariodoxe Ultima modifica di Mariodoxe : 06 novembre 12 alle ore 21:02 |
06 novembre 12, 21:46 | #126 (permalink) Top | |
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OT Per il resto, io ho 49 anni e vado in barca da quando ne avevo 8, dall'Optimist fino al Classe A, passando per 470, Fireball, J24, surf.... , quindi sulle spiegazioni tecniche sfondi una porta aperta. Quello che non sapevo è che anche all'epoca si bordeggiasse nei laschi, pensavo che fosse una tecnica venuta fuori con l'aumento della velocità delle barche. doppio OT, a Venezia di sei goduto gli AC45 dal vivo... Fine OT Ciao Carlo
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06 novembre 12, 22:49 | #127 (permalink) Top |
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Heila! Carloroma sei pure tu un velista! Bravo è uno sport o una disciplina che fa incontrare il cielo e il mare in un tripudio di venti nel sole! Io ho praticato la vela al terzo, con la 450 e lo windsurf prevalentemente in laguna, dove i venti cambiano repentinamente di direzione e di potenza e quindi il navigare necessita non solo dell'esperienza e conoscenza del luogo, ma soprattutto dei segnali che l'acqua trasmette nei cambi atmosferici. L'andatura delle barche a vela di oggi non ha nulla a che cedere, come dici tu, con le barche a vela di ieri a vele quadre. E' infatti il problema della velocità che ha spinto i marinai a provare tecniche e velature diverse per cercare di risolverlo. All'epoca si cominciò quindi a bordeggiasse nei laschi e la bolina quindi non è la tecnica di oggi che è solo stata potenziata rivista e corretta ottenendo sempre più l'aumento della velocità delle barche. Dalle semplici boline a poche vele quadre delle caravelle a quelle complicate dei galeoni e complicatissime dei vascelli, si è giunti alla vela Marconi, Aurica, Spinnaker, Genoa e chi più ne ha più ne metta ed oggi si assiste a regate spettacolari con barche e velature straordinarie come quella in Bacino San Marco di pochi mesi fa! E' stato un piacere discorrere con te. Ma mi resta sempre il dubbio di quel camino! Per quanto riguarda la posizione della cucina a prua non sono ferrato, ma per le latrine credo che il loro posizionamento a prua, come alcuni modellini impostano, non sia veritiero. Nelle galee e vascelli veneziani a poppa veniva lasciata in mare una fune detta "cao de merda" ossia capo di cacca perchè serviva a pulirsi il sedere dopo aver defecato, quindi a poppa almeno per quelle veneziane. Ciao Mariodoxe Ultima modifica di Mariodoxe : 06 novembre 12 alle ore 22:59 |
08 novembre 12, 09:15 | #128 (permalink) Top |
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Ora le istruzioni descrivono la posa in opera del ponte di coperta che verrà poi listellata. Quello che mi preoccupa è che non sono ancora stati consegnati gli alberi e quindi non sono in grado di capire come installarli successivamente. Siccome le barche a vela sono normalmente poggianti, per poter mantenere la rotta con minor sforzo, gli alberi vanno inclinati verso poppa ciascuno con un'inclinazione particolare imposta dalla stazza, dal dislocamento e dalla superficie della velatura. Ora l'inclinazione la farò ad occhio e se per caso i fori nei ponti non combaciano, assottiglierò la base dell'albero ed allargherò il foro del ponte di coperta corredandolo di anello di tenuta. Vedremo. Ciao Mariodoxe |
10 novembre 12, 10:36 | #129 (permalink) Top |
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Per il momento imposto i ponti ma non li fisso in quanto a prua sormontano il baglio del tutto e non mi fido della foto annessa. Dopo dove appoggio il resto del ponte della prua? Inoltre il bolzone mi sembra troppo poco arcuato. Con il peso dei cannoni che si spostano anche violentemente dovrebbe presentare un'arcata maggiore essendo il baglio sostenuto da un solo puntello centrale. Ad ogni modo questo è un modello a scatola di montaggio e più di tanto non si può pretendere. Ecco le foto del ponte solo appoggiato ai bagli esistenti. Per la chiodatura ho segnato in matita la posizione dei bagli che dovrebbero esservi sottostante, in modo da far incontrare le doghe su quei punti con tavole che nella realtà dovevano essere lunghe da 5 a 7 metri circa (le dimensioni a quel tempo avevano unità di misura diverse a seconda dello stato). Inoltre la poppa io l'ho stravolta in quanto realizzerò quella della Queen Anne's Revance e quindi dovrò vedere come raccordarmi. Ciao Mariodoxe |
11 novembre 12, 10:25 | #130 (permalink) Top |
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Amici prima di impostare il ponte mi sono soffermato sui boccaporti e la eventuale discesa al ponte di batteria sottostante. Sul ponte sottostante c'è un boccaporto, senza ringhiera di protezione, con l'accesso alla scala da babordo. Sul ponte di coperta invece c'è un boccaporto davanti alla maestra con ringhiera di protezione ed accesso alla scala da tribordo. Quindi la scala che scende dalla coperta va a finire sull'ingresso di quella al ponte di batteria. Quindi impedirebbe la discesa da questo al ponte delle celle. Gli accessi alle scale dovrebbero avvenire entrambi o da babordo o da tribordo per non ostacolarsi alla base.Si o no? Starò attento! Ciao Mariodoxe |
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