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Vecchio 03 febbraio 19, 22:21   #61 (permalink)  Top
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Questa "diversità" è sostenuta da Cesare deRobertis e da alcune "colonne portanti" di questo forum che se ne sono serviti per escludere e bandire una forma di "aerodivertimento" che non capivano, non conoscevano o semplicemente gli stava sulle palle.
In realtà nel regolamento ENAC (quello che "non ci riguarda perchè noi abbiamo le ali centinate") questa differenza non c'era, non c'è e difficilmente verrà introdotta in futuro.
Le uniche specifiche previste sono pesi, potenze e tipo di utilizzo, e, aggiungo grazie al Cielo, ci mancava solo che un Ente regolatorio si mettesse a discutere se è più aeromodello un monopano in depron o la riproduzione di un' Antoinette in tela e stecchetti.
Pertanto, anche se concordo al 100% che con i tempi operativi italiani abbiamo davanti almeno un quinquennio di volo pazzo e spensierato, qualunque pensiero, iniziativa o RUTTO dell' ENAC riguarda comunque TUTTI gli appassionati di QUALUNQUE oggetto volante. Chi si occupa di campi di volo e non di discussioni da forum o di tirature di stampa è sacrosantamente preoccupato di cercare di intuire un futuro comunque abbastanza prossimo, e con le decisioni internazionali potenzialmente ancora PIU' prossimo. Non è paranoia, è doverosa e responsabile curiosità. Non è detto che i prossimi 27 anni siano la copia esatta e rassicurante dei 27 anni precedenti, chiedere per informazioni alle riviste di fotografia, o meglio alle poche sopravvissute, che per certi versi col digitale prima e con il Web poi si sono trovate nella stessa situazione. O alle case discografiche, o alle industrie tessili, allo stesso automotive: tutto va sempre più in fretta, nel bene ma soprattutto nelle rogne. Il modellismo è un gioco, e pertanto va affrontato con serietà.
Nelle prime stesure delle norme EASA, al contrario di quanto era scritto già dalle prime edizioni del regolamento enac, erano previste tre categorie............
Droni professionali....
Droni ludici....
Aeromodelli......
Si contava molto sulle norme EASA per avere questa differenziazione anche da noi e invece ora arriva questa novità..........
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Vecchio 03 febbraio 19, 22:33   #62 (permalink)  Top
 
L'avatar di Kat Sitwoy
 
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Nelle prime stesure delle norme EASA, al contrario di quanto era scritto già dalle prime edizioni del regolamento enac, erano previste tre categorie............
Droni professionali....
Droni ludici....
Aeromodelli......
Si contava molto sulle norme EASA per avere questa differenziazione anche da noi e invece ora arriva questa novità..........
Sono burocrati malvissuti e ignoranti come la merda, vuoi che si sforzino a fare qualcosa di sensato quando possono mettere tutto nello stesso calderone?
__________________
-----------


"Bisogna provare compassione per tutti gli esseri viventi perché tutti, in qualche misura, soffrono.
Alcuni soffrono troppo, altri troppo poco."


(Siddharta Gautama, il Buddha)

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Vecchio 04 febbraio 19, 00:30   #63 (permalink)  Top
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..Droni ludici....
Aeromodelli......
Si contava molto sulle norme EASA per avere questa differenziazione anche da noi e invece ora arriva questa novità..
Tutto si può mettere nelle norme e nelle leggi, sono fatte da uomini di varia formazione e ideologia che discutono e mediano: le prime auto DOVEVANO essere precedute da un tipo con la bandiera rossa, pensa te.
A livello semantico "Droni ludici e aeromodelli" è una distinzione che non regge, a livello pratico lascia fuori, per dire, l'elimodellismo e i suoi riferimenti storici che abbiamo visto comprendere MOLTI multirotori, per cui la strega volante è molto meno "modellisticamente corretta" di un quadricottero.
Le caselle da riempire per una normativa decente a parer mio (ma non solo) sono quelle che sta cercando di definire l'ENAC,
1) Quanto pesa (è importante se casca e per come deve essere costruito)
2) Ci lavori o ci giochi (che include il problema di patentini, assicurazioni, permessi, certificazioni, luoghi e quote di volo)
3) Come riesco a vedere se ci sei, dove sei e chi sei (ed eccoci a identificazioni, trasponder e tecnologie di tracciamento)

Vorrei ricordare che il Codice della Strada, che nessuno contesta definendolo scritto da malvagi incompetenti, gira tutto sommato sugli stessi temi, ed ha solo 2 assi da controllare, stante che le auto di solito non si muovono sull' asse Z - funziona discretamente, è simile in tutto il mondo, non distrugge posti di lavoro e neppure creatività e poesia.
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Vecchio 04 febbraio 19, 02:12   #64 (permalink)  Top
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Tutto si può mettere nelle norme e nelle leggi, sono fatte da uomini di varia formazione e ideologia che discutono e mediano: le prime auto DOVEVANO essere precedute da un tipo con la bandiera rossa, pensa te.
A livello semantico "Droni ludici e aeromodelli" è una distinzione che non regge, a livello pratico lascia fuori, per dire, l'elimodellismo e i suoi riferimenti storici che abbiamo visto comprendere MOLTI multirotori, per cui la strega volante è molto meno "modellisticamente corretta" di un quadricottero.
Le caselle da riempire per una normativa decente a parer mio (ma non solo) sono quelle che sta cercando di definire l'ENAC,
1) Quanto pesa (è importante se casca e per come deve essere costruito)
2) Ci lavori o ci giochi (che include il problema di patentini, assicurazioni, permessi, certificazioni, luoghi e quote di volo)
3) Come riesco a vedere se ci sei, dove sei e chi sei (ed eccoci a identificazioni, trasponder e tecnologie di tracciamento)

Vorrei ricordare che il Codice della Strada, che nessuno contesta definendolo scritto da malvagi incompetenti, gira tutto sommato sugli stessi temi, ed ha solo 2 assi da controllare, stante che le auto di solito non si muovono sull' asse Z - funziona discretamente, è simile in tutto il mondo, non distrugge posti di lavoro e neppure creatività e poesia.
Andrebbe prima di tutto capito dove serve un cambio di normativa....
Se una determinata attività si è svolta per un determinato periodo senza dare particolari problemi sarebbe da ritenersi intrinsecamente sicura......e questo è il caso degli aeromodelli....
Questo è un principio che ha governato per anni l'operato degli enti che in tutto il mondo di sono occupati di sicurezza aeronautica.......
Torno a ribadire che non capisco questo cambiamento di modo di giudicare........oltretutto non motivato da particolari eventi in cui siano stati coinvolti aeromodelli.....
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Vecchio 04 febbraio 19, 08:04   #65 (permalink)  Top
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Dico la mia...
se io vado a volare con gli aeromodelli, ma anche iddrone, al campo volo dove sono iscritto, campo zona segnalata, ho l'assicurazione, perciò luogo privato, accessibile ad iscritti o soci...
non credo di preoccuparmi più di tanto su ciò che succede "là fuori"
normative fittizie che non si sa di preciso come e quando saranno applicate...
se poi daranno proprio "fastidio" deciderò...

Un esempio: se ho la Ferrari e vado in pista a farla sfogare, non può mica venire la polizia a chiedermi perché non ho la targa o come mai andavo a 270...
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La passione, è tutto... senza, c'è il vuoto...
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Vecchio 04 febbraio 19, 08:33   #66 (permalink)  Top
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Dico la mia...
se io vado a volare con gli aeromodelli, ma anche iddrone, al campo volo dove sono iscritto, campo zona segnalata, ho l'assicurazione, perciò luogo privato, accessibile ad iscritti o soci...
non credo di preoccuparmi più di tanto su ciò che succede "là fuori"
normative fittizie che non si sa di preciso come e quando saranno applicate...
se poi daranno proprio "fastidio" deciderò...

Un esempio: se ho la Ferrari e vado in pista a farla sfogare, non può mica venire la polizia a chiedermi perché non ho la targa o come mai andavo a 270...
Il problema è che l'aria sovrastante il campo non è tua ma è giurisdizione di Enac..........a meno che non sia già un'area regolamentata da enac....
E comunque è stato annunciato per l'estate un'aggiornamento al regolamento Enac.......per cui inizieranno a cambiare le regole....
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Vecchio 04 febbraio 19, 10:37   #67 (permalink)  Top
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Andrebbe prima di tutto capito dove serve un cambio di normativa....
Se una determinata attività si è svolta per un determinato periodo senza dare particolari problemi sarebbe da ritenersi intrinsecamente sicura......e questo è il caso degli aeromodelli....
Questo è un principio che ha governato per anni l'operato degli enti che in tutto il mondo di sono occupati di sicurezza aeronautica.......
Torno a ribadire che non capisco questo cambiamento di modo di giudicare........oltretutto non motivato da particolari eventi in cui siano stati coinvolti aeromodelli.....
Sfatiamo questa bufala.
Gli aeromodelli "classici" NON SONO intrinsecamente sicuri.
Anzi.
Sono costruiti per lo più un tanto al chilo, non dimensionati, con elettroniche tutte da vedere, vengono giù da sempre come pere, e in grosse quantità, e anche loro hanno fatto morti e feriti. Qualunque aeromodellista sa che non è questione di SE ma di QUANDO farà il suo buco per terra.
E' che fino all'arrivo dei multicotteri a basso costo e grande facilità d'uso VOLAVANO SUI CAMPI DI PATATE. Non era proprio possibile (o almeno, era DIFFICILISSIMO) volare sopra case e ignari passanti, e sottolineo ignari perchè il divieto di sorvolo di persone nei campetti di volo non è mai stato osservato granchè, ma di solito sono tutti modellisti, ogni tanto danno una controllatina sopra la testa e se ne fregano gioiosamente. Gli elicotteri avrebbero potuto, in teoria, volare anche in città, ma sono sempre stati minoritari, rognosi da pilotare, difficimente gestibili.
Quindi, diciamolo, erano sicuri quanto è sicuro che resti casto su un isola deserta: non PUOI, non è che non vorresti o non saresti in grado.
La rivoluzione è stata l'elettronica a basso costo e alte prestazioni (non ho detto SICURE, ho detto ALTE) e le batterie al litio. Da un giorno all'altro chiunque poteva mandare un "coso" in FPV a distanze inimmaginabili - e i primi erano AEREI, non multicotteri. Questi ultimi hanno permesso di partire e tornare dal balcone di casa senza problemi, e ovviamente gli "svolazzatori cittadini" sono aumentati.
Contemporaneamente i multicotteri hanno reso possibili applicazioni commerciali impensabili qualche anno fa.
Quindi la necessità di nuove regole deriva dal NUMERO di aggeggi volanti e dal probabile (possibile?) aumento di questo numero, più che dalla loro effettiva pericolosità.
E anche su questo, mettiamoci d'accordo su cosa stiamo discutendo.
Non esistono statistiche su QUANTI aeromodelli "classici" vengano giù più o meno rovinosamente all'anno, meno che meno sul PERCHE'. Se le varie manifestazioni aeree insegnano qualcosa dev'essere un' ecatombe - ma nessuno si preoccupa perchè, appunto, volano sui campi. Quando non lo fanno, vedi alianti da pendio sulle cascine e svolazzi su parcheggi, anche con i sacri manufatti di balsa e colla (e VTR e carbonio) i danni ci sono eccome. Viceversa TUTTI i multicotteri cittadini, sia che cadano ma anche quando non cadono, finiscono (giustamente) sui giornali. E NON ne cadono poi tanti.
Quindi, se la pericolosità non dipende dall'affidabilità operativa ma dal LUOGO e da cosa ci fai, ecco che ENAC va a normare IL LUOGO e cosa ci fai. Vietando a tutti l'FPV e ribadendo per tutti l'obbligo di restare sui campi di patate vengono oltretutto a cadere le cervellotiche (a pare mio e non solo) divisioni tra "droni" e "aeromodelli": sono tutti giocattoli volanti, punto.
E' ovvio che ENAC essendo un organismo che si è sempre occupato di velivoli VERI ci vada giù con la manina pesante, ma è anche vero che se l'approccio dei "veri modellisti" è
Citazione:
Sono burocrati malvissuti e ignoranti come la merda
non è che il dibattito possa essere molto costruttivo.
E guardiamo anche chi rappresenta chi.
I modellisti aerei italiani non sono certamente rappresentati dalla FAI (i jedi dell'agonismo) nè da AeCI (che se ne frega dei modelli); quindi l'unico rappresentante ufficiale resta la FIAM, correggimi se sbaglio, ossia il primo bersaglio di sarcasmi, sfanculamenti, accuse e recriminazioni ma anche il solo a poter sottoscrivere una guideline o una dichiarazione di intenti. Perchè non "irrobustire" la FIAM (con tutti i suoi difetti) invece che farneticare di modellisti-Robin Hood e petizioni internettare?

Specifico, NON faccio parte nè di ENAC nè di FIAM e non lavoro per DJI...

Ultima modifica di seengapoor : 04 febbraio 19 alle ore 10:40
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Vecchio 04 febbraio 19, 11:14   #68 (permalink)  Top
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Abbi pazienza, ma c'e' qualcosa che mi sfugge.
  1. Come si puo' pensare di aumentare la sicurezza liberalizzando il volo in citta' ? Chi lo afferma o e' ignorante come una capra o e' in malafede (interessi ?)
  1. Lasciamo stare la Fabbrichetta, per favore. Il valore di rappresentanza di tale sodalizio e' vicino allo zero. Semmai si potrebbe parlare di Aeroclub Monospecialistici, che sono, allo stato attuale, gli unici che hanno diritto di parlare ed interfacciarsi con gli Enti preposti. Tutte le altre associazioni (TUTTE) possono discutere al loro interno, ma a livello istituzionale valgono ZERO
__________________
Associazione Sportiva GRUPPO AEROMODELLISTICO VST - Volare su Tetti http://www.vst-aero.it - Per i poco intelligenti non indica 'i tetti', ma il Comune in cui ha sede il campo volo (Tetti Neirotti) che dista piu' di 750 mt. dalla pista.
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Sfatiamo questa bufala.
Gli aeromodelli "classici" NON SONO intrinsecamente sicuri.
Anzi.
Sono costruiti per lo più un tanto al chilo, non dimensionati, con elettroniche tutte da vedere,Mai fatto un modello tu vero? vengono giù da sempre come pere, e in grosse quantità, e anche loro hanno fatto morti e feriti. Qualunque aeromodellista sa che non è questione di SE ma di QUANDO farà il suo buco per terra.
E' che fino all'arrivo dei multicotteri a basso costo e grande facilità d'uso VOLAVANO SUI CAMPI DI PATATE. Ed era per questo che Enac non si è mai interessata agli aeromodellisti.Non era proprio possibile (o almeno, era DIFFICILISSIMO) volare sopra case e ignari passanti, e sottolineo ignari perchè il divieto di sorvolo di persone nei campetti di volo non è mai stato osservato granchè, ma di solito sono tutti modellisti, ogni tanto danno una controllatina sopra la testa e se ne fregano gioiosamente.Ma ci vai al campo tu a volare? Gli elicotteri avrebbero potuto, in teoria, volare anche in città, ma sono sempre stati minoritari, rognosi da pilotare, difficimente gestibili.
Quindi, diciamolo, erano sicuri quanto è sicuro che resti casto su un isola deserta: non PUOI, non è che non vorresti o non saresti in grado.
La rivoluzione è stata l'elettronica a basso costo e alte prestazioni (non ho detto SICURE, ho detto ALTE) e le batterie al litio. Da un giorno all'altro chiunque poteva mandare un "coso" in FPV a distanze inimmaginabili - e i primi erano AEREI, non multicotteri. Questi ultimi hanno permesso di partire e tornare dal balcone di casa senza problemi, e ovviamente gli "svolazzatori cittadini" sono aumentati.
Contemporaneamente i multicotteri hanno reso possibili applicazioni commerciali impensabili qualche anno fa.Già però in testata pista o alla fiera del paese c'erano i multicotteri
Quindi la necessità di nuove regole deriva dal NUMERO di aggeggi volanti e dal probabile (possibile?) aumento di questo numero, più che dalla loro effettiva pericolosità.
E anche su questo, mettiamoci d'accordo su cosa stiamo discutendo.
Non esistono statistiche su QUANTI aeromodelli "classici" vengano giù più o meno rovinosamente all'anno, meno che meno sul PERCHE'. Se le varie manifestazioni aeree insegnano qualcosa dev'essere un' ecatombe - ma nessuno si preoccupa perchè, appunto, volano sui campi. Quando non lo fanno, vedi alianti da pendio sulle cascine e svolazzi su parcheggi, anche con i sacri manufatti di balsa e colla (e VTR e carbonio) i danni ci sono eccome. Viceversa TUTTI i multicotteri cittadini, sia che cadano ma anche quando non cadono, finiscono (giustamente) sui giornali. E NON ne cadono poi tanti.
Quindi, se la pericolosità non dipende dall'affidabilità operativa ma dal LUOGO e da cosa ci fai, ecco che ENAC va a normare IL LUOGO e cosa ci fai. Vietando a tutti l'FPV e ribadendo per tutti l'obbligo di restare sui campi di patate vengono oltretutto a cadere le cervellotiche (a pare mio e non solo) divisioni tra "droni" e "aeromodelli": sono tutti giocattoli volanti, punto.
E' ovvio che ENAC essendo un organismo che si è sempre occupato di velivoli VERI ci vada giù con la manina pesante, ma è anche vero che se l'approccio dei "veri modellisti" è
non è che il dibattito possa essere molto costruttivo.
E guardiamo anche chi rappresenta chi.
I modellisti aerei italiani non sono certamente rappresentati dalla FAI (i jedi dell'agonismo) nè da AeCI (che se ne frega dei modelli); quindi l'unico rappresentante ufficiale resta la FIAM, correggimi se sbaglio, ossia il primo bersaglio di sarcasmi, sfanculamenti, accuse e recriminazioni ma anche il solo a poter sottoscrivere una guideline o una dichiarazione di intenti. Perchè non "irrobustire" la FIAM (con tutti i suoi difetti) invece che farneticare di modellisti-Robin Hood e petizioni internettare?

Specifico, NON faccio parte nè di ENAC nè di FIAM e non lavoro per DJI...
specifico: anch'io ho un drone ormai riposto a prendere polvere sullo scaffale....
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Vecchio 04 febbraio 19, 12:03   #70 (permalink)  Top
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Mai fatto un modello tu vero?
Il tuo centro di intelligence nella Bassa Modenese ti ha informato male.
Nei miei quindici anni circa di aeromodellismo diciamo "attivo" ho battezzato (e in molti casi seppellito) una cinquantata di modelli, tra trainer, motoalianti, sperimentali (fui forse il primo in Italia a importare il Lazy Bee direttamente dalla Clancy Aviation) e cretinate volanti varie. E, aggiungo, li costruivo anche piuttosto bene, compatibilmente con la mia formazione di biologo e il "laboratorio" sul tavolo del soggiorno.
Erano tempi meno aggressivi e meno apprensivi, si praticava il modellismo per "staccare", non per incazzarsi. Si facevano molte stupidaggini, si fumava nei cinema e in moto andavi senza casco.
Nei campetti ci vado ancora come spettatore, e rilevo con piacere la creazione di aree riservate e protette, a dimostrazione che c'è chi ci vola sopra (o non sarebbe necessario proteggerle). Aerei caduti nei parcheggi quanti ne vuoi, piloti col naso per aria (e quindi col modello SOPRA la testa loro e dei colleghi) anche. Non è quello il problema. Si parlava di opportunità-probabilità di ULTERIORI e diverse normative.

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Lasciamo stare la Fabbrichetta, per favore. Il valore di rappresentanza di tale sodalizio e' vicino allo zero. Semmai si potrebbe parlare di Aeroclub Monospecialistici, che sono, allo stato attuale, gli unici che hanno diritto di parlare ed interfacciarsi con gli Enti preposti. Tutte le altre associazioni (TUTTE) possono discutere al loro interno, ma a livello istituzionale valgono ZERO
Convinzione legittima, ma personale. Personalmente solo il termine "Aeroclub Monospecialistico" mi fa pensare all' ennesimo piccolo centro di piccolo potere, ma è un'opinione mia. E poi, perchè "MONO"? Limitazioni, esclusioni, contrapposizioni. Servono a qualcosa?
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