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sub53 21 aprile 20 22:19

Citazione:

Originalmente inviato da giobalde (Messaggio 5189971)
Scusate l' intromissione.
Le "indagini"le avevo condotte una decina di anni or sono.
Quei signori di cui parlate non so chi siano e nemmeno me ne cale.
Ho smesso da tempo di seguire vicende e di volare.
Ciao giobalde:rolleyes:

Mi spiace... :(


Non è storia recente...

Nel 2003 sempre Pietro Lunardi nomina Riggio commissario straordinario dell'Ente Nazionale Aviazione Civile il 10 luglio, e il giorno successivo il Consiglio dei ministri lo propone come presidente ENAC.

fritz 22 aprile 20 02:17

Che ogni singolo paese abbia la possibilità di derogare e consentito bisogna vedere quanto possono scostarsi dalle direttive.in settimana mi hanno passato un articolo che poi mi sono andato a leggere in rete.
Era datato 13 marzo 2019 e diceva che grazie all'intervento della potente associazione tedesca e Svizzera il parlamento europeo ha inserito un emendamento nella legge che regolava i droni x scorporare gli aeromodelli. Lo hanno descritto come un autentica vittoria per gli aeromodellisti
Europei.

fritz 22 aprile 20 02:28

1 Allegato/i
Questo x intenderci

MAXZANI 22 aprile 20 03:10

Citazione:

Originalmente inviato da fritz (Messaggio 5190051)
Questo x intenderci

E' quanto ho gia' detto tante volte....
L'inserimento, nelle linee guida di EASA, di facilitazioni per gli aeromodellisti facenti parte di gruppi organizzati e per il volo in pendio.........ottenuto dalla federazione DMVF........

Mach .99 22 aprile 20 03:28

Citazione:

Originalmente inviato da MAXZANI (Messaggio 5189983)
Questo corso dovresti averlo fatto anche tu per la conversione .......non giriamo sempre la frittata...
Che poi in campo aeronautico ci siano cose che non stanno ne in cielo ne in terra sono perfettamente d'accordo.........in fin dei conti non abbiamo europeizzato l'italia ma italianizzato l'europa......
Ma ora continuare a dare ad enac la paternita' di cose che ci sono state imposte da altri mi sembra un po eccessivo.......
Tanto per fare un esempio, con le regole nazionali l'attestato basico per i droni lo ottenevi sostenendo un esame dove eri presente e non dietro una tastiera con libri e suggeritori ........con esame teorico ed edame di volo......

boh, mai visto un certificato del genere.
Io ho avuto licenza italiana, standard icao e standard easa (dicevano, ma non c'è scritto), in automatico, senza fare corsi.

io non rigiro proprio nulla:
ma sulla tua licenza PPL o CPL che sia c'è scritto EASA o ENAC?
c'è scritto conforme ad EASA od ad ICAO?
vedi scritto da qualche parte EASA? fammelo vedere, sulla mia no, ed è stampata abbastanza recentemente.
sulla tua visita medica c'è scritto EASA o ENAC?

io poi non dò la paternità ad ENAC di nulla, dico solo che EASA fino ad ora riguardo la parte LIC emana raccomandazioni. Tanto è vero che ENAC sulle sue (nostre) licenze ci scrive bello grande ENAC in blu, e di certo non ci scrive EASA, ci tiene a conservare la sua sovranità.

E ti posso dire che per i miei colleghi europei è la stessa solfa, le loro licenze sono rilasciate da Austrocontrol, Aesa, DGAC, CAA, LBA... sono simili, ma non identiche.

comunque si fa per parlare, piano piano accentreranno tutto, e non so se sarà un bene o un male. mi viene sempre più il sospetto che st'Europa sia una grande inchiulata...

MAXZANI 22 aprile 20 09:00

Citazione:

Originalmente inviato da Mach .99 (Messaggio 5190054)
boh, mai visto un certificato del genere.
Io ho avuto licenza italiana, standard icao e standard easa (dicevano, ma non c'è scritto), in automatico, senza fare corsi.

io non rigiro proprio nulla:
ma sulla tua licenza PPL o CPL che sia c'è scritto EASA o ENAC?
c'è scritto conforme ad EASA od ad ICAO?
vedi scritto da qualche parte EASA? fammelo vedere, sulla mia no, ed è stampata abbastanza recentemente.
sulla tua visita medica c'è scritto EASA o ENAC?

io poi non dò la paternità ad ENAC di nulla, dico solo che EASA fino ad ora riguardo la parte LIC emana raccomandazioni. Tanto è vero che ENAC sulle sue (nostre) licenze ci scrive bello grande ENAC in blu, e di certo non ci scrive EASA, ci tiene a conservare la sua sovranità.

E ti posso dire che per i miei colleghi europei è la stessa solfa, le loro licenze sono rilasciate da Austrocontrol, Aesa, DGAC, CAA, LBA... sono simili, ma non identiche.

comunque si fa per parlare, piano piano accentreranno tutto, e non so se sarà un bene o un male. mi viene sempre più il sospetto che st'Europa sia una grande inchiulata...

Sono rilasciate dalle autorita' nazionali che pero' prima hanno implementato le regole europee.......
Che tutto questo sia un bidone e' ormai ben piu' che un sospetto.......:angry:

Minestrone 22 aprile 20 12:27

Citazione:

Originalmente inviato da MAXZANI (Messaggio 5189914)
Enac le ha gia' recepite.......
Che poi questo modo di arrivare a tappe a quelle definitive sia bene o male e' un altro discorso....
In ultimo.........la liberta' per gli enti nazionali di discostarsi dalla regola Easa e' versmente ridotta....

Il recepimento è un processo che prevede l'emanazione di leggi, decreti, regolamenti e qualsiasi altra regola cogente che consenta al paese di conformarsi alla direttiva europea. Questo in Italia non è ancora stato fatto anche perchè c'è ancora formalmente tempo. La seconda parte del post non l'ho capita, di fatto EASA è un'agenzia così come ENAC è un'ente, in questi termini non so se le procedure possano o debbano discostarsi dalle procedure adottate dal legislatore, siamo all'interno di campi che non conosco minimamente.

Citazione:

Originalmente inviato da Mach .99 (Messaggio 5189917)
punto 1
dubito fortemente.
propendo più che altro per una macchinosità tipica loro.

punto 2
che gli stati siano obbligati a recepire è da vedere, fino ad ora EASA ha emanato raccomandazioni, solo ultimamente stanno emanando direttive, e non su tutto.
E, più in grande, non mi risulta nemmeno che gli stati europei siano obbligati ad adottare alla lettera normative del parlamento europeo. Fortunatamente esiste ancora una certa sovranità nazionale.

Per quanto riguarda il punto 1 non entro nel merito per mille motivi.
Per quanto riguarda il punto 2, limitatamente al discorso modellismo, EASA ha adottato un approccio molto cautelativo nei confronti di tutti emanando un regolamento dichiaratamente mutevole e lasciando parecchio tempo alle agenzie nazionali per uniformarsi. Questo approccio serve per poter fare correzioni in corsa ad un regolamento non ancora cogente, dar modo al prossimo di segnalare problematiche e dar modo agli stati membri di prepararsi con tutta calma. Da quel che mi risulta è però un regolamento che prevede un termine per uniformarsi, per tanto sono linee guida che diventeranno obbligatorie. Correggetemi se sbaglio, non sono mica sicuro al 100%.
Riguardo all'ultimo punto, le norme non sono sempre obbligatorie, per tanto la tua ultima frase è (forse casualmente) vera. Per quanto riguarda tutti gli altri tipi di regole obbligatorie come le direttive invece è effettivamente vero che gli stati membri non siano obbligati a recepirle alla lettera ma sono comunque obbligati a recepirle, pena la presa di provvedimenti da parte della Commissione.

Citazione:

Originalmente inviato da Personal Jesus (Messaggio 5189988)
Tu credi che sia così ma così non è.
Tutte le Direttive Europee approvate hanno valore di legge e sono cogenti.
Gli Stati membri hanno un tempo massimo per recepirle e di fatto tramutarle in leggi e regolamenti nazionali passato il quale, se non lo fanno, vanno in infrazione e in procedura d'infrazione.
Detto ciò, a nessun Stato è vietato legiferare sia in sede di recepimento che anche successivamente in senso più stretto e più severo, specie in materia di sicurezza e salute pubblica.
Quello che ovviamente non possono fare è legiferare in senso più lasco. Ma questo lo capisce anche un bambino.
Quindi questo non impedirebbe a niente e nessuno, in Italia, in sede di recepimento della normativa EASA di scrivere per esempio che per APR e Aeromodelli, anche in presenza di entrambi i tipi di attestati, per APR e per aeromodelli, che la quota max è magari sempre e solo 70 m e il raggio di azione (valore a caso solo per far capire il concetto) di 300 m.
So già che in molti mi diranno "A che pro?".
"A nessun pro" risponderei io "O meglio, al pro di avere ancor maggior sicurezza" ma ciò non toglie che abbiano tutto il diritto, la possibilità e la facoltà di farlo.
Meditate gente, meditate...

Se rileggi quello che ho scritto capirai che abbiamo scritto più o meno le stesse cose.
Ti cito quello che ho scritto:
".... non ha il potere di legiferare in casa dei singoli stati. L'Europa scrive direttive, regolamenti e altro, gli stati membri sono poi obbligati a recepire."
Quello che ho scritto è così. Quando tu scrivi che "Tutte le Direttive Europee approvate hanno valore di legge e sono cogenti" intendi dire che sono vincolanti ed in effetti è così ma attenzione perchè non sono comunque leggi nazionali. Se il paese non le recepisce che succede? Il cittadino cosa dovrebbe fare? Rispettarle? Beh, nel caso che il rispettarle non creasse problemi legali la risposta sarebbe facile ma nel caso una regola europea contrastasse con una legge nazionale? Non è un caso che la Commissione europea sorvegli gli stati, non i cittadini.
Per tutto il resto che hai scritto abbiamo detto le stesse cose.

Dopo tutta questa manfrina correggetemi pure se sbaglio, non sono un legale, mi addentro in campi che non mi competono se non per certi aspetti e non ho la presunzione di aver ragione a tutti i costi. Di certo, non mi sento di affermare che le mie parole siano totalmente o in parte vere, e sono anche convinto di non aver usato le terminologie corrette.

alexp2 22 aprile 20 12:29

BUONGIORNO...

sul mio attestato appaiono le insegne EASA e ENAC...

Firmato da ENAC nella persona del "Direttore Regolazione personale e Operazioni Volo "


direi che è ora di accettare il cambiamento e regole.:wink:

Personal Jesus 22 aprile 20 12:53

Citazione:

Originalmente inviato da Minestrone (Messaggio 5190080)
Se il paese non le recepisce che succede? Il cittadino cosa dovrebbe fare? Rispettarle? Beh, nel caso che il rispettarle non creasse problemi legali la risposta sarebbe facile ma nel caso una regola europea contrastasse con una legge nazionale? Non è un caso che la Commissione europea sorvegli gli stati, non i cittadini.

Se il paese non le recepisce il cittadino è in una situazione da un lato favorevole perchè da privato deve rispettare solo le leggi dello stato sovrano in cui in quel momento vive ma, è una vittoria di Pirro.
Perchè l'infrazione però verrà elevata allo Stato Membro dove appunto sta vivendo che, ahimè, magari gli farà pagare la cose sotto altre forme (la prima che mi viene in mente sono tasse per pagare multe europee) che non mi dilungo neanche troppo a considerare.
(Comunque ricordati sempre anche quello che successe con le quote latte).
Ma la cosa più bislacca potrebbe succedere a chi produce prodotti all'interno dello Stato Membro che non ha recepito Direttive e Regolamenti: formalmente il produttore è obbligato solo ad uniformarsi alle leggi nazionali interne (peraltro non più aggiornate formalmente) ma se ha clienti e mercati esteri negli altri Stati Membri, o si uniforma alle Direttive e Regolamenti Europei, oppure si può scordare di vendere in Europa.
L'altra cosa buffa è che ottenere una conformità, che so, in Germania (se questa ha già recepito) gli consentirebbe di vendere anche in Italia (che magari non ha ancora recepito) essendo di fatto "già avanti coi tempi".

L'altro esempio classico che si può fare è quello delle omologazioni antinquinamento delle automobili.
Se l'Italia un giorno non recepisse ancora l'Euro 7, in Italia potresti continuare a produrre auto Euro 6 sul territorio nazionale, ma non potresti venderle magari in tutto il resto d'Europa. Viceversa chi producesse un Euro 7 in qualsiasi Stato Membro che ha recepito, può tranquillamente vendere anche in tutti gli altri, Italia compresa, che magari non hanno ancora recepito.

Succede così anche negli Stati Uniti: in California hanno normative antinquinamento più severe rispetto a quelle generiche federali. Se uno produce ed è conforme alla normative californiane può vendere in tutti li Stati dell'Unione ma non può succedere il contrario, ossia se uno è in regola solamente e genericamente con le norme federali non può vendere in California.
Infatti Trump è incazzato per questa cosa perchè lui vorrebbe rendere più lasche tante leggi federali ma la cosa gli viene immancabilmente e parzialmente disinnescata nei fatti perchè poi tante aziende non hanno comunque interesse a fare un passo indietro perchè non gli consentirebbe di vendere in California.
California che solo come singolo stato ha un PIL equivalente e superiore ad alcuni Stati esteri che magari stanno nel G7.
In pratica la California potrebbe stare e pieno titolo nel G7 (anzi nel G5) da sola.

Minestrone 22 aprile 20 13:14

Citazione:

Originalmente inviato da Personal Jesus (Messaggio 5190084)
Se il paese non le recepisce il cittadino è in una situazione da un lato favorevole perchè da privato deve rispettare solo le leggi dello stato sovrano in cui in quel momento vive ma, è una vittoria di Pirro.
Perchè l'infrazione però verrà elevata allo Stato Membro dove appunto sta vivendo che, ahimè, magari gli farà pagare la cose sotto altre forme (la prima che mi viene in mente sono tasse per pagare multe europee) che non mi dilungo neanche troppo a considerare.
(Comunque ricordati sempre anche quello che successe con le quote latte).
Ma la cosa più bislacca potrebbe succedere a chi produce prodotti all'interno dello Stato Membro che non ha recepito Direttive e Regolamenti: formalmente il produttore è obbligato solo ad uniformarsi alle leggi nazionali interne (peraltro non più aggiornate formalmente) ma se ha clienti e mercati esteri negli altri Stati Membri, o si uniforma alle Direttive e Regolamenti Europei, oppure si può scordare di vendere in Europa.
L'altra cosa buffa è che ottenere una conformità, che so, in Germania (se questa ha già recepito) gli consentirebbe di vendere anche in Italia (che magari non ha ancora recepito) essendo di fatto "già avanti coi tempi".

L'altro esempio classico che si può fare è quello delle omologazioni antinquinamento delle automobili.
Se l'Italia un giorno non recepisse ancora l'Euro 7, in Italia potresti continuare a produrre auto Euro 6 sul territorio nazionale, ma non potresti venderle magari in tutto il resto d'Europa. Viceversa chi producesse un Euro 7 in qualsiasi Stato Membro che ha recepito, può tranquillamente vendere anche in tutti gli altri, Italia compresa, che magari non hanno ancora recepito.

Succede così anche negli Stati Uniti: in California hanno normative antinquinamento più severe rispetto a quelle generiche federali. Se uno produce ed è conforme alla normative californiane può vendere in tutti li Stati dell'Unione ma non può succedere il contrario, ossia se uno è in regola solamente e genericamente con le norme federali non può vendere in California.
Infatti Trump è incazzato per questa cosa perchè lui vorrebbe rendere più lasche tante leggi federali ma la cosa gli viene immancabilmente e parzialmente disinnescata nei fatti perchè poi tante aziende non hanno comunque interesse a fare un passo indietro perchè non gli consentirebbe di vendere in California.
California che solo come singolo stato ha un PIL equivalente e superiore ad alcuni Stati esteri che magari stanno nel G7.
In pratica la California potrebbe stare e pieno titolo nel G7 (anzi nel G5) da sola.

Fondamentalmente hai tradotto in esempi e fatto considerazioni sulla differenza che c'è tra una direttiva vincolante e una legge cogente. Quando tutti fanno il loro lavoro e la catena europa-stato-persona giuridica/fisica funziona non c'è nessuna differenza all'atto pratico tra direttiva e decreto attuativo tanto che è possibile redigere documenti in cui si attesta la conformità ad una direttiva facendo riferimento alla direttiva stessa e non al decreto attuativo. In molti fanno così proprio perchè si presume che un bene conforme ad una direttiva lo sia in tutti gli stati. Chi produce macchine o altri beni però sa bene che se vuole vendere all'estero deve andarsi a leggere i codici in quanto potrebbe benissimo essere che un bene conforme e marchiato CEE non possa essere vendibile in uno stato membro perchè esso ha una sua legge che vincola maggiormente rispetto alla direttiva.


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