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Vecchio 05 febbraio 21, 21:36   #1301 (permalink)  Top
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E proprio questa (capziosa) divisione ha generato il casino.
Se infatti la differenza sembra essere chiara ad ALCUNI amanti del volo RC, lo è molto meno per chi, da un punto di vista più lontano, vede solo "aggeggi che volano col pilota sopra" e "aggeggi comandati via radio". C'è stato un tumultuoso sviluppo dell'elettronica che ha portato a performance impensabili e che ha preso alla sprovvista tutti: nel giro di pochi anni l'elettrico ha soppiantato il termico, l'FPV è passato dalla fantascienza (e dai militari) alla portata di qualunque bimbominkia, e con pochi euro ti compri un aggeggio che vola dove vuoi tu e torna indietro dicendoglielo col telefonino. Gli "aeromodellisti", ossia quelli con aggeggi perlopiù ad ala fissa, costruttivamente molto tradizionali e pilotati con elettronica semplificata (e pollici) hanno scelto di escludere altri, altrettanto appassionati ma più attenti alla tecnologia, e li hanno "cacciati" come eretici. Come già accaduto nella Storia, molti di questi "eretici" si sono persi per strada, ma molti altri hanno proseguito verso nuovi orizzonti, sono confluiti negli ambienti paraprofessionali e poi decisamente imprenditoriali ed hanno contribuito allo sviluppo del "mondo dei droni", economicamente e numericamente molto più visibile e "desiderabile". Dopo un po', con l'inizio delle inevitabili regolamentazioni, i "veri aeromodellisti" hanno scoperto con dolore che la loro difesa della "purezza" non interessava nessuno, e che il rifugiarsi in cima alla montagna li aveva semplicemente lasciati "fuori".
Riproporre ADESSO la dicotomia concettuale aeromodello/ drone, a parer mio, è una malinconica battaglia di retroguardia. Se i "droni ludici", ai tempi, fossero stati incorporati nell' aeromodellismo "ufficiale" (e già qui c'è un grosso problema: chi rappresenta ufficialmente l'aeromodellismo?) FORSE, ma è saggezza del poi, non sarebbero andati a fare rumore e confusione tra i professionisti, e l'unica divisione sarebbe stata "aggeggi da lavoro" e "aggeggi da gioco".
Così non è stato.
E, bisognerebbe ammetterlo, anche certe esagerazioni "aeromodellistiche", come alianti da 8 metri, jet politurbina, megamodelli con FPV, telemetrie e "aiuti elettronici" spaziali non hanno aiutato e non aiutano a risolvere la confusione. E neppure i proclami dei "boia chi molla" del Supertigre, quelli che anche sui forum modellistici invitano alla clandestinità e a fregarsene di attestati e regolamenti.
I tempi sono cambiati. Non migliorati o peggiorati, solo cambiati: i fratelli Wright non avevano il brevetto, adesso ci vuole.
Chi vuole divertirsi con l'aeromodellismo ed essere in regola, e lo testimoniano in tanti anche sul Barone, può farlo e lo fa, ma ci vuole qualche attenzione in più.

Niente di tutto questo......
__________________
Non e' mai troppo tardi per avere un'infanzia felice

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Vecchio 05 febbraio 21, 22:21   #1302 (permalink)  Top
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E proprio questa (capziosa) divisione ha generato il casino.
Se infatti la differenza sembra essere chiara ad ALCUNI amanti del volo RC, lo è molto meno per chi, da un punto di vista più lontano, vede solo "aggeggi che volano col pilota sopra" e "aggeggi comandati via radio". C'è stato un tumultuoso sviluppo dell'elettronica che ha portato a performance impensabili e che ha preso alla sprovvista tutti: nel giro di pochi anni l'elettrico ha soppiantato il termico, l'FPV è passato dalla fantascienza (e dai militari) alla portata di qualunque bimbominkia, e con pochi euro ti compri un aggeggio che vola dove vuoi tu e torna indietro dicendoglielo col telefonino. Gli "aeromodellisti", ossia quelli con aggeggi perlopiù ad ala fissa, costruttivamente molto tradizionali e pilotati con elettronica semplificata (e pollici) hanno scelto di escludere altri, altrettanto appassionati ma più attenti alla tecnologia, e li hanno "cacciati" come eretici. Come già accaduto nella Storia, molti di questi "eretici" si sono persi per strada, ma molti altri hanno proseguito verso nuovi orizzonti, sono confluiti negli ambienti paraprofessionali e poi decisamente imprenditoriali ed hanno contribuito allo sviluppo del "mondo dei droni", economicamente e numericamente molto più visibile e "desiderabile". Dopo un po', con l'inizio delle inevitabili regolamentazioni, i "veri aeromodellisti" hanno scoperto con dolore che la loro difesa della "purezza" non interessava nessuno, e che il rifugiarsi in cima alla montagna li aveva semplicemente lasciati "fuori".
Riproporre ADESSO la dicotomia concettuale aeromodello/ drone, a parer mio, è una malinconica battaglia di retroguardia. Se i "droni ludici", ai tempi, fossero stati incorporati nell' aeromodellismo "ufficiale" (e già qui c'è un grosso problema: chi rappresenta ufficialmente l'aeromodellismo?) FORSE, ma è saggezza del poi, non sarebbero andati a fare rumore e confusione tra i professionisti, e l'unica divisione sarebbe stata "aggeggi da lavoro" e "aggeggi da gioco".
Così non è stato.
E, bisognerebbe ammetterlo, anche certe esagerazioni "aeromodellistiche", come alianti da 8 metri, jet politurbina, megamodelli con FPV, telemetrie e "aiuti elettronici" spaziali non hanno aiutato e non aiutano a risolvere la confusione. E neppure i proclami dei "boia chi molla" del Supertigre, quelli che anche sui forum modellistici invitano alla clandestinità e a fregarsene di attestati e regolamenti.
I tempi sono cambiati. Non migliorati o peggiorati, solo cambiati: i fratelli Wright non avevano il brevetto, adesso ci vuole.
Chi vuole divertirsi con l'aeromodellismo ed essere in regola, e lo testimoniano in tanti anche sul Barone, può farlo e lo fa, ma ci vuole qualche attenzione in più.

La differenza basilare tra chi usa droni e chi aeromodelli è che ai primi di volare in un campo volo non gli interessa, chi ha il drone vola dappertutto e soprattutto dove crede che ci sia un punto d’interesse per fare foto o video, dal centro città, fino alle periferie, parchi, laghi, fiumi, montagne da 0 fino a 3000 metri.
Un aeromodellista lo fa prettamente in aeree predefinite e regolamentate, ok poi ci sono i vari pendii per gli alianti ma in genere sono posti isolati dove ci sono condizioni particolari.
Quindi sono due approcci totalmente diversi. Premetto che mi sono avvicinato all’aeromodellismo perché mi sono iscritto ad un campo volo per volare e fare pratica con un drone, nessuno mi ha cacciato o mancato di rispetto perché volavo con un quadricottero. Poi vedendo i soci volare con gli aeromodelli mi si è aperto un mondo e mi sono appassionato.
Ma i due mondi saranno sempre distanti perché a me di volare con un drone al campo volo dopo aver imparato non mi trasmette assolutamente nulla.
Abbiamo qualche socio che fa fpv vengono li ad allenarsi ma di base gli piace andare in altre location dove ci sono ostacoli naturali.
Personalmente a livello giuridico io terrei separato il tutto in base a se voli in aeree attrezzate appositamente o meno.
Ma questo è solo il mio pensiero
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Vecchio 05 febbraio 21, 23:22   #1303 (permalink)  Top
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..
Personalmente a livello giuridico io terrei separato il tutto in base a se voli in aeree attrezzate appositamente o meno.
Ed è quello a cui stanno portando le regolamentazioni in sviluppo. Aeromodellisti, (qualunque cosa voglia dire) liberi di giocare con poche regole soltanto in "parchi gioco" ben precisi, oppure bambini col papà che si divertono a quota di uccello padulo con micro-cinesate giocattolo, e tutti gli altri a metà strada tra Aviazione Generale e Commerciale, con attestati, licenze, identificativi e chi più ne ha più ne metta.

Citazione:
chi ha il drone vola dappertutto e soprattutto dove crede che ci sia un punto d’interesse
Come definizione ci starebbe anche. Il problema è che i "vecchio saggi" dell' aeromodellismo hanno erroneamente assimilato il concetto di "drone" esclusivamente ai multicotteri. Storicamente è una bufala. I primi FPV, i primi long-range da pazzia, i primi voli degli imbecilli su città e folle erano AEREI. Trappy e le sue Black Sheeps, forse tra i maggiori responsabili della marea regolamentativa, volavano con splendidi tutt'ala autocostruiti da un paio di metri. Ancor oggi i "droni" sono perlopiù aerei senza pilota, più o meno autoguidati, le ali rotanti sono poche e ad utilizzo locale.
Sulla quota, poi, dissentirei: quelli che vanno NORMALMENTE in alto sono gli alianti, e pure grossi, sennò non si vedono.

@MAXZANI
Citazione:
Niente di tutto questo......
Può darsi. Ma ad oggi non ho letto nessuna spiegazione diversa, se si escludono complottismi più o meno ideologici e/o cervellotici, e pochissime proposte realistiche.
Si discute di metri, di euro, di moduli, ma una riflessione serena sulle differenze oggettive e quantificabili tra "aeromodelli" e "droni" ancora non l'ho letta, magari me la sono persa. C'è stato un epica contrapposizione religiosa tra "ala fissa=buono" contro "multicottero=cattivo", ma ai tavoli dell' ENAC chi c'è andato?
Adesso, e questa discussione lo documenta, c'è un' affannosa rincorsa di alcune parti dell' aeromodellismo "tradizionale" per strappare qualche metro di quota, qualche euro di sconto, qualche adempimento in meno. Un sano, robusto, difendibile impianto concettuale di fondo non c'è. I campetti navigano a vista, le associazioni pure.
Invece di rivendicare la propria unicità e la propria storia, l'aeromodellismo si affida alla clemenza della Corte...
seengapoor non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 05 febbraio 21, 23:36   #1304 (permalink)  Top
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Ed è quello a cui stanno portando le regolamentazioni in sviluppo. Aeromodellisti, (qualunque cosa voglia dire) liberi di giocare con poche regole soltanto in "parchi gioco" ben precisi, oppure bambini col papà che si divertono a quota di uccello padulo con micro-cinesate giocattolo, e tutti gli altri a metà strada tra Aviazione Generale e Commerciale, con attestati, licenze, identificativi e chi più ne ha più ne metta.


Come definizione ci starebbe anche. Il problema è che i "vecchio saggi" dell' aeromodellismo hanno erroneamente assimilato il concetto di "drone" esclusivamente ai multicotteri. Storicamente è una bufala. I primi FPV, i primi long-range da pazzia, i primi voli degli imbecilli su città e folle erano AEREI. Trappy e le sue Black Sheeps, forse tra i maggiori responsabili della marea regolamentativa, volavano con splendidi tutt'ala autocostruiti da un paio di metri. Ancor oggi i "droni" sono perlopiù aerei senza pilota, più o meno autoguidati, le ali rotanti sono poche e ad utilizzo locale.
Sulla quota, poi, dissentirei: quelli che vanno NORMALMENTE in alto sono gli alianti, e pure grossi, sennò non si vedono.

@MAXZANI

Può darsi. Ma ad oggi non ho letto nessuna spiegazione diversa, se si escludono complottismi più o meno ideologici e/o cervellotici, e pochissime proposte realistiche.
Si discute di metri, di euro, di moduli, ma una riflessione serena sulle differenze oggettive e quantificabili tra "aeromodelli" e "droni" ancora non l'ho letta, magari me la sono persa. C'è stato un epica contrapposizione religiosa tra "ala fissa=buono" contro "multicottero=cattivo", ma ai tavoli dell' ENAC chi c'è andato?
Adesso, e questa discussione lo documenta, c'è un' affannosa rincorsa di alcune parti dell' aeromodellismo "tradizionale" per strappare qualche metro di quota, qualche euro di sconto, qualche adempimento in meno. Un sano, robusto, difendibile impianto concettuale di fondo non c'è. I campetti navigano a vista, le associazioni pure.
Invece di rivendicare la propria unicità e la propria storia, l'aeromodellismo si affida alla clemenza della Corte...
E' molto semplice.....
Uno UAS ha a bordo un autopilota.....
Un aeromodello no.....
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Vecchio 06 febbraio 21, 00:23   #1305 (permalink)  Top
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E' molto semplice.....
Uno UAS ha a bordo un autopilota.....
Un aeromodello no.....
Definisci autopilota

O meglio definisci,in modo univoco e valido legalmente in caso di incidente, la differenza tra autopilota e stabilizzatore ... al limite il discrimine potrebbe essere la presenza del GPS e della telemetria, ma se ci basiamo sulla pericolosità, scopo del regolamento ENAC, è il peso/velocità che rendono il volatile più o meno pericoloso
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Se è vero che il denaro parla, l'unica cosa che gli ho sentito dire è «addio»
(dal film Analisi di un delitto)
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Vecchio 06 febbraio 21, 01:59   #1306 (permalink)  Top
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E' molto semplice.....
Uno UAS ha a bordo un autopilota.....
Un aeromodello no.....
E andrebbe anche bene, come definizione.

Benissimo.
Questo allora è un drone, perchè decolla e atterra da solo.
Ti sentiresti di sostenerlo per vietarne l'utilizzo a un socio del campetto?



PS in ogni caso questa definizione NON viene dagli aeromodellisti, perchè alle riunioni preliminari ENAC non c'erano.

Ultima modifica di seengapoor : 06 febbraio 21 alle ore 02:03
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Vecchio 06 febbraio 21, 02:26   #1307 (permalink)  Top
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O meglio definisci,in modo univoco e valido legalmente in caso di incidente, la differenza tra autopilota e stabilizzatore ... al limite il discrimine potrebbe essere la presenza del GPS e della telemetria, ma se ci basiamo sulla pericolosità, scopo del regolamento ENAC, è il peso/velocità che rendono il volatile più o meno pericoloso
Ho solo ipotizzato quale può essere la differenza fra un oggetto ludico che deve essere continuamente pilotato per poter stare in aria e uno che può autonomamente portare un certo carico in un certo posto....
Uno stabilizzatore richiede sempre il pilotaggio del modello.....
Si anche il GPS potrebbe essere una discriminante......
Ultimamente non ci sono scopi di Enac ma di Easa.........ci sono però paure di Enac sull'uso dei nostri modelli.......
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Vecchio 06 febbraio 21, 02:31   #1308 (permalink)  Top
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E andrebbe anche bene, come definizione.

Benissimo.
Questo allora è un drone, perchè decolla e atterra da solo.
Ti sentiresti di sostenerlo per vietarne l'utilizzo a un socio del campetto?



PS in ogni caso questa definizione NON viene dagli aeromodellisti, perchè alle riunioni preliminari ENAC non c'erano.
Perché continui a pontificare su cose che non conosci.......non c'è stata nessuna riunione preliminare di Enac.......la normativa arriva da Easa ed Enac, per adesso, l'ha implementata solo parzialmente........
Per il resto ho risposto sopra..lll
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Vecchio 06 febbraio 21, 02:48   #1309 (permalink)  Top
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...non c'è stata nessuna riunione preliminare di Enac..
https://www.enac.gov.it/eventi/works...emoto-al-nuovo
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Vecchio 06 febbraio 21, 03:13   #1310 (permalink)  Top
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È vecchia.....di due anni fa e si riferiva al regolamento italiano.....infatt dopo i è uscito un aggiornamento.....
Quello entrato in vigore ora arriva da Easa e per quanto si sa solo i modellisti tedeschi di DMWF hanno partecipato alla stesura delle linee guida inserendo delle salvaguardie per l'attività aeromodellistica..........linee guida che Enac non ha ancora implementato.....
Così come siamo ora qualunque aggiornamento relativo ai droni toccherà anche noi....
Uso di soli mezzi certificati CE
Trasponder....
Terminatore...
Piano di volo....
Questo è quello che potremmo trovarci in futuro se non viene ristabilita una nostra identità........
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