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Vecchio 22 febbraio 12, 22:41   #1 (permalink)  Top
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Per una volta è concesso complicare un pò per ottenere una sola lettura, l'importante è che complicare le cose non diventi un'abitudine.

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Se mi fai sapere il valore di induttanza e la corrente di lavoro magari ti trovo qualcosa di già fatto
Non capisco cosa intendi con il darti il valore di induttanza, io non ho un obiettivo a cui arrivare, io devo ottenere una lettura di quella che andrò ad assemblare, il resto del convertitore lo progetterò intorno all'induttore, a partire anche dalla frequenza di switching, che sarà scelta in modo da indurre la risonanza in quest'ultimo.

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Eventualmente pensi di realizzarla in aria o su nucleo ferromagnetico ?
In aria

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Per misurare l'induttanza direi che la C non serve, bastano una resistenza, la L un alimentatore ed un pulsante + Oscilloscopio.
Il circuito RL in effetti potrebbe essere più indicato

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"Oscilloscopio Digitale due canali fondo banda 25 Mhz" (forse meglio definirla banda passante o ferquenza massima in MHz).
Un mio refuso, pensavo ad un'altra cosa in quel momento: banda passante 25 Mhz.
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Vecchio 22 febbraio 12, 23:45   #2 (permalink)  Top
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Non capisco cosa intendi con il darti il valore di induttanza, io non ho un obiettivo a cui arrivare, io devo ottenere una lettura di quella che andrò ad assemblare, il resto del convertitore lo progetterò intorno all'induttore, a partire anche dalla frequenza di switching, che sarà scelta in modo da indurre la risonanza in quest'ultimo.
Ammetto di avere dei limiti di comprensione: ma allora tu vorresti realizzare un induttanza di valore XX in aria, misurarla, poi costruirgli attorno un alimentatore switching step-down con tensioni e correnti "ando coio coio" ?

In genere la procedura è quella di stabilire Vin, Vout, Iout, poi in base a questi dati ed alle dimensioni fisiche massime si calcola la frequenza ottimale e di conseguenza la L ed il C necessari, anche in funzione del ripple che si vuole ottenere.

Dopo tale sequenza di calcoli si cercano i valori di L e C commercialmente disponibili e si riparametrizzano alcuni valori.

Sicuramente mi è sfuggito qualcosa.

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Vecchio 23 febbraio 12, 12:02   #3 (permalink)  Top
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Ammetto di avere dei limiti di comprensione: ma allora tu vorresti realizzare un induttanza di valore XX in aria, misurarla, poi costruirgli attorno un alimentatore switching step-down
Si

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con tensioni e correnti "ando coio coio" ?
No di certo, la tensione d'ingresso sarà nell'intorno dei 40 volt, quella di uscita dei 15 volt, non ho mai avuto intenzione di progettare qualcosa "ando coio coio", ma ho totale libertà di progetto, escludendo i vincoli della voltmetrica di ingresso ed un intorno, anche se comunque trattabile anche questo, di quella di uscita.

La corrente o meglio, l'assorbimento del carico sarà nell'intorno dei 10 Ampere, è per questo che stò costruendo un induttore con conduttori non inferiori ad 15 mmq.

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In genere la procedura è quella di stabilire Vin, Vout, Iout, poi in base a questi dati ed alle dimensioni fisiche massime si calcola la frequenza ottimale e di conseguenza la L ed il C necessari, anche in funzione del ripple che si vuole ottenere.
Vin, Vout ed Iout le ho sempre avute, le dimensioni non mi interessano minimamente, la capacità, la posso comprare di qualunque valore, l'induttanza e la frequenza di switching si scelgono in base al tipo di funzionamento del convertitore, ed in modo che quest'ultimo operi almeno nell'intorno della sua risonanza in modo da massimizzare il rateo di trasferimento.

Nel mio caso il funzionamento del mio convertitore sarà CCM, e la frequenza di switching la calcolo a partire dalle equazioni della funzione di trasferimento dello stesso, e poi vario il condensatore, entro modesti intervalli di valore della capacità in modo da mettermi nell'intorno della risonanza.

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Dopo tale sequenza di calcoli si cercano i valori di L e C commercialmente disponibili e si riparametrizzano alcuni valori.
Come detto poco sopra non posso usare induttanze commerciali, in quanto queste ultime sono solo per applicazioni ad alta impedenza, e, dato che a me invece serve per un'applicazione di potenza, devo costruirla, anche tentando la strada del recupero da vecchi ATX o apparati di potenza, avrei comunque il medesimo problema, cioè sottoporla ad un analisi che mi dia il suo valore di induttanza.
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Vecchio 23 febbraio 12, 12:38   #4 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da SoldatoSemplice Visualizza messaggio
[...]
Come detto poco sopra non posso usare induttanze commerciali, in quanto queste ultime sono solo per applicazioni ad alta impedenza,
[...]
Scusa, ma non capisco l'affermazione: "solo per applicazioni ad alta impedenza"; cosa significa?
Nel mondo ci sono parecchi costruttori di induttori, per le più svariate applicazioni, ed io ho sempre trovato l'induttore giusto (o, per lo meno, uno che ci va molto vicino ); ho avuto dei problemi solo quando mi serviva una precisione molto elevata, ma erano casi davvero molto particolari.

Ciao,
Paolo
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Vecchio 23 febbraio 12, 14:29   #5 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Paolo_56 Visualizza messaggio
Scusa, ma non capisco l'affermazione: "solo per applicazioni ad alta impedenza"; cosa significa?
Nel mondo ci sono parecchi costruttori di induttori, per le più svariate applicazioni, ed io ho sempre trovato l'induttore giusto (o, per lo meno, uno che ci va molto vicino ); ho avuto dei problemi solo quando mi serviva una precisione molto elevata, ma erano casi davvero molto particolari.

Ciao,
Paolo
Non ho il minimo dubbio che esista in vendita un induttore per la corrente di cui ho bisogno, ma non ho intenzione di ordinare su internet un componente del genere.

Per alta impedenza, intendevo dire che solitamente gli induttori che vendono nei negozietti di elettronica sotto casa, come appunto quello dell'immagine del mio messaggio sopra non è adatto per una corrente tipica di quella che passa in un convertitore di potenza, dunque dovrò realizzare il mio induttore avvolgendo un adeguato numero di spire di cavo elettrico di opportuna sezione intorno ad un nucleo.
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Vecchio 23 febbraio 12, 13:16   #6 (permalink)  Top
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La corrente o meglio, l'assorbimento del carico sarà nell'intorno dei 10 Ampere, è per questo che stò costruendo un induttore con conduttori non inferiori ad 15 mmq.
Ok mi sa che ti sfugge qualcosa:
la corrente di saturazione del rame è di 3A/mmq quindi con un 15mmq ci fai passare senza problemi 45A !!!! (questo se fai km di strada)

Poi ti consiglio di dare un occhiata qui: American Wire Gauge table and AWG Electrical Current Load Limits with skin depth frequencies

Se cerchi sul sito della National troverai diversi esempi sul calcolo degli alimentatori switching, ci sono anche programmi interattivi.

P.S. bella anche quella del generatore di "seni" se ne fai uno che produce una 4a piena mi interessa...

Da quel che scrivi penso tu stia seguendo studi nel campo elettrotecnica/elettronica, e la cosa mi fa preoccupare.

Buon lavoro.

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Vecchio 23 febbraio 12, 14:25   #7 (permalink)  Top
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Ok mi sa che ti sfugge qualcosa:
la corrente di saturazione del rame è di 3A/mmq quindi con un 15mmq ci fai passare senza problemi 45A !!!! (questo se fai km di strada)
Logico, la cosa che ho dicevo è che non posso usare un'induttore nato per applicazioni di frequenza, come questo:



E spararci dentro 10 Ampere, quindi mi serve un induttore sviluppato con un cavo di adeguata sezione.

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P.S. bella anche quella del generatore di "seni" se ne fai uno che produce una 4a piena mi interessa...
Concedimi un minimo di licenza, se invece che generatore di seni avessi detto "generatore di funzioni, con uscita selezionata su onda sinusoidale, e variandone la frequenza", il senso della frase non sarebbe cambiato di molto, ma non credo che tu non avessi capito anche prima, vero?

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Da quel che scrivi penso tu stia seguendo studi nel campo elettrotecnica/elettronica, e la cosa mi fa preoccupare.
Sono un ingegnere elettronico, ma il tuo sarcasmo è poco apprezzato, soprattutto per il fatto che se mi dici in cosa tu credi che io abbia sbagliato nei post precedenti, sono dispostissimo a discutere e ad argomentare, altrimenti lascerò cadere la tua provocazione.
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Vecchio 23 febbraio 12, 14:55   #8 (permalink)  Top
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Logico, la cosa che ho dicevo è che non posso usare un'induttore nato per applicazioni di frequenza, come questo:



E spararci dentro 10 Ampere, quindi mi serve un induttore sviluppato con un cavo di adeguata sezione.
Sono un ingegnere elettronico, ma il tuo sarcasmo è poco apprezzato, soprattutto per il fatto che se mi dici in cosa tu credi che io abbia sbagliato nei post precedenti, sono dispostissimo a discutere e ad argomentare, altrimenti lascerò cadere la tua provocazione.
Immagino che tu conosca queste vero ? Induttori Toroid power inductor 10uH 10.8A radial Bourns 2101-V-RC consegna in 24 ore

Poi se, come hai scritto, te la vuoi avvolgere con filo da 15mmq esistono formule che in base al materiale ferromagnetico usato alla sezione del nucleo toroidale consentono di calcolare il numero di spire necessario per ottenere l'induttanza desiderata; ma cosa te lo dico a fare visto che sei un ing. elettronico, ma sopratutto perchè allora fai certe domande?

Per calcolare il valore di un induttanza (con ragionevole precisione) avendo a disposizione un oscilloscopio bastano una pila ed una resistenza di valore conosciuto, esagerando pure un pulsante sarebbe utile ma non indispensabile, dovresti averlo studiato.

da Wiki:
"Al rapporto L/R = tau viene dato il nome di costante di tempo del circuito ed una quantità caratteristica costante del circuito."

"Fisicamente la quantità di corrente contenuta nell'induttore tramite la relazione al momento iniziale, nel momento in cui l'interruttore T viene chiuso, viene scaricata entro il circuito: tale corrente elettrica si dissipa completamente nella resistenza R secondo la soluzione appena trovata: la corrente tende esponenzialmente a zero per t → ∞. Il tempo caratteristico di questa caduta di corrente è proprio determinato dalla costante di tempo: essa è il valore dell'istante per il quale la corrente prende il valore di: i(\tau) = 1/e"

Lettura consigliata: ELETTROTECNICA volume primo (Bottani-Sartori) usato al PoliMi negli anni 70.

Quello che mi ha fatto sorridere è il linguaggio 'cattedrattico' usato, che è un po in contrasto con quello adottato dagli ing. sul campo....

Non disturbo più tranquillo.

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Vecchio 23 febbraio 12, 15:21   #9 (permalink)  Top
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Vedi di moderare i toni, di non essere sarcastico, io non ho mai mancato di rispetto a nessuno ho postato una domanda che non mi pare leda in qualche modo i termini di questo forum, se non vuoi / non sai / non hai voglia di rispondere astieniti.

Meglio avere un linguaggio "cattedrattico" che massacrare la nostra povera lingua.

E sopratutto non criticare le mie credenziali, tu non ne sai nulla.
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