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Vecchio 02 novembre 15, 15:05   #41 (permalink)  Top
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SE ne impara sempre una nuova...
Perlomeno mi auguro sinceramente che conosciate il significato di "sesquiplano".
Per gli aero-italiani è fondamentale.
Il sesquiplano è la palingenetica obliterazione dell'Io cosciente che s'avvera,s'invera e s'infutura nell'archetipo della genesi amalagamata .- Più chiaro di così :-)

Gemmis
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Vecchio 02 novembre 15, 15:18   #42 (permalink)  Top
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L'avatar di losisi
 
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Il sesquiplano è la palingenetica obliterazione dell'Io cosciente che s'avvera,s'invera e s'infutura nell'archetipo della genesi amalagamata .- Più chiaro di così :-)

Gemmis
questa è una supercazzola prematura con lo sc......o a destra ( e anche a sinistra..)
__________________
Simone
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Vecchio 02 novembre 15, 16:36   #43 (permalink)  Top
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questa è una supercazzola prematura con lo sc......o a destra ( e anche a sinistra..)
Ahahahahah,è vero è la stessa cosa ..... o quasi
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Vecchio 02 novembre 15, 18:30   #44 (permalink)  Top
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L'avatar di angelfly
 
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Ahahahahah,è vero è la stessa cosa ..... o quasi
Uffa è ora di finirla con questi intellettuali. Devo chiedere a Cristiano di chiudere la discussione per eccessivo livello culturale e di aprirne un'altra dove si possano usare solo termini e vocaboli in uso comune solo dal 1999 al 2015.
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Vecchio 02 novembre 15, 18:45   #45 (permalink)  Top
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Uffa è ora di finirla con questi intellettuali. Devo chiedere a Cristiano di chiudere la discussione per eccessivo livello culturale e di aprirne un'altra dove si possano usare solo termini e vocaboli in uso comune solo dal 1999 al 2015.
Ma dai che magari hai fatto anche tu l'asilo Mariuccia :-) :-)
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Vecchio 04 novembre 15, 09:23   #46 (permalink)  Top
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L'avatar di pellikano
 
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Anche il Caproni CA 100 è un sesquiplano seppur inverso.
Quando progettai un biplano feci un sesquiplano perchè era concettualmente un ala parasole con un'aluccia ridotta attaccata sotto.
Ricordo ancora le aperture: 140 l'ala superiore, 80 quella inferiore.
Poi il progetto venne preso (estorto) dall'amico Augusto Buzzeo che lo costruì riducendo l'ala da 140 a 120 cm.
Il modello da lui costruito ed equipaggiato con un g20/15 RC è stato acquistato da me perché Augusto aveva bisogno di soldi in quanto doveva costruire il suo aeromodello RC da F3A. Il Calypso: ogni riferimento ad altri Calypsi è casuale. Posterò le foto del Calypso.
Il Calypso di Buzzeo si fracassò a terra a causa del distacco netto del cavetto di antenna all'uscita dalla fusoliera. La radio era una Futaba 6 canali del tipo ottagonale e colore nocciolina, frequenza 72...
Il biplano da me progettato e costruito andò perduto nell'incendio che bruciò casa mia.
L'incendio lo provocai io, ma di questo non ne parliamo ora.
Quello acquistato da Augusto fa bella mostra di sé e vola ancora.
Con la radio di allora ed i servi FP S7.
Lo vedrete volare al prossimo raduno.
Il suo disegno è disponibile in formato dwg mediante offerta d'onore obbligatoria facendomene richiesta.

Cos'è l'offerta d'onore obbligatoria?
È una forma di pagamento atta a dividere il topo dall'essere umano e fa leva sulla disponibilità o meno di onore da parte del giudicando. Come è noto il topo è assolutamente carente di onore e si nutre parassitariamente delle riserve di un altro, l'uomo.
L'uomo-topo fa lo stesso: vive parassitariamente sugli sforzi degli altri per trarne esclusivo giovamento.

Detto questo il disegno del modello verrà inviato a tutti coloro che ne faranno richiesta, i quali avranno il tempo di esaminarlo, giudicarlo ed infine darne un peso economico a loro piacere. L'uomo topo scarica il disegno e ne fa circolare copie a tutti gli amici. L'uomo onorabile lo scarica e lo tiene per sé. valutandone le difficoltà e sposandone il progetto formula poi un'obolo di ringraziamento verso il progettista inviando un'offerta che egli ritiene congrua.

Quando ero piccolo costruivo i modelli per i miei amici che li comperavano in scatola di montaggio. Ho amato sempre la Aviomodelli per la semplicità concettuale delle costruzioni, ammirato a Aeropiccola per la feroce complicazione di cose in apparenza semplici, la nuda essenzialità ed il recupero di ogni pezzettino dell Top Flite e della Sig. L'accuratezza della Graupner ed il sapore della sua balsa.

A me però le scatole non piacevano. Comperai solo un Super Pilota 1, e mi fu regalato un Topsy della Graupner.
Tutto il resto lo progettai e lo costruii. Magari rifacendomi a qualche linea già vista ma preferivo sempre fare da me perché poi le cose che facevo io, bene o male funzionavano sempre e quando non funzionavano mi insegnavano per sempre la lezione.

Come quando costruii il mio primo modello RC. Presi il Topsy Graupner e aumentai la sua apertura alare da 80 cm a 120 cm scalando la fusoliera ed i piani di coda in proporzione. Avendo l'ala con un diedro piuttosto pronunciato i due longheroni alari vennero uniti con due semplici guance di compensato, senza tenere conto che aumentando i carichi dovevo aumentare anche la robustezza della costruzione. Il modello volava benissimo ma la sua ala in breve si chiuse in due e tutto precipitò nella campagna umbra (I lettori delle riviste d'epoca qui ritroveranno facilmente una citazione, solo che allora si parlava di campagna romana). Quell'errore mi insegnò a costruire ali che non ci sarebbero mai più chiuse.

Con il passare del tempo ho visto l'aeromodellismo cambiare in un modo che non mi soddisfaceva più. Noi, ragazzi del 1963, maggioranza numerosa prodotta dal boom economico italiano, abbiamo smesso di fare aeromodellismo perché cominciava a diventare qualcosa di molto diverso da quello che in origine ci piaceva molto. La rivoluzione dei computer, dell'alta fedeltà, dell'elettronica andava a prendere il posto di quello che fu l'aeromodellismo. Addirittura ricordo di come le scuole tecniche facessero dei corsi di aeromodellismo, una cosa improponibile al giorno di oggi se non in qualche raro caso toscano in cui una scuola illuminata ed un professore eccellente come Benito Bertolani, stanno oggi gettando il seme per le nuove generazioni di aeromodellisti di domani.

Ho trovato un grande impulso conoscendo gli amici della Sam 2001, e nella persona di Ninetto Ridenti ho trovato non una sciocca autorità dettata da una posizione di predominio, ma una grande autorevolezza per aver fatto grandi cose ed avere sempre una parola d'aiuto per chiunque avesse bisogno della sua mano.

Il 1949 1950 e l'arco temporale in cui si fa cessare l'aeromodellismo cosiddetto old timer.

Volendomi staccare in maniera netta da questo fenomeno che ha sue procedure, suoi regolamenti e suoi capitoli, avrei scelto la data del 1955 come inizio temporale per l'ammissione dei modelli classici al raduno RAC. Per legare a qualcosa di simbolico l'inizio temporale del raduno RAC ho preferito farlo coincidere con l'anno 1963 perché, proprio il 5 maggio di quell'anno, si tenne la prima gara di aeromodellismo old timer. Ed essendo io socio della Sam 2001, avrei voluto in qualche maniera legarmi a qualche fatto significativo nella storia della Sam. Accidentalmente, 10 giorni prima della fatidica gara del 5 maggio 1963 che segnò l'inizio dell'aeromodellismo old timer io venni al mondo nella città di Foligno, che tutti conoscerete con il soprannome scherzoso di "Lu centru de lu munnu". Capite da soli che qualche minima aspettativa me la sarei anche posta…

Come se non bastasse, nel settembre del 1963 fu stampato il primo numero di un giornaletto chiamato engine collector Journal. Muoversi dalla data del 1963 indietro di 10 anni e avanti di 30 mi sembrò, e mi sembra tuttora, un'ottima idea.

Nelle vetrine dei negozi della mia infanzia non ricordo di aver visto dei fireball e, non fosse stato per quel sant'uomo di Gabriele Macrì, forse non ne avrei visto alcuno. Per chi non sa di che cosa stiamo parlando dirò che il fireball fu il primo aeromodello a volo vincolato che usò la Squadretta a T Per comandare il movimento di cabra e picchia. Il suo inventore, il vulcanico Jim Walker, ne fece una produzione di serie ed andava personalmente in giro a promuovere la vendita di questi aeromodelli con delle esibizioni in cui da solo riusciva a far volare contemporaneamente anche tre aeromodelli.

Per chi fosse interessato ad una completa storia dell'aeromodellismo volo vincolato, raccomando l'imperdibile e godibilissimo volume di Gabriele Macrì dal titolo "Vincoliade". Potete cercare il nome di Gabriele sulla rete, visitare il suo bel sito, e richiedere direttamente il volume a lui visto che egli è l'editore di se stesso. Significativa è l'immagine di copertina dove un soldato in abiti classici anziché stare a braccio teso sfoderando la spada esibisce una bella manopola arancione, memore dell'Iliade, poema classico a cui il nome si rifà.

Credo per oggi di aver detto abbastanza. Sono grato alla Apple per aver dotato l'iPhone di un valido sistema di dettatura che mi evita di scrivere e mi facilita il compito lasciandomi parlare e traducendo in lettere le mie parole.

Classicamente vostro cristiano giustozzi.
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...quello che noi chiamiamo "passione" altri dicono "mania". Dev'essere un bacillo veramente resistente che quando entra nel sangue non molla più. (Ninetto Ridenti) Arch. Cristiano Giustozzi FAI 10694. Tel. 393 9772747
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Vecchio 04 novembre 15, 09:55   #47 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da pellikano Visualizza messaggio
Quando progettai un biplano feci un sesquiplano perchè era concettualmente un ala parasole con un'aluccia ridotta attaccata sotto.
Ricordo ancora le aperture: 140 l'ala superiore, 80 quella inferiore.
Poi il progetto venne preso (estorto) dall'amico Augusto Buzzeo che lo costruì riducendo l'ala da 140 a 120 cm. .
è per caso il FREIGT ? ala superiore con leggera freccia.....però mi sembrava fosse sotto al metro e venti..117 o giù di lì...


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L'incendio lo provocai io, ma di questo non ne parliamo ora. .
noooooo........ anche te hai fatto una cosa simile !?!?! ma allora non abbiamo in comune solo la data di nascita....è proprio vero: chi si somiglia si piglia........

quanti anni avevi, per curiosità ??

io avevo appena terminato di costruire un modelletto ( lo ricordo ancora, ricoperto con modelspan nera e arancio..) con un Coxino 08...non resistetti alla foga di accenderlo in casa...un ritorno di fiammma dallo scarico fece prender fuoco alla miscela che aveva bagnato la fusoliera...quando me ne accorsi ( l'alcool brucia in modo subdolo, senza fiamma ) stava già attaccando quanto c'era attorno..

non mi persi d'animo e afferrai l'estintore che mio babbo, in modo lungimirante ( conosceva i suoi polli..) aveva appeso lì vicino...
era solo da 1 kg, ma l'incendio lo spense...ma era anche a polvere.........potete immaginarne l'effetto in un appartamento chiuso...............aprii tutte le finestre ma, quattro ore dopo, quando tornò mia mamma la polvere doveva ancora posarsi.............ricordo ancora molto bene la sua reazione.........e son passati quarant'anni giusti.......
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Vecchio 04 novembre 15, 15:39   #48 (permalink)  Top
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Avevo circa 18 anni e stavo pulendo il motore della mia ami 8 con della benzina nella stessa stanza dove si trovava il bruciatore a fiamma libera. La saturazione di vapori di benzina e la fiamma pilota hanno fatto il resto. Solo che per me è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco.
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Vecchio 04 novembre 15, 17:48   #49 (permalink)  Top
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Avevo circa 18 anni e stavo pulendo il motore della mia ami 8 con della benzina nella stessa stanza dove si trovava il bruciatore a fiamma libera. La saturazione di vapori di benzina e la fiamma pilota hanno fatto il resto. Solo che per me è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco.
Simpatici questi ricordi :-) Anch'io ne ho fatte alcune abbastanza imbarazzanti,tipo forare bomboletta esaurita di colore per finire un vincolato a cui mancava solo un pizzico di colore che pensavo di recuperare,appunto,dal fondo della bomboletta che invece,appena forata,mi ha innondato di un bel giallo ocra il viso le mani e tutto il soffitto di casa compreso libreria e mobili vicini : mia madre voleva uccidermi :-)
La cosa più imbarazzante e credo anche pericolosa è stata quando ho messo a bagno per una notte in diluente nitro un Supertigre G21/46.-Ho poi posizionato il barattolo in cima alla solita libreria e son andato a dormire.-Alla mattina mi son svegliato ed ho subito notato che dal barattolo in cima alla libreria scendeva un fumo denso e bianco,più pesante dell'aria quindi,e avvicinandomi son stato colpito da un odore acre,molto forte,veramente irrespirabile ed altamente irritante.-Ho cercato quindi di portare fuori dalla stanza il barattolo ma come ho fatto per prenderlo mi son scottato le mani tanto era caldo il metallo del barattolo.-Ho quindi usato dei guanti e in qualche modo coprendomi il viso per non respirare i vapori son riuscito a metter tutto sul balcone di casa,poi da lontano ho versato dell'acqua che ha probabilmente fermato la strana reazione chimica che si era innescata ed ha raffreddato il tutto tanto che alla fine son riuscito a recuperare quello che era rimasto del motore : pezzi nerastri che sembravano avessero subito quasi una brunitura tanto erano rovinati.-
Il mio amico di allora mi ha detto che molto probabilmente si era formato una reazione tra l'alluminio del carter motore ed il diluente alla nitro creando una anidride o qualcosa del genere,non ricordo se clorica o cosa.-Da allora non ho più messo a bagno nel diluente nitro nessun motore :-) Ancora oggi quando ci penso non posso dire cosa fosse successo e la curiosità mi è rimasta.-Secondo voi cosa potrebbe essere successo ?

Gemmis.-
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Vecchio 04 novembre 15, 20:53   #50 (permalink)  Top
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Io a 15 anni ho messo in moto un motorino a scoppio da 5cc in camera da letto, mi son detto lo spengo subito, ma il rumore era meraviglioso e quindi ho finito un serbatoio, sembrava di essere nella peggior giornata di nebbia del mondo


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