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Vecchio 01 agosto 11, 15:57   #131 (permalink)  Top
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Hai ragione, il termine è abbastanza improprio, però non indica lo stallo dell'elica quanto la formazione di turbolenze in prossimità del raggio esterno dell'elica.
Da discussioni con alcuni velocisti F2A e anche alcuni trattati si parla spesso di "bolle" dovute ai fenomeni tipici del regime transonico, per cui la similitudine con la cavitazione è tutta lì! manca l'effetto chimico dell'ossigeno disciolto, ma la pala viene martellata per bene e se non è realizzata a dovere si disintegra in volo, a volte assieme al motore, che rimane in rotazione senza carico e con la massa eccentrica del contrappeso della monopala, e di conseguenza al modello che si smembra in volo in pezzi di varie dimensioni...
...effetto chimico dell'ossigeno disciolto... o effeto fisico di formazione di vapore acqueo?
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Vecchio 01 agosto 11, 17:26   #132 (permalink)  Top
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Hai ragione, il termine è abbastanza improprio, però non indica lo stallo dell'elica quanto la formazione di turbolenze in prossimità del raggio esterno dell'elica.
Da discussioni con alcuni velocisti F2A e anche alcuni trattati si parla spesso di "bolle" dovute ai fenomeni tipici del regime transonico
, per cui la similitudine con la cavitazione è tutta lì! manca l'effetto chimico dell'ossigeno disciolto, ma la pala viene martellata per bene e se non è realizzata a dovere si disintegra in volo, a volte assieme al motore, che rimane in rotazione senza carico e con la massa eccentrica del contrappeso della monopala, e di conseguenza al modello che si smembra in volo in pezzi di varie dimensioni...
Da quel poco che ne so, sono le bolle di transizione dal flusso laminare al flusso turbolento che lambisce il profilo delle estremità delle pale.
In un profilo alare che è investito da flussi subsonici come sappiamo si manifestano un attimo prima dell'angolo d'incidenza critico, mentre il profilo delle pale può essere investito da flussi transonici di estremità e le bolle di transizione si formano a causa della compressibilità per urto delle molecole d'aria tra di loro e la superficie interessata; da qui il nome del fenomeno: "Stallo d'urto".
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Vecchio 01 agosto 11, 19:09   #133 (permalink)  Top
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Da quel poco che ne so, sono le bolle di transizione dal flusso laminare al flusso turbolento che lambisce il profilo delle estremità delle pale.
In un profilo alare che è investito da flussi subsonici come sappiamo si manifestano un attimo prima dell'angolo d'incidenza critico, mentre il profilo delle pale può essere investito da flussi transonici di estremità e le bolle di transizione si formano a causa della compressibilità per urto delle molecole d'aria tra di loro e la superficie interessata; da qui il nome del fenomeno: "Stallo d'urto".
Quindi, ricapitolando, il fenomeno che state spiegando tu e lucareds si verifica in prossimità delle estremità delle pale, ma con un fenomeno opposto alla cavitazione; ovvero qui anzichè bolle gassose causate dalla depressione di un liquido, si ha la compressione delle molecole del fluido gassoso (aria) e si ottengono delle bolle ad elevata densità che generano questi urti?
Ho capito bene?
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Vecchio 02 agosto 11, 13:42   #134 (permalink)  Top
lucareds7
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...effetto chimico dell'ossigeno disciolto... o effeto fisico di formazione di vapore acqueo?
la cavitazione che distrugge giranti e distributori di turbine e pompe è un fenomeno dovuto al distacco della vena fluida dovuto ad una troppo brusca variazione dei triangoli delle velocità, tipicamente (ed impropriamente) indicata come turbolenza.

Durante il distacco della vena si formano delle bolle di vapore acqueo in cui l'ossigeno disciolto - non essendo più "disciolto" - è in fase gassosa libera e unitamente all'azione meccanica di implosione della bolla esercita un'aggressione chimica. Ecco perchè le pale in acciaio inossidabile sono più resistenti alla cavitazione, nonostante gli inox abbiano tendenzialmente carichi unitari di snervamento e rottura ben più bassi degli acciai al carbonio, anche bassolegati.

Ho visto diverse pale vaiolate, sia in Dipartimento di Macchine all'università di Padova che nella centrale di Soverzene (BL)... sembra formaggio!
 
Vecchio 02 agosto 11, 13:52   #135 (permalink)  Top
lucareds7
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Quindi, ricapitolando, il fenomeno che state spiegando tu e lucareds si verifica in prossimità delle estremità delle pale, ma con un fenomeno opposto alla cavitazione; ovvero qui anzichè bolle gassose causate dalla depressione di un liquido, si ha la compressione delle molecole del fluido gassoso (aria) e si ottengono delle bolle ad elevata densità che generano questi urti?
Ho capito bene?
Esatto, sostanzialmente sono le "bolle" di pressione dovute al bang sonico... la formazione di dette bolle è legata all'instabilità del muro del suono che tra circa 0,8 e 1,2 mach si crea e e si distrugge ciclicamente, proprio come se fosse una bolla che si gonfia e poi scoppia. E' una spiegazione un pò alla carlona, ma credo che per rendere l'idea sia sufficiente.
Altrimenti se c'è qualche masochista in zona diamo il via alla trattazione scientifica

anche su wikipedia (per quanto l'attendibilità possa essere limitata) si parla di bolle nel caso di regime transonico. La spiegazione che dànno è ben più esauriente ed articolata della mia! Regime transonico - Wikipedia
 
Vecchio 02 agosto 11, 15:19   #136 (permalink)  Top
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Info eliche

Salve a tutti…..ho letto con interesse tutto l’argomento…complimenti, vorrei
però chiedere una cosa: qualcuno di voi conosce le coppie di serraggio dadi elica sia delle più piccole unico dado ma in special modo delle più grandi con sei brugole…..sia in legno che compositi, ritengo la cosa importante ai fini dello snervamento del mozzo elica.
C’è qualcuno che sa dire qualcosa...magari delle tabelle.
Grazie e buoni voli
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Vecchio 02 agosto 11, 16:48   #137 (permalink)  Top
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.... E' una spiegazione un pò alla carlona, ma credo che per rendere l'idea sia sufficiente.
...
...
Ci mancherebbe...va benissimo così !
Anzi, qui non stiamo facendo corsi specifici, meglio di tutto se si rende l'idea con esempi più terra-terra possibili e comprensibili da tutti.
Thanks
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Vecchio 02 agosto 11, 17:09   #138 (permalink)  Top
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Quindi, ricapitolando, il fenomeno che state spiegando tu e lucareds si verifica in prossimità delle estremità delle pale, ma con un fenomeno opposto alla cavitazione; ovvero qui anzichè bolle gassose causate dalla depressione di un liquido, si ha la compressione delle molecole del fluido gassoso (aria) e si ottengono delle bolle ad elevata densità che generano questi urti?
Ho capito bene?

Si, più o meno è così.

Aerodinamicamente, la bolla di transizione è un vero e proprio distacco della vena fluida dal profilo: il flusso da laminare si stacca repentinamente e poi si riattacca al profilo in forma turbolenta e normalmente il fenomeno si presenta un attimo prima dell'angolo di stallo (vedi disegnino).
Alle alte velocità transoniche, come detto il fenomeno può presentarsi a causa delle perturbazioni e degli urti che avvengono fra le molecole d'aria, causando il distacco del flusso dal profilo della pala.
Il fatto genera un notevole rumore aerodinamico delle estremità dell'elica, avvertibile come un battimento ad alta frequenza, causato dal ripetuto staccarsi e riattaccarsi del flusso.
Un'elica che gira con le estremità a velocità transonica è soggetta a forti torsioni della pala che può generare la rottura a fatica all'altezza del mozzo.
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Ultima modifica di max_c26acro : 05 settembre 14 alle ore 07:33
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Vecchio 02 agosto 11, 17:16   #139 (permalink)  Top
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Salve a tutti…..ho letto con interesse tutto l’argomento…complimenti, vorrei
però chiedere una cosa: qualcuno di voi conosce le coppie di serraggio dadi elica sia delle più piccole unico dado ma in special modo delle più grandi con sei brugole…..sia in legno che compositi, ritengo la cosa importante ai fini dello snervamento del mozzo elica.
C’è qualcuno che sa dire qualcosa...magari delle tabelle.
Grazie e buoni voli
Ciao ecco le coppie di serraggio per le viti "MA" e le viti con esagono incassato (brugola e torx) alle quali ci si può tranquillamente attenere.
Queste coppie sono valide per l'acciaio e vanno diminuite del 15% quando il materiale da accoppiare è alluminio AVIONAL oppure le eliche in resina tipo APC, mentre una riduzione del 20% è necessaria per accoppiare le eliche in legno sia con singolo dado centrale che con viti radiali.

http://www.sicutool.it/Portals/0/GED...K_07_IT_17.pdf
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Vecchio 02 agosto 11, 17:21   #140 (permalink)  Top
lucareds7
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Salve a tutti…..ho letto con interesse tutto l’argomento…complimenti, vorrei
però chiedere una cosa: qualcuno di voi conosce le coppie di serraggio dadi elica sia delle più piccole unico dado ma in special modo delle più grandi con sei brugole…..sia in legno che compositi, ritengo la cosa importante ai fini dello snervamento del mozzo elica.
C’è qualcuno che sa dire qualcosa...magari delle tabelle.
Grazie e buoni voli
per quello che riguarda la bulloneria corrente in acciaio puoi far riferimento alla CNR-UNI 10011, cerca su google che la trovi.

altro sito è la Bossard, basta spulciare nella sezione tecnica. C'è qualcosa pure sul sito della Usag (appendice del catalogo dinamometriche, se non ricordo male)

prova a dare un'occhiata qui, pag. 38
http://www.bossard.com/index.cfm?app...urce=text_file

oppure un sistema sempre alla carlona:
prendi diametro e passo della vite. Togli un passo dal diametro e calcola l'area di tale circonferenza. Moltiplica per l'80% del carico di snervamento

esempio: vite M6x1 in acciaio 4.8 (4 moltiplicato per 100 dà la rottura, moltiplicando per il numero dopo il punto e dividendo per 10 si ottiene lo snervamento)
4x8=32 che per 10 fa 320 N/mm² di resistenza a snervamento

area della vite (6-1)²*3.1415/4 = 19,6 mm²

Precarico assiale della vite 320*19.6 *0.8 = 5018 N (circa 510 kgf!).

Queste regole sono valide se si considera di unire materiali omogenei o quasi, mentre se hai eliche in legno tali valori sarebbero da ridurre opportunamente, onde evitare di sfondare il mozzo elica stesso.

A questo punto devi SOLO correlare il momento con il precarico assiale e l'attrito: devi pensare che in un giro la vite si sposta di un passo, pertanto indicando con M la coppia, N il precarico, f il coefficiente di attrito (tipicamente si prende da 0,3 a 0,45), p il passo e d il diametro della vite avrai:

M=N*(p/(2*3.1415)+f*(d-p)/2)
usando sempre le stesse unità [N] e [mm] per avere il risultato in kgm bisogna dividere il valore di M così calcolato per un fattore 9810

è mooooolto approssimativa, non tiene conto di molte variabili, ma è già una partenza!

nel caso di bullonature eterogenee, ad esempio vite in acciaio su filetto in alluminio (come ad esempio le ogive filettate!) il carico da usare nella prima formuletta è sempre quello del materiale più tenero!
 
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