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Vecchio 13 giugno 10, 13:50   #1 (permalink)  Top
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Batterie lipo parallelo

ggiorno, adesso nella mia mente si è formato un dubbio, datoc eh sul mio aereoplanino mondo delle batterie 2s e ne può portare pure 2 assieme...
perché come gli accumulatori non faccio un parallelo?
è che la Li-po è leggermente diversa che un accumulatore.
spiegandomi meglio attacco ad ogni batteria 2 diodi di potenza, uno verso l'alto e uno verso il basso per evitare ritorni di corrente...
In teoria dovrebbe andare con un accumulatore, voi cosa dite?
ovviamente i diodi fanno pare del collegamento a Y e le batterie le ricarico separatamente bilanciandole separate, altrimenti sarebbe impossibile la ricarica.

mi servono pareri, opinioni e magari a farmi notare i miei errori.
grazie, spero sia la giusta sezione...
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Batterie lipo parallelo-immagine1.jpg  
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Vecchio 13 giugno 10, 15:25   #2 (permalink)  Top
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I diodi ti mangiano ad andar bene 1.5V per pacco.
Se le batterie sono identiche , come capacita marca e numero di scariche puoi metterle in parallelo , devi solo avere l'accortezza di fare i cavi della Y lunghi uguali (senza diodi) , altrimenti la linea della batteria con impedenza minore (quella più corta) ti sbilancia la corrente di scarica , in pratica ti tira più corrente da un pacco che dall'altro.
Siccome precisi in assoluto non si possono fare , è ovvio che dopo ogni scarica i pacchi vanno ruotati , appunto per evitare di stressare sempre lo stesso pacco.
La carica va fatta in serie o meglio a pacchi separati , mai in parallelo
Ciao IMer
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Vecchio 14 giugno 10, 09:31   #3 (permalink)  Top
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okey grazie mille, quella cosa dei fili lunghi non la avevo mai sentita, ma grazie mille!
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Vecchio 14 giugno 10, 09:59   #4 (permalink)  Top
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.................. devi solo avere l'accortezza di fare i cavi della Y lunghi uguali (senza diodi) , altrimenti la linea della batteria con impedenza minore (quella più corta) ti sbilancia la corrente di scarica , in pratica ti tira più corrente da un pacco che dall'altro.................
In linea di principio è giusto, ma non esasperiamo le cose.
Hai fatto un calcolo di quanta resistenza in più introduce 10 cm di conduttore, da un solo lato della batteria? A naso, penso che lo sbilanciamento "naturale" delle batterie, durante la loro scarica, produca più danno che la diversa lunghezza dei conduttori.

Naraj.
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Vecchio 14 giugno 10, 10:19   #5 (permalink)  Top
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ah, allora avevo pensato giusto...
grazie naraj, sempre molto chiaro e preciso
si può fare anche con batterie con più celle? e si può usare anche il metodo della serie per aumentarne il voltaggio?
grazie ancora
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Vecchio 14 giugno 10, 17:15   #6 (permalink)  Top
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In linea di principio è giusto, ma non esasperiamo le cose.
Hai fatto un calcolo di quanta resistenza in più introduce 10 cm di conduttore, da un solo lato della batteria? A naso, penso che lo sbilanciamento "naturale" delle batterie, durante la loro scarica, produca più danno che la diversa lunghezza dei conduttori.

Naraj.
Non è proprio cosi , tu fai il calcolo di avere una corrente continua , ma su quel cavo devi tenere conto dei transitori , apertura e chiusura mosfet , ti assicuro che il problema si sente , non per altro gli elettrolitici sui regolatori scoppiano se i cavi sono piccoli o spinette ossidate o mal saldate

CIao IMer
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Vecchio 14 giugno 10, 17:43   #7 (permalink)  Top
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Non è proprio cosi , tu fai il calcolo di avere una corrente continua , ma su quel cavo devi tenere conto dei transitori , apertura e chiusura mosfet , ti assicuro che il problema si sente , non per altro gli elettrolitici sui regolatori scoppiano se i cavi sono piccoli o spinette ossidate o mal saldate

CIao IMer
Come fa un elettrolitico a scoppiare, perchè i conduttori tra batteria ed ESC sono "piccoli" (di sezione ridotta ?), oppure le spinette sono ossidate ?

Naraj.
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Vecchio 14 giugno 10, 18:19   #8 (permalink)  Top
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se i cavi sono piccoli dovrebbero solamente scaldare... da mie esperienze, ed i transistor cosa c'entrano? spieghi meglio cosa centra in questo le varie aperture dei transistor?
grazie
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Vecchio 14 giugno 10, 19:37   #9 (permalink)  Top
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Semplice , quando il regolatore chiede energia alle batterie , il cavo fa caduta di tensione , l'energia viene prelevata dai condensatori di ingresso , che poi si ricarica nel momento che non viene più richiesta , in pratica tra un impulso e altro ,se per qualche motivo (cavo piccolo , spina ossidata , saldatura fatta male) viene richiesta troppo energia il condensatore caricandosi e scaricandosi comincia a scaldare per colpa della sua resistenza interna fino al punto di scoppiare , infatti per questi usi si utilizzano dei condensatori a bassa resistenza interna ESR.
Questa "sollecitazione" è maggiore più la caduta di tensione è elevata , se non ci fosse questo problema non servirebbero neppure i condensatori di ingresso!

Nei motori brushless non ci sono le spazzole , siccome noi usiamo una corrente continua non un sistema trifase alternato , per ruotare il campo magnetico vengono accesi i banchi di mosfet in modo opportuno appunto per permettere la rotazione del campo magnetico e quindi al motore di girare.
Questo lavoro è fatto ad impulsi con una frequenza da 8 kHz a 32 Khz , a seconda del regolatore e setting , la corrente sul filo non è continua , ma "impulsiva" , i condensatori si scaricano e si ricaricano appunto lavorando a queste frequenze.

Altri esempi :

È come avere un alimentatore a ponte diodi dove il livellamento è fatto solo da condensatori , se si esagera con il carico il condensatore ad un certo punto non livella e si comincia a sentire il tipico ronzio a 50 Hz

Nei impianti audio sulle automobili ,quelli veramente esagerati , si montano condensatori 1 o 2 Farad !! vicino all'amplificatore appunto per evitare la caduta di tensione quando l'amplificatore chiede energia altrimenti il segnale si distorce.

Ripeto spiegazione terra-terra , molto spannometrica , ma tanto per far capire.


Ciao IMer

Ultima modifica di imer.VB : 14 giugno 10 alle ore 19:42
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Vecchio 14 giugno 10, 20:26   #10 (permalink)  Top
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Semplice , quando il regolatore chiede energia alle batterie , il cavo fa caduta di tensione , l'energia viene prelevata dai condensatori di ingresso , che poi si ricarica nel momento che non viene più richiesta , in pratica tra un impulso e altro ,se per qualche motivo (cavo piccolo , spina ossidata , saldatura fatta male) viene richiesta troppo energia il condensatore caricandosi e scaricandosi comincia a scaldare per colpa della sua resistenza interna fino al punto di scoppiare , infatti per questi usi si utilizzano dei condensatori a bassa resistenza interna ESR.
Questa "sollecitazione" è maggiore più la caduta di tensione è elevata , se non ci fosse questo problema non servirebbero neppure i condensatori di ingresso!

Nei motori brushless non ci sono le spazzole , siccome noi usiamo una corrente continua non un sistema trifase alternato , per ruotare il campo magnetico vengono accesi i banchi di mosfet in modo opportuno appunto per permettere la rotazione del campo magnetico e quindi al motore di girare.
Questo lavoro è fatto ad impulsi con una frequenza da 8 kHz a 32 Khz , a seconda del regolatore e setting , la corrente sul filo non è continua , ma "impulsiva" , i condensatori si scaricano e si ricaricano appunto lavorando a queste frequenze.

Altri esempi :

È come avere un alimentatore a ponte diodi dove il livellamento è fatto solo da condensatori , se si esagera con il carico il condensatore ad un certo punto non livella e si comincia a sentire il tipico ronzio a 50 Hz

Nei impianti audio sulle automobili ,quelli veramente esagerati , si montano condensatori 1 o 2 Farad !! vicino all'amplificatore appunto per evitare la caduta di tensione quando l'amplificatore chiede energia altrimenti il segnale si distorce.

Ripeto spiegazione terra-terra , molto spannometrica , ma tanto per far capire.


Ciao IMer
Scusa IMer, non voglio polemizzare ma solo spiegare il mio punto di vista.

I condensatori sull'ESC fanno il loro lavoro normale e sicuramente non tengono conto delle cadute di tensione sui cavi di collegamento.

Sicuramente, detti condensatori, non soffrono per l'integrazione di energia che debbono fare nei buchi di tensione dovuti all'ESC.

Visto che hai portato l'esempio del ponte di diodi, in questo caso, i condensatori posti lato CC, fanno un lavoro molto più gravoso che con l'ESC, ma non esplodono mai.

Naraj.
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