Torna indietro   BaroneRosso.it - Forum Modellismo > Categoria Aeromodellismo > Aeromodellismo Progettazione e Costruzione


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Vecchio 21 dicembre 22, 15:18   #161 (permalink)  Top
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Ettore,
siccome il Flying Boot non riesce a decollare, hai proposto anche l'altro topic Portanza dell'ala in decollo (sez. Aerodinamica e meccanica del volo).
Continuando nel presente topic, si è fatta nelle prime pagine una dissertazione sui profili, soprattutto tra Ehstìkatzi e Personal Jesus.
Non ho capito che profilature alla fine di sono usate sul Flying Boot (forse quelle del post #46 a pag. 5?), con estremità alari più o meno svergolate.
Riguardo alla ventola ad incidenza variabile pure non ho appreso a quale incidenza la ventola è stata provata nei tentativi di decollo.
Nel disegno del post # 158 di pag. 16 la ventola pare parallela al profilo, mentre questo ha un angolo di 4° rispetto al suolo.
Già Edima ti aveva fatto notare, nel post # 6 di pag. 1 del topic Portanza dell'ala in decollo, che 4° possono non bastare.
Ora aggiungo che occorre anche modificare l'eventuale parallelismo di spinta della ventola, inclinandola un poco verso il basso, per aumentare l'incidenza dell'ala rispetto al vento relativo e quindi, in ultima sostanza, aumentare la portanza.
Dunque ti faccio le seguenti 2 domande:
1) il profilo adottato alla radice alare del Flying Boot è un autostabile oppure no?
Si potrebbe contare anche su un favorevole effetto Coanda alla radice alare, siccome la ventola soffia direttamente sopra il profilo, ma io non so se l'effetto Coanda, inteso allo scopo di aumentare la portanza, potrebbe valere anche con i profili autostabili.
2) qual'è l'angolo di inclinazione attuale dell'asse della ventola rispetto all'asse della corda del profilo alla radice alare?
Supponendo l'asse di tale corda attualmente inclinato 4° rispetto al suolo, io lo porterei verso i 7°, come diceva Edima.
Inoltre porterei l'inclinazione dell'asse della ventola verso il basso di qualche grado (per esempio magari - 3°, per tornare nelle stesse condizioni di spinta rispetto al terreno), cioè con un miglior valore di angolatura del profilo e spinta ventola che maggiori esperti di me ti sapranno certamente indicare, ai fini di una maggior portanza dell'ala in decollo e in volo.
In attesa di risposta, con l'occasione porgo a tutti i migliori auguri di buon Natale.
mattafla non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 21 dicembre 22, 15:26   #162 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da mattafla Visualizza messaggio
Ettore,
siccome il Flying Boot non riesce a decollare, hai proposto anche l'altro topic Portanza dell'ala in decollo (sez. Aerodinamica e meccanica del volo).
Continuando nel presente topic, si è fatta nelle prime pagine una dissertazione sui profili, soprattutto tra Ehstìkatzi e Personal Jesus.
Non ho capito che profilature alla fine di sono usate sul Flying Boot (forse quelle del post #46 a pag. 5?), con estremità alari più o meno svergolate.
Riguardo alla ventola ad incidenza variabile pure non ho appreso a quale incidenza la ventola è stata provata nei tentativi di decollo.
Nel disegno del post # 158 di pag. 16 la ventola pare parallela al profilo, mentre questo ha un angolo di 4° rispetto al suolo.
Già Edima ti aveva fatto notare, nel post # 6 di pag. 1 del topic Portanza dell'ala in decollo, che 4° possono non bastare.
Ora aggiungo che occorre anche modificare l'eventuale parallelismo di spinta della ventola, inclinandola un poco verso il basso, per aumentare l'incidenza dell'ala rispetto al vento relativo e quindi, in ultima sostanza, aumentare la portanza.
Dunque ti faccio le seguenti 2 domande:
1) il profilo adottato alla radice alare del Flying Boot è un autostabile oppure no?
Si potrebbe contare anche su un favorevole effetto Coanda alla radice alare, siccome la ventola soffia direttamente sopra il profilo, ma io non so se l'effetto Coanda, inteso allo scopo di aumentare la portanza, potrebbe valere anche con i profili autostabili.
2) qual'è l'angolo di inclinazione attuale dell'asse della ventola rispetto all'asse della corda del profilo alla radice alare?
Supponendo l'asse di tale corda attualmente inclinato 4° rispetto al suolo, io lo porterei verso i 7°, come diceva Edima.
Inoltre porterei l'inclinazione dell'asse della ventola verso il basso di qualche grado (per esempio magari - 3°, per tornare nelle stesse condizioni di spinta rispetto al terreno), cioè con un miglior valore di angolatura del profilo e spinta ventola che maggiori esperti di me ti sapranno certamente indicare, ai fini di una maggior portanza dell'ala in decollo e in volo.
In attesa di risposta, con l'occasione porgo a tutti i migliori auguri di buon Natale.
Grazie per i tuoi interventi. Tengo tutto in considreazione ma per ora ho messo da parte l'aeromodellismo. Non so se riprenderò perchè, per vari motivi, sono arrivato a saturazione.

Permettimi comunque una domanda BENEVOLMENTE polemica: potresti mostrare alcuni modelli radiocomandati che hai costruito e fatto volare?
Lo chiedo perchè ricordo alcuni tuoi interventi, a dire il vero interessanti, nei quali parlavi solo di modellini in cartoncino a volo libero.

Grazie mille e soprattutto BUON NATALE!!

ettore
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Vecchio 21 dicembre 22, 15:38   #163 (permalink)  Top
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Non ho mai costruito modelli radiocomandati
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Vecchio 21 dicembre 22, 15:50   #164 (permalink)  Top
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Non ho mai costruito modelli radiocomandati
pseudospecie
Bene.
Confermo che al momento il mio interesse per i modelli volanti tende a zero.
Comunque nel periodo delle festività mi riprometto di trovare il tempo per rispondere in dettaglio alle tue domande riguardo lo "Scarpone Volante" (Flying Boot).

Ancora auguri!

ettore
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Vecchio 27 dicembre 22, 11:09   #165 (permalink)  Top
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Come promesso cerco di rispondere a qualche domanda sullo “Scarpone Volante /Flying Boot”.

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1) Deriva centrale troppo grande e troppo avanzata longitudinalmente, con diedro trasversale pressocchè nullo.
E' noto che una deriva troppo grande con un diedro troppo piccolo può generare un rischio di instabilità a spirale, per non dire vite.
Cioè la deriva eccessiva in rollio genererebbe un effetto picchiante in volo e, a mio parere, anche in decollo, quando si usasse il timone.
In decollo, sulla deriva timonata e forzata aerodinamicamente dal getto della ventola potrebbe generarsi una forza che, essendo tendente a far sollevare lateralmente la coda del tuttala, potrebbe far premere solo su una delle ruote anteriori, facendo sbandare il modello al raggiungimento di una condizione critica della pista, anche solo leggermente sassosa o disconnessa.
Mi spiace ma capisco quasi niente di quello che scrivi.
Se la deriva è installata alla fine della corda alare di mezzeria (e qui mi viene in mente l’Avro Vulcan)….come potrebbe essere “meno avanzata longitudinalmente”?
Come (e perchè?) potrei spostare la deriva indietro? Dovrei fare una sorta di prolungamento della fusoliera?
Cosa è il “diedro trasversale della deriva”?
Come può una grande deriva generare questa “instabilità a spirale” della quale non ho mai sentito parlare?
Altre cose che non comprendo::…”la deriva eccessiva in rollio genererebbe un effetto picchiante in volo” e il “sollevamento laterale” della coda.
Dal punto di vista tecnico/aerodinamico la coda (che per essere precisi in un tuttala non esiste…), si alza o si abbassa per effetto degli elevoni e si sposta sull’asse di imbardata per effetto del direzionale. Cosa intendi per “sollevamento laterale”?

Citazione:
Originalmente inviato da mattafla Visualizza messaggio
Le 4 pinne inferiori (lastre piane) reggiruote fino al suolo e troppo prominenti in avanti fanno da canali all'aria tra ala e pista in decollo, in un centro di pressione che temo sia addirittura davanti al CG…… mio avviso c'è un effetto di stabilità direzionale globale inadeguato a contrastare forti sbandamenti laterali di imbardata, perché il derivone centrale è comunque troppo avanti e le winglets mi appaiono troppo piccole per fungere da derivette.
Le flange inferiori si spingono in avanti per evidenti motivi costruttivi dato che servono per installare i galleggianti e inoltre la (probabile) canalizzazione dell’aria sotto l’ala e tra le flange interne doveva servire proprio per creare un certo effetto “Ekranoplano”, anche se, purtroppo, il modello non riuscirà mai a decollare dall’acqua.
Un’altra affermazione che è certamente errata: “c'è un effetto di stabilità direzionale globale inadeguato a contrastare forti sbandamenti laterali di imbardata”
Con sette-dicasi-SETTE superfici verticali parallele al moto del modello, una cosa è certa: lo Scarpone Volante, una volta decollato, non avrà problemi di instabilità sull’asse di imbardata, anzi, per virare sarà indispensabile usare parecchio comando con il direzionale e con gli elevoni.
Un problema diverso è mantenere il modello in asse pista durante il decollo e come scrive Clabe (Post #159), è legato alle 4 ruote che comunque hanno “maggiore autorità” sulla direzione del modello, rispetto a quello che può fare il direzionale.

Citazione:
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3) Per il castello ventola pure avanzato e sopraelevato, il centro di spinta laterale del modello potrebbe essere in posizione scorretta, cioè (invero pochissimo) davanti al CG.
Se così fosse, se si facesse decollare il modello con fionda, l'effetto "controbandiera" potrebbe essere disastroso in volo, ma non voglio gufare.
Come ho già scritto molte volte e spiegato in 2 video, so bene che uno dei due grandi difetti di questo modello è il posizionamento della ventola sopra all’ala.
L’idea nasce dalla necessità di tenerla lontana dalla superficie dell’acqua ma in questo modo si genera un notevole effetto picchiante che probabilmente rende impossibile il decollo.
Ovviamente, prima delle prove di decollo su terra, avevo provato a installare la ventola sotto l’ala; un lavoro abbastanza semplice ma che creava ben 3 problemi:

1) Si presentava un forte effetto cabrante che era peggio di quello picchiante prodotto dalla ventola installata sopra l’ala.
2) Rischio notevole di ingestione di detriti nella girante che si veniva a trovare a circa 5 cm. dal terreno.
3) Mancanza di flusso d’aria sul direzionale con conseguente impossibilità di direzionare il modello sulla pista in decollo e atterraggio e cioè a basse velocità. Quest’ultimo problema poteva essere risolto “ribaltando” anche la deriva ma il problema 2 mi ha fatto accantonare l’idea.

Non so cosa sia l’effetto "controbandiera" ma per adesso non ho intenzione di tentare il decollo con la fionda.

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2) Ridurre la superficie anteriore delle 4 pinne; ho l'idea di ricavare una struttura a 8 gambe dalle pinne medesime (4 montanti anteriori + 4 derive posteriori).
Per ogni pinna adesso ci sono 6 montanti, o traverse diagonali. Si potrebbero togliere i 3 montanti centrali di ogni pinna, lasciando solo il montante anteriore a vista e 2 montanti posteriori ricoperti oracover.
Lasciando girare l'aria nelle 4 future finestre anteriori, risulteranno in totale 4 derive posteriori inferiori all'ala, derive ricavate dalla parte posteriore delle precedenti attuali pinne.
Le 4 derive, essendo spostate indietro, dovrebbero essere già sufficienti per la stabilità direzionale, anche senza il derivone centrale.
Dato che sono “di coccio” anche stavolta ho capito niente, ma sembra una soluzione molto complicata (8 gambe, 4 montanti, 4 derive…).
Per spiegare la tua idea sono indispensabili dei disegni perchè “a parole” non riesco a capire.

Citazione:
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1) Togliere completamente il derivone centrale aerodinamicamente potrebbe essere un'ottima soluzione per il volo, salvo il problema del recupero dell'idrovolante dopo l'ammaraggio.
Io accantonerei l'idea di direzionare il modello tramite il getto sul derivone (funzione "idroscivolante"), però si potrebbe almeno dimezzare l'altezza del derivone, con un timone in dimensioni dimezzate.
Lo Scarpone Volante non utilizza la distribuzione della portanza a campana ma ellittica e quindi è indispensabile avere una deriva (v. Post #100) di buone dimensioni e per mia esperienza, anche le derive d’estremità. La cosa è stata verificata nel tuttala bimotore “TRITOL” (v. post #87) che senza Winglet entra in vite facilmente mentre aggiungendo due winglet neanche tanto grandi vola benissimo.
Quindi, una volta per tutte: sono certo che la deriva e le Winglet NON avranno effetti negativi sul volo del modello e quindi è fuori discussione pensare di toglierle. Al limite se proprio si volesse fare una modifica, si potrebbe mettere la deriva sotto all’ala ma la cosa secondo me non ha senso.

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In alternativa, nel caso si volesse mettere in futuro 2 turbine in parallelo, le 2 turbine sarebbero una miglior soluzione senza derivone centrale,
in quanto permetterebbero anche di direzionare l'idrovolante in aria ed in acqua, giocando sulla spinta differenziata delle 2 turbine.
Finalmente siamo d’accordo . Unico problema introdotto da una seconda ventola intubata (non si chiamano turbine!) è l’aumento di peso:

2ª Ventola: 300 g. circa
2° Regolatore: 80 g.
Batteria 6S: 250 g. in più rispetto a quella attuale
Prolunghe varie: 100 g.
TOTALE: 730 grammi.

Quindi con 2 EDF da 70 mm.il peso salirebbe a circa 4,73 Kg………ragionateci sopra…

…..PROSEGUE…….

Ultima modifica di quenda : 27 dicembre 22 alle ore 11:12
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Vecchio 27 dicembre 22, 11:11   #166 (permalink)  Top
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Non ho capito che profilature alla fine di sono usate sul Flying Boot (forse quelle del post #46 a pag. 5?), con estremità alari più o meno svergolate.
Ho usato un solo profilo: MH60.
La scelta è stata fatta perché mi serviva un profilo abbastanza spesso per inserire i longheroni e i tubi in carbonio e anche perché in molti post su RC Groups si legge che vari aeromodellisti hanno usato questo profilo che si è dimostrato valido anche a basse velocità e in definitiva è una “carta vincente”, anche se poco consigliabile per un aliante tuttala.
Lo svergolamento d’estremità è di -2°.
Va detto che il modello dovrebbe volare, in teoria, con una incidenza di circa 4° alla radice dell’ala e di conseguenza il profilo di estremità viene ad avere circa 2° di incidenza.

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1) il profilo adottato alla radice alare del Flying Boot è un autostabile oppure no?
Si potrebbe contare anche su un favorevole effetto Coanda alla radice alare, siccome la ventola soffia direttamente sopra il profilo, ma io non so se l'effetto Coanda, inteso allo scopo di aumentare la portanza, potrebbe valere anche con i profili autostabili.
Il profilo MH è autostabile. Quello che se non sbaglio si chiama “Estradosso soffiato/Upper Surface Blowing” (https://www.researchgate.net/figure/...fig7_254861756), negli aerei veri aumenta la portanza e forse lo stesso avviene negli aeromodelli. Ma nel caso del Flying Boot, la ventola installata sopra all’ala, crea più danno che beneficio.

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1) qual'è l'angolo di inclinazione attuale dell'asse della ventola rispetto all'asse della corda del profilo alla radice alare?
Supponendo l'asse di tale corda attualmente inclinato 4° rispetto al suolo, io lo porterei verso i 7°, come diceva Edima.
Inoltre porterei l'inclinazione dell'asse della ventola verso il basso di qualche grado (per esempio magari - 3°, per tornare nelle stesse condizioni di spinta rispetto al terreno), cioè con un miglior valore di angolatura del profilo e spinta ventola che maggiori esperti di me ti sapranno certamente indicare, ai fini di una maggior portanza dell'ala in decollo e in volo.
La ventola, rispetto all’asse della corda del profilo alare, è inclinata di circa 2°. Non ho fatto misure precise ma ho cercato di inclinarla il più possibile verso l’alto. Quindi, rispetto all’orizzontale, la ventola ha circa 6° di incidenza (4° del profilo alla radice + 2°).
Al momento l’effetto picchiante della ventola è un problema serio ma che viene messo in secondo piano dall’impossibilità di mantenere il modello in asse pista al decollo. Prima dovrei trovare il modo per far andare dritto il modello e poi capire se la ventola è in grado di mantenere il modello in volo.
Aggiungo che tutte le questioni riguardanti l’incidenza della ventola potevano essere risolte aggiungendo un servo in grado di far ruotare la ventola al decollo e in volo ma per questioni di peso e semplicità, per ora la ventola è fissa.

Per concludere: al momento ho messo da parte l’aeromodellismo e forse riprenderò nella tarda primavera. Sono indeciso se perdere altro tempo per modificare in vari modi lo “Scarpone Volante” o se più saggiamente volare un po’ con modelli normali……evitando stress, arrabbiature e spese inutili.

Tantissimi auguri di buon 2023 a tutti!!!

ettore
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Vecchio 27 dicembre 22, 13:35   #167 (permalink)  Top
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Ahi ahi ahi,
per rispondere alle tue osservazioni occorrerebbe un volume.
Per ora comincio dall'ultima osservazione.
Il profilo è un MH 60.
Io non sono esperto di profili, lo prendo come scarsamente autostabile,
prendo anche atto che dovrebbe funzionare meglio con incidenza 4°.
Non so se l'effetto Coanda è favorevole agli autostabili, ma la cosa al momento ha poca importanza.
Ritengo invece importante che la ventola non sia inclinata + 2° rispetto alla corda alare (cioè la ventola 6° rispetto al terreno in decollo, con l'ala a 4°), bensì ritengo che l'inclinazione della ventola avrebbe dovuto essere provata con almeno - 2° rispetto alla corda alare (cioè la ventola essere 2° rispetto al terreno in decollo, con l'ala a 4°).
Tuttavia per prova io porterei la corda alare a circa 7° rispetto al terreno in decollo, con la ventola a circa 4° rispetto al terreno in decollo.
Vale a dire che proverei con un'incidenza fissa di circa 3° tra la corda alare e la direzione di spinta della ventola, incidenza che potrebbe essere ancora poco per l'MH 60, sempre in riferimento alla corda alare alla radice dell'ala, cioè a centro ala.
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Vecchio 30 dicembre 22, 18:46   #168 (permalink)  Top
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SEGUITO inerente la stabilità direzionale del Flying Boot.

1) Superfici verticali troppo grandi e troppo avanzate (argomento in riferimento al Post # 160, con discordanze nel Post # 165).
Nel Post 160 intendevo per effetto bandiera che una deriva, per stabilizzare, come una bandiera al vento per restare tesa, debba stare ben dietro al CG.
Non intendevo l'esistenza di "un diedro trasversale della deriva", bensì mi riferivo al diedro trasversale alare.
Quando la deriva è troppo grande ed il diedro trasversale alare è troppo piccolo potrebbe nascere un'instabilità a spirale, cioè, in imbardata con rollio indotto, si generano delle forze aerodinamiche tendenti a capovolgere l'aereo, qualora questo non abbia un diedro alare adeguato a contrastare il rollio, con scivolata d'ala e probabile contemporanea picchiata, salvo intervento elevoni/alettoni.
Ho ipotizzato che il Flying Boot abbia un diedro trasversale quasi nullo, dunque un possibile rollio indotto dall'imbardata, con parti mobili dell'ala ferme in posizione centrale.
Nel tuo caso ci sono anche ben 4 flange, o pinne inferiori, che sommate al derivone centrale danno una superficie verticale totale enorme.
A timone spostato e sotto il getto di spinta della ventola, con un forte effetto di spostamento laterale di imbardata, avevo presunto che dovrebbe aggiungersi in automatico un "sollevamento laterale della coda", perché il rollio indotto indurrebbe una scivolata d'ala in picchiata, con sollevamento della parte posteriore del tuttala.

2) Stabilità all'imbardata, ora con 7 superfici verticali.
A me 7 paion troppe, ma soprattutto mal messe, a cominciare dalle 4 flange inferiori, che spostano troppo avanti il centro di spinta laterale.
Per effetto "controbandiera" (Post # 160) intendevo quello che si ottiene quando una bandiera è rivolta al vento, cioè il vento stesso la capovolgerà.
Nel tuo Flying Boot il centro di spinta laterale mi appare poco dietro al CG, troppo vicino, da rendere possibile una stabilità del modello indifferente.
L'effetto suolo degli ekranoplani si manifesta anche nei modelli volando vicino al suolo, comunque la stabilità direzionale è una necessità più importante dei vantaggi dell'effetto suolo.
Dici che con le 7 tue superfici verticali volerai certamente stabile direzionalmente, ma io non ne sarei così sicuro, per via di come sono messe le superfici.
Ho scritto che il Flying Boot mi appare inadeguato a contrastare forti sbandamenti laterali di imbardata, è comunque tutto da verificare in volo, a partire dalla fase di decollo.
Nella fase in cui le ruote si alleggeriscono del peso del modello, in caso di stabilità laterale inadeguata il peso verrà in parte ancora gravato non simmetricamente sulle ruote, cioè potrebbe verificarsi già uno sbandamento.

Ti ho pertanto consigliato (Post # 160) di togliere una parte anteriore delle 4 pinne, ovviamente reggendo sempre le 4 ruote, o i 2 galleggianti, nelle posizioni da te progettate.

Ridurre una superficie anteriore di ognuna delle 4 pinne non mi sembra un lavoro trascendentale, essendo le ali smontabili e penso che le pinne siano facilmente lavorabili, una volta smontate, sempre che siano accessibili al traforo.
Bisognerebbe cioè lavorare di traforo sul compensato delle pinne, segando i montanti in eccesso, uno per uno.
Lasciando il primo montante anteriore di ogni pinna, togliere i montanti secondo, terzo e quarto, lasciando gli ultimi 2 montanti della stessa pinna ricoperti di oracover, profilati simmetrici il più possibile.
Si formerà una finestra al posto dei montanti secondo, terzo e quarto, cioè si formerà una finestra tra il primo montante anteriore e una pinnetta posteriore costituita dalla superficie tra il quinto ed il sesto montante compresi, sulla stessa flangia.
Lasciando l'anello di compensato già esistente adesso attorno ai montanti, la struttura di ogni flangia resterà parzialmente indebolità, ma credo ancora abbastanza resistente, cioè ancora adatta a reggere, assieme alle altre flange, le 4 ruote, oppure in futuro i 2 galleggianti, nelle stesse posizioni attuali.
Le citate 8 gambe di sostegno verrebbero costituite 4 dai montanti anteriori e 4 costituite dalle pinnette posteriori.
Si guadagnerà poco peso, ma tanti pochetti fanno i tantetti.
Le 4 pinnette posteriori sarebbero delle ottime derive inferiori, come posizione essendo ben spostate dietro al CG, quindi efficaci forse anche senza l'enorme derivone centrale superiore.

3) Togliendo sotto il CG parte delle superfici verticali, sarebbe meglio toglierle pure sopra, per lasciare il centro di spinta laterale circa alla stessa altezza del CG.
Se vuoi lasciare una deriva centrale superiore, avevo pensato alla possibilità di dimezzare l'altezza del derivone attuale, così dimezzandone la superficie ed il timone relativo, nonché il peso, comunque sempre sottintendendo di alleggerire le 4 flange come sopraddetto, con funzione finale proprio di avere 4 derive inferiori (senza timoni inferiori).

Le 2 piccole winglets alle estremità alari per me potrebbero essere superflue, perché il Flying Boot non è affatto il Tritol, ma, se ti piacciono, lasciale.

Riassumendo
, come discusso nei fondamentali Post # 166 e # 167, il decollo del Flying Boot non dovrebbe avvenire con calettamento dell'ala alla radice negativo rispetto alla spinta della ventola, condizione per me sbagliata, tranne che non si giochi con gli elevoni modificando le incidenze e si abbia parecchia fortuna.
Sulle condizioni di stabilità dei tuttala poi si potrebbe discutere all'infinito.
Gradirei che qualcun Altro si facesse avanti per confutare eventuali idee già espresse e concettualmente sbagliate.
Buon Anno a tutti.
Flavio
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Vecchio 18 gennaio 23, 18:46   #169 (permalink)  Top
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Non avrei mai pensato che una semiriproduzione del bombardiere B-2 a ventola, con 4 galleggianti piccoli e montati in posizione centrale, potesse decollare e ammarare bene....ma mi sbagliavo:



Va detto che il modello in qestione è ben progettato e molto leggero. Credo poi che il pilota sia piuttosto in gamba....

q
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Vecchio 21 gennaio 23, 10:25   #170 (permalink)  Top
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L'ottimo modello del B2 del video ha 2 ventole e 4 piccoli galleggianti.
I galleggianti appaiono longitudinalmente ben vincolati con forte calettamento negativo rispetto all'ala, mentre appaiono collegati trasversalmente in modo abbastanza ballerino, tramite solo 4 montanti diagonali, 2 a 2 convergenti solo in 2 punti lungo la pancia del modello. I montanti appaiono fatti di tondini senza particolari effetti aerodinamici.
I galleggianti credo che siano posizionati con effetti aerodinamici quasi neutri rispetto al baricentro.
Più che dai decolli ed ammaraggi io sono meravigliato dal magico volo rovescio di tale idro tuttala.

Comunque nel modello del B2 non ci sono le 4 grandi pinne rigide (= flange di compensato) del Flying Boot, ma penso che, con adeguati accorgimenti, anche il Flying Boot possa decollare, sia da terra che dall'acqua.
Quello che non penso è che volerà stabile direzionalmente, lasciando tutti i 7 piani verticali attuali.

Per il decollo io comincerei a mutare subito l'inclinazione della ventola angolandola in negativo rispetto all'ala, nonché aumenterei l'incidenza dell'ala in positivo rispetto al terreno in fase di decollo, ma non so quello che potrebbe succedere dopo il decollo,
lasciando tutti i 7 piani verticali attuali.
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