Io farei un'altra considerazione, poco ingegneristica e poco aerodinamica ma forse più realistica: se gli ingegneri aeronautici tedeschi non ci sono riusciti vuol dire che NON POTEVA riuscire. Hanno progettato le cose più strampalate, aerei asimmetrici, aero-razzi, turbine, la V1 e la V2, e le hanno fatte volare. Il "frullonen" probabolmente era solo un' idea Marvel ante-litteram per fare propaganda. Ricordatevi che anni più tardi i Russi si sarebbero "bevuti" l'Aston Martin di 007...B) |
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o poi sarebbe saltato fuori... Questo sarebbe il 'lerche' con motore a pistoni...il 'waspe' poteva essere più simpatico... col turboelica...B) I missili che 'manovrano' lo fanno grazie alle alette direzio nali, mobili e comandate da servi.. e volano con la portanza della 'fusoliera', che a quelle velocità non e' più trascurabile.Per elica in bandiera si intende che l'asse della corda sia parallela alla fuso liera, e quindi all'asse dei reattori. L'autoreattore si può fare di lamiera stampata (..sicuramente i tedeschi l'avrebbero fatto così..) non ha parti in movimento o che si consumano.Ha scarsa efficienza propulsiva e di non facile regolazio ne, e non funziona sotto la velocità minima, ma se il combustibile non manca, può essere risolutivo... Per la questione elicottero, noi stiamo parlando di un modello che funziona in modo sostanzialmente diverso dall'originale...Di fatto il rotore rigido non avrebbe molte speranze...ma ormai l'hanno già costruito...cerchiamo di vederlo volare, possibilmente integro... ..sgrat..sgrat..:lol: |
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degni di massima considerazione e rispetto (tecnicamente parlando) Ma probabilmente e' che gli e' 'solo' mancato il tempo per fare... Com'è la storia della AstonMartin? :unsure: |
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Venne fuori, dopo la fine della Guerra Fredda, che i Russi credevano davvero all'esistenza delle armi strampalate inventate per i film di James Bond..:P:P |
Vabbè...vaiacchiappa' che cosa hanno combinato... Ora si rischia di monopolizzare tutta la discussione...:) Da due conti, esce che il valore della potenza sufficiente al volo stazionario del modello in questione si aggira intorno ai 3 kw...cioè 1 kw assorbito per ogni ventola... Come sono i dati del modello? Siamo vicini o lontani..? Per l'incidenza servirebbe il diametro delle ventole...non so se in precedenza era citato.. |
Con un po' di ottimismo si può arrivare a 600w per ventola... Ma comunque per ventole di circa 70mm, esce inclinazione di estremità della pala/elica intorno a non più di 4 gradi con tutto il regresso possibile e immaginabile...quindi nel mondo reale sarà da giostrare tra i 3 e i 5 gradi di incidenza delle estremità... (..in teoria esce non più di 3 gradi al massimo...:unsure:) ..Si parla di volo stazionario, eh.. |
..Dovrebbe arrivare a fare circa 800-1000 giri al minuto... (..955..)..:) |
Errata Corrige ...L'angolo e' sballato... (..la calcolatrice del telefono si era autoimpostata su gradi centesimali piuttosto che sessagesimali...:unsure:..) L'angolo corretto e' da 11 a 22 gradi per un regime rotatorio da 850 a 550 giri/min, reciproci. Non esce valore univoco perché funzione della curva di spinta del gruppo ventola-motore scelto, che non può avere meno di 400 w ciascuna...Al di sotto di questa potenza il sostentamento e' impossibile, con quel rotore. Il metodo migliore sarebbe di poter variare a terra l'angolo di incidenza e fare delle prove.A tre o quattro tentativi si potrebbe già riuscire a trovare l'angolo migliore. Si dovrebbe fare quel che si fa con il motorello elettrico, il contagiri e il voltmetro/amperometro, quando si cerca l'elica più adatta, ma in questo caso si farebbe di contagiri e il valore dell'angolo, (..però l'elica e' più grandicella...:)..) Così com'è sembra avere sui 40 gradi di incidenza all'estremità...e partendo stallato non e' detto che la potenza disponibile, se non in eccesso, riesca a innescare il flusso per la transizione. Più che appeso da sopra, forse metodo valido potrebbe essere un volenteroso aiutante che lo tenga sollevato in alto, in zona di flusso più pulito lontano dal suolo, che con qualche tipo di appiglio, consenta poco relativo movimento... (..ad es. dei tubi inseriti tra ruota e timone sull'asse del carrello...o soluzione di miglior fantasia...) ...Le prove le farei in ambiente chiuso spazioso.. Infine c'e' sempre il buon vecchio infallibile sistema... Serve avere un amico con la mongolfiera (..o elicottero..) e farselo buttare giù da un paio di centinaio di metri di quota...:) (..in questo caso e' opportuno che si monti il paracadute a comando e di dirgli che accendano la ricevente prima di lanciarlo...:D) |
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Siamo sicuri che il little henry possa fare volo stazionario? Con quell'asse di rotazione inclinato in avanti..... |
Proposta di evoluzione progetto triebflugel Mi scuso se probabilmente riprendo un discorso già affrontato. Credo ci sia un errore di fondo in quanto si vuole far girare le ali attraverso un motore centrale quando in realtà giravano grazie ai pulsoreattori posti alle estremità. Credo che questo sia il punto centrale della questione. La mia proposta è quindi molto semplice per capire se il concetto funziona: perché non creare un simulacro molto basico con una struttura portante e due bracci con due propulsori alle estremità? Potrebbero essere due motorini elettrici che muovono ognuno una elica. Questo solo per vedere se il sistema funziona. Attendo risposte per capire se la discussione è ancora attiva. |
Tentativo quasi riuscito Ecco qua. Cercando in rete ho trovato un tizio che ha sviluppato il concetto di cui sopra e.... la cosa più simile ad un Triebflugel che io abbia mai visto si è alzata da terra. Il problema è adesso la transizione al volo orizzontale, ma... sembra possa funzionare. https://www.youtube.com/watch?v=_BBxV9VUKoA |
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Non c'è motore in fusoliera e le pale del rotore ruotano per mezzo delle ventole poste all'esterno esattamente come prevedeva il progetto originale ma con la sola differenza che la spinta è data da ventole elettriche invece che da statoreattori. L'altro problema, sino ad ora non risolto e che sicuramente si sarebbe presentato anche nel 1946, è quello dell'ATTRITO DI TRASCINAMENTO presente nei cuscinetti a sfera che sostenngono il tubo posto in corrispondenza dell'asse della fusoliera. Il modello di Luigi prevede che la velocità di rotazione delle pale sia variabile in volo e di conseguenza il citato attrito di trascinamento varia in relazione ai giri del rotore. L'intero progetto avrebbe una remota possibilità di successo solo utilizzando un rotore a numero di giri fissi (e quindi con pale a passo variabile in volo) che produrrebbe un attrito di trascinamento di valore costante e quindi più facile (si fa per dire....:D) da contrastare. Ritengo comunque che sia molto difficile escogitare un sistema meccanico e/o elettronico di costi e pesi ragionevoli che sia in grado di contrastare efficacemente l'attrito di trascinamento dei cuscinetti, a prescindere dal fatto che detto attrito sia di valore costante o variabile. ettore |
Mi è tornato in mente questo, a proposito dell'attrito dei cuscinetti appena nominato. Qui come compensavano la coppia generata ? La pagina è molto lunga, vi consiglio di andare a vedere il filmato col decollo e, soprattutto, con l'atterraggio...:shutup: Si trova appena prima della fine delle pagine in italiano. https://svppbellum.blogspot.com/2020...totipo-di.html |
Il leggendario Fairey Rotodyne, dal punto di vista aeromodellistico, pone varie sfide ma il controllo del modello sull’imbardata non è un problema. Infatti la trazione differenziale dei due motori permette di contrastare facilmente l’attrito di trascinamento del rotore principale e soprattutto consente di dirigere il modello dove desidera il pilota….e non alla “pene di segugio” :icon_rofl Una riproduzione in scala del Rotodyne dovrebbe avere per forza il rotore principale a giri costanti e passo collettivo. Non è richiesto passo ciclico ma utilizzando una normale meccanica da elicottero RC, il ciclico aiuterebbe ulteriormente a controllare il modello. I due motori sotto l’ala saranno controllati dallo stick del motore e ANCHE dallo stick del direzionale e avranno normali eliche a passo fisso a giri variabili. Il sostentamento sarà sempre affidato al rotore principale perché l’ala è troppo piccola per fornire sufficiente portanza in volo orizzontale che sarà al massimo di 70 / 80 Kmh. Rispetto al Rotodyne il Triebfluegel di Luigi Rossi ha due enormi problemi, per me irrisolvibili: 1) Attrito di trascinamento variabile con il numero di giri del rotore e quindi impossibile da contrastare, a meno di non ricostruire il rotore con passo collettivo e usare la ventola in fusoliera per soffiare un flusso d’aria costante sui piani di coda. 2) Controllo di direzionalità impossibile in volo orizzontale. Questo secondo problema è legato al fatto che i piani di coda NON sono solidali con la fusoliera e con il rotore e quindi muovendo i direzionali e/o gli elevatori il modello NON verrà diretto dove vuole il pilota…..ma la coda ruoterà sul suo asse come una girandola rendendo impossibile il controllo del modello che si schianterà al suolo dopo alcuni secondi….non sappiamo quanti :o: Il fenomeno può essere capito meglio osservando il tradizionale traino di un aliante (che il Gran Decapo conosce appena un pochino…:lol:). Applicando direzionale e/o alettoni e/o elevatore all’aliante, il trainatore segue comunque la sua traettoria dato che, entro certi limiti, il cavo di traino NON trasmette i movimenti dell’aliante al trainatore. Diversamente, se il traino fosse fatto utilizzando una lunga asta rigida, il movimento del direzionale, degli alettoni e dell’elevatore dell’aliante avrebbero immediato effetto sul trainatore. Come dice Zaia…….ragionateci sopra:lol::lol: Ettore |
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Per quanto riguarda il Rotodyne da un UCAS come te mi sarei aspettato un pensiero sulla possibilità di motorizzare il rotore come nel vero: con getti d'aria alle estremità delle pale.:P Per concludere il cavo di traino trasmette alla grande i tiri, se non i movimenti, dell'aliante. |
Triebflügel......continua... I progettisti del Triebflügel originale era di fare funzionare i RAMJET anche ad aereo fermo,ma nello stesso tempo,tenerli "freddi"con un costo costruttivo basso e funzionale alto. Tornando al modello,l'idea di Ettore,che l'originale avesse le tre ali costruite in modo di cambiare incidenza,teoricamente e praticamente va bene;ma c'è un ma....per quanto riguarda il Triebflügel modello. Costruendo il modello con le ali ad incidenza variabile e le ventole a spinta costante,cambiando l'incidenza in più o in meno,automaticamente (secondo me'..)aumenta o diminuisce la resistenza,di conseguenza varia la velocità di rotazione.Quindi quello che Ettore elenca come primo problema (attrito cuscinetti..) ,si ripresenta tale e quale,con la modifica del progetto.Sempre Ettore mi ha suggerito di applicare una ventola in coda alla fusoliera,in maniera di incrementare la velocità dell'aria sulle quattro parti mobili poste nelle derive.Dopo vari tentativi, l'idea funziona,riesco a gestire la rotazione della fusoliera sia a destra che a sinistra, durante la rotazione delle tre semiali spinte dalle EDF.Si intende che prima di affermare"Riesco a gestire il problema"per ora non ci penso proprio.... Un amico ha fatto un piccolo filmato. Ma sapendo che a livello di tasti del computer,sono messo male.....ci penseranno Filippo o Ettore. I primi tentativi per bloccare la rotazione della fusoliera,le parti mobili costruite non funzionavano.Quindi ho fatto una modifica alle sopraddette,utilizzando un'idea ,che applicano ancora in F.1.... Questo sistema è chiamato "FLAP di GURNEY" un pilota e ingegnere di F.1 che ha corso per la FERRARI,vincendo anche... Si intende che questa idea l'ha pescata anche Lui in un brevetto U.S.A datato 1931 da un certo E.F. ZAPARKA. P.S. Giusto per mettere la ciliegina sulla torta.... In questo modello dove si trova il baricentro o C.G. ?? Red Luis. |
Ciao a tutti. Ho avuto incarico da parte di Luigi di pubblicare uno degli ultimi test del Triebflügel. Si trattava di verificare la possibilità di controllare la posizione della coda, usando le 4 palette modificate con l’aggiunta di particolari elementi che dovrebbero chiamarsi Flap di Gurney. Luigi afferma che il controllo avviene correttamente. Da parte mia aggiungo: “No comment”. ettore |
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