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Vecchio 20 settembre 21, 15:36   #101 (permalink)  Top
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Tentativo quasi riuscito

Ecco qua. Cercando in rete ho trovato un tizio che ha sviluppato il concetto di cui sopra e.... la cosa più simile ad un Triebflugel che io abbia mai visto si è alzata da terra. Il problema è adesso la transizione al volo orizzontale, ma... sembra possa funzionare.

https://www.youtube.com/watch?v=_BBxV9VUKoA
dbukowsky non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 20 settembre 21, 15:58   #102 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da dbukowsky Visualizza messaggio
Mi scuso se probabilmente riprendo un discorso già affrontato. Credo ci sia un errore di fondo in quanto si vuole far girare le ali attraverso un motore centrale quando in realtà giravano grazie ai pulsoreattori posti alle estremità. Credo che questo sia il punto centrale della questione. La mia proposta è quindi molto semplice per capire se il concetto funziona: perché non creare un simulacro molto basico con una struttura portante e due bracci con due propulsori alle estremità? Potrebbero essere due motorini elettrici che muovono ognuno una elica. Questo solo per vedere se il sistema funziona.
Attendo risposte per capire se la discussione è ancora attiva.
Non c'è errore di fondo.
Non c'è motore in fusoliera e le pale del rotore ruotano per mezzo delle ventole poste all'esterno esattamente come prevedeva il progetto originale ma con la sola differenza che la spinta è data da ventole elettriche invece che da statoreattori.

L'altro problema, sino ad ora non risolto e che sicuramente si sarebbe presentato anche nel 1946, è quello dell'ATTRITO DI TRASCINAMENTO presente nei cuscinetti a sfera che sostenngono il tubo posto in corrispondenza dell'asse della fusoliera. Il modello di Luigi prevede che la velocità di rotazione delle pale sia variabile in volo e di conseguenza il citato attrito di trascinamento varia in relazione ai giri del rotore.

L'intero progetto avrebbe una remota possibilità di successo solo utilizzando un rotore a numero di giri fissi (e quindi con pale a passo variabile in volo) che produrrebbe un attrito di trascinamento di valore costante e quindi più facile (si fa per dire....) da contrastare.
Ritengo comunque che sia molto difficile escogitare un sistema meccanico e/o elettronico di costi e pesi ragionevoli che sia in grado di contrastare efficacemente l'attrito di trascinamento dei cuscinetti, a prescindere dal fatto che detto attrito sia di valore costante o variabile.

ettore
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Vecchio 20 settembre 21, 17:14   #103 (permalink)  Top
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Mi è tornato in mente questo, a proposito dell'attrito dei cuscinetti appena nominato. Qui come compensavano la coppia generata ? La pagina è molto lunga, vi consiglio di andare a vedere il filmato col decollo e, soprattutto, con l'atterraggio... Si trova appena prima della fine delle pagine in italiano.

https://svppbellum.blogspot.com/2020...totipo-di.html
Ehstìkatzi non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 28 settembre 21, 13:33   #104 (permalink)  Top
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Il leggendario Fairey Rotodyne, dal punto di vista aeromodellistico, pone varie sfide ma il controllo del modello sull’imbardata non è un problema.
Infatti la trazione differenziale dei due motori permette di contrastare facilmente l’attrito di trascinamento del rotore principale e soprattutto consente di dirigere il modello dove desidera il pilota….e non alla “pene di segugio”

Una riproduzione in scala del Rotodyne dovrebbe avere per forza il rotore principale a giri costanti e passo collettivo. Non è richiesto passo ciclico ma utilizzando una normale meccanica da elicottero RC, il ciclico aiuterebbe ulteriormente a controllare il modello.
I due motori sotto l’ala saranno controllati dallo stick del motore e ANCHE dallo stick del direzionale e avranno normali eliche a passo fisso a giri variabili.
Il sostentamento sarà sempre affidato al rotore principale perché l’ala è troppo piccola per fornire sufficiente portanza in volo orizzontale che sarà al massimo di 70 / 80 Kmh.

Rispetto al Rotodyne il Triebfluegel di Luigi Rossi ha due enormi problemi, per me irrisolvibili:

1) Attrito di trascinamento variabile con il numero di giri del rotore e quindi impossibile da contrastare, a meno di non ricostruire il rotore con passo collettivo e usare la ventola in fusoliera per soffiare un flusso d’aria costante sui piani di coda.

2) Controllo di direzionalità impossibile in volo orizzontale.

Questo secondo problema è legato al fatto che i piani di coda NON sono solidali con la fusoliera e con il rotore e quindi muovendo i direzionali e/o gli elevatori il modello NON verrà diretto dove vuole il pilota…..ma la coda ruoterà sul suo asse come una girandola rendendo impossibile il controllo del modello che si schianterà al suolo dopo alcuni secondi….non sappiamo quanti

Il fenomeno può essere capito meglio osservando il tradizionale traino di un aliante (che il Gran Decapo conosce appena un pochino…).
Applicando direzionale e/o alettoni e/o elevatore all’aliante, il trainatore segue comunque la sua traettoria dato che, entro certi limiti, il cavo di traino NON trasmette i movimenti dell’aliante al trainatore.
Diversamente, se il traino fosse fatto utilizzando una lunga asta rigida, il movimento del direzionale, degli alettoni e dell’elevatore dell’aliante avrebbero immediato effetto sul trainatore.

Come dice Zaia…….ragionateci sopra

Ettore
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Vecchio 29 settembre 21, 00:31   #105 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da quenda Visualizza messaggio
Il leggendario Fairey Rotodyne, dal punto di vista aeromodellistico, pone varie sfide ma il controllo del modello sull’imbardata non è un problema.
Infatti la trazione differenziale dei due motori permette di contrastare facilmente l’attrito di trascinamento del rotore principale e soprattutto consente di dirigere il modello dove desidera il pilota….e non alla “pene di segugio”

Una riproduzione in scala del Rotodyne dovrebbe avere per forza il rotore principale a giri costanti e passo collettivo. Non è richiesto passo ciclico ma utilizzando una normale meccanica da elicottero RC, il ciclico aiuterebbe ulteriormente a controllare il modello.
I due motori sotto l’ala saranno controllati dallo stick del motore e ANCHE dallo stick del direzionale e avranno normali eliche a passo fisso a giri variabili.
Il sostentamento sarà sempre affidato al rotore principale perché l’ala è troppo piccola per fornire sufficiente portanza in volo orizzontale che sarà al massimo di 70 / 80 Kmh.

Rispetto al Rotodyne il Triebfluegel di Luigi Rossi ha due enormi problemi, per me irrisolvibili:

1) Attrito di trascinamento variabile con il numero di giri del rotore e quindi impossibile da contrastare, a meno di non ricostruire il rotore con passo collettivo e usare la ventola in fusoliera per soffiare un flusso d’aria costante sui piani di coda.

2) Controllo di direzionalità impossibile in volo orizzontale.

Questo secondo problema è legato al fatto che i piani di coda NON sono solidali con la fusoliera e con il rotore e quindi muovendo i direzionali e/o gli elevatori il modello NON verrà diretto dove vuole il pilota…..ma la coda ruoterà sul suo asse come una girandola rendendo impossibile il controllo del modello che si schianterà al suolo dopo alcuni secondi….non sappiamo quanti

Il fenomeno può essere capito meglio osservando il tradizionale traino di un aliante (che il Gran Decapo conosce appena un pochino…).
Applicando direzionale e/o alettoni e/o elevatore all’aliante, il trainatore segue comunque la sua traettoria dato che, entro certi limiti, il cavo di traino NON trasmette i movimenti dell’aliante al trainatore.
Diversamente, se il traino fosse fatto utilizzando una lunga asta rigida, il movimento del direzionale, degli alettoni e dell’elevatore dell’aliante avrebbero immediato effetto sul trainatore.

Come dice Zaia…….ragionateci sopra

Ettore
Tornando al Triebflugel, a parte tutti i problemi da te evidenziati, a me ne salta all'occhio uno più semplice : in volo orizzontale chi è che fornisce la portanza necessaria ? Vero è che un corpo cilindrico qualcosa può fare, ma mi pare difficile che possa essere sufficiente.
Per quanto riguarda il Rotodyne da un UCAS come te mi sarei aspettato un pensiero sulla possibilità di motorizzare il rotore come nel vero: con getti d'aria alle estremità delle pale.
Per concludere il cavo di traino trasmette alla grande i tiri, se non i movimenti, dell'aliante.
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Vecchio 30 settembre 21, 00:19   #106 (permalink)  Top
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Triebflügel......continua...
I progettisti del Triebflügel originale era di fare funzionare i RAMJET anche ad aereo fermo,ma nello stesso tempo,tenerli "freddi"con un costo costruttivo basso e funzionale alto.
Tornando al modello,l'idea di Ettore,che l'originale avesse le tre ali costruite in modo di cambiare incidenza,teoricamente e praticamente va bene;ma c'è un ma....per quanto riguarda il Triebflügel modello.
Costruendo il modello con le ali ad incidenza variabile e le ventole a spinta costante,cambiando l'incidenza in più o in meno,automaticamente (secondo me'..)aumenta o diminuisce la resistenza,di conseguenza varia la velocità di rotazione.Quindi quello che Ettore elenca come primo problema (attrito cuscinetti..) ,si ripresenta tale e quale,con la modifica del progetto.Sempre Ettore mi ha suggerito di applicare una ventola in coda alla fusoliera,in maniera di incrementare la velocità dell'aria sulle quattro parti mobili poste nelle derive.Dopo vari tentativi, l'idea funziona,riesco a gestire la rotazione della fusoliera sia a destra che a sinistra, durante la rotazione delle tre semiali spinte dalle EDF.Si intende che prima di affermare"Riesco a gestire il problema"per ora non ci penso proprio....
Un amico ha fatto un piccolo filmato.
Ma sapendo che a livello di tasti del computer,sono messo male.....ci penseranno Filippo o Ettore.
I primi tentativi per bloccare la rotazione della fusoliera,le parti mobili costruite non funzionavano.Quindi ho fatto una modifica alle sopraddette,utilizzando un'idea ,che applicano ancora in F.1....
Questo sistema è chiamato "FLAP di GURNEY" un pilota e ingegnere di F.1 che ha corso per la FERRARI,vincendo anche...
Si intende che questa idea l'ha pescata anche Lui in un brevetto U.S.A datato 1931 da un certo E.F. ZAPARKA.
P.S.
Giusto per mettere la ciliegina sulla torta....
In questo modello dove si trova il baricentro o C.G. ??
Red Luis.
Red Luis non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 05 febbraio 22, 14:59   #107 (permalink)  Top
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Ciao a tutti.
Ho avuto incarico da parte di Luigi di pubblicare uno degli ultimi test del Triebflügel.
Si trattava di verificare la possibilità di controllare la posizione della coda, usando le 4 palette modificate con l’aggiunta di particolari elementi che dovrebbero chiamarsi Flap di Gurney.
Luigi afferma che il controllo avviene correttamente.

Da parte mia aggiungo: “No comment”.

ettore

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