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Ancora non mi hanno spiegato che sberla dà un piano-convesso a incidenza zero e perchè si ostina a volare se non dà nessuna sberla!B) |
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Saluti portanti. |
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tsk tsk tsk... ho visto (e soprattutto avuto ) aerei che volavano a calci. Ma a sberle mai...:icon_rofl Saluti Teorici |
Ma allora non sono l'unico a pormi sti dubbi... mi leggerò quella tonnellata di manuali che mi avete consigliato... forse nel 2020 mi farò una vaga idea di come un ala rimane su... Certo che è complicato forte sto discorso, almeno per chi ha voglia di capirlo, se poi uno lo accetta come un assioma forse si rode meno il fegato, ma vuoi mettere la soddisfazione di capire? L'altro giorno ho fatto un giro di librerie, sull'argomento manco un libro... dovrei provare in biblioteca (magari quella universitaria)... Invece cercando con google quasi tutti gli scritti che ho trovato (più o meno specifici) raccontano la solita favola della teoria della gobba... Mah, mi rimangono i vostri amati PDF e qualche testo serio sull'argomento... |
@baochan... Tu sai fare la lasagna? No. Lo supponevo. Cionondimeno la mangi... quindi vola e zitto. :icon_rofl :icon_rofl (si scherza, logicamente...:) ) Anche io sono cresciuto pensando che l'ala fosse un dromedario, e mi meravigliavo che gli alianti non avessero addirittura un cammello (due gobbe = doppia portanza?? ). Se ti dicessi di avere capito qualcosa mentirei. Però, a forza di curiosare, sperimentare e verificare, qualcosa alla fine si capisce. O si immagina. Il "cosa" è del tutto individuale. Io amo sperimentare di fatto. Spesso perdo molte ore a realizzare due ali che di distinguono tra loro solo per la diversa rastremazione oppure per il profilo e poi cerco di valutarne i diversi comportamenti. Ma non consiglierei questo metodo a nessuno, in quanto prima di capire qualcosa potrebbero passare molti anni... Alla fine non si puo procedere alla cieca, devi avere una idea almeno vaga di cio che stai facendo: le variabili sono infinite. Tutto questo, comunque, prende forma e assume un senso se tu sei un costruttore. Voglio dire che, studiare la fisica aerodinamica per cultura personale è molto bello, la sua applicazione aeromodellistica richiede una certa "pratica" specifica (sperimentazione diretta delle teorie). Ti faccio un esempio stupido: un bel giorno (alle elementari o medie?) mi spiegarono che il triangolo è una figura indeformabile. Li per li non ci pensai piu di tanto. Poi tornando a casa notai un traliccio dell'alta tensione, capii perchè era fatto proprio così, e non scordai piu la storia dell'indeformabilità. Costruite, gente, costruite. :) Saluti Costruttivi. |
Quando ho iniziato a studiare laerodinamica e la meccanica dei fluidi, gli insegnanti tutti, al di là di tutte le varie teorie, per spiegare la sostentazione di un ala si rifacevano al Bernulli. Ma, come è accaduto ad altri, sono sempre rimasto perplesso sul fatto che due molecole di fluido che si separavano sul bordo dentrata erano per forza costrette a incontrarsi sul bordo di uscita e pertanto quella che decideva di percorrere il tratto più lungo doveva darsi da fare. Che questa disgraziata molecola debba correre di più penso nessuno lo metta in dubbio, ma che tutta la sua fatica si tramuti in depressione solo per il vecchio Bernulli è oramai stato dimostrato che non è così. Ciò che lAmico Piero contesta è che un profilo ClarkY, e simili, producano portanza a zero gradi senza lintervento del vecchio Bernulli. Ma in effetti chi può effettivamente asserirlo o negarlo ? Voglio dire che, al di là del fatto che langolo di portanza nulla per questo profilo sia negativo, bisognerebbe poter quantificare quanto la sua sostentazione sia dovuta al Bernulli e quanto alle altre teorie. E potendolo fare magari risulterebbe che a zero gradi linfluenza del Bernulli sia il 70% e il rimanente quella delle altre, mentre a dieci gradi linfluenza della sberla sia il 70% ed il rimanente quella del Bernulli. Ora mi piacerebbe sapere da qualche giovane fresco di studi (Alevilla ed altri)se la quantificazione di quanto ho detto sia possibile, magari in galleria virtuale, e se ancora oggi tutto, o in massima parte, viene fatto dipendere da Bernulli. |
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Certo come la fa la mamma non la fa nessuno, non mi metto di certo a competere, ma sapere come la fa... beh, forse mi fa assaporare meglio il suo gusto prelibato... :wink: Comunque quoto per intero il tuo messaggio... serve la sperimentazione per capire i fenomeni fisici, dopo tante sperimentazioni magari si riesce a capirne il significato e magari si riesce anche a scrivere una legge che permetta di prevederne il comportamento. Dopo questo, una volta che riesci a capire il fenomeno, di certo ti ricordi del perché funziona in un modo anziché in un altro, e se progettando qualcosa che sfutta quel fenomeno ci sono dei problemi, forse proprio perché sai come funziona puoi fare una correzione mirata, senza provare un'infinità di tentativi alla cieca. Ma qui è vero anche il contrario, perché uno può sapere tutte le formule del mondo, ma deve anche rendersi conto che una formula può solo dare un idea di base, non una soluzione reale nei minimi dettagli, perché i fattori che influenzano le leggi fisiche sono infiniti... quindi a questo punto entra in gioco l'esperienza di chi ha sperimentato, perché solo sperimentando puoi andare oltre alla formula. Altrimenti non servirebbe neppure centrare un modello, in quanto scrivendo una formula che tiene conto di 10000 fattori riusciresti a trovarne l'equilibrio... ma non è forse più semplice appenderlo e spostare la batteria? Tutto questo per dire cosa? Sperimentare per capire, capire per sperimentare... è una continua evoluzione. |
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Di solito mi vanto di saper scivolare su tutti e tre gli stati dell'acqua... per quanto riguarda quello liquido ci sto sopra (wakeboard)....dentro non mi piace moltissimo ma mi arrangio. Se c'è sto tempo ti chiamo Venerdì per domenica allora. Che dici se poffà? |
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Saluti. Ps: la tua intuizione (o considerazione) è senz'altro fondata. Per quantificare un simile fenomeno però ci vorrebbe uno studio basato a sua volta su un sistema matematico con un (centinaio?) di incognite. Il fatto che non sia alla mia portata non vuole dire che non si possa fare. Sarebbe davvero interessante poter condurre simili esperimenti con costi "amatoriali"... |
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Ma prima o poi, dovranno pur ritornare allo stato iniziale. e quanto sia esteso questo "poi", va messo tutto "in conto" a chi viene a disturbare quelle povere molecole. altrimenti l'ala non sarebbe altro che una bella scopa che ammucchia monticelli di molecole in giro per il cielo. E queste restano li buone, a cuccia ? Non mi sembra credibile. In quanto al cucchiaino é giusto .... e nessuno ha mai messo una mano fuori dal finestrino ? |
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Dubito assai, una arriverà magari prima e si allontanerà e l'altra magari dopo e resterà indietro, sola soletta. |
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Però, non è esattamente quello che contesto; la mia perplessità riguarda il fatto che "da zero gradi dell'intradosso fino a zero gradi di incidenza", si genera portanza; in queste situazioni è difficile(per me) vedere eventuali 'sberle' che l'intradosso dà all'aria. |
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