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08 dicembre 20, 14:14 | #41 (permalink) Top |
User Data registr.: 16-08-2007 Residenza: Perugia
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| Pensa: connettori e regolatori annegati nell'ala motori che si infilano sugli stessi con vita passante da sotto togli due viti e li stacchi sostituendoli con appositi coperchietti sgancio in punta sempre pronto batterie centrali che servono da zavorra Sei sicuro che é tanto peggio di una pinna che ti costringe a sbudellare una fusoliera? Claudio
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08 dicembre 20, 19:51 | #42 (permalink) Top | |
User Data registr.: 21-09-2009 Residenza: Trieste
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09 dicembre 20, 21:10 | #44 (permalink) Top | |
User Data registr.: 16-08-2007 Residenza: Perugia
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http://modelflyvning.dk/media/197055...r%203-2010.pdf Claudio
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11 dicembre 20, 00:29 | #45 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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La soluzione del bimotore è nota dagli albori del volo elettrico e anche nelle gare ha dato i suoi frutti ed è tanto più utile quanto meno è possibile avere un solo motore di doppia potenza. Quella soluzione l'ho usata dal 1985 al 1988 per la F3E/S di allora, quando il limite era dato da 10 nicad e l'uso di motori con magneti in ferrite: ai tempi nessun motore di quel genere era in grado di assorbire 500 watt con un rendimento decente, cioè senza diventare una stufa e cuocersi rapidamente... praticamente la preistoria del volo elettrico. Il modello era una evoluzione del Losna, ,monomotore asimmetrico (il motore era nella semiala sx e l'asimmetria era compensata in parte dalla coppia dell'elica) che ra anche stato pubblicato su ECO MODEL (redatore il grande Dappo) nel giugno deL 1984. La mia carriera di "elettricaro" aliantista iniziava proprio dopo la lettura di quell'articolo. Ce l'ho ancora quella rivista lo potete vedere al link: https://imgur.com/gallery/9jGAz8R Ecco allora la soluzione "vincente" per quei tempi di usare 2 motori entro potenze unitarie normali. Il motore ferrite normale dei tempi era derivato dalle macchinine 1:12 -1:10 e pesava circa 200 grammi, i riduttori erano autocostruiti con ingranaggi da macchinina, idem mozzi ed eliche. Oltre alle eliche in legno comemrciali tagliate e adattare, c'erano le prime Freudenthaler (RFM), Geist e altre che ora non ricordo da cui poi avevamo derivato le pale e Pagliano aveva creato le EP con diametri e passi diversi che meglio si adattavano alla rapida evoluzione e che poi il buon "Germanico", con cura certosina aveva prodotto in un certo numero. Da modelli che salivano a stento si era arrivati in breve a 3-4 m/s per i ferrite e nel giro di un anno le prestazioni, grazie al bimotore, erano quasi raddoppiate Per quanto riguarda il miglior rendimento dele eliche propulsive, era auspicato anche ai tempi, ma non ho avuto evidenze tangibili riguardo l'effettivo vantaggio. Il vantaggio del mio modello è che aveva 500 watt di potenza in ingresso (di cui forse 250-300 utili) con poco meno di 2 kg contro i 300 watt (di cui utili meno di 150) per 1,5 kg. Il rapporto peso potenza era migliore, quindi saliva più forte, i motori erano meno stressati (quindi duravano tutta la stagione e non una gara "forse"), la massa in più aiutava nei 3 minuti tra le basi della velocità. Per la coppia delle eliche: a meno di farle controrotanti e quindi di avere pale pieghevoli uguali, ma con passo dx e sx (che ai tempi non esitevano in commercio... e credo anche oggi), la coppia da correggere c'era ugualmente, ma data l'apertura alare del modello e le velocità di volo non era particolarmente fastidiosa. Sicuramente la soluzione dei motori sulle ali non fa tagliare il muso o squartare la fusoilera per una pinna retrattile, ma comporta comunque un bel casino costruttivo legato al dover attaccare i motori sull'ala, ai cavi lunghi da far passare, alle multiple connessioni etc. Inoltre, al momento del lancio, avere sopra la testa 2 eliche di buon diametro che girano forte in mezzo a cui passa il braccio che tiene la fusoliera e/o vicino alla mano che tiene l'ala su un modellone del genere... Insomma, io ho provato direttamente con 2kg di modello e in 4 anni è stato affettato un solo braccio per una disattenzione, ma ogni volta che si lanciava si faceva una certa attenzione. Probabilmente un maxi del genere elettrico decollerà con il suo carrello alto per quanto si vede dalle foto Se dovesse usare un dolly, le eliche spingenti potrebbero diventare un problema aggiuntivo al momento di abbandonarlo per il rischio di "incontrarlo". Se però un motore singolo abbastanza potente è disponibile, metterne 2 di metà potenza fa scendere il rendimento della propulsione in quanto motori e, in particolare eliche più piccole, hanno sempre rendimenti inferiori. Insomma, il motore e le batterie davanti bastano a compensare il piombo, una bella elica sul muso pesa meno, va probabilmente uguale, si fa prima a metterla, c'è sempre anche se può non servire (pendio) e verniciata in tinta... manco si vede una volta che il modello è in volo. Alianti del genere nel 1985 erano solo un sogno... oggi sono realtà sia in full scale sia nel nostro piccolo.
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11 dicembre 20, 11:45 | #47 (permalink) Top |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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| Dato il folle gigantismo attuale, potrebbe esserlo, ma non lo è. Si tratta del Mini LAK, un aliante full scale per la classe FAI 13,5 metri di apertura alare. Molto bello, peccato che ci vogliano 80K Euro per averne uno A quel punto, meglio il Lak senza mini da 18 metri che costa solo 20 K in più LAK Pricing LAK | miniLAK La foto è tratta dal sito di Donatas Pauzuolis, un supermanico del Volo Acro RC lituano che ha girato un video pubblicitario per la ditta produttrice dell'aliante, la Sportine Aviacija ir Ko. Il reportage e video li vedi qui. https://www.pauzuolis-rc.com/feature...i-lak-with-fes.
__________________ Claudio Vigada www.progetto-urca.com Footy-Italia gruppo facebook www.autonomy-f5j.it Facebook Autonomy F5J Ultima modifica di claudio v : 11 dicembre 20 alle ore 11:51 |
11 dicembre 20, 20:57 | #48 (permalink) Top | |
User Data registr.: 16-08-2007 Residenza: Perugia
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Claudio
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