25 dicembre 19, 22:34 | #191 (permalink) Top | |
User Data registr.: 31-08-2004 Residenza: In termica....coi baffi.
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Lo sforzo alla squadretta del servo è di circa 500 grammi, io ho messo i kst 08 standard, se la cavano bene dopo ormai due anni, è la installazione che ho nel Plus che hai provato a Vigarano, considera che per mettere le squadrette sopra i timoni le molle tirano a picchiare , e per questioni di ansia del pilota (mie) una forza minore mi sembrava poco sicura. Fatto sta che uno dei primi plus è “morto” perché il comando in cavo trecciato si è rotto e il timone è rimasto tutto a picchiare, per questo e per il fatto che non ero mai certo del trim, ho cercato di evitare i cavi trecciati mettendo la bacchettina di carbonio, le prove fatte con Milan hanno contemplato un tirante in acciaio inox da 0,6 o da 0,8 ma il carbonio è migliore. Quindi consiglierei di usare le molle in modo che il timone vada a cabrare e non a picchiare. Il consumo del servo con 500 gr di carico a riposo è di pochi mah superiore al servo libero. Ho fatto tutte le prove e credo che sia un metodo applicabile con successo ed affidabile se fai qualche misura di assorbimento per dimensionare le molle e se la molla tira a cabrare. | |
26 dicembre 19, 10:26 | #192 (permalink) Top | |
User Data registr.: 10-10-2013 Residenza: Alessandria
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Grazie e tanti auguri di buone feste.... Carlo Bianchi | |
26 dicembre 19, 15:39 | #194 (permalink) Top |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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Se non sbaglio è un sistema simile a quello che hai usato sui pianetti dell'SHK. Mi sembra una soluzione più attuabile di altri tipi di leverismo su parti mobili sottili, anche se potrebbe essere un po' più fragile e vulnerabile in caso di atterraggio poco ortodosso o con derapata rispetto a un timone "normale" Domandine: - hai lasciato un po' di gioco al/ai fori della piattina posteriore per poter registrare l'azzeramento? - la corsa massima è quella nell'immagine o puoò andare anche oltre e di quanto?
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26 dicembre 19, 15:54 | #195 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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Strana la rottura del cavetto, non l'avrei mai detto: avrei più paura della molla che per qualche motivo cede/non ha abbastanza forza piuttosto che di un cedimento del servo e la molla che fa da salvavita. In tutte le applicazioni in cui ho usato simili sistemi ho sempre avuto più problemi legati alle molle, ma ho anche sempre usato servi minimali/deboli/economici su modelli ultralight e non potevo far certo tirare molto dalla molla. In effetti ragionata a rovescio e con una molla forte potrebbe andare molto meglio. Comunque, su usi "precisi" e sul mio modello degli ultimi 2 anni, l'AGO18... me ne sono fregato del peso in più in coda e ho messo 2 HS40 dentro i timoni a V. Certo, pago oltre 6 grammi di prolunga , spinette, etc. nel tubo (cioè 2 volte e mezza solo quello che pesa il filo di carbonio dei comandi del picares e non contiamo i servi) e le masse meno baricentriche, ma a livello di zeri e affidabilità, con comando diretto e ultracorto non ho mai avuto alcun problema. Solo che l'AGO 18 pesa anche 950 grammi circa mentre il Picares 650... quindi qualcosa bisognerà pur sacrificare.
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26 dicembre 19, 16:56 | #196 (permalink) Top |
User Data registr.: 19-12-2009 Residenza: Turriaco (GO)
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Si esatto, il sistema è simile a quello dell'SH1. In effetti i fori delle due vitine sono abbondanti per permettere il centraggio della seconda parte mobile, ma una volta trovato il punto giusto ho incollato tutto. La corsa che vedi in foto è praticamente la massima. Edi |
26 dicembre 19, 21:36 | #197 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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La domanda è volta al fatto che, dato che i miei modelli sono dei 3 assi ma dotati di un certo diedro, sto esplorando sull'AGO20 una certa riduzione degli angoli delle tip che sicuramente gioverà all'efficacia degli alettoni, ma non al direzionale. Nei primi test è previsto di volare con la stessa "coda" (boom + timoni) del 18 per avere un raffronto diretto, ma non scarto l'eventualità di fare una coda " a croce" se abbisognassi di più autorevolezza al direzionale. In quel caso ho già sulla carta l'ipotesi del direzionale a doppia curvatura che, ad ora, non ho ancora utilizzato perché non ne ho sentito mai il bisogno di farlo in quanto, finora, la risposta al piede è stata abbastanza "pronta" per i miei gusti. Anche io sono molto contrario ai direzionali enormi che sono attualmente diffusi e penso che abbiano effetti collaterali di resistenze parassite non indifferenti in virata, quindi averne uno più piccolo e più efficiente non può che essere un beneficio. In questo caso non si tratterebbe di ridurre le sezioni "inutili" di qualche mm2 come per le squadrette dei servi affioranti o il filo di carbonio da 1 m dal trave , ma togliere più di un dm2 di superficie parassita.
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27 dicembre 19, 08:59 | #198 (permalink) Top |
User Data registr.: 19-12-2009 Residenza: Turriaco (GO)
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Claudio, ti allego uno schizzo non in scala dove puoi vedere l'escursione massima delle parti mobili del timone di direzione del Rondone. Onestamente alla tua domanda se si può dare di più e quanto, non so rispondere. Nel dimensionamento dei timoni di direzione, non trascuro mai di verificare il loro coefficiente di stabilità statico. Altri dati del modello li puoi trovare su Modellismo N°151. Parlando di cose che sporgono dal modello, a mio parere naturalmente, non si tratta tanto di mm quadri ma dell'interferenza che le sporgenze hanno con il resto. Sarebbe fin troppo facile portare l'esempio di un turbolatore su di un'ala, ma mi rendo conto che come esempio è all'estremo, nel dubbio, per quanto posso e come posso faccio in modo che i miei modelli siano "puliti". Edi |
28 dicembre 19, 20:41 | #199 (permalink) Top |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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| Grazie dello schema molto chiaro. Vado poi a rivedermi l'articolo per altri dettagli
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03 febbraio 20, 11:06 | #200 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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| Citazione:
Il listellino è sul BU all'intradosso. In passato ne avevo montati sul mio Pulsar del 2017 e funzionavano egregiamente ritardando lo stallo e migliorando il rapporto CP-CD specie in manovra oltre a rendere più efficaci gli alettoni. Per verificare l'efficacia di queste modifiche con un minimo di "metodo" ho usato i soliti sistemi che impiego per la messa a punto da anni. La prima prova è "montare" la modifica su una sola estremità (circa 90 cm) e poi far volare il modello che prima era trimmato per volare perfettamente in linea retta. In questo caso, dopo introduzione dello spessorino sul BU, il modello tendeva a virare leggermente dalla parte opposta (quindi al semiala si sollevava (+CP), ma non "rallentava"(incremento di CD trascurabile) e, portato allo stallo gradatamente, stallava prima preferibilmente sulla semiala che non lo aveva. Sul Pulsar avevo messo, incrementando lo spessore a step successivi, circa 0,7 mm di di nastrino largo circa 3 mm sul BU per ottenerne l'effetto. Visto che funzionava bene su una semiala, allora l'ho introdotto anche sull'altra e poi, anche sul centrale a step successivi ripetendo le prove sopra citate. La prova successiva è la verifica dello stallo in atterraggio "tirando" il modello in effetto suolo sulla pista rasata il più a lungo possibile. Prima dell'introduzione, ad un certo punto il modello spanciava improvvisamente e si posava. Naturalmente ho fatto molte prove lanciando a mano il modello a 4-5 metri in modo da fargli fare un circuito di atterraggio completo: in questo modo si può verificare anche il comportamento in virata e la capacità di conservare energia e/o riprenderla dopo un rallentamento. Con gli spessorini sul BU alla fine il comportamento del Pulsar era migliorato ritardando lo stallo e rendendolo più tollerante alla virata a bassa velocità. Sul Picares avevo già fatto la prova con spessori da 0,8 mm sul BU e non sembravano avere alcuna efficacia, allora avevo provato con turbolatori da 0,6mm sull'estradosso a partire dal 5 fino al 40% della corda. Ma anche qui… non avevo avuto successo, non ottenendo radicali miglioramenti/cambiamenti Allora avevo provato a svergolare le estremità fino a circa 4 gradi ottenendo un piccolo ritardo nello stallo di estremità in virata, ma non risolvendo del tutto il problema. Nel test di atterraggio a un certo punto l'ala "moriva" repentinamente e il modello spanciava molto più di altri miei simili in carico alare e geometria negli stessi test. Corde, allungamento e carico erano molto simili al mio “fu” Lungo 2006 che era decisamente più friendly. Certo, quel modello aveva un profilo diverso, un S4083 ben diverso dal circa AG36 piano del Picares, però per mia natura sono molto scettico rispetto al discorso polari etc. che a NR molto bassi possono dire “tutto e niente”. Quindi ero curioso di capire se si poteva ottenere qualcosa di diverso da quell’ala senza alterarla radicalmente. Così ho provato ad applicare un piccolo flap fatto con una lamina a sbalzo di 1,5 cm al BU. In questo modo guadagnavo corda e superficie riducendo il carico alare e creavo un profilo leggermente curvo. Questa modifica era stata testata con buoni risultati sull’Hi aspect di Eugenio con cui avevo fatto qualche gara nel 2014 utilizzandolo nella L con buoni risultati e facendo il record (per i tempi) di 31 voli con un modello STD Però anche questo test non sembrava dare risultati apprezzabili. Mi stavo quasi per rassegnare e poi, parlandone con Euge, è venuta fuori l’idea di provare uno spessore maggiore sul BU. Magari 0,8 mm era troppo poco perché quel profilo se ne accorgesse. D'altronde quel sistema e quello ”spessore” da poco meno di 1 mm lo avevo quasi sempre usato con successo su profili concavi e su un profilo piano forse serviva qualcosa di più spesso. Così ho ripetuto tutte le prove con una striscia di balsa applicata con biadesivo sotto il BU e spessa 2 x 3 mm di larghezza. A quel punto qualcosa è successo. Il comportamento è cambiato e la tolleranza alle base velocità è aumentata, lo stallo in virata non è molto meno improvviso così come quello tirando il modello in effetto suolo. Ora bisognerà ulteriormente approfondire, ma finalmente qualcosa di buono si inizia a vedere.
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