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Vecchio 05 maggio 20, 10:24   #11 (permalink)  Top
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L'avatar di Giulianoo
 
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Originalmente inviato da micromega Visualizza messaggio
Purtroppo in Italia, data la complessità del sistema normativo atto a garantire la massima libertà alla persona, si generano norme che possono essere interpretate.
Non troverai mai l'articolo che ti impedirà di fare aeromodellismo.
Quando nel DCPM vengono proibite le attività ludiche all'aperto si intendono tutte quelle attività di squadra che implicano un avvicinamento personale.
Infatti la frase successiva consente di svolgere, individualmente, attività sportivaq o motoria.
Dato che l'aeromodellismo è attività sportiva riconosciuta dal CONI e lo è sia che venga praticata da un tesserato sia che la svolga un amatore.
Noi del GAL (Gruppo Aeromodellistico Limena) ci siamo mossi in più direzioni chiedendo pareri alla Regione,alla Prefettura e al Sindaco.
L'unica risposta confortante ci è stata data dal Comandante della Polizia Locale e dalla Polizia di Stato, i quali condividono il nostro punto di vista e cioè che la nostra è a tutti gli effetti una attività sportiva dilettantistica individuale.
Certo, sarà fondamentale il comportamento dei soci in campo ovvero distanziamento tra un'auto e l'altra di almeno 5 metri, uso di mascherina durante la preparazione del modello che potrà essere tolta durante il pilotaggio altrimenti si appannano gli occhiali e comunque quando si pilota si è da soli. Se non si è in grado di pilotare da soli bisognerà rimandare l'attività a tempi migliori.
Utilizzo di guanti o detergenti sterilizzanti se ci si deve passare un utensile.
Assolutamente da evitare gli assembramenti, anche se sarà difficile, attorno al nuovo modello da collaudare.
un problema potrebbero essere le responsabilità di cui dovrebbe farsi carico il direttivo dei campi volo. Cioè, l'organizzazione del campo dovrebbe essere tale da garantire tutte le prescrizioni previste, ma potrebbe non essere abbastanza per sollevare "qualcuno" da responsabilità oggettive.
Giulianoo è collegato   Rispondi citando
Vecchio 05 maggio 20, 10:27   #12 (permalink)  Top
Sospeso
 
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Originalmente inviato da MAXZANI Visualizza messaggio
Non e' una mia considerazione.......e' scritto negli statuti di qualunque associazione sportiva......
E' specificato anche nel decreto che gl atleti che potranno allenarsi dovranno essere indicati dalle federazioni di appartenenza....
Ieri Aero Club d'Italia ha emesso un documento con tutti i chiarimenti per le attivita' di sua competenza.....
non è cosi, alla lettera G del decreto si fa riferimento all'allenamento degli sportivi "a porte chiuse" (ad esempio la "Pellegrini", puo andare in piscina, noi no.

La lettera F riguarda l'attivita sportiva in generale

Per piacere max chiamami, 335 417148

a dopo
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Vecchio 05 maggio 20, 10:30   #13 (permalink)  Top
dpl
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Ieri 4/5/20
Ritengo senza contravvenire a nessuna specifica norma, né forzare la lettura dei decreti in modo da trovarne giustificazione a tutti i costi, abbiamo con i consueti colleghi, ripreso a praticare attività in pendio.

Anche io, vorrei sapere, nello specifico, se e quale norma abbiamo violato, che sia scritta e non sia frutto di interpretazione.

Cordialmente Luca Di Paolo
dpl non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 05 maggio 20, 10:44   #14 (permalink)  Top
Sospeso
 
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Originalmente inviato da dpl Visualizza messaggio
Ieri 4/5/20
Ritengo senza contravvenire a nessuna specifica norma, né forzare la lettura dei decreti in modo da trovarne giustificazione a tutti i costi, abbiamo con i consueti colleghi, ripreso a praticare attività in pendio.

Anche io, vorrei sapere, nello specifico, se e quale norma abbiamo violato, che sia scritta e non sia frutto di interpretazione.

Cordialmente Luca Di Paolo
Condivido, lo spirito del Legislatore non era dividere lo sport delle attività ludiche, era ed è mantenere le persone a una distanza sociale che non permetta la trasmissione del virus.

i giochi (a di squadra, al parco giochi, ecc, ecc) presuppone il contattato tra le persone, infatti e proibito, gli sport individuali (e non di squadra) non comportano questo rischio.

Pensare che l aeromodellismo non è uno sport e affermare che SOLO chi è federato fa' sport... affermazione al quanto curiosa e in metto contrasto con la realtà delle cose
LV-GDG non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 05 maggio 20, 13:15   #15 (permalink)  Top
 
L'avatar di Kat Sitwoy
 
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"Bisogna provare compassione per tutti gli esseri viventi perché tutti, in qualche misura, soffrono.
Alcuni soffrono troppo, altri troppo poco."


(Siddharta Gautama, il Buddha)

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Vecchio 05 maggio 20, 13:31   #16 (permalink)  Top
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Per chi volesse seguirmi nel ragionamento…
Premessa: sarò lungo e fastidioso.
Queste sono le linee guida UFFICIALI, DI LEGGE, per lo sport del Governo- Ufficio per lo Sport.

Ufficio per lo sport - Linee guida sulle modalità di svolgimento degli allenamenti per gli sport individuali

Nella pagina troviamo dei link.

Al primo link http://www.sport.governo.it/media/21...ndividuali.pdf
Troviamo le line guida per gli sport individuali.
Al secondo link le discipline sportive riconosciute.
http://www.sport.governo.it/media/21...e-sportive.pdf al numero 238 compare l’ Aeromodellismo. Quindi, appreso questo, il secondo link possiamo chiuderlo, avendo appurato che si parla anche di noi.

Il DPCM del 26 aprile, lo trovate ui: http://www.governo.it/sites/new.gove...g_20200426.pdf
A pagina 4 e 5 trovate quello che riguarda lo sport.
Al paragrafo g) ci sono le disposizioni per lo sport, attività sportiva.
Perché noi siamo sportivi, visto che l’ aeromodellismo è nel link postato sopra.

Vediamo cosa dice il paragrafo g):
g)sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Allo scopo di consentire la graduale ripresa delle attività sportive, nel rispetto di prioritarie esigenze di tutela della salute connesse al rischio di diffusione da COVID-19, le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti -riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali -sono consentite, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse, per gli atleti di discipline sportive individuali. A tali fini, sono emanate, previa validazione del comitato tecnico-scientifico istituito presso il Dipartimento della Protezione Civile, apposite Linee-Guida, a cura dell'Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei ministri, su proposta del CONI ovvero del CIP, sentita la Federazione Medico Sportiva Italiana, le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva;

Ci dice che le linee guida sono emanate dall’ ufficio sport della residenza del consiglio, ed è quello che è stato fatto, sentiti anche il CONI, le Federazioni sportive nazionali (AECI nel nostro caso) e gli EPS (ASC, libertas, csain, ecc). Ci dice anche che sono consentiti gli allenamenti per gli sport individuali per atleti professionisti e non professionisti RICONOSCIUTI DI INTERESSE NAZIONALE. Per gli altri niente.

L’ AECI, Federazione sportiva di riferimento, chiamata in causa ha diramato una nota, dove dice che i Soci con la tessera FAI possono allenarsi. Ed indica anche cosa scrivere nel modulo autocertificazione.
http://www.aeci.it/upload/files/2020_05_04_09_54_30.pdf In buona sostanza AECI dice che chi ha la tessera FAI può allenarsi, nel rispetto delle regole.
Attenzione, in caso di contestazioni, il parere AECI ha valore anche per chi non è Socio di un Aeroclub, in quanto l’ AECI (CHE è UN ENTE STATALE) ha agito su disposizione del DPCM come nello stesso richiesto.

Veniamo quindi alle Regole, che sono contenute nel documento dell’ ufficio sport della Pres. Cons. Min.
Il link, lo ricordo, è questo: http://www.sport.governo.it/media/21...ndividuali.pdf
Sono 33 pagine ben scritte, inequivocabili:

Leggiamole insieme:

1.PREMESSA Come noto, il DPCM in oggetto: (i) vieta l’attività ludica o ricreativa all'aperto;

OK: niente giochi all’ aperto, ma noi siamo sportivi, quindi no problem!

Andiamo avanti però, non fermiamoci a questo.


(ii) sospende gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati; (iii) consente di svolgere individualmente ovvero con accompagnatore per i minori o per le persone non completamente autosufficienti, attività sportiva o attività motoria, purché nel rispetto della distanza di sicurezza di almeno due metri per l'attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività. In particolare, il presente documento è volto a consentire la graduale ripresa delle attività sportive, nel rispetto di prioritarie esigenze di tutela della salute connesse al rischio di diffusione da Covid-19, in attuazione del suddetto DPCM che autorizza le sessioni di allenamento degli atleti di discipline sportive individuali, professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal CONI, dal CIP e dalle rispettive Federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali. Allo stato, tali allenamenti sono possibili nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse, per gli atleti di discipline sportive individuali, previo adeguamento alle presenti linee guida.

E questo lo avevamo già capito, difatti AECI ha provveduto.

2 Il complesso delle misure contenute nel presente documento consente, altresì, e fino a nuove disposizioni, la possibilità che possano svolgersi allenamenti anche di atleti, professionisti e non, riconosciuti di interesse nazionale e internazionale, di discipline sportive di squadra, purchè questi si svolgano sempre in forma individuale. Le presenti Linee-Guida sono volte a fornire indicazioni generali e azioni di mitigazione utili ad accompagnare la ripresa dello sport di natura individuale nei termini sopra individuati a seguito del lockdown per l’emergenza Covid-19; esse dovranno essere declinate per le singole discipline a cura degli organismi sportivi di riferimento, per quanto di propria competenza. Le indicazioni riguardano gli operatori sportivi e i siti sportivi e hanno carattere temporaneo, e strettamente legato all’emergenza. Come previsto dal DPCM, le Linee-Guida sono state elaborate su proposta del CONI e del CIP, sentita la Federazione Medico Sportiva Italiana(FMSI), le Federazioni Sportive Nazionali(FSN), le Discipline Sportive Associate (DSA) egli Enti di Promozione Sportiva(EPS), nonché validate dal Comitato Tecnico-Scientifico istituito presso il Dipartimento della Protezione Civile. Il presente documento è una rielaborazione, a cura dell’Ufficio per lo Sport, del Rapporto denominato “Lo sport riparte in sicurezza”, trasmesso dal CONI e dal CIP in data 26 aprile 2020, redatto dal CONI con la collaborazione del Politecnico di Torino1.Il testo completo del Rapporto è disponibile sul sito www.sport.governo.it.

MODALITA’ DI ATTUAZIONE DELLE MISURE
A seguito dell’emanazione del presente documento sarà compito delle singole Federazioni Sportive Nazionali, olimpiche e paralimpiche, Discipline Sportive Associate, identificare gli atleti riconosciuti di interesse nazionale e internazionale, rilasciare ai medesimi apposita certificazione che possa essere esibita per l’accesso agli impianti, nonché per tutti gli usi previsti, ivi compresa l’attività di controllo a cui sono preposte le autorità locali. Detti elenchi sono inviati anche al CONI, o al CIP, e all’Ufficio per lo Sport. Sarà inoltre cura degli Enti sportivi (FSN, DSA, EPS),riconosciuti dal CONI e/o dal CIP, emanare appositi Protocolli di dettaglio che tengano conto tanto delle indicazioni del presente documento, quanto delle specificità delle singole discipline e delle indicazioni tecnico-organizzative per garantire il rispetto delle indicazioni di sicurezza da parte dei gestori degli impianti di propria competenza, o delle associazioni e/o di qualunque altro soggetto di rispettiva affiliazione.


Qui ci dice due cose:
  • Gli Atleti devono essere individuati a cura delle Federazioni, o EPS.
L’ AECI ha detto che sono quelli con la tessera FAI. Punto, fine, nessun’ altro.
La certificazione da esibire è evidentemente la tessera FAI.
  • Gli impianti: che per noi sarebbero i “campi di volo”. Vediamo cosa dice:
•Per sito sportivo si intende indifferentemente ogni luogo destinato allo svolgimento di esercizi sportivi eventualmente fornito degli attrezzi necessari, di spogliatoi, di impianti igienici e docce ovvero ogni impianto che rappresenta un insieme di uno o più spazi di attività sportiva dello stesso tipo o di tipo diverso, che hanno in comune i relativi spazi e servizi accessori, individuati dall’organismo sportivo di riferimento.

Quindi il documento ci detta le disposizioni SANITARIE da applicare:

6.CRITERI DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL’AMBIENTE SPORTIVO
I criteri da utilizzare ai fini della valutazione del rischio di trasmissione del contagio epidemiologico nell’ambiente sportivo dovuto alla presenza del coronavirus sono principalmente determinati da:

individuazione dei fattori di pericolo associati alla pericolosità del virus;
individuazione dei meccanismi di trasmissione del virus tenendo a riferimento la letteratura scientifica. In tal senso si identifica, quale dato di input della valutazione, che la trasmissione avviene sia per via aerea che per contatto;
individuazione delle fonti di possibile contagio all’interno dei siti sportivi tenendo a riferimento l’organizzazione dei luoghi, delle attività lavorative, di pratica dell’attività sportiva nonché di assistenza ai fini della predetta attività da parte di accompagnatori;
individuazione qualitativa della probabilità di trasmissione a seguito dei contatti tra gli operatori sportivi.

A Seguire:

Si prevedono le seguenti fasi: di seguito quelle di ns interesse:
analisi dell’organizzazione delle attività sportive e di supporto;
individuazione dei percorsi degli operatori sportivi individuati, nonché di eventuali accompagnatori;
classificazione dei luoghi e degli sport sulla base del numero di persone contemporaneamente presenti, sul tipo di attività fisica svolta in termini di spazio, sforzo fisico dell’atleta, specificità degli ambienti, durata della presenza, ventilazione;
analisi del lay-out dei luoghi classificati e degli sport;
cronoprogramma e revisione dei piani e delle procedure di emergenza

e relative disposizioni: NB: a mio parere il gestore/Rappresentate del Sito non può essere altri che Il Presidente del Gruppo Modellistico che si ritroverà in capo quanto segue:



Il datore di lavoro/gestore del sito sportivo/rappresentante dell’organizzazione sportiva, in base alla propria organizzazione delle attività sportive, dovrà individuare in via prioritaria attività in presenza:
su unico turno di attività/espletamento;
su più turni di attività/espletamento;
con accesso vincolato di operatori sportivi e/o accompagnatori;

Quindi andranno prese le opportune decisioni (numero massimo presenze, eventuali turni, norme di comportamento)

Per le attività che devono essere eseguite nel sito sportivo, occorre:
valutare la possibilità di riorganizzare le medesime con l’obiettivo di ridurre il numero di operatori sportivi (e/o accompagnatori) contemporaneamente presenti: valutare se è possibile riorganizzare le mansioni/ attività in modo da ridurne il numero nel rispetto degli eventuali vincoli richiesti dalla specifica disciplina sportiva/organismo sportivo/organizzazione sportiva ovvero della tecnologia, degli strumenti e dei limiti di operatività, considerata la necessità di fare formazione nel brevissimo periodo;
suddividere gli operatori sportivi (e/o accompagnatori), necessari in presenza a valle della possibile riorganizzazione, in gruppi che svolgono la medesima attività/mansione e nei medesimi luoghi;
organizzare un sistema di sanitizzazione dei locali e costante pulizia degli stessi.

Quindi Pulizia e sanitizzazione degli oggetti e parti comuni (Tavoli, sbarra di accesso, servizi igienici, ecc)

A seguire:
L’analisi dei layout dovrà considerare le diverse aree ove viene espletata l’attività sportiva o sezioni del campo di gioco e delle aree circostanti, ed il loro utilizzo in fase d’allenamento presenti nei luoghi prima classificati. Considerando il numero di persone assegnate ai vari luoghi durante le attività di allenamento individuale, si dovrà valutare la possibilità di variare la disposizione delle diverse postazioni di sosta, attesa e allenamento, in modo da ottenere il distanziamento richiesto per ridurre la possibilità di contagio.

-familiari che entrano certamente in contatto con gli operatori sportivi;
-coloro che abitualmente entrano in contatto con gli operatori sportivi;
-coloro che possono entrare in contatto con gli operatori sportivi;
-ogni altro soggetto che svolge attività esterna, quale ad esempio la manutenzione.
Devono altresì essere analizzate:
-modalità operative per l’effettuazione delle attività in altre organizzazioni e/o siti sportivi;
-modalità di coordinamento con datore di lavoro/gestore dell’altro sito sportivo o con legale rappresentante di altro ente sportivo. Per le specifiche misure si rimanda al paragrafo relativo alle misure di prevenzione e protezione;
-mezzi di trasporto utilizzati da ciascun operatore sportivo;
-eventuale presenza di parcheggi o zone dedicate al ricovero delle biciclette nel sito sportivo;
-eventuale utilizzo di navetta in uso all’organizzazione sportiva; -eventuale presenza di piste ciclabili a servizio del sito sportivo;
-numero e localizzazione di lavoratori e/o operatori sportivi attivi anche presso altre organizzazioni e/o in altri siti sportivi.
Particolare attenzione dovrà essere posta nel disciplinare l’accesso e la permanenza a locali adibiti a spogliatoi e servizi igienici, prevedendo specifiche regole di turnazione e pulizia

[COLOR=blue][B]Buon divertimento [FONT=&quot]
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Vecchio 06 maggio 20, 18:20   #17 (permalink)  Top
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Per chi volesse seguirmi nel ragionamento…
Premessa: sarò lungo e fastidioso.
Queste sono le linee guida UFFICIALI, DI LEGGE, per lo sport del Governo- Ufficio per lo Sport.

Ufficio per lo sport - Linee guida sulle modalità di svolgimento degli allenamenti per gli sport individuali

Nella pagina troviamo dei link.

Al primo link http://www.sport.governo.it/media/21...ndividuali.pdf
Troviamo le line guida per gli sport individuali.
Al secondo link le discipline sportive riconosciute.
http://www.sport.governo.it/media/21...e-sportive.pdf al numero 238 compare l’ Aeromodellismo. Quindi, appreso questo, il secondo link possiamo chiuderlo, avendo appurato che si parla anche di noi.

Il DPCM del 26 aprile, lo trovate ui: http://www.governo.it/sites/new.gove...g_20200426.pdf
A pagina 4 e 5 trovate quello che riguarda lo sport.
Al paragrafo g) ci sono le disposizioni per lo sport, attività sportiva.
Perché noi siamo sportivi, visto che l’ aeromodellismo è nel link postato sopra.

Vediamo cosa dice il paragrafo g):
g)sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Allo scopo di consentire la graduale ripresa delle attività sportive, nel rispetto di prioritarie esigenze di tutela della salute connesse al rischio di diffusione da COVID-19, le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti -riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali -sono consentite, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse, per gli atleti di discipline sportive individuali. A tali fini, sono emanate, previa validazione del comitato tecnico-scientifico istituito presso il Dipartimento della Protezione Civile, apposite Linee-Guida, a cura dell'Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei ministri, su proposta del CONI ovvero del CIP, sentita la Federazione Medico Sportiva Italiana, le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva;

Ci dice che le linee guida sono emanate dall’ ufficio sport della residenza del consiglio, ed è quello che è stato fatto, sentiti anche il CONI, le Federazioni sportive nazionali (AECI nel nostro caso) e gli EPS (ASC, libertas, csain, ecc). Ci dice anche che sono consentiti gli allenamenti per gli sport individuali per atleti professionisti e non professionisti RICONOSCIUTI DI INTERESSE NAZIONALE. Per gli altri niente.

L’ AECI, Federazione sportiva di riferimento, chiamata in causa ha diramato una nota, dove dice che i Soci con la tessera FAI possono allenarsi. Ed indica anche cosa scrivere nel modulo autocertificazione.
http://www.aeci.it/upload/files/2020_05_04_09_54_30.pdf In buona sostanza AECI dice che chi ha la tessera FAI può allenarsi, nel rispetto delle regole.
Attenzione, in caso di contestazioni, il parere AECI ha valore anche per chi non è Socio di un Aeroclub, in quanto l’ AECI (CHE è UN ENTE STATALE) ha agito su disposizione del DPCM come nello stesso richiesto.

Veniamo quindi alle Regole, che sono contenute nel documento dell’ ufficio sport della Pres. Cons. Min.
Il link, lo ricordo, è questo: http://www.sport.governo.it/media/21...ndividuali.pdf
Sono 33 pagine ben scritte, inequivocabili:

Leggiamole insieme:

1.PREMESSA Come noto, il DPCM in oggetto: (i) vieta l’attività ludica o ricreativa all'aperto;

OK: niente giochi all’ aperto, ma noi siamo sportivi, quindi no problem!

Andiamo avanti però, non fermiamoci a questo.


(ii) sospende gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati; (iii) consente di svolgere individualmente ovvero con accompagnatore per i minori o per le persone non completamente autosufficienti, attività sportiva o attività motoria, purché nel rispetto della distanza di sicurezza di almeno due metri per l'attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività. In particolare, il presente documento è volto a consentire la graduale ripresa delle attività sportive, nel rispetto di prioritarie esigenze di tutela della salute connesse al rischio di diffusione da Covid-19, in attuazione del suddetto DPCM che autorizza le sessioni di allenamento degli atleti di discipline sportive individuali, professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal CONI, dal CIP e dalle rispettive Federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali. Allo stato, tali allenamenti sono possibili nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse, per gli atleti di discipline sportive individuali, previo adeguamento alle presenti linee guida.

E questo lo avevamo già capito, difatti AECI ha provveduto.

2 Il complesso delle misure contenute nel presente documento consente, altresì, e fino a nuove disposizioni, la possibilità che possano svolgersi allenamenti anche di atleti, professionisti e non, riconosciuti di interesse nazionale e internazionale, di discipline sportive di squadra, purchè questi si svolgano sempre in forma individuale. Le presenti Linee-Guida sono volte a fornire indicazioni generali e azioni di mitigazione utili ad accompagnare la ripresa dello sport di natura individuale nei termini sopra individuati a seguito del lockdown per l’emergenza Covid-19; esse dovranno essere declinate per le singole discipline a cura degli organismi sportivi di riferimento, per quanto di propria competenza. Le indicazioni riguardano gli operatori sportivi e i siti sportivi e hanno carattere temporaneo, e strettamente legato all’emergenza. Come previsto dal DPCM, le Linee-Guida sono state elaborate su proposta del CONI e del CIP, sentita la Federazione Medico Sportiva Italiana(FMSI), le Federazioni Sportive Nazionali(FSN), le Discipline Sportive Associate (DSA) egli Enti di Promozione Sportiva(EPS), nonché validate dal Comitato Tecnico-Scientifico istituito presso il Dipartimento della Protezione Civile. Il presente documento è una rielaborazione, a cura dell’Ufficio per lo Sport, del Rapporto denominato “Lo sport riparte in sicurezza”, trasmesso dal CONI e dal CIP in data 26 aprile 2020, redatto dal CONI con la collaborazione del Politecnico di Torino1.Il testo completo del Rapporto è disponibile sul sito www.sport.governo.it.

MODALITA’ DI ATTUAZIONE DELLE MISURE
A seguito dell’emanazione del presente documento sarà compito delle singole Federazioni Sportive Nazionali, olimpiche e paralimpiche, Discipline Sportive Associate, identificare gli atleti riconosciuti di interesse nazionale e internazionale, rilasciare ai medesimi apposita certificazione che possa essere esibita per l’accesso agli impianti, nonché per tutti gli usi previsti, ivi compresa l’attività di controllo a cui sono preposte le autorità locali. Detti elenchi sono inviati anche al CONI, o al CIP, e all’Ufficio per lo Sport. Sarà inoltre cura degli Enti sportivi (FSN, DSA, EPS),riconosciuti dal CONI e/o dal CIP, emanare appositi Protocolli di dettaglio che tengano conto tanto delle indicazioni del presente documento, quanto delle specificità delle singole discipline e delle indicazioni tecnico-organizzative per garantire il rispetto delle indicazioni di sicurezza da parte dei gestori degli impianti di propria competenza, o delle associazioni e/o di qualunque altro soggetto di rispettiva affiliazione.


Qui ci dice due cose:
  • Gli Atleti devono essere individuati a cura delle Federazioni, o EPS.
L’ AECI ha detto che sono quelli con la tessera FAI. Punto, fine, nessun’ altro.
La certificazione da esibire è evidentemente la tessera FAI.
  • Gli impianti: che per noi sarebbero i “campi di volo”. Vediamo cosa dice:
•Per sito sportivo si intende indifferentemente ogni luogo destinato allo svolgimento di esercizi sportivi eventualmente fornito degli attrezzi necessari, di spogliatoi, di impianti igienici e docce ovvero ogni impianto che rappresenta un insieme di uno o più spazi di attività sportiva dello stesso tipo o di tipo diverso, che hanno in comune i relativi spazi e servizi accessori, individuati dall’organismo sportivo di riferimento.

Quindi il documento ci detta le disposizioni SANITARIE da applicare:

6.CRITERI DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL’AMBIENTE SPORTIVO
I criteri da utilizzare ai fini della valutazione del rischio di trasmissione del contagio epidemiologico nell’ambiente sportivo dovuto alla presenza del coronavirus sono principalmente determinati da:

individuazione dei fattori di pericolo associati alla pericolosità del virus;
individuazione dei meccanismi di trasmissione del virus tenendo a riferimento la letteratura scientifica. In tal senso si identifica, quale dato di input della valutazione, che la trasmissione avviene sia per via aerea che per contatto;
individuazione delle fonti di possibile contagio all’interno dei siti sportivi tenendo a riferimento l’organizzazione dei luoghi, delle attività lavorative, di pratica dell’attività sportiva nonché di assistenza ai fini della predetta attività da parte di accompagnatori;
individuazione qualitativa della probabilità di trasmissione a seguito dei contatti tra gli operatori sportivi.

A Seguire:

Si prevedono le seguenti fasi: di seguito quelle di ns interesse:
analisi dell’organizzazione delle attività sportive e di supporto;
individuazione dei percorsi degli operatori sportivi individuati, nonché di eventuali accompagnatori;
classificazione dei luoghi e degli sport sulla base del numero di persone contemporaneamente presenti, sul tipo di attività fisica svolta in termini di spazio, sforzo fisico dell’atleta, specificità degli ambienti, durata della presenza, ventilazione;
analisi del lay-out dei luoghi classificati e degli sport;
cronoprogramma e revisione dei piani e delle procedure di emergenza

e relative disposizioni: NB: a mio parere il gestore/Rappresentate del Sito non può essere altri che Il Presidente del Gruppo Modellistico che si ritroverà in capo quanto segue:



Il datore di lavoro/gestore del sito sportivo/rappresentante dell’organizzazione sportiva, in base alla propria organizzazione delle attività sportive, dovrà individuare in via prioritaria attività in presenza:
su unico turno di attività/espletamento;
su più turni di attività/espletamento;
con accesso vincolato di operatori sportivi e/o accompagnatori;

Quindi andranno prese le opportune decisioni (numero massimo presenze, eventuali turni, norme di comportamento)

Per le attività che devono essere eseguite nel sito sportivo, occorre:
valutare la possibilità di riorganizzare le medesime con l’obiettivo di ridurre il numero di operatori sportivi (e/o accompagnatori) contemporaneamente presenti: valutare se è possibile riorganizzare le mansioni/ attività in modo da ridurne il numero nel rispetto degli eventuali vincoli richiesti dalla specifica disciplina sportiva/organismo sportivo/organizzazione sportiva ovvero della tecnologia, degli strumenti e dei limiti di operatività, considerata la necessità di fare formazione nel brevissimo periodo;
suddividere gli operatori sportivi (e/o accompagnatori), necessari in presenza a valle della possibile riorganizzazione, in gruppi che svolgono la medesima attività/mansione e nei medesimi luoghi;
organizzare un sistema di sanitizzazione dei locali e costante pulizia degli stessi.

Quindi Pulizia e sanitizzazione degli oggetti e parti comuni (Tavoli, sbarra di accesso, servizi igienici, ecc)

A seguire:
L’analisi dei layout dovrà considerare le diverse aree ove viene espletata l’attività sportiva o sezioni del campo di gioco e delle aree circostanti, ed il loro utilizzo in fase d’allenamento presenti nei luoghi prima classificati. Considerando il numero di persone assegnate ai vari luoghi durante le attività di allenamento individuale, si dovrà valutare la possibilità di variare la disposizione delle diverse postazioni di sosta, attesa e allenamento, in modo da ottenere il distanziamento richiesto per ridurre la possibilità di contagio.

-familiari che entrano certamente in contatto con gli operatori sportivi;
-coloro che abitualmente entrano in contatto con gli operatori sportivi;
-coloro che possono entrare in contatto con gli operatori sportivi;
-ogni altro soggetto che svolge attività esterna, quale ad esempio la manutenzione.
Devono altresì essere analizzate:
-modalità operative per l’effettuazione delle attività in altre organizzazioni e/o siti sportivi;
-modalità di coordinamento con datore di lavoro/gestore dell’altro sito sportivo o con legale rappresentante di altro ente sportivo. Per le specifiche misure si rimanda al paragrafo relativo alle misure di prevenzione e protezione;
-mezzi di trasporto utilizzati da ciascun operatore sportivo;
-eventuale presenza di parcheggi o zone dedicate al ricovero delle biciclette nel sito sportivo;
-eventuale utilizzo di navetta in uso all’organizzazione sportiva; -eventuale presenza di piste ciclabili a servizio del sito sportivo;
-numero e localizzazione di lavoratori e/o operatori sportivi attivi anche presso altre organizzazioni e/o in altri siti sportivi.
Particolare attenzione dovrà essere posta nel disciplinare l’accesso e la permanenza a locali adibiti a spogliatoi e servizi igienici, prevedendo specifiche regole di turnazione e pulizia

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Grazie del lavoro certosino! A scanso di equivoci, riassumendo, se non sei tesserato FAI non si può nemmeno in qualche pendio remoto?
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Vecchio 06 maggio 20, 22:32   #18 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Soulsurfer Visualizza messaggio
Grazie del lavoro certosino! A scanso di equivoci, riassumendo, se non sei tesserato FAI non si può nemmeno in qualche pendio remoto?

neanche in pendii remoti. il DPCM parla anche di luoghi occasionali non a caso.

Aggiungo: oltre ad esser tesserato fai devi rientrare negli elenchi di sportivi di interesse nazionale che AECI ed EPS devono inviare al CONI.
Se non si è in quell' elenco non basta neanche la FAI.


La Pellegrini infatti si può allenare, in piscina rispondente alle misure di sanificazione ecc ecc, solo perchè la FIN (Federazione Italiana Nuoto) l' ha inserita tra gli sportivi di interesse nazionale richiedendo al CONI che potesse proseguire i suoi allenamenti.
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ranox non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 06 maggio 20, 22:58   #19 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da ranox Visualizza messaggio
neanche in pendii remoti. il DPCM parla anche di luoghi occasionali non a caso.

Aggiungo: oltre ad esser tesserato fai devi rientrare negli elenchi di sportivi di interesse nazionale che AECI ed EPS devono inviare al CONI.
Se non si è in quell' elenco non basta neanche la FAI.


La Pellegrini infatti si può allenare, in piscina rispondente alle misure di sanificazione ecc ecc, solo perchè la FIN (Federazione Italiana Nuoto) l' ha inserita tra gli sportivi di interesse nazionale richiedendo al CONI che potesse proseguire i suoi allenamenti.
Ma chi 'sta Pellegrini meglio della D'urso ?
Ehstìkatzi non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 07 maggio 20, 09:21   #20 (permalink)  Top
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L'avatar di Personal Jesus
 
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La Pellegrini più che altro penso sia riuscita ad ottenere una dispensa papale che le consente di allenarsi da sola con tutta la piscina per lei, perchè altrimenti la vedo dura con almeno altre otto persone in vasca.
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