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Vecchio 13 marzo 20, 10:18   #21 (permalink)  Top
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L'avatar di pikemax
 
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Angelo mi sembra che abbia semplicemente scambiato su due fusoliere la stessa ala il modello è già fatto da Nan e i timoni sono corretti, o se preferite accettabili.
Ma, c'è un MA....
L'Explorer nasce nel 2007 e poi è stato affinato momento per momento diventando forse il modello più diffuso e vincente in F3J ed F5J fino ad oggi restando competitivo per un tempo lunghissimo.
La Nan ha il pregio/difetto di modificare costantemente i suoi modelli, di fusoliere con diverse incidenze (decalage) e bracci di leva ce ne sono almeno 5 versioni.
Purtroppo non indica sulle fuso un numero di riferimento o versione, questo complica abbastanza le cose a chi non è "nel giro" e dopo un passaggio di mano o due diventano tutti uguali e indifferenziati.
Di versioni di timoni a croce ne ho viste 5 o 6 e di timoni a V 3 o 4.
Aggiungete che alcune fusoliere sono derivate dalla F3J e altre sono adatte a un altro profilo alare ma TUTTE le ali sono compatibili con le diverse fusoliere.
Alcune combinazioni andavano bene per la 3J, altre meno......
Adesso che spero di aver fatto chiarezza aggiungendo altre mille variabili foriere di dubbi suggerisco ad Angelo di verificare cosa sta provando e di affidarsi a un amico davvero competente per affinare la sua tecnica e il setup.
Ho letto che ha un Xplo 2, è quello da f3j con profilo spesso e profilo ottimizzato per il traino, immagino che non sia leggerissimo, quindi forse una comparazione con altri modelli diversi non si può fare.

Ultima modifica di pikemax : 13 marzo 20 alle ore 10:22
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Vecchio 13 marzo 20, 11:56   #22 (permalink)  Top
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Angelo mi sembra che abbia semplicemente scambiato su due fusoliere la stessa ala il modello è già fatto da Nan e i timoni sono corretti, o se preferite accettabili.
...
suggerisco ad Angelo di verificare cosa sta provando e di affidarsi a un amico davvero competente per affinare la sua tecnica e il setup.


Ciao pikemax, ciao a tutti.
Mi pare che ne è venuta fuori una discussione interessante.
Al campo c'è un numeroso gruppo di modellisti che volano con F5J, non mancano quindi gli esperti (ogni tanto c'è anche il campione italiano Bonafede).
Ho proposto la discussione per condividere pareri ed esperienza.
Ho comprato l'Explorer 2 da uno di loro proprio per fare esperienza su questi modelli.
Aveva già la coda a V (non l'ho modificata).
Anche quella è stata una nuova esperienza perchè non avevo mai avuto un modello con coda a V.
Volevo semplicemente capire se la manovra della virata a "comandi incrociati" era una prassi comune oppure se era un'abilità dei più esperti.
Sembra che tutti gli esperti che fanno gare adottino quella tecnica, almeno alle quote basse.
Io non ho ancora provato ad adottarla per vedere se ne ho dei vantaggi o se è una complicazione inutile.
Confermo, comunque che con le termiche alte (oltre i 100 m), quella manovra è inutile perchè il modello sale continuamente e, al contrario, ogni tanto bisogna riportarlo in basso per non perderlo di vista.
Diverso è il discorso per le deboli termiche basse, come giustamente faceva notare rovermer.
Un apprezzamento a claudio v per le formulazioni matematiche.
Ciao.
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Vecchio 13 marzo 20, 19:48   #23 (permalink)  Top
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L'avatar di favonio
 
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Ciao Claudio:
Hai ragione , (come al solito). Avevo confuso scrivendo a memoria un 20% che è in effetti il valore di moltiplicazione per la semplice proiezione a 35°. La formula proposta da Drela moltiplica per il coseno al quadrato. Un ricalcolo più preciso viene da un Excel che allego e porta in effetti un aumento del 49% Cavolo!
Non trovavo più l’articolo che tu hai ripescato e che studierò con più attenzione per capire perché tanta differenza.
Intanto posto una analisi che feci a suo tempo sull’Allegro di Drela.
C’è da dire che in effetti Lui adotta un K 0.26 che è la metà di quello riportato in letteratura per i veleggiatori F3B di buona memoria. Ma adotta anche un generoso verticale.
Enrico Gallazzi in effetti diceva che fatta un’analisi con il Crocco ci portavamo dietro un paracadute più che uno stabilizzatore.
Certo che se adottiamo un k 0,4 o 0,5 possiamo anche permetterci di prendere la proiezione o l’ombra che si voglia con un abbondante margine di stabilità.
Allego un file excell per calcolare il K per lo stabilizzatore piano o a V per chi volesse giocare. Si vede che adottando per ipotesi la proiezione a 35° (senza l’incremento Cos^) il K dell’Allegro scenderebbe da 2.6 a 2.1.
Se adottiamo un piano a V che è la semplice proiezione di quello orizzontale , sperando di rimanere nei limiti di un rapporto volumetrico accettabile, ecco che il punto neutro si sposta in avanti ed è saggio avanzare anche il baricentro .
Allego anche il file CAD ricavato dal progetto di Drela elaborandolo per determinare il K e la posizione del baricentro che risulterebbe al 33% della corda media.
Buoni domiciliari a tutti.
Files allegati
Tipo file: dwg allegro.dwg‎ (845,6 KB, 44 visite)
Tipo file: zip Calcolo K Allegro.zip‎ (24,8 KB, 25 visite)
__________________
Ciao, mauro.
Meno cose ci sono meno se ne rompono!


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Vecchio 14 marzo 20, 20:13   #24 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da favonio Visualizza messaggio
Ciao Claudio:
Hai ragione , (come al solito). Avevo confuso scrivendo a memoria un 20% che è in effetti il valore di moltiplicazione per la semplice proiezione a 35°. La formula proposta da Drela moltiplica per il coseno al quadrato. Un ricalcolo più preciso viene da un Excel che allego e porta in effetti un aumento del 49% Cavolo!
Non trovavo più l’articolo che tu hai ripescato e che studierò con più attenzione per capire perché tanta differenza.
Intanto posto una analisi che feci a suo tempo sull’Allegro di Drela.
C’è da dire che in effetti Lui adotta un K 0.26 che è la metà di quello riportato in letteratura per i veleggiatori F3B di buona memoria. Ma adotta anche un generoso verticale.
Enrico Gallazzi in effetti diceva che fatta un’analisi con il Crocco ci portavamo dietro un paracadute più che uno stabilizzatore.
Certo che se adottiamo un k 0,4 o 0,5 possiamo anche permetterci di prendere la proiezione o l’ombra che si voglia con un abbondante margine di stabilità. .....
Ciao Favonio,
Ragione.... diciamo che ho trovato l'articolo con google, l'ho letto e ho cercato di interpretarlo, anche con qualche svista data l'ora tarda

Avendolo riletto e poi guardando il tuo foglio di calcolo che lo rispecchia... sono tuttora un po' perplesso.
Ho fatto molti alianti da termica e ho sempre usato la "proiezione" sia per dimensionare, sia per calcolare il K senza particolari problemi.

Mi viene da ripensare al Lonk Pike del 2006 con piani a V
https://www.baronerosso.it/forum/aer...tml#post649888

Il modello era derivato da un Pike Superior coda a V comprato usato e provato così com'era... non riuscivo assolutamente a pilotarlo, specie in distanza dove non ci vedo molto.
Allora lo avevo misurato e, rilevando un K troppo basso per i miei gusti, avevo rifatto la fusoliera allungandola e ottenendo un modello molto più facile da far volare in termica (almeno per me che sono orbo e non ho pollici rapidi da videogioco).

Nel fare i conti avevo dimensionato sia il K originale sia quello finale a fuso allungata di 20 cm con la semplice proiezione del V.
L'originale in proiezione dava una risultante di circa 0,4, ma, ricalcolandola con il sistema Drela, verrebbe 0,316
Rifatto era 0,5, ma con il calcolo "Drela" verrebbe solo 0,395

Certo che se Drela usa quei valori, cioè maggiora del 21% la proiezione... e poi lo decurta nei calcoli del K di coda, allora certo che può volare anche un modello con un K di 0,26 calcolato in quel modo

Poi il comportamneto legato al K è anche legato al profilo e alla dimensione del modello: con profili a basso Cm0, anche una coda piccolina soffre poco.

Però, ritornando al sistema Drela, quel che mi lascia più perplesso è che più volte abbiamo montato la stessa ala su fuso o travi di coda diversi con timoni ora a V ora a croce sempre con il dimensionamento basato sulla proiezione e, per quel che mi risulta... il comportamento del V con pari proiezione era pressochè analogo al timone convenzionale

Questo, però, per lo più su modelli da termica e con un dimensionamento del timone non "minimale" con K (calcolati con la proiezione) di 0,45-0,5.

Si potrebbe fare un'ipotesi
Può darsi che il sistema Drela sia un must nel momento in cui si usino timoni con un K minimissimo per ridurre al max le dimensioni dei timoni come si tendeva spesso a fare a fine anni 90-inizio 2000 (infatti lo scritto del link Charles River Radio Controllers - Quick V-Tail Sizing è proprio del 2000).

Alla fine di tutti i conti risulta poi solo una cosa... che il K minimo poi è meno minimo usando un V col calcolo di Drela che ti costringe a farlo un po' più grande della proiezione

Se guardiamo i design attuali, mi pare che l'approccio dal 2000 ad oggi sia cambiato e i K usati in questi anni negli F5J-F5J sono ben maggiori di quelli del Pike Superior dei primi anni 2000, come già si era predetto dopo la verifica in volo del Long Pike. Questo è avvenuto anche grazie all'affinamento delle tecniche costruttive/materiali di questi ultimi anni che permettono di fare alianti da 4 metri stupendi al carico alare minimo FAI... quindi un timone appena più grande pesa pochissimo di più e non è un problema.

Non avendone per le mani non sono certo, ma, avendone ricavato le misure dai disegni pubblicati online, mi pare che anche i V degli ultimi F5J con relative fuso lunghe diano K "proiettati" nell'ordine di 0,5, circa come i timoni convenzionali dei medesimi modelli.

Quindi?
Magari qualcuno addentro alle vicende potrebbbe aggiungere qualcosa o formulare altre ipotesi

p.s. questo discorso non esula del tutto dal tema in quanto la pilotabilità in virata del modello dipende anche dalla sua stabilità sul beccheggio che facilita la conduzione.

Per tornare del tutto in topic, il mio parere è che un buon pilotaggio in termica deve prevedere un controllo costante sui 3 assi, e, in caso di modelli con il variabile potrebbe non essere disdicevole il quarto asse.

Sono totalmente concorde con quanto scrive Rover, cioè che la cosa più importante sia stare nella termica, non importa come: ogni modello con relativo settaggio avrà un suo modo di volare che dovremo sfruttare al meglio, magari aiutandoci con miscelazioni varie che riducano il lavoro dei pollici.
Però, se si vuole tenere la spirale in certe situazioni, l'uso appropriato del direzionale credo sia un must irrinunciabile.

Saluti a tutti

Ultima modifica di claudio v : 14 marzo 20 alle ore 20:18
claudio v non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 14 marzo 20, 20:51   #25 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da claudio v Visualizza messaggio
Ciao Favonio,
Ragione.... diciamo che ho trovato l'articolo con google, l'ho letto e ho cercato di interpretarlo, anche con qualche svista data l'ora tarda

Avendolo riletto e poi guardando il tuo foglio di calcolo che lo rispecchia... sono tuttora un po' perplesso.
Ho fatto molti alianti da termica e ho sempre usato la "proiezione" sia per dimensionare, sia per calcolare il K senza particolari problemi.

Mi viene da ripensare al Lonk Pike del 2006 con piani a V
https://www.baronerosso.it/forum/aer...tml#post649888

Il modello era derivato da un Pike Superior coda a V comprato usato e provato così com'era... non riuscivo assolutamente a pilotarlo, specie in distanza dove non ci vedo molto.
Allora lo avevo misurato e, rilevando un K troppo basso per i miei gusti, avevo rifatto la fusoliera allungandola e ottenendo un modello molto più facile da far volare in termica (almeno per me che sono orbo e non ho pollici rapidi da videogioco).

Nel fare i conti avevo dimensionato sia il K originale sia quello finale a fuso allungata di 20 cm con la semplice proiezione del V.
L'originale in proiezione dava una risultante di circa 0,4, ma, ricalcolandola con il sistema Drela, verrebbe 0,316
Rifatto era 0,5, ma con il calcolo "Drela" verrebbe solo 0,395

Certo che se Drela usa quei valori, cioè maggiora del 21% la proiezione... e poi lo decurta nei calcoli del K di coda, allora certo che può volare anche un modello con un K di 0,26 calcolato in quel modo

Poi il comportamneto legato al K è anche legato al profilo e alla dimensione del modello: con profili a basso Cm0, anche una coda piccolina soffre poco.

Però, ritornando al sistema Drela, quel che mi lascia più perplesso è che più volte abbiamo montato la stessa ala su fuso o travi di coda diversi con timoni ora a V ora a croce sempre con il dimensionamento basato sulla proiezione e, per quel che mi risulta... il comportamento del V con pari proiezione era pressochè analogo al timone convenzionale

Questo, però, per lo più su modelli da termica e con un dimensionamento del timone non "minimale" con K (calcolati con la proiezione) di 0,45-0,5.

Si potrebbe fare un'ipotesi
Può darsi che il sistema Drela sia un must nel momento in cui si usino timoni con un K minimissimo per ridurre al max le dimensioni dei timoni come si tendeva spesso a fare a fine anni 90-inizio 2000 (infatti lo scritto del link Charles River Radio Controllers - Quick V-Tail Sizing è proprio del 2000).

Alla fine di tutti i conti risulta poi solo una cosa... che il K minimo poi è meno minimo usando un V col calcolo di Drela che ti costringe a farlo un po' più grande della proiezione

Se guardiamo i design attuali, mi pare che l'approccio dal 2000 ad oggi sia cambiato e i K usati in questi anni negli F5J-F5J sono ben maggiori di quelli del Pike Superior dei primi anni 2000, come già si era predetto dopo la verifica in volo del Long Pike. Questo è avvenuto anche grazie all'affinamento delle tecniche costruttive/materiali di questi ultimi anni che permettono di fare alianti da 4 metri stupendi al carico alare minimo FAI... quindi un timone appena più grande pesa pochissimo di più e non è un problema.

Non avendone per le mani non sono certo, ma, avendone ricavato le misure dai disegni pubblicati online, mi pare che anche i V degli ultimi F5J con relative fuso lunghe diano K "proiettati" nell'ordine di 0,5, circa come i timoni convenzionali dei medesimi modelli.

Quindi?
Magari qualcuno addentro alle vicende potrebbbe aggiungere qualcosa o formulare altre ipotesi

p.s. questo discorso non esula del tutto dal tema in quanto la pilotabilità in virata del modello dipende anche dalla sua stabilità sul beccheggio che facilita la conduzione.

Per tornare del tutto in topic, il mio parere è che un buon pilotaggio in termica deve prevedere un controllo costante sui 3 assi, e, in caso di modelli con il variabile potrebbe non essere disdicevole il quarto asse.

Sono totalmente concorde con quanto scrive Rover, cioè che la cosa più importante sia stare nella termica, non importa come: ogni modello con relativo settaggio avrà un suo modo di volare che dovremo sfruttare al meglio, magari aiutandoci con miscelazioni varie che riducano il lavoro dei pollici.
Però, se si vuole tenere la spirale in certe situazioni, l'uso appropriato del direzionale credo sia un must irrinunciabile.

Saluti a tutti
Leggendo le tue considerazioni mi viene un dubbio. Quando noi facciamo la proiezione dell'ombra teniamo conto del piano di coda e non del direzionale. Se il modello con la coda tradizionale ha un direzionale molto generoso rispetto al cabra la proiezione dovrebbe tenere conto anche di quella superficie in piú. Oppure potrebbe bastare la regolazione della apertura della V tenendo conto del surplus del direzionale? Una V piú stretta per guadagnare il direzionale o piú larga per privilegiare il cabra.
Claudio
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Vecchio 15 marzo 20, 20:07   #26 (permalink)  Top
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Ciao Claudio
qui stiamo un po' esulando e provo a rientrare in topic rispondendoti dopo.

Il titolo parla di virata piatta… ma mi parrebbe più giusto chiamarla virata "efficiente" perché chiamarla piatta come da titolo della topic, a mio modo di vedere, è scorretto e fuorviante.

Il “piatto” in se non vuole dire tutto e nulla: non è certo inclinando “il giusto” le ali che l’efficienza peggiora: l’importante è non inclinarle troppo o troppo poco più del necessario e non lasciare che il modello “si infili” perdendo inutilmente quota mentre vira; questo sta tutto nel set up globale del modello, centraggio/comandi/mix vari ma, soprattutto, quando l’ottimizzabile è ottimizzato… nei pollici.

Poi, per un modello da termica, l'unica cosa importante è spendere poca energia (cioè quota) per virare nel modo più rapido ed efficace per centrare e stare nella termica: il modo in cui lo fa diventa abbastanza relativo e non credo esista una virata "migliore" in senso univoco, ma il pilotaggio e le regolazioni dovrebbero essere adattati al meglio al modello e alla situazione e viceversa.

Citazione:
Originalmente inviato da Clabe Visualizza messaggio
Leggendo le tue considerazioni mi viene un dubbio. Quando noi facciamo la proiezione dell'ombra teniamo conto del piano di coda e non del direzionale. Se il modello con la coda tradizionale ha un direzionale molto generoso rispetto al cabra la proiezione dovrebbe tenere conto anche di quella superficie in piú. Oppure potrebbe bastare la regolazione della apertura della V tenendo conto del surplus del direzionale? Una V piú stretta per guadagnare il direzionale o piú larga per privilegiare il cabra.
Claudio
Per il discorso del timone a V, in base alle mie/nostre esperienze maturate, si è sempre focalizzata l’attenzione sulle caratteristiche di volo per il mantenimento della stabilità longitudinale piuttosto che il dimensionamento del direzionale.
Se ben guardiamo, per la superficie laterale, il timone a V è proiettato, ma in realtà la proiezione efficace quando usiamo il comando è doppia, cioè entrambe le superfici di entrambi i timoni sviluppano una forza che impone l'imbardata/lo smorzamento.
In passato si usavano dei V a 90 gradi proprio per aumentare l'efficacia del direzionale, ma non ne ho mai sperimentati, ho fatto qualche prova a 120 gradi, ma non notando particolari differenze credo di aver usato sui miei modelli sempre dei V a circa 110 gradi come ormai generalmente si vede in giro.
Sarà moda? Non saprei, ma dato che condivido il principio per cui, se una cosa funziona, magari non la si cambia, non ho mai pensato di fare altri test.

La moda attuale vede direzionali sempre molto grandi, ma se si considera che nulla è gratis e che tutto quel che c'è fa resistenza e pesa, non sono così convinto che sia una soluzione risolutiva.

Se il modello si trova a volare fuori asse, più è grande il direzionale e più "frena", ma è anche vero che un direzionale più grande lo tiene maggiormente in linea, quindi raggiungerà calettamenti minori non “frenando” troppo.

Quindi forse le 2 cose si bilanciano per cui, più o meno, che sia grande o piccolo, nel volo rettilineo, credo che la differenza sia veramente poca.
Non sarei così sicuro che in virata sia lo stesso: quando il direzionale lavora deflesso e, quindi, se da una parte è molto efficace se è grande, dall'altra, più è grande e più tenderà anche a smorzare.
Ne consegue che in una eventuale virata volutamente “scomposta” cioè derapata o scivolata per esigenze contingenti, farà forse maggior danno.

Verrebbe quindi da pensare che un direzionale non troppo grande, ma con superfici a doppia curvatura potrebbe essere una soluzione per avere l’autorità di comando voluta, ma minimizzare lo “spreco” di cui sopra.

Sempre in base a esperienze già testate, ci sarebbero anche altre soluzioni per aumentarne l’efficacia.
Prima di tutto il diedro alare: un modello con poco diedro è decisamente più sordo al direzionale in quanto preferisce volare intraversato piuttosto che virare se si usa solo “il piede”.
Quindi la prima e più comune soluzione utilizzabile per avere efficacia di comando è di non esagerare a dimensionare il direzionale, ma dare un po’ più di diedro alle ali.

Un’altra soluzione che spesso non viene considerata è intervenire sulla porzione di fusoliera davanti all’ala.
Se consideriamo di avere più superficie nella parte anteriore della fusoliera con sezioni non troppo circolari (più superficie laterale che in pianta) si può con buona approssimazione supporre che aiuti il direzionale essendo una superficie davanti al baricentro che collabora a “portare il muso” dentro alla curva generando imbardata.

Per fare un test, Eugenio anni fa aveva reso molto più acrobatico un modelletto da pendio con fuso “a bastone” e quasi niente diedro semplicemente mettendo una pinnetta verticale da circa ½ dm2 sulla capottina: l’efficacia del direzionale in manovra era migliorata nettamente così come il volo a coltello e le figure dove le superfici laterali importanti della fusoliera collaborano in maniera evidente erano fattibili. Certo, è una cosa un po’ strana, ma se funziona quello, funziona anche la superficie della fusoliera.

Infine si potrebbe approfondire il discorso del pilotaggio 4 assi + mix vari. Dopo aver provato il DLG da 1,2 metri di Gwain con il suo “pilotino” installato, mi sono reso conto di un paio di cose: la prima è che un modello facile e conforme al mio modo di volare per me è indispensabile per ottenere qualche risultato in termica e la seconda….
che dopo 35 anni di pilotaggio alianti RC e non solo…ecco… c’è ancora un grande e ampio spazio di miglioramento nell’uso dei pollici
Ma questo è un altro discorso

Un saluto a tutti


p.s.
Scusate la un piccola nota OT da mod... facciamo attenzione a quotare integralmente solo post brevi, per quelli lunghi... meglio tagliare la parte non indispensabile, altrimenti diventa tutto poco leggibile.
chiuso OT
claudio v non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 16 marzo 20, 06:52   #27 (permalink)  Top
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Ciao Claudio
qui stiamo un po' esulando e provo a rientrare in topic rispondendoti dopo.

Il titolo parla di virata piatta… ma mi parrebbe più giusto chiamarla virata "efficiente" perché chiamarla piatta come da titolo della topic, a mio modo di vedere, è scorretto e fuorviante.
Grazie di aver riportato la tua esperienza! Parlare di direzionale su un post che tratta della virata non é tanto off topic.
Quando avevo il Fox della Sab per girare le termiche strette usavo il direzionale a rovescio come nel volo a coltello altrimenti non le sfruttavo. Questo per sottolineare quello che dici tu, cioé che non c'é una ricetta valida per tutti ma la continua ricerca del compromesso migliore.
Claudio
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Clabe non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 17 marzo 20, 17:15   #28 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da claudio v Visualizza messaggio

Un’altra soluzione che spesso non viene considerata è intervenire sulla porzione di fusoliera davanti all’ala.
Se consideriamo di avere più superficie nella parte anteriore della fusoliera con sezioni non troppo circolari (più superficie laterale che in pianta) si può con buona approssimazione supporre che aiuti il direzionale essendo una superficie davanti al baricentro che collabora a “portare il muso” dentro alla curva generando imbardata.

Per fare un test, Eugenio anni fa aveva reso molto più acrobatico un modelletto da pendio con fuso “a bastone” e quasi niente diedro semplicemente mettendo una pinnetta verticale da circa ½ dm2 sulla capottina: l’efficacia del direzionale in manovra era migliorata nettamente così come il volo a coltello e le figure dove le superfici laterali importanti della fusoliera collaborano in maniera evidente erano fattibili. Certo, è una cosa un po’ strana, ma se funziona quello, funziona anche la superficie della fusoliera.

Entro nel discorso citando quanto riscontrato nei giorni scorsi durante il collaudo del mio "Balsa.zip 2020" con la nuova fusoliera a bulbo anteriore, il modello volava bene anche prima ma mi sento di affermare che il comportamento in virata risulta ulteriormente migliorato e ritengo che ciò sia proprio dovuto alla maggior superficie laterale del nuovo muso, rispetto alla vecchia versione a manico di scopa (solo tubo).
Ricordo pure ai tempi della vecchia RCV un modello di Paolo Perini che non voleva saperne di virare, dopo aver provato la soluzione alla Pagliano (pinzetta anteriore posticcia) ed averne verificato l'efficacia, semplicemente riducendo la superficie della parte mobile del direzionale paradossalmente diventò più manovrabile!
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pave 52
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Vecchio 20 marzo 20, 10:25   #29 (permalink)  Top
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Angelo mi sembra che abbia semplicemente scambiato su due fusoliere la stessa ala il modello è già fatto da Nan e i timoni sono corretti, o se preferite accettabili.
...
suggerisco ad Angelo di verificare cosa sta provando e di affidarsi a un amico davvero competente per affinare la sua tecnica e il setup.


Ciao pikemax, ciao a tutti.
Mi pare che ne è venuta fuori una discussione interessante.
Al campo c'è un numeroso gruppo di modellisti che volano con F5J, non mancano quindi gli esperti (ogni tanto c'è anche il campione italiano Bonafede).
Ho proposto la discussione per condividere pareri ed esperienza.
Ho comprato l'Explorer 2 da uno di loro proprio per fare esperienza su questi modelli.
Aveva già la coda a V (non l'ho modificata).
Anche quella è stata una nuova esperienza perchè non avevo mai avuto un modello con coda a V.
Volevo semplicemente capire se la manovra della virata a "comandi incrociati" era una prassi comune oppure se era un'abilità dei più esperti.
Sembra che tutti gli esperti che fanno gare adottino quella tecnica, almeno alle quote basse.
Io non ho ancora provato ad adottarla per vedere se ne ho dei vantaggi o se è una complicazione inutile.
Confermo, comunque che con le termiche alte (oltre i 100 m), quella manovra è inutile perchè il modello sale continuamente e, al contrario, ogni tanto bisogna riportarlo in basso per non perderlo di vista.
Diverso è il discorso per le deboli termiche basse, come giustamente faceva notare rovermer.
Un apprezzamento a claudio v per le formulazioni matematiche.
Ciao.
Ciao Angelo, ti ringrazio per gli apprezzamenti che mi rivolgi ma non sono il campione Italiano di f5J, bensi di f3J. Per la cronaca il campione Italiano di f5j è il mio capo squadra Pike Max che conosci qui sul Barone. Quando i tempi bui finiranno ci sarà occasione di invitarlo a Fenegrò per fare un allenamento assieme. Ciao a tutti.
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Roberto B.
robertoeb non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 20 marzo 20, 12:29   #30 (permalink)  Top
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L'avatar di Edima
 
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Riporto due frasi scritte da Claudio che mi fanno molto piacere in quanto credo di averlo suggerito più volte parlando di alianti da termica.
"Verrebbe quindi da pensare che un direzionale non troppo grande, ma con superfici a doppia curvatura potrebbe essere una soluzione per avere l’autorità di comando voluta, ma minimizzare lo “spreco” di cui sopra.

Sempre in base a esperienze già testate, ci sarebbero anche altre soluzioni per aumentarne l’efficacia.
Prima di tutto il diedro alare: un modello con poco diedro è decisamente più sordo al direzionale in quanto preferisce volare intraversato piuttosto che virare se si usa solo “il piede”.
Quindi la prima e più comune soluzione utilizzabile per avere efficacia di comando è di non esagerare a dimensionare il direzionale, ma dare un po’ più di diedro alle ali."

Posseggo un Xplorer3 da 3,8 metri con timoni a croce e carico alare 20, vista la fama del modello ho fin timore a dirlo, ma il pilotaggio in termica dell' Xplorer è complesso e poco istintivo. Trovo che il direzionale sia enorme (con quella orrenda fessura poi!), il diedro è poco e costringe il pilota a continui interventi con gli alettoni. Più cose si muovono e più freni ci sono! La virata in termica, non piatta, ma efficiente la si ottiene solo lavorando molto con gli alettoni, manca diedro tutto qua. Con più diedro si potrebbe rimpicciolire di il molto timone di direzione e soprattutto la sua parte mobile per avere risposte più pronte. Paolo ti confermo che funziona proprio così e rimanendo in limiti ragionevoli, non è una questione di baricentro. Non sono d'accordo invece sulla superficie davanti all'ala, sono del parere che bisogna togliere tutto quello che non serve, per la direzione l'organo deputato è il timone di direzione e il diedro alare, bisogna lavorare su quelli, tutto quello che c'è in più innegabilmente frena.
P. S.il mio Xplorer in volo fa rumore, fischia, lo fa in tutte le configurazioni e con svariate posizioni di baricentro. NESSUN mio modello di dimensioni e carico simili fischia, rumore vuol dire resistenza.
Edi
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