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Vecchio 26 settembre 09, 19:35   #1 (permalink)  Top
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L'avatar di ALDO.T
 
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Progetto BOREA: volerà l’aliante che non ha mai volato?

Raccolgo la richiesta di alcuni di non parlare solo di schiumini e rilancio con un “building log” (diario di costruzione) dedicato all’ultimo aliante (biposto) del grandissimo Teichfuss.
E’ una storia (lunga, ma cercherò di farla breve) che inizia dall’uomo che, nel secolo scorso, ha costruito la maggior parte degli alianti in Italia fra le due guerre . Sicuramente i suoi erano fra i più efficienti: ricordo fra gli altri lo Sparviero e il Turbine.
Alcuni di questi sono stati rivisitati da Cornia, grande costruttore e compaesano del benemerito Teichfuss.
Svizzero di origine, venne in Italia negli anni venti per gareggiare nei velodromi, fra i quali quello di Bologna, allora costruito nei “Prati di Caparra”, dove ebbero luogo anche per le prime manifestazioni aree tenute in città. Teichfuss contro Binda in mitiche sfide che correva per vivere. Era anche un perito elettrotecnico molto in gamba e finito l’impeto agonistico, si dedicò a portare la “luce” nei paesi delle colline fra Bologna e Modena, che raggiungeva da Bologna sempre e solo in bicicletta, tanto per tenersi in forma! A Pavullo si fermava spesso in una locanda per il pranzo, e fermati oggi, fermati domani, conobbe e sposò la figlia del gestore, con la conclusione di stabilirsi nell’ameno paese dei nostri Appennini.
Questa casuale serie di fatti portò a Pavullo, dove (per la lungimiranza di un suo concittadino) stava nascendo l’aeroporto che avrebbe dato i natali al volo a vela italiano, un uomo con le mani d’oro per la lavorazione del legno, con una curiosità tecnico-scientifica per tutto quello che volava (il primo tentativo di aliante lo costruì a Bologna sotto il velodromo), che lo portava a visitare la Wassercuppe alla ricerca delle novità del suo tempo.
Teichfuss si ispirava ai progetti di Jacobs ed altri ingegneri tedeschi, poi però realizzava delle opere che erano migliori dei modelli cui s’era ispirato. Un campione tedesco volando sul Rehier e sullo Sparviero decise che il secondo (ispirato al primo) volava meglio!
Certo il discorso sarebbe lungo se dovessimo esaminare tutti i progetti del buon Teichfuss. Ci soffermeremo solo sull’ultimo suo progetto: un aliante biposto ad alta efficienza, con il quale intendeva rivoluzionare l’idea che gli alianti da scuola fossero sempre dei “polentoni”. Si era così lanciato nella realizzazione di aliante di 21 metri, con ala a gabbiano (allora lo “stato dell’arte”), con piloti affiancati, secondo i dettami della filosofia progettuale allora maggiormente in voga. Credo sia stato fra i primi progetti a presentare un profilo variabile con flap/alettoni. Finito di costruire nell’autunno del 1942, Teichfuss ne era entusiasta: attendeva il collaudo previsto (a causa della guerra in corso) per il successivo settembre del 1943, con il suo pupillo e pilota collaudatore: quel Mantelli che tanto aveva gia dato e avrebbe continuato a dare al volo a vela italiano.
Pochi giorni prima del collaudo la Storia tagliò la strada a Teichfuss: l’8 settembre cambiò la storia e i tedeschi in ritirata decisero di minare l’aeroporto Paolucci di Pavullo e il mitico Borea scomparve per la storia per entrare nella leggenda!
Il dopoguerra per varie vicissitudini fu molto amaro per Teichfuss, che trovò solo tardivamente un riconoscimento nel vitalizio che gli fu attribuito per la sua grande attività progettuale e costruttiva. Pur nelle ristrettezze economiche, però, Teichfuss continuava a manifestare sperticati elogi per il suo ultimo aereo che non aveva mai volato. Nel dopoguerra, fino agli anni ’60, pregava prima Mantelli, poi Morelli (che stavano progettando entrambi un aliante biposto) che tenessero in considerazione quel progetto. A Mantelli diceva che si sarebbe trovato “un asso nelle mani” se avesse ripreso il Borea. Purtroppo però per sua stessa ammissione, non possedeva più i progetti cotruttivi del Borea, persi nei travagli del dopoguerra. Si raccomandava quindi che Mantelli li cercasso a Guidonia (dove erano stati fatti le prove nella galleria del vento) oppure a Bologna presso la Facoltà di Ingeneria, che aveva curato il collaudo statico dell’aereo. (Queste informazioni sono state ricavate grazie alla libro “ Ali Misteriose” di Rinaldi, purtroppo scomparso in un incidente aereo, che aveva avuto l’intuizione da “storico” di riprodurre le lettere autografe che il buon Teichfuss scriveva in merito ai suoi progetti). I due progettisti però seguirono altre strade e a Teichfuss rimase sempre il desiderio mai avverato di rivedere il suo tanto amato BOREA volare sopra i tetti e le colline di Pavullo !

Vi ho fatto un po’ di storia perché sono convinto che chi si occupa a fondo di riproduzioni, sia anche un po’ un amante delle cose antiche e delle loro storie. Anche perché è proprio inseguendo la “storia” che questo progetto avrà improvvisa e inattesa soluzione!
Per questa prima puntata vi lascio la foto (una delle sole 3 disponibili) del Borea, ripreso nel 1942-43 davanti all’ hangar di Pavullo in tutta la sua bellissima forma slanciata, che ne faceva per l’epoca un progetto davvero innovativo.
A presto per le altre puntate, ciao a tutti, Aldo

(non riesco a incollare la foto, che copio da un file Word: se qualcuno mi dà una mano! Grazie)
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Vecchio 26 settembre 09, 19:45   #2 (permalink)  Top
Sospeso
 
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non ho parole...
dal cuore, mi viene per ora solo
grazie.


Roberto.
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Vecchio 26 settembre 09, 19:48   #3 (permalink)  Top
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L'avatar di rage973
 
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grazie per aver condiviso con noi questi momenti di storia



spero di non aver sbagliato
__________________
Andrea

Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza.
rage973 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 26 settembre 09, 19:53   #4 (permalink)  Top
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L'avatar di ALDO.T
 
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Bravissimo Andrea!! Era proprio la foto che tentavo di inserire: puoi dirmi come si fa? Grazie, ciao, aldo
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Vecchio 26 settembre 09, 20:01   #5 (permalink)  Top
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L'avatar di rage973
 
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Bravissimo Andrea!! Era proprio la foto che tentavo di inserire: puoi dirmi come si fa? Grazie, ciao, aldo
ciao Aldo, ti ho scritto in mp

questo e' il trittico del Borea e un messaggio subliminale per Giulio

__________________
Andrea

Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza.
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Vecchio 26 settembre 09, 20:16   #6 (permalink)  Top
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L'avatar di danielep
 
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L'avevo adocchiato anch'io da fare dopo il Bergfalke

Daniele
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Daniele Polo
il mio sito http://danielepolo.jimdo.com e dove volo www.rossanomodel.com
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Vecchio 26 settembre 09, 20:27   #7 (permalink)  Top
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L'avatar di enryaltoe
 
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Raccolgo la richiesta di alcuni di non parlare solo di schiumini e rilancio con un “building log” (diario di costruzione) dedicato all’ultimo aliante (biposto) del grandissimo Teichfuss.
E’ una storia (lunga, ma cercherò di farla breve) che inizia dall’uomo che, nel secolo scorso, ha costruito la maggior parte degli alianti in Italia fra le due guerre . Sicuramente i suoi erano fra i più efficienti: ricordo fra gli altri lo Sparviero e il Turbine.
Alcuni di questi sono stati rivisitati da Cornia, grande costruttore e compaesano del benemerito Teichfuss.
Svizzero di origine, venne in Italia negli anni venti per gareggiare nei velodromi, fra i quali quello di Bologna, allora costruito nei “Prati di Caparra”, dove ebbero luogo anche per le prime manifestazioni aree tenute in città. Teichfuss contro Binda in mitiche sfide che correva per vivere. Era anche un perito elettrotecnico molto in gamba e finito l’impeto agonistico, si dedicò a portare la “luce” nei paesi delle colline fra Bologna e Modena, che raggiungeva da Bologna sempre e solo in bicicletta, tanto per tenersi in forma! A Pavullo si fermava spesso in una locanda per il pranzo, e fermati oggi, fermati domani, conobbe e sposò la figlia del gestore, con la conclusione di stabilirsi nell’ameno paese dei nostri Appennini.
Questa casuale serie di fatti portò a Pavullo, dove (per la lungimiranza di un suo concittadino) stava nascendo l’aeroporto che avrebbe dato i natali al volo a vela italiano, un uomo con le mani d’oro per la lavorazione del legno, con una curiosità tecnico-scientifica per tutto quello che volava (il primo tentativo di aliante lo costruì a Bologna sotto il velodromo), che lo portava a visitare la Wassercuppe alla ricerca delle novità del suo tempo.
Teichfuss si ispirava ai progetti di Jacobs ed altri ingegneri tedeschi, poi però realizzava delle opere che erano migliori dei modelli cui s’era ispirato. Un campione tedesco volando sul Rehier e sullo Sparviero decise che il secondo (ispirato al primo) volava meglio!
Certo il discorso sarebbe lungo se dovessimo esaminare tutti i progetti del buon Teichfuss. Ci soffermeremo solo sull’ultimo suo progetto: un aliante biposto ad alta efficienza, con il quale intendeva rivoluzionare l’idea che gli alianti da scuola fossero sempre dei “polentoni”. Si era così lanciato nella realizzazione di aliante di 21 metri, con ala a gabbiano (allora lo “stato dell’arte”), con piloti affiancati, secondo i dettami della filosofia progettuale allora maggiormente in voga. Credo sia stato fra i primi progetti a presentare un profilo variabile con flap/alettoni. Finito di costruire nell’autunno del 1942, Teichfuss ne era entusiasta: attendeva il collaudo previsto (a causa della guerra in corso) per il successivo settembre del 1943, con il suo pupillo e pilota collaudatore: quel Mantelli che tanto aveva gia dato e avrebbe continuato a dare al volo a vela italiano.
Pochi giorni prima del collaudo la Storia tagliò la strada a Teichfuss: l’8 settembre cambiò la storia e i tedeschi in ritirata decisero di minare l’aeroporto Paolucci di Pavullo e il mitico Borea scomparve per la storia per entrare nella leggenda!
Il dopoguerra per varie vicissitudini fu molto amaro per Teichfuss, che trovò solo tardivamente un riconoscimento nel vitalizio che gli fu attribuito per la sua grande attività progettuale e costruttiva. Pur nelle ristrettezze economiche, però, Teichfuss continuava a manifestare sperticati elogi per il suo ultimo aereo che non aveva mai volato. Nel dopoguerra, fino agli anni ’60, pregava prima Mantelli, poi Morelli (che stavano progettando entrambi un aliante biposto) che tenessero in considerazione quel progetto. A Mantelli diceva che si sarebbe trovato “un asso nelle mani” se avesse ripreso il Borea. Purtroppo però per sua stessa ammissione, non possedeva più i progetti cotruttivi del Borea, persi nei travagli del dopoguerra. Si raccomandava quindi che Mantelli li cercasso a Guidonia (dove erano stati fatti le prove nella galleria del vento) oppure a Bologna presso la Facoltà di Ingeneria, che aveva curato il collaudo statico dell’aereo. (Queste informazioni sono state ricavate grazie alla libro “ Ali Misteriose” di Rinaldi, purtroppo scomparso in un incidente aereo, che aveva avuto l’intuizione da “storico” di riprodurre le lettere autografe che il buon Teichfuss scriveva in merito ai suoi progetti). I due progettisti però seguirono altre strade e a Teichfuss rimase sempre il desiderio mai avverato di rivedere il suo tanto amato BOREA volare sopra i tetti e le colline di Pavullo !

Vi ho fatto un po’ di storia perché sono convinto che chi si occupa a fondo di riproduzioni, sia anche un po’ un amante delle cose antiche e delle loro storie. Anche perché è proprio inseguendo la “storia” che questo progetto avrà improvvisa e inattesa soluzione!
Per questa prima puntata vi lascio la foto (una delle sole 3 disponibili) del Borea, ripreso nel 1942-43 davanti all’ hangar di Pavullo in tutta la sua bellissima forma slanciata, che ne faceva per l’epoca un progetto davvero innovativo.
A presto per le altre puntate, ciao a tutti, Aldo

(non riesco a incollare la foto, che copio da un file Word: se qualcuno mi dà una mano! Grazie)
Ciao Aldo,
ottima inziativa.
Forse sbaglio ma Il compianto Mantovani non ne aveva costruito uno e il progetto era stato rifatto al CAD da Mauro Capodaglio?

Enry
enryaltoe non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 26 settembre 09, 21:26   #8 (permalink)  Top
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L'avatar di giobalde
 
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Progetto BOREA: volerà l’aliante che non ha mai volato?

Si Mantovani lo aveva magnificamente costruito e se non erro collaudato o presentato sul campo di Correggio. Dovrei avere delle foto, se le trovo le invio. Ciao giobalde
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Vecchio 26 settembre 09, 23:57   #9 (permalink)  Top
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L'avatar di Cornia
 
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Ciao Aldo,
ottima inziativa.
Forse sbaglio ma Il compianto Mantovani non ne aveva costruito uno e il progetto era stato rifatto al CAD da Mauro Capodaglio?

Enry
Ciao Enry, hai ragione, Mantovani lo realizzo di ben 6 mt. se non vado errato, poi Capodaglio realizzò il progetto di nuovo al CAD....

Per mè è certo un ONORE esere nato e vivere nel Paese ( ora non più paese...16 mila abitanti..) dove il grande Teichfuss visse e realizzò delle vere opere d'arti, pensate, ho visitato la sua casa toccando con mano disegni originali su carta lucida, Aldo ha reso benissimo l'idea di quale mole di lavoro egli fece, vi sono poi un innemerevole numero di episodi che fanno del personaggio un vero e proprio genio della progettazione senonchè della genialità di svariate soluzioni, pensate; passando davanti a quella che fu la sua abitazione, si può notare tutt'ora che, all'altezza del sotto tetto, egli fece aprire un grande varco ( finestrone) per calare le ali fatte nel cortile di casa, infatti oltre che lavorare nelle officine dell'aeroporto, come costruttore di alianti, egli lavorava privatamente anche nella sua MANSARDA!! Calando da questo "finestrone" le ali montate!!
La mia sfrenata passione di riproduzioni Vintage, la devo molto a questo personaggio essendomi appasionato alla sua vita e alle sue magnifiche "creature" potendo oggi in qualche modo "sentirlo" ancora qua a Pavullo e alzando gli occhi al cielo penso a quando proprio qui veleggiavano il Turbine lo Sparviero L'Orione il Grifo ecc....
Non sò che darei per poter tornare indietro nel tempo anche solo per stringergli la mano......quello che mi fà più male è che egli è spirato quasi nella miseria più totale!! proprio nel mio anno di nascita il 1966 .
Pensate, moltissimi pavullesi non sanno neppure chi fosse costui!!! Beh...per me è INACCETTABILE!! Finalmente però dopo anni ed anni il club aeroportuale ha dedicato la strada che porta in aeroporto proprio a lui...ed organizza ogni due anni un raduno di alianti Vintage in collaborazione con l'amico Pedrielli, in memoria sua....
Ho provato di nuovo ad entrare nella sua stanza /ufficio di progettazione, ma il nipote Sig. Manfredini (unico erede) si è dimonstrato al quanto restio, abbiamo poi provato a chiedergli se era possibile oranizzare una mostra PERMANENTE al Palazzo Ducale di tutti i sui progetti/ schizzi ancora custoditi
nella sua casa, ma abbiamo trovato il muro più totale...peccato sarebbe stata una bellissima iniziativa, per tutti gli amanti della storia del volo a vela, poter toccare con mano quella che sarebbe stata la svolta del volo a vela ITALIANO MA NON SOLO!!!

Un rignraziamento va ad Aldo per avere rispolverato questo fantastico personaggio, soprattutto avrei piacere che leggessero questi post. gli aliantisti se così si può dire "moderni" e capissero veramente quali sono le vere origini del volo a vela.

P.S per il Borea ci sono serie possibilità che entro fine anno inizio il progetto riproducendolo di 5 mt.

Giulio Cornia.
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Vecchio 27 settembre 09, 01:10   #10 (permalink)  Top
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Ringrazio Andrea per la foto + trittico e Giulio Cornia per le ulteriori informazioni (di prima mano) sulla situazione della memoria di Teichfuss.
In effetti anch'io avevo trovato quale unico riferimento il modello di Mantovani (pubblicato su Modellismo), anche se mi pare che fosse sui 5 m di a.a. Il modello volò anche (credo) ad uno dei primi meeting di alienti Vintage organizzati da Pedrielli a Pavullo.
Capodaglio riprese i disegni di mantovani e sono quelli che sono pubblicati su Modellismo.
Purtroppo non sono riuscito a trovare Capodaglio, nonostante che per le ricerche mi sia appoggiato anche a suoi conoscenti. Alla fine, dopo non poche difficoltà sono riuscito a contattare il figlio del compianto Mantovani, che era anche disposto a farmi avere il disegno, ma solo dopo aver contattato Capodaglio per il necessario nulla osta. Credo che anche lui abbia avuto le mie difficoltà a reperire Capodaglio. Comunque non l'ho più risentito... anche perchè altre strade smi si sono aperte.
In fonso il disegno di Mantovani era una rielaborazione semiriproduzionistica (con aumento voluto della superficie del piano di coda) ricavato dal trittico già mostrato da Andrea (ripresodalla collezione immagini di Pedrielli)
Anche Pedrielli mi aveva fatto avere quello che aveva: poco e nulla di originale.
Del VERO Borea non rimaneva nulla!!

rimaneva però la lettera scritta da Teichfuss e pubblicata da Rinaldi: in essa si diceva che alla Facoltà di Ingegneria si sarebbe potuto trovare qualcosa. Di più, faceva riferimento a qualcuno in particolare: l'Ingegner Salvatore Scalas, colui che aveva redatto il certificato di prova statica dell'aereo.
Bingo: la figlia di Scalas era mia conoscente da almeno 20 anni!! I casi della vita!
Ho iniziato con lei una ricerca nella casa (in ristrutturazione) del padre, cercando anche in soffitta: nulla, o meglio tante cose, ma non quello che cercavo.
Poi m'è venuto un'idea, un pò folle a dire il vero: e se tutto fosse veramente ancora ad ingegneria, come scriveva circa 40 anni fa il buon Teichfuss?
Il Professor Scalas non era più in vita, ma il suo allievo ne aveva rilevato la cattedra. Dopo una telefonata per spiegare le ragioni per un incontro, vengo ricevuto con molta cortesia in quello che era lo studio del Prof. Scalas. "ho una riunione di Diparitmento, intanto si accomodi" Entro così nello studio. " in questo armadietto sono conservati alcuni vecchi progetti... arrivo subito"
Rimasto solo sbircio fra quelle vecchie scartoffie. Non vi sto a raccontare cosa ci ho trovato, perchè sarebbe troppo lungo, ma potete solo immaginare la mia faccia quando trovo un rilegatore alto 12 cm con un solo titolo: "aliante Borea"!!
Dentro le "blue prints" dell'intero progetto e tutti i calcoli strutturali statici e la descrizione analitica dell'aereo.
Da qui parte il progetto che come vedrete dal "Diario di Costruzione" si trova già in avanzata fase di realizzazione. La scala scelta è stata quella del 2,5: quindi un apertura di 8,40 m. Le persone coinvolte sono Paolo Severin per il passaggio dal disegno originale alla riproduzione modellistica al CAD-CAM e Vittorio Negri per la realizzazione ebanistica.
Un colpo di fortuna certamente, ma anche tanta tenacia che dopo 2 anni di ricerca ha portato alla scoperta di un vero tesoro, almeno per noi modellisti.
Oltre alla costruzione del modello, ho intenzione di fare un sito inetrnet dedicato all'aliante, dove coinvolgere anche la Facolta di Ingeneria Aeronautica e Spaziale di Bologna, alla quale si deve la cortesia di aver potuto disporre del materiale originale per la riproduzione.
(fine II parte)
Aldo
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