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Vecchio 16 ottobre 14, 20:33   #1 (permalink)  Top
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L'avatar di bruno
 
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Aiutino per corda alare, allungamento e varie

Premetto che sulla teoria dei profili sono ignorante, quindi mi scuso con i teorici, ma ho bisogno di chiarirmi alcuni dubbi.

Ala per aliante aa 3 mt. da pianura, peso in odv 1,5 kg, buon termicatore di base ma deve andare anche con il vento. Profilo pensavo ad un F3B tipo NH 785.

So bene che posso basarmi sul solito Drela e profili AG, ma i dubbi mi rimarebbero in ogni caso.

Dubbi:

1) L'efficienza del profilo varia in base alla corda oppure no? Esempio; una corda da 20 cm ed una da 25 hanno la stessa efficienza teorica?
2) Più corda meno carico alare, ma alla fine vale la pena?
3) La rastremazione, c'è qualche formula per calcolarla?
4) E' sempre consigliabile svergolare l'ala all'estremità.
5) Diedro alare ? Varia anche questo in base al profilo scelto, oppure esiste una regola?

Grazie
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Vecchio 16 ottobre 14, 22:04   #2 (permalink)  Top
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L'avatar di x oni
 
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Originalmente inviato da bruno Visualizza messaggio
Premetto che sulla teoria dei profili sono ignorante, quindi mi scuso con i teorici, ma ho bisogno di chiarirmi alcuni dubbi.

una puntualizzazione, forse intendevi HN e non NH

Ala per aliante aa 3 mt. da pianura, peso in odv 1,5 kg, buon termicatore di base ma deve andare anche con il vento. Profilo pensavo ad un F3B tipo NH 785.

So bene che posso basarmi sul solito Drela e profili AG, ma i dubbi mi rimarebbero in ogni caso.

premetto che gli alianti leggeri da pianura non sono proprio il mio campo, per me in un aliante da 3 mt, 1,5 kg è il peso della sola baionetta
Dubbi:

1) L'efficienza del profilo varia in base alla corda oppure no? Esempio; una corda da 20 cm ed una da 25 hanno la stessa efficienza teorica?
bisogna ragionare in termini di Nr. Reinolds per valutare l'efficienza, cosi ad occhio, più corda=più efficienza appunto perché aumentano i nr. R.

2) Più corda meno carico alare, ma alla fine vale la pena?
boh.. dipende dal profilo, se rimane uguale il profilo penso di si, purche abbia poco resistenza e non venga inficiata la resistenza strutturale
3) La rastremazione, c'è qualche formula per calcolarla?
- astenuto -
4) E' sempre consigliabile svergolare l'ala all'estremità.
secondo me no, ma ci sono varie scuole di pensiero
5) Diedro alare ? Varia anche questo in base al profilo scelto, oppure esiste una regola?
premettendo che ci sono gli alettoni, un minimo di dietro aiuta la stabilità e gratifica l'occhio, ma non è indispensabile

Grazie
attendo smentite
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Vecchio 17 ottobre 14, 01:04   #3 (permalink)  Top
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L'avatar di bruno
 
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Si HN. (errore di tasti)

Vediamo se arrivano altre suggerimenti in merito.
bruno non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 17 ottobre 14, 10:16   #4 (permalink)  Top
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L'avatar di antogeno24
 
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Originalmente inviato da bruno Visualizza messaggio
1) L'efficienza del profilo varia in base alla corda oppure no? Esempio; una corda da 20 cm ed una da 25 hanno la stessa efficienza teorica?
2) Più corda meno carico alare, ma alla fine vale la pena?
3) La rastremazione, c'è qualche formula per calcolarla?
4) E' sempre consigliabile svergolare l'ala all'estremità.
5) Diedro alare ? Varia anche questo in base al profilo scelto, oppure esiste una regola?
Indipendentemente dal profilo scelto, a parità di superficie alare un'ala è più performante quanto più è importante l'allungamento (Apertura Alare / Corda media), ma se l'allungamento è eccessivo la corda alare media diventa troppo piccola per far lavorare bene il profilo e le performance generali decadono. Come al solito è solo questione di trovare il giusto compromesso.

Più il modello sarà caricato più volerà veloce (in genere raddoppiando il carico alare la velocità aumenta di 1,5 volte).

La rastremazione ha un effetto stabilizzante sull'asse di rollio e se è a freccia aumenta la stabilità lungo l’asse verticale. L'assottigliamento migliore (cioè il rapporto tra la corda all'estremità e la corda alla radice di ogni rastremazione dell'ala) sembra che si ottenga per valori intorno allo 0,7.

Lo svergolamento serve a modificare l’andamento della portanza lungo l’apertura alare. Così facendo modifichiamo anche la resistenza. Normalmente si usa lo svergolamento per ottenere alle estremità alari un valore di resistenza basso. In questo modo le superfici di controllo hanno una migliore efficienza. Capisci bene che più l'ala è lunga, più è importante che ci sia un certo svergolamento, sia esso aerodinamico (variazione del profilo), che geometrico (variazione dell'angolo di attacco).

Il diedro alare ha l’effetto di facilitare la ripresa dell'assetto in volo piano dopo una variazione sull'asse di rollio. Ha inoltre l'effetto di ridurre la tendenza dei modelli ad affondare o stallare durante una virata. Da queste considerazioni si capisce che i modelli acrobatici ne fanno volentieri a meno di tutti questi benefici che tra l'altro, nel volo rovescio, diventano negativi.

Spero di aver contribuito efficacemente all'aiuto che hai chiesto. Ciao!
antogeno24 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 17 ottobre 14, 12:20   #5 (permalink)  Top
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L'avatar di bruno
 
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Originalmente inviato da antogeno24 Visualizza messaggio
Indipendentemente dal profilo scelto, a parità di superficie alare un'ala è più performante quanto più è importante l'allungamento (Apertura Alare / Corda media), ma se l'allungamento è eccessivo la corda alare media diventa troppo piccola per far lavorare bene il profilo e le performance generali decadono. Come al solito è solo questione di trovare il giusto compromesso.
Questo è il problema: il giusto compromesso. Da quanto so un aliante dovrebbe avere un allungamento che va da 15 al 20, per cui con corda media su un 3 mt da 20 cm a 15 cm.

Più il modello sarà caricato più volerà veloce (in genere raddoppiando il carico alare la velocità aumenta di 1,5 volte).OK

La rastremazione ha un effetto stabilizzante sull'asse di rollio e se è a freccia aumenta la stabilità lungo l’asse verticale. L'assottigliamento migliore (cioè il rapporto tra la corda all'estremità e la corda alla radice di ogni rastremazione dell'ala) sembra che si ottenga per valori intorno allo 0,7.
Buona info. Quindi con un allungamento 15 potrei partire da una corda da 23,5 e finale da 16,5

Lo svergolamento serve a modificare l’andamento della portanza lungo l’apertura alare. Così facendo modifichiamo anche la resistenza. Normalmente si usa lo svergolamento per ottenere alle estremità alari un valore di resistenza basso. In questo modo le superfici di controllo hanno una migliore efficienza. Capisci bene che più l'ala è lunga, più è importante che ci sia un certo svergolamento, sia esso aerodinamico (variazione del profilo), che geometrico (variazione dell'angolo di attacco).Si capisco, ma c'è modo di calcolarlo?

Il diedro alare ha l’effetto di facilitare la ripresa dell'assetto in volo piano dopo una variazione sull'asse di rollio. Ha inoltre l'effetto di ridurre la tendenza dei modelli ad affondare o stallare durante una virata.
Concordo ovviamente, mi piacerebbe sapere se si può calcolare o andare solo per eserienza. Da queste considerazioni si capisce che i modelli acrobatici ne fanno volentieri a meno di tutti questi benefici che tra l'altro, nel volo rovescio, diventano negativi.

Spero di aver contribuito efficacemente all'aiuto che hai chiesto. Ciao!
Certo che si. Grazie
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Vecchio 17 ottobre 14, 12:58   #6 (permalink)  Top
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L'avatar di antogeno24
 
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Si, l'allungamento di un aliante di 3 metri si aggira intorno alle cifre che hai detto, se l'apertura alare è inferiore, bisogna tenere conto del fatto che non si dovrebbe mai scendere al di sotto dei 10 cm per corda. Il giusto compromesso? Io parto principalmente dall'aspetto visivo che, sembra poco, ma fa già tanto! Una forma geometrica che piace è una forma che ha alla base delle belle proporzioni. Inoltre hai a disposizione i parametri di allungamento e carico alare, mentre il profilo l'hai già scelto: Sta a te decidere, in genere un aliante sui 3 metri ha un carico alare standard che va dai 40 ai 60 grammi, ma ce ne sono anche da 25-30 grammi, come ad esempio i modelli da F3J.

Per il calcolo dello svergolamento bisognerebbe andare più a fondo, entrare nelle caratteristiche del profilo che hai scelto e trovare l'angolo migliore sulla base di alcuni parametri come l'angolo di stallo. Ma per questo non ho mai avuto la necessità di addentrarmi più di tanto, ci sono dei software che studiano proprio questo, uno è ad esempio il famoso XFLR5

Sul diedro alare posso darti qualche parametro, in genere un acrobatico ha un diedro che va da 0° a 2°, mentre un trainer da 2° a 5°, un modello invece senza alettoni ha il diedro fino a 9°-10°.

Sta a te decidere se entrare nel merito dello studio approfondito e quindi iniziare a utilizzare questi software, o mantenerti sui parametri di base che a quanto pare conosci già! Io avevo iniziato con i software, ma mi sono accorto ben presto che basta molto meno per progettare un ottimo modello.

L'errore che facciamo in molti, me compreso, è che vorremmo applicare la perfezione di calcoli complessi ad un modello che già di per se non potrà mai confermare gli stessi, proprio perché è in scala e dovrà volare nell'aria che non è in scala e per lo più è costruito o assemblato a mano Lascio a te le giuste considerazioni, penso che tu sia già ad un ottimo livello di preparazione.
antogeno24 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 17 ottobre 14, 17:15   #7 (permalink)  Top
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L'avatar di K_Andy
 
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Indipendentemente dal profilo scelto, a parità di superficie alare un'ala è più performante quanto più è importante l'allungamento (Apertura Alare / Corda media), ma se l'allungamento è eccessivo la corda alare media diventa troppo piccola per far lavorare bene il profilo e le performance generali decadono. Come al solito è solo questione di trovare il giusto compromesso.

Più il modello sarà caricato più volerà veloce (in genere raddoppiando il carico alare la velocità aumenta di 1,5 volte).

La rastremazione ha un effetto stabilizzante sull'asse di rollio e se è a freccia aumenta la stabilità lungo l’asse verticale. L'assottigliamento migliore (cioè il rapporto tra la corda all'estremità e la corda alla radice di ogni rastremazione dell'ala) sembra che si ottenga per valori intorno allo 0,7.

Lo svergolamento serve a modificare l’andamento della portanza lungo l’apertura alare. Così facendo modifichiamo anche la resistenza. Normalmente si usa lo svergolamento per ottenere alle estremità alari un valore di resistenza basso. In questo modo le superfici di controllo hanno una migliore efficienza. Capisci bene che più l'ala è lunga, più è importante che ci sia un certo svergolamento, sia esso aerodinamico (variazione del profilo), che geometrico (variazione dell'angolo di attacco).

Il diedro alare ha l’effetto di facilitare la ripresa dell'assetto in volo piano dopo una variazione sull'asse di rollio. Ha inoltre l'effetto di ridurre la tendenza dei modelli ad affondare o stallare durante una virata. Da queste considerazioni si capisce che i modelli acrobatici ne fanno volentieri a meno di tutti questi benefici che tra l'altro, nel volo rovescio, diventano negativi.

Spero di aver contribuito efficacemente all'aiuto che hai chiesto. Ciao!
Mi trovo abbastanza d'accordo ma in questa frase che hai scritto: "Come al solito è solo questione di trovare il giusto compromesso." si sono perse centinaia di migliaia di ore...in galleria virtuale/reale e in volo, quindi toglieri il "solo" e direi che il lavoro principale,profili a parte, si fa qui

Secondo me lo svergolare, in particolare l'angolo di attacco, significa addattare anzi ottimizzare un aliante per una singola velocità di volo che è quella voluta in progetto e che di solito corrisponde
a quando noi (per dirla semplice) con il nostro modello andiamo a fare i traversoni da una termica a un altra. Ma tanto piu' ci allontaniamo da quella specifica velocità e tanto piu' pagheremo in termini resistivi quella svergolatura.
Per quanto mi riguarda la pratica mi ha sempre dimostrato che si paga sempre troppo.
K_Andy non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 17 ottobre 14, 18:11   #8 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da K_Andy Visualizza messaggio
Mi trovo abbastanza d'accordo ma in questa frase che hai scritto: "Come al solito è solo questione di trovare il giusto compromesso." si sono perse centinaia di migliaia di ore...in galleria virtuale/reale e in volo, quindi toglieri il "solo" e direi che il lavoro principale,profili a parte, si fa qui
Forse non ho spiegato bene, ma ho iniziato con la frase "Indipendentemente dal profilo scelto...", che presuppone il fatto che il nostro amico abbia già un'idea del profilo (leggi il primo post), che è il F3B tipo NH 785, con tutte quelle ore "perse" in galleria per tirar fuori tutti i parametri che può scaricare comodamente da internet (se ha scelto quel profilo, probabilmente l'ha già fatto ed è consapevole). Io semmai toglierei il "perse" dalla tua frase che comunque condivido e in aggiunta ti dirò che purtroppo i calcoli dei profili in scala reale e in volo sono ben lontani da quelli in scala applicati al modellismo, per il semplice fatto che l'aria purtroppo non è in scala.

Già nel 1972 un gruppo di appassionati modellisti di Milano avevano costruito una piccola galleria del vento per studiare i profili alari in SCALA, per adattarli all'aeromodellismo e ne fecero un manuale. Ebbene dovresti confrontare i numeri di reynolds dello stesso identico profilo di un metro con lo stesso di 10 cm per capire cosa intendo dire, ci sono profili alari che non sono neppure adattabili ad un modello in scala.

Per studiare a fondo i profili nell'ala e altri parametri come lo svergolamento può essere d'aiuto uno dei migliori software esistenti che è proprio XFLR5, semplicemente per un motivo: simula le forze dell'aria e della sua densità (a parametro) su una qualsiasi superficie e anche sui profili scelti, per i quali hai la possibilità di calcolarne i numeri di reynolds al volo direttamente e sulla corda di dimensione scelta. Questo sì che è un ottimo strumento per il modellista che ha voglia di approfondire, anche se, a parer mio, bastano anche le semplificazioni.

ripeto ciò che ho scritto prima:

L'errore che facciamo in molti, me compreso, è che vorremmo applicare la perfezione di calcoli complessi ad un modello che già di per se non potrà mai confermare gli stessi, proprio perché è in scala e dovrà volare nell'aria che non è in scala e per lo più è costruito o assemblato a mano.

Dici che la pratica si paga troppo... ma non è anche questo il bello dell'aeromodellismo? Allora piuttosto vola al simulatore!
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Vecchio 17 ottobre 14, 23:33   #9 (permalink)  Top
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Dici che la pratica si paga troppo... ma non è anche questo il bello dell'aeromodellismo? Allora piuttosto vola al simulatore!
No, dice che la pratica gli ha dimostrato che il prezzo dello svergolamento è troppo alto.
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The number you dialed is imaginary. Please rotate your phone 90 degrees and redial.
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