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favonio 11 marzo 19 18:27

Volare senza costi energetici meccanici
 
Nel mio peregrinare nella rete mi sono imbattuto in questo articolo
Se ne è discusso in passato su questo forum se non sbaglio prima della presentazione dell'articolo stesso che per la verità è già del 2012.
Premesso che il DS dell'albatro è cosa diversa dal DS in pendio, io ero rimasto con l'idea che l'albatro sfruttasse il gradiente di velocità del vento tra il pelo dell'acqua e i venti metri di quota nella risalita sfruttando l'inerzia accumulata nella discesa sottovento .
Il percorso ben'inteso è lo stesso e ben conosciuto, ma dall'articolo invece capisco, o credo di capire, che il maggiore sfruttamento dell'energia eolica avviene nel momento in cui il sig. Albatro, di bolina, alla sommità del suo percorso, vira e si butta sottovento in picchiata.
Ben'inteso il fatto è al limite del mio comprendonio ma presuntuosamente mi stuzzica terribilmente, chi sa cosa ne pensa il sig da Vinci.
Molto interessante come abbiano fatto le misurazioni misurando tra l'altro il battito cardiaco dell'uccello.
Interessante anche, non lo sapevo, che la bestiola ha una conformazione ossea ad incastro selle articolazioni per cui non deve fare sforzo per tenere le ali distese.
Buona lettura.

pikemax 14 marzo 19 12:53

Forse questa animazione spiega più di mille parole, devo dire che se provi a farlo ti risulta facile capire cosa succede.

https://youtu.be/SVN-oF6tPLc

Qua trovi di tutto https://www.rcgroups.com/dynamic-soaring-126/

E guarda qua a bassa velocità e poco vento forse è più intuitivo che vedere dei missili.

https://youtu.be/xQ2LdFKyZYk

https://youtu.be/9arrq-ZXTnk

Divertiti e cerca un posto dove provarci.

favonio 14 marzo 19 22:22

Ciao Max Grazie dei link.
Quello che il primo filmato vuole dimostrare è che il guadagno di energia avviene con l'aumento della velocità relativa dovuto al gradiente. Ovvero mano a mano che il modello risale incontra aria che accelera. Questo è quello che ho sempre pensato anche io.
Tuttavia gli esperimenti condotti e documentati in quell'articolo portano ad una conclusione che mi è difficile da masticare. Dicono "Per quanto riguarda la teoria dell'aumento del gradiente del vento, ciò significa che il gradiente del vento stesso è insignificante per il guadagno di energia. Il guadagno di energia è piuttosto dovuto al cambiamento della direzione di volo da bolina a sottovento nella curva superiore."
Ho riletto più volte i risultati di quelle esperienze sperando presuntuosamente di capire di più ma ancora non ci sono.
Infine Il DS nel rotore sottovento al pendio oppure ad un ostacolo, secondo me, è fatto in condizioni di aria con movimenti verticali cosa diversa dal DS dell'Albatro che, a parte qualche aiutino serfando l'onda a pelo d'acqua, è fatto tutto in movimenti orizzontali dell'aria.

Grazie ancora dell'interessamento e dei filmati che che sono tutto un godere.

Manubrio 21 maggio 19 14:27

Citazione:

Originalmente inviato da favonio (Messaggio 5141409)
Ciao Max Grazie dei link.
Quello che il primo filmato vuole dimostrare è che il guadagno di energia avviene con l'aumento della velocità relativa dovuto al gradiente. Ovvero mano a mano che il modello risale incontra aria che accelera. Questo è quello che ho sempre pensato anche io.
Tuttavia gli esperimenti condotti e documentati in quell'articolo portano ad una conclusione che mi è difficile da masticare. Dicono "Per quanto riguarda la teoria dell'aumento del gradiente del vento, ciò significa che il gradiente del vento stesso è insignificante per il guadagno di energia. Il guadagno di energia è piuttosto dovuto al cambiamento della direzione di volo da bolina a sottovento nella curva superiore."
Ho riletto più volte i risultati di quelle esperienze sperando presuntuosamente di capire di più ma ancora non ci sono.
Infine Il DS nel rotore sottovento al pendio oppure ad un ostacolo, secondo me, è fatto in condizioni di aria con movimenti verticali cosa diversa dal DS dell'Albatro che, a parte qualche aiutino serfando l'onda a pelo d'acqua, è fatto tutto in movimenti orizzontali dell'aria.

Grazie ancora dell'interessamento e dei filmati che che sono tutto un godere.

se l'energia ricvata dall'albatro fosse esattamente come descritto nell'articolo, qualsiasi modellista per non parlare dei piloti full scele, potrebbe sfruttare lo stesso principio nel lato buono del pendio, se non vado errato l'articolo non cita la zona calma, protetta, dietro le onde oceaniche. Dice solo, correttamente, che l'albatro sfiora la superficue nella parte bassa del sua traiiettoria. Io scommetterei che in caso di mare calmissimo, un olio, l'albatro dovrebbe sbattere le ali o posarsi sull'acqua. E' vero che tutti noi ricavamo energia facendo manovre simili dalla parte buona del pendio, ma col ca220 che ci facciamo dynamic soaring. Serve una zona calma di vento in cui precipitare l'aereo dopo la picchiata con vento in coda. Senza quella zona, che è dietro al pendio e dietro all'onda, non vedo come si possa pensare di parlare di dynamic soaring. Si, c'è il gradiente fra la maggiore velocità del vento nella parte alta della traiettoria e quella più lenta vicino a terra, ma tutti potremmo allora far dynamic soaring in pianura e senza ostacoli. Per farlo, invece dobbiamo trovare un ostacolo, come una linea di alberi che crea la zona calma.


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