Come vedete, oltre a cazzeggiare sul forum e ad impaginare riviste, ogni tanto faccio pure l'aeromodellista. Ma a voi, che v'ha fatto di male il legno? Manco fosse cacca... Non passa giorno che non salti fuori qualche bello spirito che chiede consigli su come mettere assieme quattro pezzi di Depron o, peggio ancora, due fogli di polionda... Du' tavolette de bbarza, mai! Manco si 'tte spari!
E' ora di sfatare un luogo comune: non è "La Corazzata Potemkin" ad essere una "cagata mostruosa", ma il Depron! Questa schiumetta, questo catarro rappreso, nato per fare da fondo ed isolamento per la carta da parati ed assurto a materiale unico per le costruzioni aeromodellistiche. Eccheppalle!
Urgeva una veloce cura disintossicante. Casualmente mi è capitato in mano il disegno di un tuttala plank che a suo tempo (nel lontanissimo 1972) ebbe pure un notevole successo. E' un modello semplicissimo (ma per i depronari incalliti temo sia mostruosamente complesso...) e di buona superficie (45 dm2), ma soprattutto prevede un uso abbondante e sconsiderato di balsa.
La fusoliera, in particolare, è una cassetta di balsa da 3, 6 e 12 mm con rinforzi triangolari ed un grosso naso ricavato da un paccutissimo blocco di balsa.
La fuso ha richiesto "ben" un giorno di lavoro per arrivare allo stato della foto: pronta per la rifinitura ed il rivestimento. Oltretutto mi ha permesso di sfruttare a fondo la levigatrice a disco della Proxxon che è un vero e proprio "tornio a mano libera": potente, efficace e munita di una comodissima presa per l'aspirapolvere che vi risparmia un nuvolone di polvere di balsa. Già, perché il grosso del materiale se ne va in polvere, con un meraviglioso spreco di legno! Una volta rivestita con carta e collante, una fusoliera così è un capolavoro di leggerezza e robustezza. Se non piantate il modello a terra, vi dura anni senza neppure un graffio. Provateci col Depron, che dopo due atterraggi da manuale comincia già ad avere più crateri della luna!
Penso anche di ricavarci un articolo, da 'sto modello. Ho riveduto e corretto il disegno semplificandolo un bel po', ma non per merito mio bensì della moderna tecnologia RC. All'epoca, infatti, lì dentro ci andavano due servi grossi come mattoni montati su di un macchinoso miscelatore meccanico per gli elevoni, oltre ad una batteria e ad una ricevente grossa come un pacchetto di sigarette e pesante come un stecca delle suddette. Oggi bastano due servetti nell'ala ed una microricevente in fusoliera. Vita comoda, eh?
Fusoliera, elevoni e deriva verranno rivestiti in carta gialla, mentre l'ala sarà ricoperta in Oracover Viola trasparente con decorazioni "d'epoca" a cura della Bottega Creativa. In origine il modello era previsto per il pendio o motorizzato propulsivo a scoppio, ma nun me pare er caso... un bel brushless nel culetto, con tanto di elica ripiegabile ed una "LiPona" (temo problemi di centraggio) nel naso e... we are in business! Alla facciaccia del Depron.
