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Vecchio 02 dicembre 18, 15:46   #21 (permalink)  Top
Edima
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Ottima spiegazione Claudio, che ti posso dire, la formula impone che il modello plani tanto e giri bene in termica, leggo dai vostri interventi che i modelli si alleggeriscono sempre di più e fin qua non posso che essere d'accordo.
Butto giù qualche idea, ma voi che siete più dentro alle cose, molti dei suggerimenti che leggerete li avrete già testati e ne sapete certo più di me, per non parlare dei mostri sacri dell’F5, loro sì che potrebbero dire cose interessanti.
PESO: Personalmente non scenderei sotto al 15 - 17 di carico, con carichi inferiori il modello diventa troppo lento e la risposta ai comandi non sarebbe pronta.
Per ridurre la resistenza totale del modello si può fare ancora qualche cosa, di seguito butto giù velocemente le mie idee che in parte credo di aver già espresso da queste parti.
ALI: Aumentare l'allungamento alare, 19 è già buono ma salirei a 22 – 25
Per ridurre la resistenza delle estremità bisogna lavorare sullo svergolamento aerodinamico e geometrico
Svergolamento aerodinamico.Indifferentemente dall’apertura alare negli ultimi 20 centimetri di ala deve succedere questo:ridurre lo spessore al 4-5%, avanzare il punto di massimo spessore al 15%, ridurre il camber progressivamente fino a 0,5%.
Svergolamento geometrico. Sempre lavorando negli ultimi 20 centimetri svergolare la parte terminale dell’ala fino a portare il profilo d’estremità alla sua minima resistenza, quindi 3- 4 gradi negativi è normale. Se lo svergolamento invece che lineare è con andamento progressivo è meglio.
Profili alari. Spessore 7% all’attacco a calare fino al fino al 6 dove iniziano i famosi ultimi 20 cm. Posizione del massimo spessore al 20%, camber dal 4% a ridurre al 3%, posizione del camber al 45%. Nella scelta dei profili va considerato il coefficiente di momento, tra due profili simili va scelto quello con il cm più basso, questo permetterà di volare con un coeff. di stabilità statico (K) più basso o a parità di K il modello sarà più stabile.
Niente winglets o simili, nel migliore dei casi non servono a niente. Turbolatori, ne ho provati una mucchia e in più categorie di modelli, quello che ho capito è questo: se servono c’e un guaio in vista e spesso il profilo è sbagliato, alla fine sono come l’aspirina per il mal di denti.
TIMONI: rigorosamante a T! non ho ancora provato il V rovescio. I timoni profilati, sono più efficienti, no tavolette. Il timone di quota tutto mobile, è sempre con il profilo “giusto” in tutte le posizioni e il suo funzionamento è più morbido. Profilo del quota biconvesso al 7 – 8% con camber 0 max.1%. K da 0,4 a 0,5.
FUSOLIERA: deve essere profilata il più possibile, la vita del modello sarà in virata quindi ci vuol poco a immaginare quanto frena un muso ed un trave di sezione quadra. Per ridurre le inerzie e virare prontamente e stretto, il muso deve essere il più corto possibile. Niente pinna a sostenere l’ala, è un elemento in più che disturba la già critica situazione dell’attacco ala – fusoliera e poi aumentano inutilmente la superficie bagnata.
CENTRAGGIO: personalmente non ho mai portato il C.G. più indietro del 38 – 39%, l’incidenza totale viene di conseguenza lavorando con la posizione del quota tutto mobile. Generalmente caletto le mie ali con pochi gradi, 1 – 0° mi hanno dato i risultati migliori in più categorie.
PARTI MOBILI: profondità e direzionale uniti ad un buon doppio o triplo diedro, nel caso di doppio diedro no parte centrale piana. Ottimo l’impiego di un flap centrale, serve a variare il profilo e fa da freno ma deve scendere minimo 70°, cerniera al 25 meglio 30% dal B. U. Alettoni, vista la tipologia di modello io non li impiegherei.
Infine, molto, ma molto immodestamente mi permetto di suggerirvi di leggere il mio articolo sul Rondone apparso su Modellismo e non abbiate paura di allungare le ali!
Vi seguo, ciao
Edi
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