Discussione: L'aereo e il tappeto
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Vecchio 24 ottobre 18, 18:42   #154 (permalink)  Top
mattafla
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andycar,
nel rotolamento il punto della ruota a contatto col tappeto, rispetto al tappeto, è fermo, mentre il punto della ruota opposto al mozzo ha velocità periferica doppia della velocità del mozzo, che è uguale ma di verso contrario alla velocità del tappeto.
Tuttavia di questo non ce ne importa nulla per la soluzione del quesito di Ehstìkatzi.

buzz lightyear,
in un sito ove c'è pubblicato lo stesso video del Prof. Trainelli, sotto al video, tra i commenti degli osservatori, l'Arch. Cristiano Giustozzi (che non conosco e non so se partecipa a questo forum) ha scritto:

" Il professor Trainelli ha preso un granchio. Spieghiamoci bene.
Una vettura è appoggiata su una pista ipotetica che può scorrere come un treadmill. Giusto?
Se diamo gas le ruote girano scaricando potenza al nastro il quale è progettato per muoversi autonomamente alla stessa velocità delle ruote.
Tanta potenza scarica la ruota a terra, tanto il nastro si muove, di fatto annullando la spinta in avanti della vettura.
La vettura è ferma.
Se bloccassimo di colpo il nastro la vettura balzerebbe in avanti. Corretto?
Adesso mettiamo un aereo sul nastro.
Le ruote non sono motrici, giusto?
Quindi cosa spinge in avanti l’aereo?
Il passo dell’elica o la reazione della turbina e questa spinta fa bellamente spallucce di tutto quello che accade tra ruota e nastro.
L’aereo non scarica potenza a terra tramite le sue ruote, ma scarica potenza nell’aria ed avanza anche se sotto il terreno c’è un nastro che scorre a qualunque velocità.
Prova del nove: se bloccassimo di colpo il nastro non succederebbe proprio niente.
Questo in linea puramente teorica perché le ruote non hanno attriti radenti e volventi nulli, ma incidono in maniera trascurabile nel bilancio dei fattori in gioco.
Pertanto la spiegazione del prof. Trainelli non corrisponde a realtà."

PS dell'Arch. Giustozzi: sono un architetto laureato presso il PoliMi e dal 1974 progetto e costruisco i miei aeromodelli... semmai ci fosse bisogno di uno veramente esperto non fate complimenti!

PS di mattafla: sono un ingegnere laureato presso il PoliMi nel 1973, e non sono così sicuro sul commento dell'Arch. Giustozzi, che comunque mi appare abbastanza valido.
Notare che il Prof. Trainelli parla come se non ci fosse l'aria, che invece mi pare che ci sia ed è determinante.
Per ricapitolare, occorre precisare come raggiungere la velocità dell'aereo per decollare in opportune condizioni alari, altrimenti sono possibili infinite soluzioni del quesito di Ehstìkatzi.
mattafla non è collegato   Rispondi citando