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Vecchio 18 agosto 16, 16:12   #27 (permalink)  Top
mattafla
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Io non sono un’ingegnere aeronautico, bensì meccanico impiantista. In pratica ho ripreso “l’aeromodellismo (solo di cartoncino)” dopo 50 anni di abbandono (da giovane avevo costruito alcuni aeromodelli centinati in balsa). Ora voglio apprendere l’aerodinamica, però senza troppa matematica difficile e softwares misteriosi, sebbene possano in qualche caso tornare utili.

Manubrio, non ho mai fatto domande retoriche, cerco di capire se le mie idee concordano. Aggiungo altre domande sulla freccia degli aeromodelli tuttala.
Bello il Cobra di Ghisleri a doppia freccia, ma non capisco le estremità a freccia quasi zero. Probabilmente le 2 vere winglets/derive servono anche per ridurre la resistenza indotta, ma la freccia zero che ci fa? (domanda in generale per tutte le ali, anche senza winglets). Azzardo una risposta, chiamando le ali del Cobra fatte a roncola (a freccia inflessa zero-negativa), mentre chiamo il contrario a sciabola (a freccia inflessa zero-positiva, rispetto alla freccia della radice alare). Alla velocità degli aeromodelli, penso che la roncola diminuisca la resistenza di estremità e quindi migliori l’efficienza, ma, accorciando il braccio di leva, riduca la stabilità del tuttala, a pari svergolamento/reflex rispetto alla sciabola. Invece la sciabola penso che peggiori l’efficienza ma migliori la stabilità. E’ vera o sbagliata questa mia interpretazione?
Penso anche che la mutazione dell’angolo di freccia del Cobra avvenga circa in corrispondenza dell’introduzione dello svergolamento/reflex, anche se non è una regola generale. Cosa cambierebbe se, piuttosto di fare una roncola, od altrove una sciabola, facessimo la semiala come una spada diritta, sempre a freccia costante dalla radice all’estremità alare, con un unico angolo opportuno?
L’angolo alla radice della freccia alare di un veleggiatore tuttala, ma anche dei “liner” convenzionali, è solitamente circa 25°. Perché circa 25°? Credo che siano soluzioni pratiche di compromesso, con motivazioni diverse per veleggiatori e “liner”, date le diverse velocità. Nei tuttala a bassa velocità potrebbe prevalere l’ottenimento di maggior stabilità con minor efficienza, o c’è qualche altra motivazione specifica?
Il tutto prelude alla domanda più importante:
Si può eliminare del tutto lo svergolamento/ reflex dei tuttala con la sola freccia opportunamente conformata? Qui proprio non so rispondere.
In subordine: E’ vero od improprio (o decisamente errato?) dire che ad ogni grado di svergolamento/reflex possono corrispondere approssimativamente 2,5 gradi di freccia alare positiva?

Per i miei tuttala di cartoncino a stabilizzazione anteriore, che ho chiamato similcanard, cioè con naso significativamente “portante”, es. i tipi a freccia positiva W , io non so quanto varia la quantità di reflex necessaria, intendendo in tal caso per reflex la piegatura positiva degli slats associati alla clip variabile; purtroppo nei W esistono anche preponderanti problemi di stabilità direzionale, dovuti alla conformazione di ancoraggio della clip “portante”, clip ricavata da dorsetto di plastica tagliato in lunghezza opportuna, che può fungere da aletta del “flying body”. Infatti i tipi W non planano bene come i T e i tipi A . Occorre notare che in generale è la stabilità direzionale quella più critica nei tuttala di cartoncino senza derive, dotati di clip anteriore, clip che quando è ottimizzata è stabilizzante longitudinalmente, ma talora instabilizza lateralmente. Credo che nei tipi W la clip sposta troppo in alto il centro di spinta laterale. Le stabilità laterale e trasversale in assenza di derive sono dovute principalmente all’arretramento (per la freccia alare positiva) ed all’innalzamento del diedro alare trasversale. Le stabilità direzionali sono assai discutibili, ma per ora trascuriamole (eventualmente vedere a fondo pagina Tuttala a freccia negativa o inv , capitolo Consigli generali sulla stabilità direzionale dei tuttala di cartoncino.).
Limitatamente alla stabilità longitudinale, nei casi dei tipi T a stabilizzazione simil-convenzionale posteriore, o comunque con pieghe di stabilizzazione anche anteriori ma spostate indietro dalla freccia alare positiva, es. tipi A (come mio “avatar”), so che se, oltre agli “elevons” dei tipi T, oppure alle “pseudowinglets” dei tipi A, cioè oltre a superfici di controllo arretrate inclinate negative (tramite pieghe anche dette svergolamenti negativi di estremità), si fanno anche degli slat a bassa inclinazione negativa (che chiamo soluzione a minimo “camber”) probabilmente si migliora l’efficienza, ma se si esagera con la piegatura negativa degli slat (associati alla clip ora “deportante”), essi fungono invece come da “elevons” positivi, cioè fanno picchiare, stessa cosa che risulterebbe da alette canard inclinate negative.
Mi è difficile quantificare esattamente tutti questi angoli di piegatura del cartoncino, allo scopo di individuare il reflex o svergolamento ottimale migliorativo, forse veramente indispensabile ai fini della stabilità longitudinale, oppure forse in realtà soltanto opzionale, invero variabile profilo per profilo.
Constato che i tipi A ottimizzati planano meglio delle altre configurazioni. In pratica la stabilità si può risolvere dotando i tipi A di una freccia dai 15° ai 30°, forse meglio ad estremità conformate a sciabola, suddividendo l’ala in opportuni rapporti di superfici ed opportuni angoli convergenti delle pieghe delle superfici di controllo, cercando di applicare un peso in punta minimo e non ingombrante aerodinamicamente con potenziali spinte laterali.
Soprattutto in generale la stabilità longitudinale e l’efficienza appaiono collegate meglio con uno svergolamento/reflex quasi zero.

A parte il fatto che lo svergolamento/reflex con pieghe convergenti al muso del tuttala contribuisce alla direzionalità, è il perché della necessità o meno di questo miglior svergolamento/reflex quasi zero che mi ha lasciato dubbioso dall’inizio del presente “topic” riguardante la stabilizzazione longitudinale dei tuttala a freccia, indipendentemente dagli accorgimenti per ottenere anche la necessaria stabilizzazione direzionale, magari con l’aggiunta di derive e/o eventuale coda tipo Horten. Francamente non è retorica. Flavio
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