02 febbraio 09, 22:57 | #11 (permalink) Top | |
User Data registr.: 01-05-2007 Residenza: Castellammare di Stabia (Na)
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| Citazione:
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02 febbraio 09, 23:38 | #12 (permalink) Top | |
User Data registr.: 23-09-2007 Residenza: Campania RG65
Messaggi: 123
| Tra Depron E Betulla Citazione:
Il rivestimento di termoretraibile sotto il sole mi lascia perplesso per la durata e la non deformazione. Il legno da 1 mm 1,5 mm con una piccola sega da traforo elettrica si taglia facilmente e poi una volta trattato essendo poroso diviene molto rigido ... non bisogna dimenticare del peso totale minimo per una PHIGIT 4,250 grammi !!!! E la trazione delle sartie di acciaio sotto raffica non è affatto trascurabile. E poi lavorare con il legno tutto sommato è più semplice del depron a nmeno chè non si parli di barche molto piccole come la RG65 . Con uno scafo grande 1,200 cm e 4,250 gr di peso non è uno scherzo magari sarebbe possibile farlo in polistirolo pieno da rivestire con la fibra ma questa è tutta una altra storia ...
__________________ Blade MCX - MCX2 - Eachine 119 - Vela RC - NCA National Class Association RG65 www.rg65.wordpress.com | |
03 febbraio 09, 12:44 | #13 (permalink) Top |
User Data registr.: 21-02-2006
Messaggi: 11.445
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Scusate se mi intrometto, ma questo thread è un amo grosso come una casa per me. Purtroppo porto delle brutte notizie, e mi dispiace smorzare l'entusiasmo ma sono costretto a farlo. Nonostante nella sezione areomodelli sia un accanito fautore dell'uso degli espansi, nel caso di una barca a vela la vedo dura. Le sollecitazioni cui vanno soggetti gli areomodelli sono completamente diverse e soprattutto prevedibili rispetto a quelle di una barca. Si può iniziare col dire, ad esempio, che un modello da 1 o 1,2 metri al massimo peserà un kg, mentre qui ho sentito parlare di pesi del solo bulbo intorno ai 4 kg. Il depron, sebbene sia il più rigido degli espansi, è pure sempre un materialaccio dalle scarse prestazioni strutturali, e deve per forza essere rinforzato già solo per resistere alle sollecitazioni indotte da areomodelli sopra al mezzo kg, figuriamoci una barca da oltre 5kg. Per poter realizzare una struttura adeguata devono per forza di cose essere previsti dei rinforzi. A questo punto servono ordinate (tante) e correnti in carbonio, o in alternativa (e su questo non avrei dubbi) la fibratura, ma così usciamo dagli obbiettivi del thread. Inoltre l'impermeabilizzazione: il depron è impermeabile di suo sulle facce esterne, ma sul taglio è poroso di bestia. Il termoretraibile, qualcuno ci ha provato tra gli areomodellisti, ma è difficile da applicare per un novizio (tant'è che io ancora non ho provato) soprattutto sugli espansi, perchè occorre riscaldarlo col rischio di squagliare tutto. Sulle giunture, inevitabili, c'è sempre il rischio di infiltrazioni. Infine non sono sicuro che il collante sia resistente all'acqua. Se proprio dovessi farlo, escludendo la fibratura, lo vernicierei, sarei molto più tranquillo sulla tenuta all'acqua. Insomma, a mio parere in navimodellismo gli espansi vanno bene per fare i master, ma dopo ci vuole il legno o la fibra, altrimenti il naufragio è alle porte
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03 febbraio 09, 13:08 | #15 (permalink) Top | |
User Data registr.: 21-02-2006
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| Citazione:
Ma la realtà delle cose è quella che vi racconto. Per fare un esempio, la distanza massima che si deve tenere tra le ordinate per rendere la "pelle" carteggiabile, e con molta delicatezza, non deve essere superiore ai 4 cm. Oltre questa misura l'espanso "cede" sotto il tampone dove non ha appoggio, col risultato che si carteggia solo sulle ordinate, ottenendosi così una bella superficie "gobbosa". Sulle ali di un aereo è sopportabile, ma nelle linee d'acqua di uno scafo farebbe inorridire. Una soluzione potrebbe essere quella di realizzare le ordinate a posteriori: si crea lo scafo vuoto sfruttando la curvatura delle fiancate e si ricostruiscono le ordinate con dei "tronchetti" posizionati ad hoc dove serve. L'importante infatti non è la dimensione dell'ordinata in sè ma la sua distribuzione, che deve essere fitta. Non so mi sono spiegato ....
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03 febbraio 09, 13:12 | #16 (permalink) Top |
User Data registr.: 21-02-2006
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Oppure si potrebbe utilizzare polistirene da edilizia con spessori generosi, sul paio di cm, flettendolo col calore ....
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03 febbraio 09, 13:55 | #17 (permalink) Top | |
Adv Moderator Data registr.: 11-04-2006 Residenza: Roma
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| Citazione:
A quel punto fai la struttura piena e svuoti solo dove serve .......... comunque anche i vari polistirene\polistirolo sono abbastanza igroscopici e andrebbero ricoperti\resinati, in più bisogna comunque prevedere i rinforzi che colleghino strallo di prua con strallo di poppa, lande delle sartie e albero e deriva in una struttura più rigida possibile. E' quasi come fare un master e poi stamparlo......... Ciao Francesco
__________________ . Non si è mai troppo vecchi per imparare, non si è mai troppo giovani per insegnare..... | |
03 febbraio 09, 14:40 | #18 (permalink) Top |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
Messaggi: 4.598
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Mi sembra che stiate gettando la spugna troppo facilemente... Premesso che ne ho già messo assieme una in depron da 3 da 30 cm che sta assieme con una ordinata e 2 pezzettini di rinforzo, sono ben convinto che almeno fino a 80 cm ci si possa arrivare. L'idea è di non dover fare nessun fasciame e di non carteggiare proprio nulla se non le giunture dei vari spigoli, altrimenti addio alla placcatura superficiale della lastra di depron e ai vari vantaggi. Poi bisogna sfatare almemo un paio di miti: il primo è quello della rigidezza di parete dello scafo, che su un modello da circa un metro o meno conta... proprio nulla se si rimane nei limiti del ragionevole. il secondo è che una barca debba essere una specie di mobiletto galleggiante a prva di tutto. L'obbiettivo è fare un giocattolino, non vincere l'italiano IOM o andare nei 40 ruggenti. Comunque, visto che una barca da 4 kg con 2 di bulbo sembra troppo difficile, almeno come prima esperienza, potremmo provare ad abbassare il tiro a qualcosa di più facile: diciamo di stare negli 80 cm e nei 1500 grammi con circa metà del peso nel bulbo. Daltronde prima si sono fatti gli shock flyer indoor e poi l'acrobatico da 3 metri tutto in depron I carichi grossi li abbiamo sulle sartie, e allora potremmo:
Poi avremmo il problema dello strallo di prua e poppa.
Per fare una similitudine indoor, è la stesso concetto delle fusoliere tipo shockflyer triangolate o con il depron o con i tirantini di carbonio da 1 mm. Nihil novi sub solem... solo trasferimento di utilizzo da una disciplina all'altra. Ora ci rimane il problema della deriva: Con un tubetto di carbone da 5 (idem dell'albero) si fa il longherone monolitico allo scafo/attacco albero della deriva: parliamo di 80 cm max di barchino e 700 grammi di bulbo per una deriva da 25 cm. Un depron davanti e dietro (o spesso 3 mm attorno ad inglobarlo tipo ala con tubo interno) e la deriva è fatta. Stesso principio delle fusoliere da indoor ad esempio del Reflex di Paisan la Roux del 2004. Il timone si puo fare più o meno allo stesso modo: un depron da 3 sagomato e rivestito anche solo di plastica adesiva con l'asse incollato dentro (ferro da calza di alluminio da 3) che fa anche da longherone. Lo scafoi si compone di pannelli incollati di testa tra loro con pochissime ordinate dentro, addirittura si può quasi pensare di montarlo in mano con nastro di fibra messo all'interno e poi metterlo bene in quadro dopo inserendo la strutturina di albero e deriva. Alla fine lo si può rivestire in oracover light o altri termoretraibili meno pregiati. Quelli light sono più facili da applicare e vanno a temperature più basse tirando molto poco sulla struttura. Comunque ho sempre rivestito il depron senza problemi perchè tiene veramente bene la temperatura... chi ha cercato di piegarloa caldo sa bene quanto va scaldato per riuscire a deformarlo. Se non piace il film termoretraibile, c'è sempre la plastica adesiva: il vinile è molto facile da applicare e deformare con un asciugacapelli. Direi che a questo punto i vari problemi strutturali sono più o meno risolti... Chi pensa di avere un disegno carino a spigolo da poter utilizzare per un minitest? C'è qualcuno che si fa solleticare dall'idea e a cui piacerebbe provare? Saluti
__________________ Claudio Vigada www.progetto-urca.com Footy-Italia gruppo facebook www.autonomy-f5j.it Facebook Autonomy F5J |
03 febbraio 09, 15:22 | #19 (permalink) Top |
User Data registr.: 17-01-2006 Residenza: Cecina
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Butto li un idea, perchè non fare con del compensataccio da 4mm una struttura tipo quella dello schema e poi su quella fissare tutto? Mi sono dimenticato di fare il foro per l'albero ma il concetto rimane Disegno1.wmf |
03 febbraio 09, 15:32 | #20 (permalink) Top |
User Data registr.: 21-02-2006
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Al tubo di carbonio da poppa a prua sotto la coperta avevo pensato anche io. Personalmente sono più propenso alla mia idea del polistirene da 2 cm. Il polistirene è molto più flessibile e malleabile del depron. Non sono del parere di cecco: farlo pieno e svuotarlo dopo è un lavoraccio infame a cui mi divertirei soltanto io Ovviamente occorrerebbe avere lo sviluppo delle facciate dei 4 pezzi interno ed esterno in modo da poter pre-carteggiare i bordi prima di incollarli. Io ci starei anche a far da cavia, sul metro però, perchè poi ci voglio mettere lo spi e usarla al mare. Non ho la possibilità di usarla nè indoor nè nell'acqua dolce Sempre che l'elettronica da montargli poi non costi una esagerazione. Ti appoggio in pieno la carta adesiva da ferramenta, probabilmente si può fare una pezza unica (e il bello è che l'ovetto è mio ). Ocio che per voi stralli, drizze etc. sono terminologie comuni, per noi aeroplanari è arabo.
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