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Vecchio 18 febbraio 11, 09:48   #21 (permalink)  Top
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Ormai è tardi pure per questo, ma tanto per completare le considerazioni di prima:

ovviamente la carta ha la sua fibra, quindi ha un verso, differente a seconda delle parti da ricoprire...ma probabilmente lo sapevi.

A quando altre foto?
Allora ieri ho proceduto così: prima di tutto ho identificato le zone di modelspan che mi svirgolavano l'ala, intagliato e fatto delle aggiunte di modelspan in modo da diminuirne la tensione. Bagnato e messo in posizione come mi avete indicato.
Questa mattina l'ala si era stirata già abbastanza, l'ho riposizionata e vediamo a sera come sarà il risultato. Ho 18°C in casa e tutto si era quasi asciugato.

Se dovesse esserci ancora da correggere eventuali svirgolature, sono indeciso se applicare del nastro gommato trasparente sottile nell'intradosso oppure realizzare dei piccoli tiranti in nylon lungo l'ala. Vediamo un po'!

Il risultato non sarà eccelso ma mi è servito per esercizio! E poi speriamo che voli....


Salutoni
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Vecchio 18 febbraio 11, 21:30   #22 (permalink)  Top
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allora visto che me l'avete chiesto eccovi un po' di foto

La mia piccolissima postazione di lavoro


Seconda semiala trattata da entrambi i lati con acqua ed in posa


Fusoliera, timone e profondità


La semiala che ho trattato ieri


Come dicevo nei post precedenti la semiala più svirgolata si è praticamente sistemata, penso di metterci due fettuccine di nastro carta bianca o nastro di plastica trasparente sull'intradosso per evitare future svirgolature.

Saluti
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Vecchio 18 febbraio 11, 21:49   #23 (permalink)  Top
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Ottimo. Se te la senti potresti rifare il bordo d'entrata fino al primo longherone.

Lascerei perdere il nastro. Una volta dato il tendicarta la struttura è stabile.
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Vecchio 18 febbraio 11, 21:52   #24 (permalink)  Top
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Ottimo. Se te la senti potresti rifare il bordo d'entrata fino al primo longherone.

Lascerei perdere il nastro. Una volta dato il tendicarta la struttura è stabile.
Quindi dopo aver fatto stendere bene la carta con sola acqua vado di tendicarta? Non mi si scioglie il vinavil?
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Vecchio 18 febbraio 11, 23:11   #25 (permalink)  Top
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Quindi dopo aver fatto stendere bene la carta con sola acqua vado di tendicarta? Non mi si scioglie il vinavil?
No, il vinavil non si scioglie e il tendicarta è assolutamente necessario, perchè impermeabilizza la copertura chiudendo i pori della carta e rendendola stabile. Inoltre la rende molto più resistente. Spesso il risultato finale è più robusto di un termoretraibile alle punture e molto più leggero.

Devi diluire al 50% con acetone (non quello delle unghie) e aggiungere una goccia (letteralmente) di olio di ricino per renderlo più duraturo altrimenti con gli anni tende a seccarsi e la carta si buca facilmente. Almeno due mani, pure tre.

Inutile dire che, anche qui, procedi con una semiala alla volta su entrambi i lati contemporaneamente, asciuga lentamente e fissata rialzata sul piano come hai fatto con l'acqua.
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Vecchio 19 febbraio 11, 08:26   #26 (permalink)  Top
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No, il vinavil non si scioglie e il tendicarta è assolutamente necessario, perchè impermeabilizza la copertura chiudendo i pori della carta e rendendola stabile. Inoltre la rende molto più resistente. Spesso il risultato finale è più robusto di un termoretraibile alle punture e molto più leggero.

Devi diluire al 50% con acetone (non quello delle unghie) e aggiungere una goccia (letteralmente) di olio di ricino per renderlo più duraturo altrimenti con gli anni tende a seccarsi e la carta si buca facilmente. Almeno due mani, pure tre.

Inutile dire che, anche qui, procedi con una semiala alla volta su entrambi i lati contemporaneamente, asciuga lentamente e fissata rialzata sul piano come hai fatto con l'acqua.
Ok, ora devo trovare l'acetone e l'olio di ricino
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Vecchio 19 febbraio 11, 11:45   #27 (permalink)  Top
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[quote=svenhedin;2450663]Devi diluire al 50% con acetone (non quello delle unghie) e aggiungere una goccia (letteralmente) di olio di ricino per renderlo più duraturo altrimenti con gli anni tende a seccarsi e la carta si buca facilmente. Almeno due mani, pure tre.
[quote]

Grazie per questa dritta. Quella dell'olio di ricino non la conoscevo!
Non capisco però perchè della diluizione così abbondante. Solitamente il tendicarta è pronto e se un po' vecchio per diluirlo basta un po' di diluente nitro. C'è qualche particolare spiegazione? Grazie

Ciao

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Vecchio 19 febbraio 11, 14:46   #28 (permalink)  Top
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Non capisco però perchè della diluizione così abbondante. Solitamente il tendicarta è pronto e se un po' vecchio per diluirlo basta un po' di diluente nitro. C'è qualche particolare spiegazione? Grazie
Le superfici in legno vanno preparate prima di posare la carta, e si preparano appunto passando il tendicarta al 100% in luogo del turapori. Il compito dell'acetone al 50% nella prima mano è quello di sciogliere il tendicarta dato al legno e consentire l'incollaggio della carta.

In secondo luogo il peso ovviamente...e un tiraggio più dolce e graduale della carta stessa poichè il tendicarta diluito con acetone asciuga prima per evaporazione del solvente. Mani successive diluite continuano a tirare, anche se molto meno.
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Vecchio 19 febbraio 11, 16:18   #29 (permalink)  Top
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Le superfici in legno vanno preparate prima di posare la carta, e si preparano appunto passando il tendicarta al 100% in luogo del turapori. Il compito dell'acetone al 50% nella prima mano è quello di sciogliere il tendicarta dato al legno e consentire l'incollaggio della carta.

In secondo luogo il peso ovviamente...e un tiraggio più dolce e graduale della carta stessa poichè il tendicarta diluito con acetone asciuga prima per evaporazione del solvente. Mani successive diluite continuano a tirare, anche se molto meno.
Premettendo che ci sono mille modi di ottenere lo stesso risultato, purchè tutti siano utilizzati in maniera appropriata alle caratteristiche del materiale impiegato, vado a esporre le mie opinioni .
- Innanzitutto la carta : la modelspan, più la leggera che la pesante, è una carta molto porosa, a differenza della jap tissue ( esaki ) che lo è quasi per nulla.
Questo condiziona la tecnica necessaria per incollarla al meglio, ed i materiali ottimali.
- benchè utilizzata da molti, il vinavil mi è sempre sembrato inopportuno per almeno due motivi : è inattacccabile dal tendicarta, e quindi l'incollaggio e la verniciatura sono due cose distinte : è più uno svantaggio che altro e, secondo, essendo a base d'acqua tende ad arricciare la carta all'incollaggio, creando grinze che anche la successiva verniciatura non rimuove ( vedi primo punto )
Quindi supponendo di rivestire in modelspan leggera, si può certamente utilizzare lo stesso tendicarta per l'incollaggio, cosa che permette di staccare eventualmente facilmente la carta, semplicemente spennellandoci sopra con solvente o acetone, e di evitare minigrinze ecc.
La struttura è meglio ( ma volendo si può evitare...) sia preverniciata con una mano, leggermente cartavetrata per eliminare la peluria , quindi la carta, se asciutta , può essere semplicemente incollata passando un pennello imbevuto di tendicarta sopra la carta adagiata sui listelli esterni, tendendola delicatamente con le dita cercando di evitare tensioni estreme in un senso che potrebbero svergolare.
Quindi si rifila, si tende con l'acqua e le grinze dovrebbero essere tutte sparite, se ce ne fossero state.Dopo le eventuali mani di tendicarta non le rimuoverebbero più.
Per quello che riguarda la diluizione, bisogna specificare : le ricette d'epoca parlavano di "collante diluito" al 50% ecc. Questi era Cement, o UHU hart così come veniva fuori dal tubetto ( cioè denso ) diluito al 50% per incollare e via via fino al 70 % per le prima mani fino al 100% e anche oltre.Questa verniciatura oltre un certo numero di mani serviva solo per rendere impermeabile la carta, non aggiungendo tensione ulteriore oltre la seconda/terza mano.Per i modelli leggeri si sacrificava la tenuta alle intemperie al peso...diversamente c'era chi usava dare anche 10/12 mani, diluitissime.
I tendicarta commerciali sono variamente diluiti e quindi dare una misura è improprio : basti ricordare più denso per incollare e via via più diluito all'aumentare delle mani.L'esperienza dirà di quanto nel caso specifico.
L'aggiunta di plasticizzante ( olio di ricino ) era obbligatoria col collante, mentre molti tendicarta ne hanno già ( La spannfix immun trasparente di Graupner, a mio avviso tra le migliori ).
I turapori commerciali da falegnameria sono a base nitro trasparente con aggiunta ( quasi tutti ) di talco : tendono poco e sono ottimi per il legno come base, generalmente non ideali per tendere ( se escludiamo il turapori della lechler, che non ha talco e tende discretamente, ma non come la spannfix, ad esempio )
Come diluenti, mi limiterei al solvente nitro antinebbia, per evitare macchie biancastre da umidita' e altre amenità tipiche dell'acetone e del solvente nitro normale
Ma ne avrei da scrivere un libro, e per ora mi fermo
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FAI 7635
Renato Privitera non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 19 febbraio 11, 19:42   #30 (permalink)  Top
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Grazie molte per la dettagliata spiegazione. Mi stonava un po' l'uso dell'acetone mentre la diluizione a nitro mi sembra la più adeguata. Certo che la diluizione dipende molto dall'esperienza e da cosa si vuole ottenere. Ricordo i tubetti di UHU Hart spremuti e diluiti perchè il negoziante non aveva più tendicarta pronto.....Per il fissaggio della carta io sono invece un affezionato al sistema vinavill.....ma solo sulle strutture perchè se dato su coperture in balsa sottile (max 1mm, 1,5mm) si rischia grosso, ovvero: deformazione della superficie.
Interessante ll'olio di ricino di cui non ho mai saputo (c'è sempre da imparare, anche se non più giovanissimi. Questo è il bello della vita.)


Grazie ancora.

Ciao

Albyone
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