18 gennaio 17, 17:31 | #151 (permalink) Top |
User Data registr.: 22-05-2006 Residenza: Piacenza
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| Grazie. Ma con meno di duemila dollari posso avere un'ogiva come queste: Lancair Carbon Spinner Overhaul q |
18 gennaio 17, 17:53 | #152 (permalink) Top | |
Gran Decapo Data registr.: 18-03-2007
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| Citazione:
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19 gennaio 17, 15:39 | #156 (permalink) Top |
User Data registr.: 18-12-2009 Residenza: biella
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| Il Nastro Americano no, ma quello di alluminio è certificato e l'ho visto usare su di un Citation con la deriva aperta da un fulmine alla sommita' .......autorizzato da Firenze a Biella con velocità non superiore ai 400 km/h.....
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14 aprile 17, 15:58 | #158 (permalink) Top |
User Data registr.: 22-05-2006 Residenza: Piacenza
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Aggiornamento primaverile. Poco dopo il mio ultimo post di fine Gennaio, l'amico Giangi Mazzari che dall'inizio ha sempre pilotato i prototipi del Pogo, ha subito un gravissimo infortunio alla mano destra. Fortunatamente la menomazione derivata dall'incidente interessa il solo dito indice e già dall'inizio di Marzo era possibile vedere Giangi pilotare i suoi modelli sulla pista del nostro gruppo. E questa si che è una buona notizia. Per quello che riguarda il Pogo, a causa di vari impegni lavorativi, il progetto ha subito un temporaneo rallentamento. In pratica gli sforzi miei e degli amici che mi aiutano con santa pazienza, sono concentrati a risolvere il problema della grande ogiva. Dato che i test precedenti avevano evidenziato una serie di vibrazioni inaccettabili, si è pensato di fare un passo indietro e modificare il perno del motore, il piattello, il sistema di fissaggio dell'ogiva e anche quest'ultima. Il "Project-manager" dell'ogiva è l'amico Dante che a livello di lavorazioni meccaniche è veramente molto in gamba. A breve dovrei fare qualche foto del lavoro fatto e magari anche un video del motore in funzione.......incrociamo le dita! Ho fatto tornire un master in legno duro che dovrebbe consentire la realizzazione di un'ogiva più precisa e bilanciata delle precedenti. Nella foto è visibile il master con il solo turapori e lo stesso dopo la verniciatura in carrozzeria. Non ho ancora deciso se procedere ricoprendo il master con tessuto di vetro (previa applicazione di distaccante), oppure se realizzare uno stampo "femmina" come avviene spesso per le fusoliere. Il primo metodo mi pare più semplice e inoltre consente di rimettere il pezzo fibrato sul tornio (prima di staccarlo dal master), per una levigatura finale. D'altraparte anche utilizzando lo stampo "femmina", risulta praticamente impossibile applicare la stessa identica quantità di resina lungo la circonferenza interna dello stampo stesso....... Buona Pasqua! P.S.: mangiate pure uova e colombe.......ma lasciate stare agnelli e quaglie. Grazie. |
12 febbraio 18, 23:24 | #159 (permalink) Top |
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A dieci mesi dall’ultima volta aggiorno la discussione se non altro per informare che il progetto non è abbandonato ma per varie ragioni ha subito un notevole rallentamento. Anzitutto il trasloco del mio piccolo laboratorio stipato di ciarpame musicale e aeromodellistico mi ha impegnato per tutta l’estate. Mi sono spostato solo di dieci metri ma il nuovo bilocale ha il riscaldamento ed è abitabile a tutti gli effetti. In secondo luogo per risolvere il problema dell’ogiva ho dovuto rispettare pazientemente i tempi dell’amico Dante che ha parecchi impegni specialmente nel periodo estivo. A metà Settembre era finalmente pronta l’ogiva in fibra di vetro con relativo piattello in alluminio tornito. Nonostante le molte mani di cera distaccante liquida, rimuovere l’ogiva dal master in legno non è stato facile. Fortunatamente il risultato finale è decisamente superiore a ciò che avevo realizzato in precedenza usando un master in polistirene estruso. Prima del distacco dal master l’ogiva è stata oggetto di una tornitura/carteggiatura finale che ha permesso di ottenere un pezzo preciso e di spessore costante. Peso ogiva in fibra di vetro: 128 g. Peso piattello in alluminio: 85 g. Piattello, ogiva ed elica sono stati bilanciati prima singolarmente e poi nel loro insieme, usando il bilanciatore Dubro. Non avendo a disposizione un apparecchiatura per il bilanciamento dinamico, ogiva e piattello sono stati installati sul motore per verificarne il comportamento in rotazione. Purtroppo già a metà potenza subentrava una vibrazione ed è molto probabile che salendo con lo stick del motore la risultante risonanza avrebbe danneggiato l’ogiva e/o l’albero da 5 mm.. Si è quindi reso necessario realizzare un supporto per rendere più rigido il lungo albero passante del motore GS. In pratica è stato fissato alla cassa del motore anteriore (quello che muove l’elica posteriore) un supporto in alluminio tornito con un cuscinetto che dovrebbe ridurre al minimo le vibrazioni dell’albero. Sono emersi dei problemi anche con il perno dell’elica anteriore che quindi è stato rifatto con un efficace sistema di fissaggio “a ganascia” (in precedenza veniva usato un cono in alluminio simile a quello delle ogive Graupner). L’ogiva installata sull’albero con il nuovo supporto vibrava decisamente meno e quindi non restava che provarla in volo, senonchè ho ritenuto di effettuare prima un altro test molto importante: verificare le prestazioni del motore GS E-50-65-400Kv installato sul Pogo in scala, che pesa 4,2 Kg. invece dei 3,6 Kg. del prototipo. La prova avrebbe richiesto il trasferimento di eliche, motori, regolatori e centralina dal prototipo al modello “definitivo” ma per risparmiare tempo ho scelto un metodo più veloce e meno rischioso: aggiungere 600 grammi di zavorra al prototipo, ovviamente senza modificarne il bilanciamento. Il prototipo portato a 4,2 Kg. mi preoccupava non solo per quello che riguarda il volo verticale ma anche per un carico alare di 93 gr./dmq.. Ricordo che il pilota deve poter mantenere il Pogo in hovering senza portare lo stick del gas al 100%…….diversamente non sarebbe possibile effettuare la transizione al volo orizzontale. Da notare che utilizzando eliche a passo variabile tutti i problemi sarebbero risolti….a proposito sapete dove posso trovare un motore con eliche tripala controrotanti da circa 18” di diametro a passo variabile e con peso inferiore a 800 grammi?? La “prova del nove” si è svolta il 27 gennaio scorso. Dopo aver caricato la batteria a 5 celle da 4.200 Mah. e ricalibrato la centralina giroscopica abbiamo posizionato il modello sul prato. Il pilota ha prima effettuato un breve test di hovering: solo 15 secondi ma sufficienti per capire che il motore riusciva a sollevare il Pogo Test Model #1. WOW!!! Anche il successivo volo completo è andato a buon fine ma come si vede nel video la fase di atterraggio “a marcia indietro” è sempre piuttosto critica. https://photos.app.goo.gl/l4wYeiUseAHPg9Sz2 Purtroppo questo test ha evidenziato un problema che si era già presentato in misura inferiore nei voli precedenti: il motore, se spinto al massimo dei giri, produce un rumore che è quasi sicuramente legato a un valore del “timing” non corretto. A questo punto dovevo scegliere: collaudare il Pogo “definitivo” senza far nulla o intervenire sul timing per risolvere il problema del rumore? Come ho già spiegato nella sezione “Realizzazione motori”, ho deciso di modificare il timing di uno dei regolatori FullPower PRO 65A per capire se il rumore poteva essere eliminato. Al banco, portando il timing da Auto a 22° il rumore risultava quasi sparito. Aumentando ancora il timing a 30° il rumore spariva……ma ho tenuto il motore al massimo per 3 secondi (il tempo di leggere 56A sulla pinza amperometrica)….ed è bruciato. Con un’elica tripala 18 x 8” da motore a scoppio e batteria li-po a 5 celle dovevo aspettarmelo…….ma ormai il danno è fatto. In questi giorni ho pensato a come procedere e ho valutato varie possibilità: 1) Far riavvolgere il motore GS bruciato magari scendendo da 400 a 350Kv. 2) Acquistare un nuovo motore controrotante GS 3) Acquistare un nuovo motore controrotante dalla AEO (sempre Cinese) 4) Provare a realizzare un motore controrotante accoppiando due brushless di adeguata potenza 5) Abbandonare il progetto e dedicarmi ad attività ugualmente costose ma più divertenti. Ho anche passato parecchio tempo con eCalc per capire quale potenza sia effettivamente necessaria per un modello a decollo verticale da 4,2 Kg., valore che aumenterebbe a 4.438 grammi aggiungendo ogiva e piattello. Per il Pogo in scala sono necessari circa 480W/kg. al massimo dei giri che corrispondono circa a 160 W/Kg. al 50% dello stick sulla trasmittente. Ne consegue che per gestire un modello di questo peso sono necessari 2.130W totali, ovvero 1.065W per ogni motore. Per raggiungere tale valore è possibile usare: A) due motori con 58A di assorbimento massimo e li-po a 5 celle: 58A x 18,5v = 1.073W due motori con 48A di assorbimento massimo e li-po a 6 celle: 48A x 22,2v = 1.065W Due altri elementi complicano ulteriormente la scelta della motorizzazione: la necessità di usare eliche di almeno 18” di diametro (da notare che in scala di 1:8 le eliche dovrebbero avere un diametro di 23”) e il peso del motore stesso. Infatti bilanciare il Pogo è particolarmente difficile in quanto la batteria, a causa delle baionette in carbonio delle derive, non può essere installata in coda, mentre motore + eliche + piattello + ogiva (in totale circa 700 grammi) sono ben distanti dal baricentro. Valutati i pro e contro, qualora riuscissi a individuare due brushless di adeguata potenza e peso ridotto, l’idea di realizzare un motore controrotante non mi dispiace. La faccenda mi porterà via ancora tanto tempo e denaro……..ma non voglio darmi per vinto. A presto. ettore |
22 maggio 18, 22:26 | #160 (permalink) Top |
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Aggiorno la discussione….. a solo tre mesi dall'ultimo post! Finalmente è superato lo scoglio del motore contro-rotante e quindi il progetto si avvicina alla conclusione. In Marzo, dopo aver esaminato molti motori brushless con eCalc e xcopterCalc, ne ho individuato uno che per peso, potenza e dimensioni poteva essere adeguato per realizzare un sistema contro-rotante da circa 2.000 W complessivi. Si tratta del Dualsky ECO4120C-V2 a 350 Kv. Questi motori sono piuttosto economici (47,65 euro cadauno) e perciò, qualora si fossero rivelati meno potenti rispetto a quanto dichiarato dal produttore (cosa piuttosto frequente con i prodotti Made-in-China….), il danno sarebbe stato accettabile. I due motori, ordinati alla Dualsky , mi sono arrivati a fine Marzo dopo aver pagato il 43% di spese doganali. N.B.: appena versato il dovuto, ho telefonato al corriere non risparmiando gli insulti Dopo un veloce test per verificarne il funzionamento, i due brushless sono stati consegnati a Dante che aveva il difficile compito di modificarli e assemblarli. Come si vede nelle foto si trattava di accoppiare le due unità utilizzando la X in allumino che di solito viene usata per fissare il motore all'ordinata parafiamma. Anzitutto sono state smontate le casse rotanti (operazione facile) e tolti i due alberi originali da 6 mm. di diametro (operazione meno facile….). Ho poi acquistato un tondino in acciaio temprato e rettificato da 1 metro che è servito per realizzare il nuovo albero da 20 cm. che è inserito a pressione nella cassa rotante del motore posteriore. Sulla cassa del motore anteriore è stato allargato il foro dell'albero motore portandolo da 6 a 7 millimetri; questo perché albero e cassa rotante ruotano in senso inverso e non devono toccarsi. Inserire un solo cuscinetto a sfere sulla cassa rotante anteriore non sarebbe stato sufficiente per evitare le vibrazioni del lungo albero motore e quindi Dante ha realizzato quella che è la parte più difficile del motore contro-rotante: un supporto in alluminio tornito con all’interno 2 cuscinetti a sfera flangiati da 10 mm. di diametro esterno e foro da 6 mm.. Durante i lavori abbiamo capito che le tolleranze del supporto anteriore dell'albero devono essere dell'ordine di pochi centesimi di millimetro per evitare sfregamenti tra magneti e statore. La base del supporto del nuovo sistema contro-rotante è quella del vecchio motore GS Models, ancora in attesa di una improbabile riparazione, mentre le 4 colonnine in alluminio sono state rifatte da Dante in quanto i motori Dualsky hanno lo stesso diametro dei GS Models (49,5 mm.) ma sono più lunghi. L'idea di testare i nuovi motori al banco pareva buona ma in pratica la faccenda ha preso una piega disastrosa. Per pudore e rispetto delle persone coinvolte non scendo nei particolari e dico solo che è stato necessario acquistare due nuove eliche e sostituire l'albero motore…. Se non altro, dalla sfortunata prova, è emerso che i motori presentano una trazione notevole, probabilmente oltre i 10 Kg. a pieno regime. La batteria usata è a 6 celle e presumendo un assorbimento massimo di circa 52 A dovremmo avere a disposizione 1.100 W per ogni motore. Dato che non voglio più sentir parlare di prove al banco, venerdì scorso ho installato il nuovo sistema contro-rotante sul Pogo Test Model #1 che ora pesa 4.207 grammi. Le prime prove di hovering hanno confermato la grande potenza dei motori e infatti il modello vola a punto fisso a circa il 50% dello stick del motore. Anche il volo completo di sabato 19 Maggio è andato bene. Il grosso prototipo è bilanciato correttamente e con mio grande sollievo riesce a raggiungere una certa velocità nonostante il passo piuttosto ridotto delle eliche (8"). Il pilota ha la completa padronanza del modello in ogni fase del volo……..tranne quando lo porta a una distanza tale da non capire più come è orientato… A questo punto, dopo oltre 20 voli completi fatti con il prototipo, è finalmente giunto il momento di collaudare il Pogo in scala. Spero che la bella foto di Nicola Fasoli che si vede sulla copertina di MODELLISMO n.152 non resti solo un ricordo…. Ettore |
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