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Vecchio 27 marzo 18, 15:04   #21 (permalink)  Top
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L'avatar di Indoor
 
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Originalmente inviato da claudio v Visualizza messaggio
Ciao, dato che per l'Autonomy F5J è stato sviluppato un software/ firmware dedicato che funziona sul multi 2, è indispensabile, come puoi leggere sul nostro sito Autonomy F5J – Per alianti radiocomandati da termica, avere quel logger appositamente configurato per partecipare alle nostre gare.
Aggiungo che se vuoi provare a gareggiare, per la prima gara è disponibile un logger che ti daranno quando arrivi sul campo
Come avrai letto la prossima gara è il 15 aprile a Cremona
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Vecchio 27 marzo 18, 16:31   #22 (permalink)  Top
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Domanda: volendomi avvicinare a questa disciplina, e' possibile da regolamento utilizzare il logger rc multi 3 al posto del rc multi 2 di cui ho letto nel regolamento?
Per il multi2 ti hanno già risposto ....e se ti piace il volo in termica ti suggerisco vivamente di provare questa categoria che è interessante e divertente. Chiedi all'organizzazione un logger in prestito per la prossima gara e vedrai che passerai una bella giornata in un clima di grande serenità e amicizia.

Se usi Taranis come radio e hai un variometro frsky come sensore di telemetria posso mandarti, in attesa di disporre di un multi2, uno script (LUA Script) che simula con il variometro frsky un volo secondo il regolamento Autonomy e ti fornisce tempo motore utilizzato e quota ottenuta sotto motore direttamente sul display della Taranis. Naturalmente in gara il variometro non è consentito ma puoi utilizzare questo comodo sistema per sessioni di allenamento senza necessariamente utilizzare sempre il logger.

Luciano
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Vecchio 29 marzo 18, 10:37   #23 (permalink)  Top
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Qui

Galleria – Autonomy F5J

trovate una bella selezione fotografica dei modelli presenti

A completamente riporto il nome del genovese che speriamo si aggiunga al bel gruppo di piloti Autonomy. Si chiama Federico Ciardi e sta ritornando a pilotare aeromodelli dopo un lungo periodo trascorso a gareggiare con le barche a vela

Belle costruzioni, ma sembrano foto fatte ad una gara RCV del 1972, salvo un paio di modelli, non è un'involuzione ?



Umberto
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Vecchio 29 marzo 18, 20:22   #24 (permalink)  Top
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L'avatar di claudio v
 
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Belle costruzioni, ma sembrano foto fatte ad una gara RCV del 1972, salvo un paio di modelli, non è un'involuzione ?
Umberto
Cioa Umberto,
Non saprei... alle gare di RCV del 72 non ci andavo perchè avevo 4 anni

Però non mi risulta ci fossero strutture tubolari in carbonio, dbox in composito e ali in poli e fibra di vetro e carbonio... o cose del genere.

Guardando la nostra galleria di foto al link Galleria – Autonomy F5J a me non pare.

Qui la foto di gruppo



I 3 modelli toscani avevano strutture rivestite in balsa con longherone portante in tubi di carbonio come i vari Inside e Introduction





di ali Inside/Introcuction ce n'erano almeno altre 3 (Alberici, Bianchi, Zanchi)


Poi altri 3 modelli in poli e fibra che non mi risulta ci fossero nel 72... di Ton, Dappo e Montecucco








I "torinesi" avevano tutti più o meno dei Dbox in compositi vari con centine e capstrip in carbonio...

Di modelli old stile... di sicuro resta il Nebula con cui è venuto a giocare con noi Lillo e il Termiketor di Razzi che non va poi male: anzi, forse ci siamo salvati dal temibile Termiketor grazie al vento fortino del pomeriggio.



che comunque è moderno, perchè ha il direzionale dietro

Se poi ti riferisci all'età dei piloti, è un altro discorso... comunque sottolineo... nel 72 non c'ero, avevo 4 anni... non posso saperlo.
Ciao

Ultima modifica di claudio v : 29 marzo 18 alle ore 20:26
claudio v non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 29 marzo 18, 20:24   #25 (permalink)  Top
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Belle costruzioni, ma sembrano foto fatte ad una gara RCV del 1972, salvo un paio di modelli, non è un'involuzione ?



Umberto
Questione di punti di vista Umberto!
Intanto credo di poter dire che, salvo uno o due modelli due assi, la maggioranza non è assolutamente paragonabile agli RCV degli anni '70, se approfondisci dettagli progettuali e tecniche di costruzione te ne rendi subito conto.
In secondo luogo si può entrare nel merito del concetto di involuzione: potrei dirti che secondo me un aspetto involutivo è ridursi a praticare una categoria dove l'utilizzo di aeromodelli prodotti in maniera industriale elimina di fatto la ricerca di soluzioni tecnico costruttive individuali, concentrando l'abilità del concorrente nella messa a punto e nel pilotaggio, fattori peraltro determinanti per il risultato finale!
Opinioni personali certo, rispettabili quanto le tue.
Ti rimane da toglierti una curiosità: rimetti in ordine di volo un modello "anni 70", che certamente hai in archivio, e vieni a provare il confronto! Sarai assolutamente il benvenuto!
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pave 52
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Vecchio 01 aprile 18, 00:10   #26 (permalink)  Top
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Grazie per le risposte.
Vedo che i modelli usati sono abbastanza standardizzati, mi chiedevo se c'e' spazio anche per un'interpretazione "creativa" del regolamento. Leggendo il regolamento mi rendo conto che si potrebbero raggiungere buoni risultati anche sfruttando alianti veloci e filanti che poi possano anche rallentare molto e termicare bene.
HalfA non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 01 aprile 18, 00:18   #27 (permalink)  Top
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L'avatar di milan
 
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Originalmente inviato da pave 52 Visualizza messaggio
Questione di punti di vista Umberto!
Intanto credo di poter dire che, salvo uno o due modelli due assi, la maggioranza non è assolutamente paragonabile agli RCV degli anni '70, se approfondisci dettagli progettuali e tecniche di costruzione te ne rendi subito conto.
In secondo luogo si può entrare nel merito del concetto di involuzione: potrei dirti che secondo me un aspetto involutivo è ridursi a praticare una categoria dove l'utilizzo di aeromodelli prodotti in maniera industriale elimina di fatto la ricerca di soluzioni tecnico costruttive individuali, concentrando l'abilità del concorrente nella messa a punto e nel pilotaggio, fattori peraltro determinanti per il risultato finale!
Opinioni personali certo, rispettabili quanto le tue.
Ti rimane da toglierti una curiosità: rimetti in ordine di volo un modello "anni 70", che certamente hai in archivio, e vieni a provare il confronto! Sarai assolutamente il benvenuto!

La discussione (pacata per carità) ha fatto pubblicare delle belle foto che fanno valutare meglio i modelli, e dopo averli rivisti non posso cambiare opinione.
L'evoluzione che mi interessa è quella degli alianti, della loro efficienza di volo e versatilità.
Non sono i materiali a fare un modello moderno, almeno non solo; credo che all'idea del minor peso siano state sacrificate le scelte che fanno un aliante efficiente, come il profilo variabie a tutta apertura con alettoni d'estremità, il muso corto e la pianta e terminali ellittici o simile.
Salvo pochi modelli (3/4?) gli altri hanno pseudo alettoni, terminali squadrati ecc. ecc.

Si potrà obiettare che sono modelli che vanno piano e che i vortici d'estremità sono ridotti, ma ci sono, che gli alettoni si usano solo in rare situazioni...fatto sta che non vedo progetti "estremi" come ci si aspetterebbe per modelli da portare in gara.
Forse la scelta di rinunciare al profilo variabile ha la motivazione di non doverlo gestire il che alla lunga complica la guida, ma per il resto non vedo un motivo valido.

Come ha ricordato Rover, il motore dell'aliante è il suo peso, invece si tende ad usare il motore elettrico per avanzare rinunciando ad usarlo per salire.
Forse saranno scelte che nell'ottica del regolamento pagano, ma producono modelli "vecchi" progettualmente, se fosse cosi' modificherei subito le regole aggiungendo un bel carico minimo.
Non escludo nemmeno che le mie siano pare, quando facevo Autonomy raschiavo milliampere di consumo eliminando parti elettroniche, alesando le sedi dei cuscinetti e montando dei reggispinta, allineando magneti e indotto, affinando le eliche, non trascuravo niente che mi potesse dare un vantaggio in gara, a costo di farmi i motori.

Adesso che la motorizzazione non è importante finalizzerei allo stesso modo il modello, ma non avendo nemmeno il posto per lavorare e scarse qualità da luitaio gliela do' su'.

Il tuo Plus centinato non dovrebbe risentire della mancanza degli alettoni nelle virate, ma dovrai gestire molto bene la miscelazione degli spatolini, e le ali pulite dovrebbero avere un loro vantaggio: dai la paga a tutti, chissà che non gli suoni la sveglia.

E buona Pasqua a tutti !


Umberto
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Vecchio 03 aprile 18, 09:06   #28 (permalink)  Top
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L'avatar di claudio v
 
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Non so se ho capito
Mi faresti elenco stringato di x punti di cosa farebbe la differenza tra un aliante moderno da gara e uno "vecchio", magari postando qualche foto per far capire le differenze. Tutta sta differenza, non riesco a visualizzarla.
claudio v non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 03 aprile 18, 10:12   #29 (permalink)  Top
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Secondo me il problema consiste nella diversa visione che avete. Milan vede il veleggiatore nella sua eccezione di macchina volante con la massima efficienza possibile, per cui ricerca feroce della massima pulizia aerodinamica, per cui modelli tipo F5j stampati con profili costruiti a macchina per la massima precisione e componenti super selezionati. Claudio invece, finalizza i suoi modelli allo specifico volo di gara. A me piacciono modelli che si muovano velocemente nello spazio usando il peso come motore, molto meno mi piacciono i farfalloni che stazionano nel cielo per cui se si devono muovere in cerca della termica debbono usare un motore. MA se il goal è volare il più lentamente possibile in termica e posso usare il motore per gli spostamenti alla ricerca della stessa, allora un modello iper leggero, aerodinamicamente non pulitissimo, potrebbe soddisfare benissimo le esigenze specifiche di quel tipo di gara. Insomma la scelta dipende dal risultato che vuoi raggiungere. Io preferisco un modello un po' più carico, che si muova con più autorità nell'aria e che grazie all'uso del profilo variabile su tutta l'ala mi consenta di rallentare e galleggiare una volta raggiunta e presa la sospirata termica. Certo che quando gareggiavo RCV negli anni 70-80 se avessi avuto a disposizione un modello da Autonomy, con profilo sottile, profilo variabile, carichi alari minimi, le radio con miscelazioni infinite invece di 6 canali base, sarebbe stato un bel vantaggio! Credo che l'evoluzione della specie, più che sulle tecniche costruttive sia stata nella tecnica di messa a punto e progettuale dei modelli, cioè c'è stato un cambio di mentalità profondo nel modo di volare e pensare i modelli. Quando ho cominciato nel 2006 a gareggiare old time, ad esempio, per vincere un europeo bastava fare tre voli di 3 minuti o poco più e di fatto, anche se previsti, non si erano svolti mai voli di fly-off. Adesso normalmente ci sono almeno 8-10 piloti in fly-off. I modelli sono sempre quelli progettati prima del 1950, come mai allora era straordinario un volo di 3 minuti da 100 metri e adesso è inutile? E' cambiato l'approccio al pilotaggio e al centraggio. Credo che anche in autonomy rispetto alla RCV sia diverso l'approccio più che la tecnica dei modelli. Un Dbox in balsa, tipico dei modelli RCV funziona benissimo anche adesso, non è obsoleto tecnicamente e aerodinamicamente. Un longherone in tiglio a doppio T funziona benissimo anche adesso, non è inferiore ad un tubo di carbonio. Puoi usare materiali moderni perchè tecnicamente più performanti? Può essere utile ma non è indispensabile, non fanno la differenza in volo.
rovermer non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 03 aprile 18, 23:40   #30 (permalink)  Top
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Secondo me il problema consiste nella diversa visione che avete. Milan vede il veleggiatore nella sua eccezione di macchina volante con la massima efficienza possibile, per cui ricerca feroce della massima pulizia aerodinamica, per cui modelli tipo F5j stampati con profili costruiti a macchina per la massima precisione e componenti super selezionati. Claudio invece, finalizza i suoi modelli allo specifico volo di gara. A me piacciono modelli che si muovano velocemente nello spazio usando il peso come motore, molto meno mi piacciono i farfalloni che stazionano nel cielo per cui se si devono muovere in cerca della termica debbono usare un motore. MA se il goal è volare il più lentamente possibile in termica e posso usare il motore per gli spostamenti alla ricerca della stessa, allora un modello iper leggero, aerodinamicamente non pulitissimo, potrebbe soddisfare benissimo le esigenze specifiche di quel tipo di gara. Insomma la scelta dipende dal risultato che vuoi raggiungere. Io preferisco un modello un po' più carico, che si muova con più autorità nell'aria e che grazie all'uso del profilo variabile su tutta l'ala mi consenta di rallentare e galleggiare una volta raggiunta e presa la sospirata termica. Certo che quando gareggiavo RCV negli anni 70-80 se avessi avuto a disposizione un modello da Autonomy, con profilo sottile, profilo variabile, carichi alari minimi, le radio con miscelazioni infinite invece di 6 canali base, sarebbe stato un bel vantaggio! Credo che l'evoluzione della specie, più che sulle tecniche costruttive sia stata nella tecnica di messa a punto e progettuale dei modelli, cioè c'è stato un cambio di mentalità profondo nel modo di volare e pensare i modelli. Quando ho cominciato nel 2006 a gareggiare old time, ad esempio, per vincere un europeo bastava fare tre voli di 3 minuti o poco più e di fatto, anche se previsti, non si erano svolti mai voli di fly-off. Adesso normalmente ci sono almeno 8-10 piloti in fly-off. I modelli sono sempre quelli progettati prima del 1950, come mai allora era straordinario un volo di 3 minuti da 100 metri e adesso è inutile? E' cambiato l'approccio al pilotaggio e al centraggio. Credo che anche in autonomy rispetto alla RCV sia diverso l'approccio più che la tecnica dei modelli. Un Dbox in balsa, tipico dei modelli RCV funziona benissimo anche adesso, non è obsoleto tecnicamente e aerodinamicamente. Un longherone in tiglio a doppio T funziona benissimo anche adesso, non è inferiore ad un tubo di carbonio. Puoi usare materiali moderni perchè tecnicamente più performanti? Può essere utile ma non è indispensabile, non fanno la differenza in volo.


NI, un po' questo e un po' quello, faccio prima a dire che modello non mi dispiacerebbe : struttura tipo INSIDE con 5 o 6 servi nelle ali, terminali come Drela comanda, trave pod e coda come il Supra ma quota con spatolino, e visto che spesso c'è vento profili AG 37 e 38 da flappare in termica (sono sottili ma il longherone in carbonio mi da fiducia), motore ridotto per il massimo rendimento e batterie che fanno piu' voli per non perdere un attimo di buono a cambiarle.
Al momento non mi viene in mente altro (con la juve che perde cosi...)


Umberto
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