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Vecchio 20 agosto 17, 02:20   #1 (permalink)  Top
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programmazione X-3810

Scusate se non è il posto corretto per tale ricerca,
ma non ricordo più se con tale trasmittente è possibile
programmare un tuttala con solo 2 servocomandi-
Grazie
Benito
benito.alberici non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 20 agosto 17, 03:47   #2 (permalink)  Top
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L'avatar di Enrico.pocopagni
 
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Buonanotte Benito,

secondo il manuale sembra di sì. Ne ho trovato una copia in inglese, ho segnato in giallo dove ne parla.jrp8612-manual.pdf
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Vecchio 20 agosto 17, 04:26   #3 (permalink)  Top
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L'avatar di Ergonomix
 
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Originalmente inviato da benito.alberici Visualizza messaggio
Scusate se non è il posto corretto per tale ricerca,
ma non ricordo più se con tale trasmittente è possibile
programmare un tuttala con solo 2 servocomandi-
Grazie
Benito
Sicuramente si, ci pilotavo gli tzagi
Ere fa.
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viva il volo libero
Sempre e solo puro, se va giù è perché sono stato pirla, ed è giusto che vada giù. (cit Xoni)
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Vecchio 20 agosto 17, 14:53   #4 (permalink)  Top
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Buonanotte Benito,

secondo il manuale sembra di sì. Ne ho trovato una copia in inglese, ho segnato in giallo dove ne parla.Allegato 361314
Ciao Enrico, non è il caso che tu perda le notti per dare
assistenza ad un vecchietto rimba. Con la mia beneamata 3030
posso fare tutto ma con questa non riesco proprio a trovare le
funzioni che mi servono.
Il manuale che gentilmente mi hai inviato è riferito alla XP-8103.
Non vorrei che la X-3810 sia un'altro prodotto.
Il tuttala è un VIPP che avevo perso sul Turchino due anni fà e l'unico
danno riscontrato sono i servi metallici che hanno fatto la ruggine.
Quando posso te lo farò provare sul Fasce.
Grazie ancora.
Benito
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Vecchio 20 agosto 17, 21:35   #5 (permalink)  Top
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L'avatar di Enrico.pocopagni
 
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Notti guadagnate.
Mi spiace, quello stordito di Google me l'aveva data per buona.
Tra l'altro la Tua offerta di provare il modello, molto apprezzata, mi smuove una memoria che ho lì da tanto; sembra il momento buono per metterla fuori (l'hai voluto Tu!)

Volatori, amici.

Tra l’altro con Benito mi è successa una cosa strepitosa, la più straordinaria mai capitata in tanti anni di modellismo.
E’ così strana, così improbabile, così bella che la devo raccontare.

Avevo ripreso da poco, dopo un vuoto di più di venti anni, ma vuoto assoluto, pneumatico, non solo per modo di dire, era passato così tanto tempo che non mi ricordo nemmeno perché abbia lasciato passare tutto quel tempo: i casi della vita.
Così conoscevo, ed ero conosciuto, ormai solo dai modellisti “in età”, mi ero perso le nuove generazioni; a poco a poco ho colmato anche questo gap.

A un certo punto mi torna la voglia, o forse è stato solo il bisogno di togliermi di casa i frammenti del passato, avevo rifatto le ali allo Jantar, ma non le avevo finite, e allora ho ripreso il lavoro e, mentre le finivo pensavo: non posso riprendere con un 5 metri, devo rifarmi un po’ le mani, e allora avevo comperato un Ka8b di polistirolo e avevo cominciato a brutalizzarlo.

Insomma, era un pomeriggio d’estate e stavo brutalizzando il gommolo al Fasce quando arrivano Guido e Benito che non vedevo da tantissimo tempo, e vent'anni ne lasciano di segni sul viso, altroché.

Atterro, facciamo quattro chiacchiere, poi Benito mette in aria un suo modello e io ciatello ancora un po’ con Guido.
A un certo punto Benito, che stava pilotando, senz’altro preambolo, senza far presagire minimamente la densa nube che, figurativamente parlando perché il meteo era perfetto, si andava addensando sulla mia testa, mi fa: “prendi un po’ questo modello, che devo fare una telefonata…” così, a freddo, anche se faceva caldo.

Ma vi rendete conto? uno che fa a un neofita di seconda generazione, che non vede da una vita “prendi ‘sto modello”? in volo, per giunta!.
Ma uno normale nemmeno se glielo chiedo in ginocchio me lo dà! Con questo non voglio dire che Benito era fuori di boccia, lungi da me! non mi permetterei mai!, ma certo che la cosa, a esaminarla razionalmente, ha dei contorni di improbabilità che non sfuggono.
E poi non glielo avrei mai chiesto, mancherebbe!

Ero indeciso se non aver capito o se aver capito bene e pensare che Benito l’avesse chiesto per scherzo, o per piaggeria; così mi schernisco, ma dài Benito, è tanto che non volo, e poi, lo sai, sono mancino, piloto in modo tre, non è il caso…

E lui, di rimando “Oh, quante balle! prendi ‘sta radio che devo chiamare mia suocera!” cioè, veramente ha detto delle cose più carine perché lui è un signore, e poi non sono sicurissimo se era la suocera o la moglie, ma, in estrema sintesi, in nuce, il succo era quello, e mi sbatte la radio in mano (cioè me la sbatte a tracolla perché la augusta vegliarda era una Multiplex 3030 che si pilota a pulpito) e comincia a parlare al cellulare. Ancor d’assai che almeno la radio era quella, come la mia.
Attacco a pilotare come posso, con alettoni e deriva scambiati, vado storto come i cani in un’aria generosa di ascendenze, pensando a quale mano usare ad ogni virata.

La telefonata finisce e Benito riprende a chiacchierare con Guido, mentre io volavo già da diversi minuti, mi sentivo sui carboni e in più le termiche si stavano afflosciando, sul Fasce alle volte succede.

Così cerco di inserirmi nella conversazione senza essere invadente, ehm, sai Benito, la condizione sta calando, dovrei atterrare… ecco la radio… e lui, con una calma olimpica, come se la cosa nemmeno remotamente lo toccasse: “sì, sì, atterra che ho da dire a Guido delle cose importanti”.

E di nuovo quel senso di non aver capito; ma come, l’atterraggio, la manovra più critica, me la fa fare? sono nei guai!.
Ora, se guardiamo razionalmente la cosa, già è poco probabile che uno, non sollecitato, dia da volare un modello a un altro; più improbabile ancora se l’altro (io) sta ri-facendosi le ossa e, essendo mancino (piove sul bagnato) pilota con i comandi diversi dalla radio del modello in questione. Ma il culmine dell’improbabilità si raggiunge nell’atterraggio, manovra nella quale un modellista, se è generoso, può darti la vita, ma non il modello.
L’avessi saputo e avessi giocato il superenalotto avrei vinto. Peccato.

Mah, avranno avuto cose importantissime da dirsi.
E invece no, conversavano amabilmente della rava e la fava, magari semplicemente non ne aveva voglia, vai a sapere.
E mi tornava in mente una volta, tanto tempo prima, che Vittorio, proprio lì, mi aveva fatto provare un suo modello in una giornata di gran vento, ma un momento soltanto, sotto stretta sorveglianza, e senza atterrare, ça va sans dire, che non voleva tribolare, così aveva detto.

Così, sempre più graticolato mi ingegno: attacco l’approccio canonico per il Fasce, torno sottovento parallelo al pendio, un’ampia virata (storta) verso valle perdendo quota per trovarsi nuovamente allineati al pendio ma stavolta sopravvento e risalire smaltendo la cinetica: sono in finale, sul sentiero, altezza e velocità ok, direzione così così; atterro.
…’somma, non esageriamo, che poi, in fondo è la gravità che fa il grosso del lavoro; in qualche modo il modello tocca terra. Senza danni. E’ fatta.

Ecco, tutto qua, vi sembrerà anche poco, e forse lo è, ma non per me; me la porto appresso da quel giorno, l’anno scorso, ogni tanto ci ripenso.
E quando ci ripenso e mi scappa da ridere.
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Vecchio 21 agosto 17, 08:57   #6 (permalink)  Top
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La radio e' la stessa, era venduta come 3810 in europa.

Tenendo premuti i 2 tasti di sinistra e accendi la radio,
Entra nel menu Wing
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Vecchio 21 agosto 17, 12:56   #7 (permalink)  Top
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Tra l'altro la Tua offerta di provare il modello, molto apprezzata, mi smuove una memoria che ho lì da tanto; sembra il momento buono per metterla fuori (l'hai voluto Tu!)

Volatori, amici.

Tra l’altro con Benito mi è successa una cosa strepitosa, la più straordinaria mai capitata in tanti anni di modellismo.
E’ così strana, così improbabile, così bella che la devo raccontare.

Avevo ripreso da poco, dopo un vuoto di più di venti anni, ma vuoto assoluto, pneumatico, non solo per modo di dire, era passato così tanto tempo che non mi ricordo nemmeno perché abbia lasciato passare tutto quel tempo: i casi della vita.
Così conoscevo, ed ero conosciuto, ormai solo dai modellisti “in età”, mi ero perso le nuove generazioni; a poco a poco ho colmato anche questo gap.

A un certo punto mi torna la voglia, o forse è stato solo il bisogno di togliermi di casa i frammenti del passato, avevo rifatto le ali allo Jantar, ma non le avevo finite, e allora ho ripreso il lavoro e, mentre le finivo pensavo: non posso riprendere con un 5 metri, devo rifarmi un po’ le mani, e allora avevo comperato un Ka8b di polistirolo e avevo cominciato a brutalizzarlo.

Insomma, era un pomeriggio d’estate e stavo brutalizzando il gommolo al Fasce quando arrivano Guido e Benito che non vedevo da tantissimo tempo, e vent'anni ne lasciano di segni sul viso, altroché.

Atterro, facciamo quattro chiacchiere, poi Benito mette in aria un suo modello e io ciatello ancora un po’ con Guido.
A un certo punto Benito, che stava pilotando, senz’altro preambolo, senza far presagire minimamente la densa nube che, figurativamente parlando perché il meteo era perfetto, si andava addensando sulla mia testa, mi fa: “prendi un po’ questo modello, che devo fare una telefonata…” così, a freddo, anche se faceva caldo.

Ma vi rendete conto? uno che fa a un neofita di seconda generazione, che non vede da una vita “prendi ‘sto modello”? in volo, per giunta!.
Ma uno normale nemmeno se glielo chiedo in ginocchio me lo dà! Con questo non voglio dire che Benito era fuori di boccia, lungi da me! non mi permetterei mai!, ma certo che la cosa, a esaminarla razionalmente, ha dei contorni di improbabilità che non sfuggono.
E poi non glielo avrei mai chiesto, mancherebbe!

Ero indeciso se non aver capito o se aver capito bene e pensare che Benito l’avesse chiesto per scherzo, o per piaggeria; così mi schernisco, ma dài Benito, è tanto che non volo, e poi, lo sai, sono mancino, piloto in modo tre, non è il caso…

E lui, di rimando “Oh, quante balle! prendi ‘sta radio che devo chiamare mia suocera!” cioè, veramente ha detto delle cose più carine perché lui è un signore, e poi non sono sicurissimo se era la suocera o la moglie, ma, in estrema sintesi, in nuce, il succo era quello, e mi sbatte la radio in mano (cioè me la sbatte a tracolla perché la augusta vegliarda era una Multiplex 3030 che si pilota a pulpito) e comincia a parlare al cellulare. Ancor d’assai che almeno la radio era quella, come la mia.
Attacco a pilotare come posso, con alettoni e deriva scambiati, vado storto come i cani in un’aria generosa di ascendenze, pensando a quale mano usare ad ogni virata.

La telefonata finisce e Benito riprende a chiacchierare con Guido, mentre io volavo già da diversi minuti, mi sentivo sui carboni e in più le termiche si stavano afflosciando, sul Fasce alle volte succede.

Così cerco di inserirmi nella conversazione senza essere invadente, ehm, sai Benito, la condizione sta calando, dovrei atterrare… ecco la radio… e lui, con una calma olimpica, come se la cosa nemmeno remotamente lo toccasse: “sì, sì, atterra che ho da dire a Guido delle cose importanti”.

E di nuovo quel senso di non aver capito; ma come, l’atterraggio, la manovra più critica, me la fa fare? sono nei guai!.
Ora, se guardiamo razionalmente la cosa, già è poco probabile che uno, non sollecitato, dia da volare un modello a un altro; più improbabile ancora se l’altro (io) sta ri-facendosi le ossa e, essendo mancino (piove sul bagnato) pilota con i comandi diversi dalla radio del modello in questione. Ma il culmine dell’improbabilità si raggiunge nell’atterraggio, manovra nella quale un modellista, se è generoso, può darti la vita, ma non il modello.
L’avessi saputo e avessi giocato il superenalotto avrei vinto. Peccato.

Mah, avranno avuto cose importantissime da dirsi.
E invece no, conversavano amabilmente della rava e la fava, magari semplicemente non ne aveva voglia, vai a sapere.
E mi tornava in mente una volta, tanto tempo prima, che Vittorio, proprio lì, mi aveva fatto provare un suo modello in una giornata di gran vento, ma un momento soltanto, sotto stretta sorveglianza, e senza atterrare, ça va sans dire, che non voleva tribolare, così aveva detto.

Così, sempre più graticolato mi ingegno: attacco l’approccio canonico per il Fasce, torno sottovento parallelo al pendio, un’ampia virata (storta) verso valle perdendo quota per trovarsi nuovamente allineati al pendio ma stavolta sopravvento e risalire smaltendo la cinetica: sono in finale, sul sentiero, altezza e velocità ok, direzione così così; atterro.
…’somma, non esageriamo, che poi, in fondo è la gravità che fa il grosso del lavoro; in qualche modo il modello tocca terra. Senza danni. E’ fatta.

Ecco, tutto qua, vi sembrerà anche poco, e forse lo è, ma non per me; me la porto appresso da quel giorno, l’anno scorso, ogni tanto ci ripenso.
E quando ci ripenso e mi scappa da ridere.
Enrico, sei fantastico
benito.alberici non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 21 agosto 17, 13:20   #8 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da italo.driussi Visualizza messaggio
La radio e' la stessa, era venduta come 3810 in europa.

Tenendo premuti i 2 tasti di sinistra e accendi la radio,
Entra nel menu Wing
Scegli delta
Ciao,
a me non riesce. Quando vado sul tipo di ala mi dà
solamente l'inserimento del V-TAIL, cioè coda a V e
il Dual Flap.
Grazie.
Benito
benito.alberici non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 21 agosto 17, 14:49   #9 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da benito.alberici Visualizza messaggio
Ciao,
a me non riesce. Quando vado sul tipo di ala mi dà
solamente l'inserimento del V-TAIL, cioè coda a V e
il Dual Flap.
Grazie.
Benito
Prova a selezionare tipo di modello ACRO e controlla se le voci del menu WING cambiano

Facci sapere

Ciao
Italo
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italo.driussi non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 21 agosto 17, 17:10   #10 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da italo.driussi Visualizza messaggio
Prova a selezionare tipo di modello ACRO e controlla se le voci del menu WING cambiano

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Ciao
Italo
Italo sei un mostro di sapienza.
Esce Flaperoni e Delta.
Utilizzando Delta funziona il tutto.
Avevo già messo la Taranis ma sono tornato indietro
e penso volerà prestissimo-
Grazie. Bravo.
Benito
benito.alberici non è collegato   Rispondi citando
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