Discussione: Primo volo ma...
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Vecchio 26 aprile 14, 02:44   #6 (permalink)  Top
Ventus57
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Originalmente inviato da tomy983 Visualizza messaggio
Salve a tutti!
Oggi ho volato per la prima volta.

Sono andato al campo di volo e c'erano diverse persone intente a far volare i loro mezzi.
Sono tutti stati gentilissimi e nonostante mi abbiano sconsigliato di volare per via del vento si sono resi disponibili a volare il mio bixler e anche a passarmi la radio per qualche istante per riprendersela di corsa ai miei errori
Bellissima la sensazione...

L'unica problema è stato ad un attimo prima del decollo... Arriva la domanda MA LA TUA RADIO E MODE 1, vero?
No, dico io, è mode 2.

Mi hanno guardato tutti come un alieno.

Bè, visto che è la prima volta che voli, se vuoi che ti aiutiamo dobbiamo modificarla. Non siamo in grado di volare in mode 1.

Nessun problema, dico io. E giù di cacciavite.

La modifica è stata veloce, funzionava tutto al meglio e l'aereo è decollato e volato perfettamente da mani esperte.

Quando ho preso in mano io la radio però...
Tutte le ore al simulatore, e gli istinti che già avevo maturato col joystic nel simulatore microsoft... Tutto perso.
Vuoi salire di quota e ti ritrovi a togliere motore...
Devo rincominciare daccapo ed è bruttissimo...

Un piccolo consiglio a quelli come me che sono alle primissime armi... Prima di ogni acquisto, e anche prima di un simulatore... Passate al campo della zona, e chiedete con che modo si vola lì... Sarà con quel modo che poi vi faranno vedere come fare i primi passettini!

Ps... Ma come accidenti si fa a concepire il modo 1? La cloche di un aereo vero è evidentemente mode 2, ogni simulatore per computer (non di rc) è studiato per un joystic in mode 2... È comodissimo e naturale, visto che da quanto ho potuto capire i comandi di alettoni ed elevatori, soprattutto all'inizio, sono i più usati e rimangono concentrati su uno stick.
Anche i caccia militari volano in mode 2!
E poi da quello che mi hanno detto pure i modellini di elicotteri prediligono questo modo.

Ma perché il mode 1?? Da dove arriva? Chi lo ha inventato? Come si può trovarlo preferibile?
Davvero non capisco. E devo pure rincominciare tutto daccapo...

Salve Tomy983 e complimenti per il primo volo.
Cerco di rispondere alla tua domanda. Lo sviluppo dell’aeromodellismo radiocomandato ha portato al modo 1 prima che al modo 2 in conseguenza degli sviluppi dell’elettromeccanica e dell’elettronica.
Vado a memoria senza prendere in mano i “sacri testi” ma più o meno è andata come segue.

I primi radiocomandi (anni ’20-’30) erano del tipo “a valvola” e dotati di “relais”. L’aeromodellista aveva in mano una scatoletta munita di un unico pulsante (generalmente mosso con il pollice destro) che poteva trasmettere un segnale radio semplice: presente o assente.
Sul modello c’era un semplice ricevitore a valvola, capace di sentire il segnale in arrivo: presente o assente. Un ingegnoso sistema con relais e “scappamento” dotato di ancoretta ed elastico..., traduceva poi quell’unico comando in movimento alternato: una volta da una parte e una volta dall’altra (sistema “bang-bang”).
Il modello doveva essere ben centrato e capace di volare da solo andando dritto senza toccare l’elevatore. Si muoveva solo il direzionale, che era considerato il comando fondamentale per non perdere il modello e mantenerlo a girare sul campo.

Quando l’aeromodellista premeva il pulsante, il sistema ricevente a bordo del modello faceva scattare il direzionale da una parte, fino a fondo corsa, e restava lì fino a quando l’aeromodellista manteneva premuto il pulsante. Se il modellista rilasciava e premeva ancora il pulsante, il sistema faceva scattare il direzionale dalla parte opposta.
Una virata larga richiedeva di alternare “premute di pulsante lunghe” (quando il direzionale andava dalla parte voluta) e “premute di pulsante brevi” (quando il direzionale andava dalla parte non voluta).
E il numero dei comandi inviabili al modello dipendeva anche dal numero di giri dell’elastico, ed era quindi limitato.
Il sistema era pesante (valvole, relais, batterie al piombo) e macchinoso (relais elettromeccanici ad elastico), oltre che molto costoso a causa della scarsa diffusione dell’elettronica in quei tempi pionieristici, ma permetteva di mantenere il modello sul cielo campo abbastanza bene, con gioia degli aeromodellisti.

Poi si cominciò a usare una specie di “doppio canale virtuale”. Dapprima complicando quel sistema in modo che lo stesso singolo “attuatore” meccanico fosse in grado di muovere, a rotazione, per esempio, una volta il direzionale a destra, poi l’elevatore a cabrare, poi l’elevatore a picchiare e infine ancora il direzionale a sinistra. Sempre con un pulsante solo.
Con questo sistema dare un certo comando, pur passando velocemente attraverso tutti gli altri, era una cosa complicata ma tutto sommato fattibile.

Poi si pensò di sdoppiare i meccanismi a bordo del modello, e di mettere sulla trasmittente ben due pulsanti: uno per il direzionale (mosso col pollice destro), e uno per l’elevatore (mosso col pollice sinistro).

In seguito, la presenza di due comandi permise di spostare il comando di direzione, togliendolo dal direzionale in coda per assegnarlo invece agli alettoni alari, aumentando il realismo del volo.
Questo avvenne in particolar modo quando l’elettronica sempre più raffinata superò il sistema “bang bang”, col pulsante, per arrivare al sistema “proporzionale” con lo stick (di tanto muovo lo stick, di tanto si muove la superficie a bordo del modello).

Intanto il sistema veniva perfezionato anche in altri modi (sistemi multiplex acustici di vario tipo per avere più canali sulla stessa frequenza, riceventi supereterodina, transistor leggerissimi, veri sistemi multicanale ovvero “pluri”, modulazione di frequenza, batterie in miniatura, batterie al nickel cadmio, radio con miscelazioni, circuiti integrati, modulazione PCM, batterie nimh, sistemi di trasmissione a salto di frequenza, ...).
E siamo arrivati all’oggi.

Da questo sviluppo si vede che i comandi di alettoni (anticamente di direzionale) ed elevatore sono separati fondamentalmente per motivi storici.
Ma quella separazione oggi rimane ed è gradita anche per motivi diversi. Sembra che il modo 1 (alettoni su uno stick ed elevatore su un altro stick) permetta una maggiore precisione rispetto al modo 2 (alettoni ed elevatore sullo stesso stick), perché ha i due comandi fondamentali mossi da due dita diverse, e quindi è possibile regolare o correggere un comando senza muovere nulla che abbia a che fare con l’altro.

Tuttavia anche il Modo 2 è molto apprezzato per il suo maggiore realismo (funziona proprio come la cloche di un aereo grande), e chi è abituato riesce a essere preciso come chi usa il Modo 1.

Precisione o realismo? Dipende dalla tradizione del proprio campo e dai propri gusti, e mi pare che anche fra i campioni siano abbastanza usati entrambi i modi. Non so se esiste una preponderanza di un sistema rispetto all’altro.
Ecco, più o meno è andata così. Spero di averti dato un’idea complessiva dei motivi per cui esistono contemporaneamente il Modo 1 e il Modo 2.

Buoni voli!
Ventus57
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Roberto Ciuffoletti
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